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.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Roberto Jonghi Lavarini
Venerdì, 30 Luglio, 2010 - 10:00

FINI fuori dal PDL: il documento ufficiale

Pdl, il documento ufficile dell'ufficio di presidenza

Roma - L'Italia necessita di profondi cambiamenti sia nella sfera economica che in quella politica e istituzionale. Così esordisce il documento finale votato questa sera dall'ufficio di presidenza del Pdl. L'azione del nostro governo presieduto da Silvio Berlusconi e la nascita del Pdl rappresentano - è scritto nel documento- ciascuno nella propria sfera, la risposta più efficace alla crisi del Paese. Il governo ha dovuto agire nel pieno della crisi economica più grave dopo quella del 1929, riuscendo ad evitare, da un lato, gli effetti più dirompenti della crisi sul tenore di vita delle famiglie e dei lavoratori, e, dall'altro lato, preservando la pace sociale e la tenuta dei conti pubblici.
Con la nascita del Pdl, dall'altra parte, la vita politica italiana ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione e il bipolarismo. Occorre aggiungere che, in questi anni, gli elettori hanno sostenuto e premiato sia l'azione del governo che la nuova realtà politica rappresentata dal Pdl. Immediatamente dopo il nostro congresso fondativo, tuttavia, e soprattutto dopo le elezioni regionali, sono intervenute delle novità che hanno mutato profondamente la situazione, al punto da richiedere oggi una decisione risolutiva.
Invece di interpretare correttamente la chiara volontà degli elettori, nella vita politica italiana hanno ripreso vigore mai spente velleità di dare una spallata al governo in carica attraverso l'uso politico della giustizia e sulla base di una campagna mediatica e scandalistica, indirizzata contro il governo e il nostro partito, che non ha precedenti nella storia di un Paese democratico. L'opposizione, purtroppo, non ha cambiato atteggiamento rispetto al passato, preferendo cavalcare l'uso politico delle inchieste giudiziarie e le speculazioni della stampa piuttosto che condurre un'opposizione costruttiva con uno spirito riformista.
Ciò che non era prevedibile è il ruolo politico assunto dall'attuale Presidente della Camera. Soprattutto dopo il voto delle regionali che ha rafforzato il governo e il ruolo del Pdl, l'On. Gianfranco Fini ha via via evidenziato un profilo politico di opposizione al governo, al partito ed alla persona del Presidente del Consiglio. Non si tratta beninteso di mettere in discussione la possibilità di esprimere il proprio dissenso in un partito democratico, possibilità che non è mai stata minimamente limitata o resa impossibile. Al contrario, il Pdl si è contraddistinto dal momento in cui è stato fondato per l'ampia discussione che si è svolta all'interno degli organismi democraticamente eletti. Le posizioni dell'On. Fini si sono manifestate sempre di più, non come un legittimo dissenso, bensì come uno stillicidio di distinguo o contrarietà nei confronti del programma di governo sottoscritto con gli elettori e votato dalle Camere, come una critica demolitoria alle decisioni prese dal partito, peraltro note e condivise da tutti, e infine come un attacco sistematico diretto al ruolo e alla figura del Presidente del Consiglio.
In particolare, l'On. Fini e taluni dei parlamentari che a lui fanno riferimento hanno costantemente formulato orientamenti e perfino proposte di legge su temi qualificanti come ad esempio la cittadinanza breve e il voto agli extracomunitari che confliggono apertamente con il programma che la maggioranza ha sottoscritto solennemente con gli elettori. Sulla legge elettorale, vi è stata una apertura inaspettata a tesi che contrastano con le costanti posizioni tenute da sempre dal centro-destra e dallo stesso Fini. Persino il tema della legalità per il quale è innegabile il successo del Governo e della maggioranza in termini di contrasto alla criminalità di ogni tipo e di riduzione dell'immigrazione clandestina, è stato impropriamente utilizzato per alimentare polemiche interne.
Il PdL proseguirà con decisione nell'opera di difesa della legalità, a tutti i livelli, ma non possiamo accettare giudizi sommari fondati su anticipazioni mediatiche. Le cronache giornalistiche degli ultimi mesi testimoniano d'altronde - prosegue il documento - meglio di ogni esempio la distanza crescente tra le posizioni del PDL, quelle dell'0n. Fini e dei suoi sostenitori, sebbene tra questi non siano mancati coloro che hanno seriamente lavorato per riportare il tutto nell'alveo di una corretta e fisiologica dialettica politica. Tutto ciò è tanto più grave considerando il ruolo istituzionale ricoperto dall'On. Fini, un ruolo che è sempre stato ispirato nella storia della nostra Repubblica ad equilibrio e moderazione nei pronunciamenti di carattere politico, pur senza rinunciare alla propria appartenenza politica.
Mai prima d'ora è avvenuto che il presidente della Camera assumesse un ruolo politico così pronunciato perfino nella polemica di partito e nell'attualità contingente, rinunciando ad un tempo alla propria imparzialità istituzionale e ad un minimo di ragionevoli rapporti di solidarietà con il proprio partito e con la maggioranza che lo ha designato alla carica che ricopre. L'unico breve periodo in cui Fini ha "rivendicato"nei fatti un ruolo super partes è stato durante la campagna elettorale per le regionali al fine di giustificare l'assenza di un suo sostegno ai candidati del PDL. I nostri elettori non tollerano più che nei confronti del governo vi sia un atteggiamento di opposizione permanente , spesso oggettivamente in sintonia con posizioni e temi della sinistra e delle altre forze contrarie alla maggioranza, condotto per di più da uno dei vertici delle istituzioni di garanzia. Non sono più disposti ad accettare una forma di dissenso all'interno del partito che si manifesta nella forma di una vera e propria opposizione, con tanto di struttura organizzativa, tesseramento e iniziative, prefigurando già l'esistenza sul territorio e in Parlamento di un vero e proprio partito nel partito, pronto, addirittura, a dar vita a una nuova aggregazione politica alternativa al PDL.
I nostri elettori, inoltre, ci chiedono a gran voce di non abbandonare la nuova concezione della politica, per la quale è nato il Pdl, che si fonda su una chiara cornice culturale e di valori, sulla scelta di un chiaro e definito programma di governo, su una compatta maggioranza di governo e sull'indicazione di un Presidente del Consiglio, in una logica di alternanza fra schieramenti alternativi. Questo atteggiamento di opposizione sistematica al nostro partito e nei confronti del governo che, ripetiamo, nulla ha a che vedere con un dissenso che legittimamente può essere esercitato all'interno del partito, ha già creato gravi conseguenze sull'orientamento dell'opinione pubblica e soprattutto dei nostri elettori, sempre più sconcertati per un atteggiamento che mina alla base gli sforzi positivi messi in atto per amalgamare le diverse tradizioni politiche che si riconoscono nel Pdl e per costruire un nuovo movimento politico unitario di tutti coloro che non si riconoscono in questa sinistra.
La condivisione di principi comuni e il vincolo di solidarietà con i propri compagni di partito sono fondamenti imprescindibili dell'appartenenza a una forza politica. Partecipare attivamente e pubblicamente a quel gioco al massacro che vorrebbe consegnare alle Procure della Repubblica, agli organi di stampa e ai nostri avversari politici i tempi, i modi e perfino i contenuti della definizione degli organigrammi di partito e la composizione degli organi istituzionali, è incompatibile con la storia dei moderati e dei liberali italiani che si riconoscono nel Popolo della Libertà. Si milita nello stesso partito quando si avverte il vincolo della comune appartenenza e della solidarietà fra i consociati. Si sta nel Popolo della Libertà quando ci si riconosce nei principi del popolarismo europeo che al primo posto mettono la persona e la sua dignità. Assecondare qualsiasi tentativo di uso politico della giustizia; porre in contraddizione la legalità e il garantismo; mostrarsi esitanti nel respingere i teoremi che vorrebbero fondare la storia degli ultimi sedici anni su un "patto criminale" con quella mafia che mai come in questi due anni è stata contrastata con tanta durezza e con tanta efficacia, significherebbe contraddire la nostra storia e la nostra identità.
Per queste ragioni questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell'On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà, con gli impegni assunti con gli elettori e con l'attività politica del Popolo della Libertà. Di conseguenza - conclude il documento - viene meno, allo stato, anche la fiducia del PdL nei confronti del ruolo di garanzia di Presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni.
Mercoledì, 30 Giugno, 2010 - 09:42

Solidarietà a Marcello Dell'Utri

Esprimo la mia piena solidarietà al Senatore Marcello Dell'Utri vittima solo delle infami e contraddittorie "minchiate" di "pentiti" prezzolati ed imboccati da certi giudici comunisti che mirano a colpire Silvio Berlusconi ed il governo di centro-destra scelto dagli Italiani. Non vi sono prove ma solo, ripeto, le "minchiate" dette, dopo anni di silenzio, da comprovati assassini che oggi godono di speciali quanto vergognosi benefici. E' ovvio che veri eroi sono i giudici Falcone e Borsellino e certamente non lo stalliere Mangano ma, quella di Dell'Utri, è chiaramente una provocazione politica e morale che solo i giovani finiani siciliani fanno finta di non capire, stronzi polemici come il loro capo.
 
Roberto Jonghi Lavarini
Presidente di Destra per Milano
Socio del Circolo del Buon Governo

Giovedì, 24 Giugno, 2010 - 11:03

Milano: Stanca e la Moratti, "due piccioni con una fava"

Milano: Stanca e la Moratti, "due piccioni con una fava"
 
Lucio Stanca si è, finalmente, dimesso dalla presidenza dell'Expò ma vogliamo sapere quanti euro ha incassato in questo mesi di sterili polemiche. Al suo posto, il Governo e la Regione Lombardia dovrebbero mettere Letizia Moratti, così da permettere a Gabriele Albertini di ritornare Sindaco di Milano. Sarebbe una vittoria politica per tutti: per il Popolo della Libertà, la Lega Nord e, sopratutto per i milanesi.
 
Roberto Jonghi Lavarini
 
Presidente Comitato DESTRA PER MILANO
vice Presidente Centro Studi PATRIA E LIBERTA'
membro direttivo Movimento DESTRAFUTURO - PDL

Martedì, 15 Giugno, 2010 - 09:52

Ultimo saluto alla centenaria Amelia Bighelli.

Questa notte, a Milano, dopo 100 anni di vita, intensamente e degnamente vissuta, è partita per il Suo ultimo viaggio mortale la nostra carissima Camerata Ausiliaria AMELIA BIGHELLI (Volontaria Capo Nucleo del Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana, storica attivista del Movimento Sociale Italiano, socia benemerita dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia e della Unione Nazionale Combattenti della RSI, presidentessa onoraria del comitato Destra per Milano, esempio e simbolo per tutta la comunità militante della destra lombarda). La salutiamo con gli occhi lucidi ma con il sorriso sulle labbra, come avrebbe voluto Lei, ricordandone la straordinaria vitalità e simpatia, il carattere forte e gentile, la coerenza umana prima che politica. I funerali si svolgeranno mercoledì prossimo, 16 giugno, alle ore 10.30 presso la Chiesa del Cimitero di Lambrate a Milano. Tutte le Associazioni d’Arma sono invitate a partecipare con bandiere, labari e gagliardetti. Ausiliaria Amelia Bighelli, Presente!

Lunedì, 7 Giugno, 2010 - 17:17

Il Buon Governo della Cultura a Milano

Roberto Jonghi Lavarini Vi invita a partecipare, Martedì 8 giugno alle 19.00, presso il Circolo di Via Marina (angolo Via Senato a Milano), all'incontro-dibattito con il Prof. Stefano Zecchi (Professore di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano), Massimo Buscemi (Assessore alla Cultura della Regione Lombardia) e il Sen. Marcello Dell’Utri (Presidente dell’Associazione Nazionale “Circolo del Buongoverno”), ricordando ed apprezzando la preparazione culturale, la coerenza politica ed il coraggio intellettuale dei tre personaggi che hanno sempre mostrato grande apertura e sincero interesse anche nei confronti della destra italiana, senza pregiudizi e senza complessi.

Martedì, 1 Giugno, 2010 - 18:23

DESTRAFUTURO: la nostra destra nel PDL a Milano

DESTRAFUTURO
La nostra Destra nel Popolo della Libertà

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LUNEDI 7 GIUGNO 2010 – ORE 20.00
Incontro Conviviale del Cenacolo Ambrosiano
presso il Ristorante SHU
(Via Molino delle Armi angolo Via della Chiusa)

Parteciperà il Sen. Alfredo MANTICA
(Sottosegretario agli Esteri del Governo Berlusconi)

Quota di adesione 30,00 € - Prenotazione obbligatoria

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MARTEDI 15 GIUGNO 2010 – ORE 20.30
Parliamo di Politica: “La Nostra Destra nel PDL”
presso la sede di DESTRAFUTURO in Via Strambio 9
(a Milano in zona Città Studi, citofono SICIEMME)

Interverrà l’On. Massimo CORSARO
(Deputato e vice Coordinatore Regionale del PDL in Lombardia)

Durante la serata sarà possibile iscriversi al PDL

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Ad entrambi le iniziative parteciperanno i promotori di DESTRAFUTURO:
Carlo Brignolo Gorla (portavoce), il comandante Antonio De Simone,
Roberto Jonghi Lavarini, Flavio Nucci, Michele Puccinelli (coordinatore)
e Dario Vermi (già vice-Presidente della Provincia di Milano)

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Informazioni, prenotazioni cena ed adesioni al PDL:
francescomarotta@ymail.com

Martedì, 18 Maggio, 2010 - 07:39

L'armata brancaleone di Fini in Lombardia

lunedì 17 maggio 2010

L'armata brancaleone di Fini in Lombardia

Sui giornali dello scorso fine settimana, veniva riportato l'organigramma di "Generazione Italia" la corrente scissionista di Gianfranco Fini, spina nel fianco del Popolo della Libertà. Non vi erano particolari novità, tranne la tragicomica composizione del coordinamento regionale lombardo, composto da ben cinque dirigenti che dovrebbero contrastare l'assoluta egemonia de "La nostra Destra" di Ignazio La Russa e Massimo Corsaro all'interno dell'area della ex Alleanza Nazionale. Si tratta di una una squadra decisamente composita, del tutto eterogenea, composta da "personaggi in cerca di autore", privi di reale consenso elettorale, che conferma l'assoluta confusione culturale (probabilmente anche mentale) e la evidente debolezza del personalissimo progetto politico finiano. I coordinatori lombardi del "partito finiano" sono infatti: la storica eurodeputata Cristiana Muscardini (radicata più a Strasburgo che a Milano, visto il penoso risultato della figlia, Anastasia Palli, alle scorse elezioni regionali), il senatore Giuseppe Valditara (docente universitario della Bocconi, vicino alla congregazione religiosa cattolica conservatrice dei Legionari di Cristo), l'onorevole Benedetto Della Vedova (radicale, libertario, favorevole all'aborto, all'eutanasia, al matrimonio omosessuale ed alla droga libera), l'assessore comunale Gianpaolo Landi di Chiavenna (coerente galantuomo liberale, noto però per le sue posizioni favorevoli al voto ed alla cittadianza rapida agli immigrati extracomunitari) e, inaspettatamente, l'ex deputato Alberto Arrighi (rivoluzionario nazionalpopolare, già missino rautiano, aennino alemanniano e segretario regionale de La Destra di Francesco Storace, fino all'altroieri). L'unica che ha una sua dignità politica ed un suo peso elettorale, seppur minimo, è la Muscardini. Della Vedova è un sinistro personaggio virtuale-televisivo che con il centro-destra non c'entra assolutamente nulla. Il professor Valditara ed il marchese Landi sono due personaggi supponenti ed altezzosi, privi di qualsiasi consenso elettorale (farebbero fatica a farsi eleggere consiglieri di zona) e sono stati imposti come deputati (senza preferenze) ed assessori (senza nemmeno essere eletti), contro il volere di tutta la base militante di AN, proprio da Ignazio La Russa, ai quali devono tutta la loro carriera politica. Infine, Arrighi, al quale, perlomeno fino a ieri, mi legavano una antica amicizia ed una comune militanza: il suo nuovo riposizionamento è in antitesi con quello che ha dichiarato e fatto in questi ultimi dieci anni, purtroppo, la sua, più che una "conversione sulla via di Damansco" mi sembra una scelta opportunista di chi cerca, a qualsiasi costo, un ruolo politico o, molto più miseramente, un posto di lavoro. Questa "Armata Brancaleone" non ha nessuna coerenza e credibilità politica, quindi, non avrà alcun seguito, almeno, fra coloro che, orgogliosamente, si riconoscono ancora nei Valori, nelle idee, nella storia e nelle tradizioni della destra popolare ed identitaria, italiana ed europea.

Milano, 17 maggio 2010

Roberto Jonghi Lavarini
robertojonghi@gmail.com

DESTRA PER MILANO - PATRIA E LIBERTA' - DESTRAFUTURO
La nostra Destra nel PDL - http://www.lanostradestra.it/

Mercoledì, 14 Aprile, 2010 - 15:58

La "destra milanese" onora Sergio Ramelli

Giovedì 20 aprile 2010 alle ore 21.00, con partenza da Piazzale Sisa, fiaccolata e corteo silenzioso per Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani.

Grande manifestazione unitaria (ed apartitica) della comunità militante della destra milanese e lombarda, in Onore di tutti i Camerati Caduti per la Patria e per l'Idea.

Saranno presenti tutte le sigle e tutti i gruppi dell'area, saranno ammesse solo bandiere tricolori e con la croce celtica.

Mercoledì, 14 Aprile, 2010 - 15:49

La "destra milanese" onora i Caduti della RSI

Domenica 18 aprile a Milano

Santa Messa al Campo X
in Suffragio ed Onore di Benito Mussolini e
dei Combattenti della Repubblica Sociale Italiana

Ritrovo alle ore 9.45 al Cimitero Maggiore.

La manifestazione militare e religiosa è organizzata da:
Unione Nazionale Combattenti della R.S.I. di Milano
Associazione Nazionale Arditi d’Italia (A.N.A.I.)

Interverranno i rispettivi Presidenti:
Armando Santoro e Pierpaolo Silvestri
e l'Avvocato Vetullio Mussolini

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Servono sempre giovani volontari per pulire, sistemare e
mantenere adeguatamente in ordine le Tombe dei nostri Caduti.

Informazioni ed adesioni:
Marisa Gambini 339.4523048
Guido Giraudo 335.6361865

Martedì, 9 Marzo, 2010 - 09:50

La DESTRA protagonista della POLITICA nel PDL milanese

Grande successo politico e di presenze al il primo incontro pubblico organizzato dal Movimento Destrafuturo, lo scorso sabato sera a Cusago, Milano. Alla cena sociale hanno partecipato oltre 150 militanti e dirigenti locali di Milano e provincia, entusiasti della nostra iniziativa politica che vuole ridare voce, fiducia, continuità e speranza alla destra italiana.
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Presenti i fondatori di Destrafuturo: il Portavoce Carlo Brignolo Gorla, il Coordinatore Michele Puccinelli, il mitico Comandante Antonio De Simone (che con meticolosità militare di Ufficiale dei Carabinieri in congedo e con il suo naturale carisma, è stato il vero artefice della buona riuscita di questo evento), Roberto Jonghi Lavarini, Flavio Nucci ed un "ringiovanito" Dario Vermi.
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Nel corso della serata sono intervenuti i massimi esponenti del Popolo della Libertà: l'On. Massimo Corsaro (Deputato e vice-Coordinatore del PDL in Lombardia), l'On. Romano La Russa (Assessore Regionale e Segretario Provinciale del PDL), Marco Osnato (Consigliere Comunale e Segretario Cittadino del PDL), l'On. Carlo Fidanza (Eurodeputato e Consigliere Comunale), Giovanni De Nicola (Assessore Provinciale).
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Presente in sala un pubblico qualificato ed interessato, per la maggior parte proveniente da Alleanza Nazionale ed ancor prima dal glorioso Movimento Sociale Italiano, fermamente deciso a fare Politica e Cultura, di destra, all'interno del PDL. Fra le tante facce note ricordiamo: la Contessa Elena Manzoni di Chiosca, il Generale Ettore Poggi Pollini (anche in rappresentanza dei Circoli del Buon Governo del Sen. Marcello Dell'Utri), Giovanni Grigillo (Presidente della patriottica Associazione Giuliano Dalmata) e Francesco Marotta (in rappresentanza del Comitato Destra per Milano).
Allegato Descrizione
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Romano La Russa, Roberto Jonghi Lavarini e Massimo Corsaro
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