
Centro anziani L'Astronave in balia delle bande giovanili
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richiesta di commissariamento alla Provincia da immobiliare
INTERROGAZIONE
Il sottoscritto Basilio Rizzo, consigliere comunale della Lista Uniti con
Dario Fo, ha appreso oggi dalla stampa che un operatore immobiliare avrebbe
adito l’istituzione di rango superiore (la Provincia) perché ponesse
rimedio ad inadempienze o torti subiti da quella di rango inferiore (nel
caso il Comune di Milano).
Ora che il Comune di Milano non abbia (questa volta) assecondato in modo
rapido e pieno le richieste di un immobiliarista forse è una notizia, ma
non sarebbe una cattiva notizia.
Tuttavia viene messo in discussione il buon funzionamento della nostra
macchina comunale: e questo non mette certo in buona luce Milano e merita
risposte chiare.
Giova altresì ricordare l’omogeneità tra la giunta provinciale e quella
comunale per cui i fatti non possono essere ricondotti a valutazioni
politiche diverse….
E’ allora un modo perché dall’esterno, tramite commissariamento, si possa
ottenere ciò che dall’istituzione competente (in cui è possibile un
controllo democratico dei consiglieri) non è possibile avere?
E la Provincia si presterebbe a questo gioco? (Fra l’altro si creerebbe una
situazione nella quale l’assessore al territorio della Provincia
interverrebbe su un ente del quale fino a prova contraria fa ancora parte!)
In ogni caso il sottoscritto interroga il Signor Sindaco e gli assessori
competenti per sapere:
a quali pratiche si riferiscono i fatti sopra descritti;
quali misure l’Amministrazione intende porre in atto a tutela del
rispetto delle regole.
Inoltre, poiché non sembra potersi escludere l’ipotesi che l’immobiliarista
in questione sia la “importante risorsa della città” che ha comunque
qualche decina di contenziosi con l’Amministrazione comunale, chiede:
se sia possibile verificare il rispetto di tutte le convenzioni tra
società riconducibili a quell’operatore ed il Comune di Milano;
se esista la possibilità che i consiglieri comunali, ovvero i cittadini,
possano chiedere alla Provincia di intervenire laddove
l’Amministrazione comunale non è riuscita ad ottenere il rispetto di
impegnative e di convenzioni firmate da società del suddetto
operatore.
Milano, 15 settembre 2009
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IL GRANDE BLUFF DI BERLUSCONI E VESPA
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IL GRANDE BLUFF DI BERLUSCONI E VESPA
Chi si muove e cosa c'è dietro la puntata di Porta a Porta di domani. Chi l'ha ideata e perche? Da Publitalia ad Antonio Marano, da Vespa a Berlusconi, tutti i retroscena del più grande bluff dell'Italia televisiva...
E' vero, domani il governo "consegnerà" le case ai terremotati. Le consegnerà in diretta tv, solennemente, nel Vespasiano più famoso d'Italia -"Porta a Porta"- dove andrà in scena, per l'occasione, il solito bluff di Berlusconi che, così, potrà dire di aver mantenuto l'ennesimo impegno. Un grande bluff appunto, poiché, come tutti sanno e soprattutto gli aquilani, Berlusconi consegnerà case - quelle di Onna, unico comune che ha ottenuto una deroga al piano c.a.s.e. tanto sbandierato dal governo - che in realtà sono state donate dalla Provincia di Trento. Case non sue (del governo) insomma. Come non sua (del governo) è la scuola costruita con la sottoscrizione di "Porta a Porta" (che guarda caso verrà inaugurata domani) su cui si spargeranno fiumi di retorica. E come non sue (del governo) sono i prefabbricati di San Demetrio nei Vestini consegnati il 22 agosto e donati dal Trentino. Da notare che il 22 agosto, a San Demetrio nei Vestini, non era presente nessun membro del governo ma soltanto un esponente della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis. Sì, perché il 22 agosto gli italiani sono al mare e il ritorno mediatico della messinscena sarebbe stato minimo rispetto al gran fragore che gli effetti speciali sapranno garantire domani, su Rai1, a settembre inoltrato. Certo, tutto questo ha un costo e lascia tanti cadaveri lungo la strada. Come quello di Ballarò, sacrificato sull'altare della grande mistificazione, di un'operazione pianificata già all'indomani del G8 e in ogni minimo dettaglio dalle teste d'uovo di Publitalia e da Antonio Marano, vicedirettore generale, secondo cui lo spottone di domani serve a "valorizzare un momento importante per il Paese". Che poi Floris non sia d'accordo e che consideri la cancellazione di "Ballarò "un atto immotivato" poco importa. E non importano nemmeno le rimostranze di Ruffini, direttore di RaiTre: "Mi spiace per la Rai non essere stato ascoltato". E mentre per il 19 settembre, la Federazione nazionale della Stampa, convoca tutti a Roma per manifestare a difesa della libertà di stampa, ossia dell'articolo 21 della Costituzione; e mentre piovono adesioni - oltre 300.000- a sostegno della petizione di Repubblica; e mentre la stampa internazionale denuncia giorno dopo giorno la condizione di asfissia che vive la democrazia in Italia, Berlusconi e Vespa domani daranno vita al loro gioco più sporco e pericoloso. Già, perché i rischi ci sono e gli italiani potrebbero accorgersi del grande bluff, del tentativo di giocare sulla pelle degli aquilani e, perdipiù, oltraggiando la memoria delle vittime del terremoto. Ma come si dice: lo spettacolo deve continuare.



Case Erp, la gestione passa all'Aler
La decisione della Giunta
Case Erp, la gestione passa all'Aler
La vecchia gestione
A partire dall’1 ottobre 2003 la maggior parte degli alloggi di proprietà comunale esistenti (26.534 unità abitative, con annessi usi diversi quali negozi, box, etc) è affidata in gestione esterna con contratti di Global service alle società Romeo Gestioni S.p.a., Pirelli Re Property S.p.a., Gefi Servizi Immobiliari S.p.a.
Ognuna delle società ha un lotto di appartamenti (rispettivamente I, II, III lotto e, pro quota, IV lotto).
La parte restante (1.723 unità abitative) è gestita direttamente dall’Amministrazione Comunale (V lotto).
Il contratto della durata di 6 anni del Global service scadrà il prossimo 30 settembre.
I limiti contrattuali
In questi anni di gestione esterna, sono state evidenziate delle criticità e dei limiti contrattuali (ogni società ha un diverso sistema informativo con cui gestisce i dati degli inquilini, perciò non c’è omogeneità; il costo dei servizi erogati agli inquilini cambia da gestore a gestore; non è stato possibile controllare gli interventi manutentivi né gestire la morosità poiché le società sono incentivate all’azione di recupero di morosità consolidate piuttosto che alla prevenzione; numerosi reclami degli inquilini pervenuti al Comune di Milano per disservizi, lentezze, disattenzione dei gestori rispetto alle occupazioni abusive).
I controlli sull’operato dei gestori sono stati difficoltosi e poco efficaci nonostante l’impegno del Comune di Milano, che nel gennaio 2007 ha istituito un ufficio utenza di call center comunale per rappresentare un ulteriore elemento di sollecito, in affiancamento ai call center dei Global Service.
Anche il Consiglio Comunale, già dal 2006, si è impegnato per interloquire con i tre gestori attraverso, in particolare, i lavori della Commissione Casa che agli stessi ha dedicato audizioni pubbliche.
Consiglieri Comunali e di Zona hanno, in alcuni casi, realizzato sopralluoghi per verificare le situazioni critiche sulle quali hanno ritenuto necessario sviluppare approfondimenti.
Le previsioni contrattuali non hanno consentito controlli efficaci da parte del Comune di Milano. Tutti i dati di gestione sono nelle banche-dati dei gestori e l’Amministrazione Comunale fatica ad ottenere i dati utili per le attività di controllo o per delineare strategie gestionali e comunque non ha garanzie di certezza rispetto ai dati trasmessi al di là della dichiarazione del gestore.
Nel luglio 2008, il Comune di Milano ha promosso un’azione di audit sull’attività del Global Service le cui conclusioni sono state rassegnate a fine dicembre scorso al Sindaco Letizia Moratti.
La difficile esperienza in via di conclusione con le società di Global service ha portato l’Amministrazione Comunale a scegliere una nuova modalità di gestione del patrimonio abitativo pubblico.
La banca-dati unica
E’ stata avviata la realizzazione di una banca-dati relativa al patrimonio di proprietà comunale in cui unire i tre sistemi informativi già in uso: Sepa (per le funzioni di anagrafe utenza e per la gestione delle domande di assegnazione degli alloggi), Gimi (per la bollettazione dei canoni e delle spese per i servizi), Inventami (per le informazioni tecnico-catastali relative al patrimonio comunale).
E’ stato predisposto un tracciato informatico sulla base del quale le tre società dovranno fornire al Comune i dati gestionali relativi ai sei anni della loro attività (2003-2009) affinché confluiscano nella banca-dati comunale in corso di sviluppo.
Il tavolo di confronto con Aler
Il Comune di Milano ha approfondito, nei mesi scorsi, in vista della scadenza del contratto di Global Service, le modalità di futura gestione del patrimonio immobiliare.
Si sono analizzati, con un lavoro scientifico di approfondimento sul tema, i modi in cui viene gestito il patrimonio immobiliare pubblico in altre città d’Italia a più alta tensione abitativa e in alcune città europee con forte orientamento verso il social housing. Ad occuparsene, dallo scorso luglio 2008 è stato il Politecnico di Milano, Ente pubblico dotato di competenze integrate – organizzativo-gestionali (Dipartimento di Ingegneria Gestionale) e tecniche (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) – nonché particolare sensibilità per le problematiche sociali e comprensione dell’interesse pubblico.
Si è, quindi, aperto dal marzo scorso – sulla base di una delibera di Giunta – un tavolo di confronto con Aler per individuare i criteri e gli ambiti di miglioramento della gestione.
Si è giunti alla conclusione che l’organizzazione di un patrimonio di edilizia residenziale pubblica per i meno abbienti non può essere risolto con una mera gestione edilizia. Essendo, infatti, presenti nuclei in condizioni particolari è necessario intervenire con maggiore attenzione e sensibilità.
La nuova gestione
La delibera di Giunta Comunale approvata oggi ha stabilito:
• l’autosostentamento e il pareggio di bilancio,
• il miglioramento delle prestazioni gestionali in termini di efficacia, efficienza ed economicità,
• la riduzione della morosità e dell’abusivismo,
• l’aumento della qualità dei servizi,
• il passaggio da un sistema di gestione dei servizi tecnico-manutentivi a chiamata (in emergenza) ad una gestione programmata.
Sono state individuate tre fasi gestionali:
• fase transitoria (8 mesi a partire dal 1 ottobre 2009 fino al 31 maggio 2010);
• fase sperimentale (19 mesi, dal 1 giugno 2010 al 31 dicembre 2011);
• fase a regime (48 mesi, dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2015).
In capo ad Aler sono poste le funzioni tipiche della gestione immobiliare:
1. Funzioni di property management:
• gestione amministrativa,
• gestione contabile,
• gestione della mobilità,
• gestione della comunicazione con l’utenza;
2. Funzioni di facility management:
• gestione servizi e forniture,
• gestione tecnico-manutentiva,
• servizio reperibilità.
Comune e Aler si impegnano a svolgere congiuntamente le funzioni innovative di sostegno all’abitare e di promozione dei quartieri di edilizia pubblica:
• monitoraggio dello stato dei quartieri,
• supporto sociale e promozione dei quartieri,
• gestione sociale dei progetti di trasformazione.
Morosità
Aler dovrà svolgere tutte le attività finalizzate al recupero della morosità corrente e pregressa. E’ stato, infatti, ideato uno specifico sistema di incentivi/sanzioni da applicare al compenso da riconoscere all’Aler a proposito della morosità relativa e agli oneri accessori.
Occupazioni abusive
Ai fini della progressiva riduzione delle occupazioni abusive, Aler è tenuta a mettere in atto tutte le attività di prevenzione e di contrasto delle occupazioni senza titolo e di tutela del patrimonio in gestione, estendendo al patrimonio di proprietà comunale in gestione la figura del Tutor di quartiere e l’istituzione dell’Unità Operativa a tutela del patrimonio.
Il compenso ad Aler
E' determinato a partire da un importo massimo di 23 euro al mese per unità immobiliare locata (ad esclusione di box e posti auto) e varia a seconda della tipologia di unità immobiliare e dello stato della locazione.
Barconi sul Naviglio Pavese: via entro fine mese.
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Via Santander: scoperta una discarica di amianto
In via Santander, durante i lavori di scavo nel corso dei lavori preparatori di costruzione del "grattacielo" orizzontale" firmato da Mario Cucinella, è venuta alla luce una vera e propria discarica di amianto. Trecento m3 in sacchi da un m3 ciascuno. Ad accorgersi della scoperta i tecnici della General Smontaggi incaricati della demolizione dei vecchi capannoni e degli scavi per le fondamenta del nuovo edificio di 12 mila m2. Sono pezzi di amianto impastati col terreno che non hanno nulla a che fare con le fondamenta demolite. Sembra che qualcuno, tempo fa, li abbia seppelliti per liberarsene. Il tutto è stato comunicato ad ARPA e ASL. Sembra che però in questi due enti nessuno sappia nulla. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione- dice Susanna Cantoni, resposabile ASl-". Resta il fatto che i sacchi con l'amianto sono ben visibili dalla strada e dalle finestre dei caseggiati prospicienti l'area. I residenti sono preoccupati di una possdibile dispersione dell fibre tossiche. Secondo l'ARPA però non ci dovrebbero essere rischi per la salute dei residenti, visto che il minerale è rimasto sotto terra. Secondo il responsabile ARPA andrebbero invece verificate le condizioni delle falde acquifere.
In allegato l'articolo di oggi de La Repubblica a firma Tiziana De Giorgio.
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Darsena bis in San Cristoforo
L'assessore Croci annuncia che si realizzerà entro il 2015 una darsena bis in San Cristoforo: il naviglio diventerà una via d'acqua con un grande hub delle merci in San Cristoforo.
In allegato l'articolo di La Repubblica di oggi a firma Ilaria Carra. Angelo Valdameri
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No all'inceneritore nel Parco Sud
MEDIGLIA, GATTI: “PRESENTATA INTERROGAZIONE PER SOLLECITARE INTERVENTO DELLA PROVINCIA CONTRO IL GASSIFICATORE/INCENERITORE. GLI ATTI ESISTONO, VANNO SOLO LETTI E APPLICATI”
Milano, 28 agosto 2009. Il Capogruppo in Provincia di Milano per Lista civica un’Altra Provincia – PRC – PdCI, Massimo Gatti, oggi ha presentato un’interrogazione al Presidente della Provincia di Milano in merito all’ impianto di trattamento dei rifiuti urbani di Mediglia, per venire a conoscenza delle azioni che la Giunta Provinciale intende intraprendere per attuare l’ordine del giorno approvato all’unanimità il 25 marzo 2009 dal Consiglio provinciale e la deliberazione n. 566 del 25 maggio 2009, in cui la Giunta provinciale esprimeva il proprio parere negativo in ordine alla realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti urbani con valorizzazione energetica dei medesimi mediante gassificazione/incenerimento.
“Per tutelare gli interessi generali delle cittadine e dei cittadini di Mediglia – ha affermato Massimo Gatti - che si sono già espressi ripetutamente contro il gassificatore/inceneritore, è necessario che la Provincia di Milano si attivi rapidamente per realizzare quanto approvato da Consiglio e Giunta, sostenendo con determinazione e celerità queste decisioni nei confronti della Giunta Regionale. Contrariamente a quanto affermato continuamente e con troppa disinvoltura dal Presidente Podestà, gli atti formali esistono, si tratta solo di saperli leggere ed applicare. È necessario un impegno univoco di tutti i soggetti istituzionali per impedire che Mediglia diventi una seconda Inzago”.
Nell’interrogazione si chiede inoltre quali iniziative intende mettere in campo la Giunta provinciale per attuare i contenuti del vigente Piano provinciale per la gestione dei rifiuti, in modo particolare in merito alle azioni di riduzione, potenziamento della raccolta differenziata, riciclo e riuso, a partire dalla città di Milano.
Luca Forlani
Segreteria Gruppo Consiliare Lista civica Un'Altra Provincia-PRC-PdCI
tel. 02.77402614 - cell. 334.3952953
http://massimogatti.wordpress



Darsena: presentato il ricorso contro il Comune di Milano
Parcheggio Darsena: presentato il ricorso contro il Comune di Milano da parte di alcuni residenti e dei comitati dei Navigli.
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Case dell'acqua: nuova interrogazione presentata in zona 6
Ripresentata ieri sera dal gruppo Lista Fo in Consiglio di Zona 6 l'interrogazione sulle case dell'acqua. Dopo le mozioni e interrogazioni presentate da tutti i 9 Consigli di Zona nel 2007 e 2008, approvate all'unanimità, nelle quali si chiedeva la realizzazioni nelle zone di case dell'acqua, nulla si è saputo. Ora con queste nuove interrogzioni si chiede all'Amministrazione Comunale che fine hanno fatto le richieste dei Consigli di Zona. Angelo Valdameri
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