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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 11 Settembre, 2009 - 15:23

12 settembre. Insieme per il Parco Agricolo Sud Milano

 e il Parco del Ticino

http://www.legambiente.org/section.php

I Comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago e Ozzero organizzano una grande manifestazione intercomunale nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano per la difesa e valorizzazione di un territorio pregiato, ricco di saperi e sapori tipici della campagna lombarda. e si articolerà in una giornata ricca di eventi nelle strade di Bestazzo, antico borgo agricolo di Cisliano, richiamando centinaia di visitatori.
Lo scopo è di coinvolgere i cittadini e tutte quelle realtà istituzionali e associative che vogliono conoscere, tutelare e difendere un territorio di forte tradizione agricola.
Insieme contro la cementificazione selvaggia che minaccia le ultime aree verdi di Milano, per porre un freno alle grandi opere che, così come concepite, non servono a nessuno come il Progetto Anas della superstrada Magenta – Cusago di collegamento alla Tangenziale Ovest di Milano. Una nuova, inutile e costosa infrastruttura, il cui tracciato si snoda attraverso le aree protette del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino, consumando suolo e compromettendo definitivamente la qualità della vita dei cittadini e l’attività degli agricoltori e di molte aziende dell’Est Ticino.

Il 12 settembre interverranno sindaci, ambientalisti, giornalisti ed esperti per discutere di valide proposte alternative per un vero sviluppo sostenibile. La manifestazione inizierà alle 15. Nel borgo agricolo di Bestazzo saranno allestite diverse isole tematiche: area conferenze, aree ristoro (risotto) e degustazione di prodotti locali (salumi e formaggi), area mercatini biologici e del commercio equo e solidale; area giochi per bambini.
Nel corso della giornata i sindaci terranno una conferenza stampa moderata dal giornalista Fabio Fimiani aperta al pubblico e sarà presentato anche il progetto “Terre dei Fontanili” del Politecnico di Milano. In chiusura verrà proiettato il film “Oil Crash Movie”, un documentario sulla dipendenza dal petrolio della società moderna, l’esaurimento dell’oro nero e la necessità di fonti energetiche alternative.

Alla manifestazione, organizzata dai cinque comuni e intitolata “Insieme per il Territorio”, hanno aderito, tra gli altri: Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), WWF, Politecnico di Milano, Coldiretti, Confagricoltura, Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, Legambiente, Vas - Verdi, Ambiente e Società, Comitati No Tangenziale, Pro Loco co


GLI APPUNTAMENTI NEL CENTRO STORICO DI BESTAZZO
L’evento del 12 settembre nel borgo agricolo di Bestazzo (MI) inizia alle 15 con: l’apertura del Mercatino Equosolidale & Bio; la mostra sul Progetto definitivo dell’Anas della superstrada Magenta-Cusago a cura dei Comitati No Tangenziale e Vas Lombardia; la presentazione del Progetto “Terre dei Fontanili” a cura del Politecnico di Milano; l’apertura della “Ludoteca in strada” (giochi per bambini) a cura di ALEKOS onlus.
Alle 17 i sindaci di Albairate (Luigi Tarantola), Cassinetta di Lugagnano (Domenico Finiguerra), Cisliano (Emilio Simonini), Cusago (Daniela Pallazzoli), Ozzero (Willie Chiodini) terranno una conferenza stampa, cui seguirà il dibattito pubblico “Insieme per un progetto alternativo” moderato dal giornalista Fabio Fimiani. La manifestazione si concluderà con la proiezione alle 21 del film “Oil Crash Movie”.

Venerdì, 11 Settembre, 2009 - 14:44

Case Erp, la gestione passa all'Aler

La decisione della Giunta


Case Erp, la gestione passa all'Aler

Al via la fase di sperimentazione. Tra gli obiettivi, migliorare i servizi, la qualità degli alloggi, sconfiggere abusivismo e illegalità. Impegni precisi per sostenere la vivibilità dei quartieri e la trasparenza amministrativa
Milano, 11 settembre 2009 – La Giunta comunale ha deliberato, oggi, una nuova modalità di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica che verrà amministrato da Aler di Milano.

La vecchia gestione
A partire dall’1 ottobre 2003 la maggior parte degli alloggi di proprietà comunale esistenti (26.534 unità abitative, con annessi usi diversi quali negozi, box, etc) è affidata in gestione esterna con contratti di Global service alle società Romeo Gestioni S.p.a., Pirelli Re Property S.p.a., Gefi Servizi Immobiliari S.p.a.
Ognuna delle società ha un lotto di appartamenti (rispettivamente I, II, III lotto e, pro quota, IV lotto).
La parte restante (1.723 unità abitative) è gestita direttamente dall’Amministrazione Comunale (V lotto).

Il contratto della durata di 6 anni del Global service scadrà il prossimo 30 settembre.

I limiti contrattuali
In questi anni di gestione esterna, sono state evidenziate delle criticità e dei limiti contrattuali (ogni società ha un diverso sistema informativo con cui gestisce i dati degli inquilini, perciò non c’è omogeneità; il costo dei servizi erogati agli inquilini cambia da gestore a gestore; non è stato possibile controllare gli interventi manutentivi né gestire la morosità poiché le società sono incentivate all’azione di recupero di morosità consolidate piuttosto che alla prevenzione; numerosi reclami degli inquilini pervenuti al Comune di Milano per disservizi, lentezze, disattenzione dei gestori rispetto alle occupazioni abusive).
I controlli sull’operato dei gestori sono stati difficoltosi e poco efficaci nonostante l’impegno del Comune di Milano, che nel gennaio 2007 ha istituito un ufficio utenza di call center comunale per rappresentare un ulteriore elemento di sollecito, in affiancamento ai call center dei Global Service.

Anche il Consiglio Comunale, già dal 2006, si è impegnato per interloquire con i tre gestori attraverso, in particolare, i lavori della Commissione Casa che agli stessi ha dedicato audizioni pubbliche.
Consiglieri Comunali e di Zona hanno, in alcuni casi, realizzato sopralluoghi per verificare le situazioni critiche sulle quali hanno ritenuto necessario sviluppare approfondimenti.

Le previsioni contrattuali non hanno consentito controlli efficaci da parte del Comune di Milano. Tutti i dati di gestione sono nelle banche-dati dei gestori e l’Amministrazione Comunale fatica ad ottenere i dati utili per le attività di controllo o per delineare strategie gestionali e comunque non ha garanzie di certezza rispetto ai dati trasmessi al di là della dichiarazione del gestore.
Nel luglio 2008, il Comune di Milano ha promosso un’azione di audit sull’attività del Global Service le cui conclusioni sono state rassegnate a fine dicembre scorso al Sindaco Letizia Moratti.

La difficile esperienza in via di conclusione con le società di Global service ha portato l’Amministrazione Comunale a scegliere una nuova modalità di gestione del patrimonio abitativo pubblico.

La banca-dati unica
E’ stata avviata la realizzazione di una banca-dati relativa al patrimonio di proprietà comunale in cui unire i tre sistemi informativi già in uso: Sepa (per le funzioni di anagrafe utenza e per la gestione delle domande di assegnazione degli alloggi), Gimi (per la bollettazione dei canoni e delle spese per i servizi), Inventami (per le informazioni tecnico-catastali relative al patrimonio comunale).

E’ stato predisposto un tracciato informatico sulla base del quale le tre società dovranno fornire al Comune i dati gestionali relativi ai sei anni della loro attività (2003-2009) affinché confluiscano nella banca-dati comunale in corso di sviluppo.

Il tavolo di confronto con Aler
Il Comune di Milano ha approfondito, nei mesi scorsi, in vista della scadenza del contratto di Global Service, le modalità di futura gestione del patrimonio immobiliare.
Si sono analizzati, con un lavoro scientifico di approfondimento sul tema, i modi in cui viene gestito il patrimonio immobiliare pubblico in altre città d’Italia a più alta tensione abitativa e in alcune città europee con forte orientamento verso il social housing. Ad occuparsene, dallo scorso luglio 2008 è stato il Politecnico di Milano, Ente pubblico dotato di competenze integrate – organizzativo-gestionali (Dipartimento di Ingegneria Gestionale) e tecniche (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) – nonché particolare sensibilità per le problematiche sociali e comprensione dell’interesse pubblico.
Si è, quindi, aperto dal marzo scorso – sulla base di una delibera di Giunta – un tavolo di confronto con Aler per individuare i criteri e gli ambiti di miglioramento della gestione.
Si è giunti alla conclusione che l’organizzazione di un patrimonio di edilizia residenziale pubblica per i meno abbienti non può essere risolto con una mera gestione edilizia. Essendo, infatti, presenti nuclei in condizioni particolari è necessario intervenire con maggiore attenzione e sensibilità.

La nuova gestione
La delibera di Giunta Comunale approvata oggi ha stabilito:
• l’autosostentamento e il pareggio di bilancio,
• il miglioramento delle prestazioni gestionali in termini di efficacia, efficienza ed economicità,
• la riduzione della morosità e dell’abusivismo,
• l’aumento della qualità dei servizi,
• il passaggio da un sistema di gestione dei servizi tecnico-manutentivi a chiamata (in emergenza) ad una gestione programmata.

Sono state individuate tre fasi gestionali:
• fase transitoria (8 mesi a partire dal 1 ottobre 2009 fino al 31 maggio 2010);
• fase sperimentale (19 mesi, dal 1 giugno 2010 al 31 dicembre 2011);
• fase a regime (48 mesi, dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2015).

In capo ad Aler sono poste le funzioni tipiche della gestione immobiliare:
1. Funzioni di property management:
• gestione amministrativa,
• gestione contabile,
• gestione della mobilità,
• gestione della comunicazione con l’utenza;

2. Funzioni di facility management:
• gestione servizi e forniture,
• gestione tecnico-manutentiva,
• servizio reperibilità.

Comune e Aler si impegnano a svolgere congiuntamente le funzioni innovative di sostegno all’abitare e di promozione dei quartieri di edilizia pubblica:
• monitoraggio dello stato dei quartieri,
• supporto sociale e promozione dei quartieri,
• gestione sociale dei progetti di trasformazione.

Morosità
Aler dovrà svolgere tutte le attività finalizzate al recupero della morosità corrente e pregressa. E’ stato, infatti, ideato uno specifico sistema di incentivi/sanzioni da applicare al compenso da riconoscere all’Aler a proposito della morosità relativa e agli oneri accessori.

Occupazioni abusive
Ai fini della progressiva riduzione delle occupazioni abusive, Aler è tenuta a mettere in atto tutte le attività di prevenzione e di contrasto delle occupazioni senza titolo e di tutela del patrimonio in gestione, estendendo al patrimonio di proprietà comunale in gestione la figura del Tutor di quartiere e l’istituzione dell’Unità Operativa a tutela del patrimonio.

Il compenso ad Aler
E' determinato a partire da un importo massimo di 23 euro al mese per unità immobiliare locata (ad esclusione di box e posti auto) e varia a seconda della tipologia di unità immobiliare e dello stato della locazione.

Giovedì, 10 Settembre, 2009 - 14:57

La nuova influenza: Una risposta alle domande più frequenti

Dal sito di Altroconsumo un articolo equilibrato sulla nuova influenza.
http://www.altroconsumo.it/infezioni-virali/la-nuova-influenza-una-risposta-alle-domande-piu-frequenti-s252993/nm-newsletter-p250293/prm_id_c/3091.htm

Cari saluti a tutti/e
Antonella
------------------------------------------

Una risposta alle domande più frequenti

  • lavare spesso le mani con acqua e sapone e in particolare dopo avere tossito o starnutito o dopo aver frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili è possibile usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol;
  • coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura;
  • evitare di toccare occhi, naso e bocca prima di aver lavato le mani; i germi, e non soltanto quelli dell'influenza, entrano nel nostro organismo attraverso questi organi.
8. Quali sono i sintomi?
I sintomi che caratterizzano l'influenza A/H1N1 sono gli stessi della classica influenza stagionale, e sostanzialmente tre:
  • febbre alta sopra i 38° C
  • almeno uno di questi sintomi respiratori: raffreddore, dolore alla gola, tosse
  • dolori importanti a muscoli e articolazioni.
Questa influenza è a volte accompagnata da disturbi gastro-intestinali.
Nel lattante invece è comune che l'infezione si manifesti con vomito e diarrea e solo eccezionalmente con febbre.
9. Cosa fare se si sospetta di avere contratto l'influenza A (ma anche la classica influenza stagionale)?
Se si ha il sospetto di essere malati, non bisogna recarsi in ambulatorio, né in farmacia, né in ospedale, ma contattare il proprio medico telefonicamente. Ci fornirà tutte le istruzioni del caso, sia per quanto riguarda le norme di comportamento da assumere che per quanto riguarda la terapia. L'influenza infatti, nella maggior parte dei casi, si conclude con la guarigione del paziente: il medico di famiglia, conoscendo bene lo stato di salute dei pazienti e quello dei familiari conviventi, è il riferimento da privilegiarsi per ogni tipo di necessità.
Se si è malati è essenziale rimanere a casa evitando i contatti non necessari con altre persone, non intraprendere viaggi, non recarsi al lavoro o a scuola, in modo da non diffondere il virus ad altre persone e da ridurre il rischio di complicazioni (si intende sovra-infezioni da parte di altri virus o batteri).
10. Come si cura?
Normalmente, in caso di influenza si fa ricorso soltanto a rimedi contro i sintomi. Oltre ai semplici ma efficaci rimedi casalinghi (assunzione di liquidi, riposo, umidificazione dell'aria…) il medico di famiglia potrà consigliare alcuni farmaci, generalmente antipiretici contro la febbre e antidolorifici per il mal di testa e i dolori articolari e muscolari.
Nel caso dell'influenza è assolutamente inutile ricorrere all'uso di antibiotici.
Sintomi come febbre e tosse sono assolutamente comuni nell'influenza, ed essendo causati da un virus e non da batteri, usare un antibiotico è insensato.
11. È utile assumere farmaci antivirali?
Il virus H1N1 è sensibile ai farmaci antivirali oseltamivir (Tamiflu, 36,80 euro) e zanamivir (Relenza, 32,60 euro), acquistabili in farmacia solo con ricetta medica, totalmente a carico del paziente.
Le migliori conoscenze oggi disponibili indicano però che l'unico beneficio dato da questi farmaci è la riduzione della durata dei sintomi, pari ad un giorno negli adulti sani e un giorno e mezzo nei bambini sani. Inoltre, l'efficacia e la sicurezza di questi farmaci non sono accertate in bambini inferiori ad un anno, donne in gravidanza e allattamento, anziani sopra i 65 anni, persone con malattie croniche (cardiache e respiratorie), bambini asmatici e persone con difese immunitarie compromesse.
Tenendo quindi conto che l'influenza per natura è una malattia che si risolve in pochi giorni, il vantaggio è decisamente modesto, a fronte di effetti indesiderati da non sottovalutare (nausea, vomito, insonnia, allucinazioni, irritabilità nei bambini) e del costo elevato per il paziente.
Un'ulteriore preoccupazione è l'emergere di resistenza dei virus a questi farmaci, fenomeno noto da tempo e che si sta diffondendo rapidamente: un uso improprio o eccessivo non fa che favorirla.
12. Che informazioni abbiamo attualmente sul vaccino?
Secondo il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali il vaccino contro il nuovo virus influenzale sarà disponibile dalla seconda metà di novembre 2009 ai primi mesi del 2010.
È difficile dire se il vaccino sarà utile o no, dipende da molti fattori. Prima di tutto dalla disponibilità di questo ultimo prima che compaia il picco di infezione, che attualmente è previsto in Italia per la seconda metà di dicembre. Ancora prima, dipenderà dall'efficacia che il vaccino dimostrerà negli studi clinici necessari alla sua approvazione. Su questo argomento, così come sulla sicurezza del vaccino, nulla può essere anticipato, poiché gli studi clinici sono attualmente in corso. L'unica informazione che abbiamo è che la metodica di preparazione del nuovo vaccino ricalcherà quella del vaccino influenzale stagionale che ogni anno arriva nelle farmacie.
Nel momento in cui scriviamo (4 settembre) è stata annunciata la messa a punto del primo vaccino in Cina, vaccino di cui non si sa nulla per il momento, se non il nome.
Per quanto riguarda chi dovrà essere vaccinato, la decisione viene presa in base alle caratteristiche epidemiologiche dell'infezione (diffusione, gravità, fasce di popolazione colpite) ed all'esigenza di mantenere attivi i servizi pubblici, in particolare quelli sanitari.
Per ora comunque ci vuole molta cautela su questo argomento. Va però ricordato che il vaccino è comunque un grande business per le aziende farmaceutiche che lo produrranno. L'affare è enorme e bisognerà davvero vigilare perché gli interessi industriali non prevalgano su quelli della gente.

Giovedì, 10 Settembre, 2009 - 14:32

Curarsi in Europa: cure e rimborso dal Serv. Sanitario

Tratto da Altroconsumo:
http://www.altroconsumo.it/diritti-all-estero-s253063/nm-newsletter-p250293/prm_id_c/3091.htm
Cari saluti a tutti/e
Antonella
-------------------------------------------
Curarsi in Europa
Articolo pubblicato su Test Salute 80, giugno 2009
Se la vostra salute è dispettosa e durante una vacanza all'estero decide di darvi qualche grattacapo, è opportuno sapere come risolvere con serenità anche il più banale imprevisto. Non occorre interrompere il vostro soggiorno, perché tutti i cittadini europei che si trovano ad affrontare un problema di salute, mentre sono in viaggio in un altro Stato membro, hanno diritto a ottenere le cure sanitarie e il rimborso, grazie all'intervento dei Servizi sanitari nazionali.
L'imprevisto: cosa fare?
Un accesso diretto: se vi trovate in un qualsiasi Stato dell'Unione Europea e in quelli extra-Ue con cui l'Italia ha stipulato delle convenzioni, dopo aver presentato l'apposito documento, avrete diritto a ricevere l'assistenza sanitaria prevista senza oneri a vostro carico. Sarà la Asl di vostra appartenenza a provvedere alle spese.
Basta la tessera sanitaria. Lo strumento che vi consente di godere di un accesso diretto alle cure necessarie e urgenti durante una vacanza è la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (Team), che dal 1° giugno 2004 ha sostituito il modulo cartaceo E111. La nuova tessera, introdotta con l'obiettivo di agevolare la mobilità delle persone nell'Ue, è un documento personale, che presenta un formato unico per tutti i 27 Stati della Ue. Nel nostro Paese viene rilasciata a tutte le persone iscritte al Ssn in possesso della cittadinanza italiana, con residenza in Italia. Ogni Stato membro, in base alle decisioni comunitarie, ha stabilito se emettere la Team come Tessera autonoma, oppure se integrarla nella Tessera sanitaria nazionale, già esistente. L'Italia ha optato per questa seconda possibilità, emettendo un'unica tessera con le funzioni di tessera sanitaria nazionale sul fronte e di Team sul retro.
Con la Team potrete accedere ai servizi sanitari pubblici del paese in cui vi trovate, esattamente come i suoi residenti. Questo significa che se per la legislazione dello Stato che vi ospita è previsto per alcune prestazioni il pagamento di un ticket, anche voi dovrete pagarlo.
Prestazioni previste. Il personale sanitario del Paese in cui soggiornate non è tenuto a fornirvi quei trattamenti (come le cure dentistiche) che possono attendere il vostro ritorno a casa. Inoltre, se dovete intraprendere un percorso terapeutico che prevede trattamenti prolungati e visite di controllo, allora potrete ricevere la prima assistenza nel paese straniero, a cui seguirà una visita a casa da parte del vostro medico curante.
Attenzione: la tessera non consente di richiedere il trasferimento gratuito nel Paese di origine in caso di grave trauma o malattia. Per questo è necessaria una copertura assicurativa ad hoc (ce ne siamo occupati su SD 95, luglio 2007). Nel caso abbiate smarrito o dimenticato la tessera è opportuno contattare la vostra Asl.

Pianificare un intervento
Diversa è la situazione nel caso in cui vogliate andarvi a curare all'estero per scelta. Poiché il nostro Ssn assicura a tutti i cittadini un'assistenza sanitaria in forma gratuita, per ricevere cure all'estero si devono verificare due condizioni: avete bisogno di una prestazione di altissima specializzazione che non potete ricevere in Italia in maniera tempestiva o in forma adeguata; i tempi di attesa per la vostra cura o intervento non sono compatibili con la malattia.
Come fare? Se si verificano questi due casi dovete recarvi alla vostra Asl di residenza e presentare la domanda di cure all'estero, insieme a una relazione medica, che motivi la richiesta e contenga l'indicazione del centro al quale vi volete rivolgere. L'Asl, a sua volta, invia la richiesta al Centro regionale di riferimento, che deve esprimere il proprio parere sulla richiesta. I criteri su cui si basano i centri per accettare la domanda sono, come sottolineato in precedenza, due: l'inadeguatezza e la tempestività.
Se il centro di riferimento esprime un parere positivo e se la struttura estera individuata è pubblica o privata convenzionata, la Asl rilascia il documento E112 e l'assistenza vi verrà erogata in forma gratuita. Se, invece, la struttura estera è privata, l'Asl vi rilascia un'autorizzazione scritta, grazie alla quale potrete chiedere il rimborso della spesa che avrete anticipato, al vostro rientro in Italia.
Naturalmente dovrete presentare tutte le fatture e i documenti relativi alla prestazione ricevute. Attenti, dunque, a non smarrirli.
*       Se la risposta è no. Se l'Asl esprime un parere negativo sul vostro caso, il ministero della Salute dà le seguenti indicazioni:
*       se viene rigettata la vostra domanda di autorizzazione di recarvi all'estero per farvi curare potete presentare ricorso, in questo ordine: al Direttore generale della Asl, al tribunale amministrativo regionale (Tar), al Consiglio di Stato in sede di appello; infine al Presidente della Repubblica con ricorso straordinario;
*       se vi viene rigettata la domanda di rimborso di eventuali spese sostenute, potete ricorrere: alla magistratura ordinaria (giudizio di 1° grado), alla magistratura ordinaria di appello (giudizio di 2° grado), alla magistratura di Cassazione (giudizio di 3° grado).
Infine, potreste rivolgervi anche alla Corte di Giustizia della Ue.

Mercoledì, 9 Settembre, 2009 - 13:53

presidio 10.9.09:NO alla caccia in deroga in Regione Lombardia

Tutti al presidio domani giovedì 10 settembre, dalle 10,30 alle 12,00, davanti al Consiglio regionale, in via Filzi 22: un consiglio regionale straordinario, quasi non ci fossero altri problemi davanti ai legislatori lombardi…
Cari saluti
Antonella Fachin
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Oggetto: caccia in deroga in Regione Lombardia
Il 22 dicembre scorso la Giunta della Regione Lombardia approvava all’unanimità una presa d'atto del Presidente Roberto Formigoni relativa alla disciplina della caccia in deroga nella Regione Lombardia.
La comunicazione offriva una panoramica dei provvedimenti assunti in merito dalla Regione negli ultimi anni Prima le delibere regionali, tutte annullate dai TAR su ricorso delle associazioni ambientaliste. Poi l’escamotage della legge regionale sulla base della quale emanare leggi annuali per ogni stagione venatoria.
Sia la legge quadro del 2007 che quella annuale per la stagione 2007/08 sono state dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale e quella relativa al 2008/09 che è in attesa del giudizio della stessa Corte, come dichiarava la stessa Regione Lombardia, «presenta gli stessi profili di illegittimità».
Anzi, la stessa Regione si auto-accusava esplicitamente affermando tale ultima legge era stata promulgata «nonostante le pronunce della Corte Costituzionale e gli orientamenti più volte espressi dalla Corte di Giustizia europea».
La Regione Lombardia prendeva atto finalmente che tutti i suoi provvedimenti di legge sulla caccia in deroga di questi ultimi anni erano illegittimi e si impegnava «per il futuro a evitare qualunque iniziativa legislativa di Regione Lombardia sul tema specifico».
Quei provvedimenti erano TUTTI ILLEGITTIMI, violavano le norme europee e nazionali, ed erano esclusivamente approvati per accontentare una fetta di elettorato – quello bresciano e in parte bergamasco.
Provvedimenti di improbabile legittimità  per scopi politici, «comprandosi» consensi elettorali a spese di un massacro di fauna protetta, patrimonio indisponibile dello Stato.
Sembrava insomma scendere il sipario sulla caccia in deroga ai piccoli uccelli migratori, protetti dall’Unione Europea.
Ma il 31 luglio un gruppo di consiglieri regionali ha presentato un progetto di legge per rendere cacciabili anche quest’anno peppole, fringuelli, frosoni e pispole, si tratta di uccelli minuscoli, protetti ovunque…
E giovedì 10 se ne discuterà in un consiglio regionale straordinario, quasi non ci fossero altri problemi davanti ai legislatori lombardi…

Milano, 7 settembre 2009

Per la LAC – Graziella Zavalloni, delegata regionale

Mercoledì, 9 Settembre, 2009 - 10:34

Barconi sul Naviglio Pavese: via entro fine mese.

Barconi sul Naviglio Pavese: via entro fine mese.
Finalmente il Comune si è deciso: via i barconi dal Naviglio entro fine mese. Con una lettera inviata ai gestori dei dehors, il Comune intima loro di rimuovere i barconi che non possono più essere ormeggiati sul Naviglio Pavese. Devono anche provvedere a saldare gli arretrati dovuti come indennità di occupazione dal 2001: dai 20 ai 30 mila euro a testa. Si dovrebbe mettere fine così ad una diatriba che dura da molti anni. La delibera regionale del 1987 prevedeva che i barconi fossero incompatibili con la monumentalità dei Navigli. Questa delibera non è mai stata applicata. Contrari all’ormeggio dei barconi la Sovrintendenza ai beni ambientali e la Navigli Lombardi Scarl che vede nei barconi un ostacolo alla navigazione turistica. Il 23 giugno u.s. si erano opposti anche il Settore Tecnico infrastrutture e l’Arredo Urbano del Comune di Milano. Contenti i comitati dei residenti che vedono la parola fine ad un contenzioso che si trascinava da molti anni. Angelo Valdameri consigliere di zona 6 Lista Fo.

Mercoledì, 9 Settembre, 2009 - 10:13

Via Santander: scoperta una discarica di amianto

In via Santander, durante i lavori di scavo nel corso dei lavori preparatori di costruzione del "grattacielo" orizzontale" firmato da Mario Cucinella, è venuta alla luce una vera e propria discarica di amianto. Trecento m3 in sacchi da un m3 ciascuno. Ad accorgersi della scoperta i tecnici della General Smontaggi incaricati della demolizione dei vecchi capannoni e degli scavi per le fondamenta del nuovo edificio di 12 mila m2. Sono pezzi di amianto impastati col terreno che non hanno nulla a che fare con le fondamenta demolite. Sembra che qualcuno, tempo fa, li abbia seppelliti per liberarsene. Il tutto è stato comunicato ad ARPA e ASL. Sembra che però in questi due enti nessuno sappia nulla. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione- dice Susanna Cantoni, resposabile ASl-". Resta il fatto che i sacchi con l'amianto sono ben visibili dalla strada e dalle finestre dei caseggiati prospicienti l'area. I residenti sono preoccupati di una possdibile dispersione dell fibre tossiche. Secondo l'ARPA però non ci dovrebbero essere rischi per la salute dei residenti, visto che il minerale è rimasto sotto terra. Secondo il responsabile ARPA andrebbero invece verificate le condizioni delle falde acquifere. 
In allegato l'articolo di oggi de La Repubblica a firma Tiziana De Giorgio. 

Martedì, 8 Settembre, 2009 - 11:07

Comunicazione e Ordine del Giorno di denuncia dell'omofobia


Martedì, 8 Settembre, 2009 - 11:05

Interrogazioni presentate in Consiglio di Zona 4 il 10 SETTEMBRE


Martedì, 8 Settembre, 2009 - 11:02

Interrogazione in merito alla Cascina in Via Tertulliano 65

Milano, 10 settembre 2009

 

Alla cortese attenzione

 dell’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano;
dell’Assessorato alla Casa del Comune di Milano;
dell’Assessorato alla Mobilità, Trasporti, Ambiente del Comune di Milano;

del Settore Territorio del Comune di Milano;

del Settore Ambiente del Comune di Milano;

del Settore Demanio Pubblico del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio di Zona 4 di Milano

 

 

Interrogazione in merito allo stato di abbandono e di degrado della struttura sita in Via Tertualliano 65, alla proprietà del terreno comprendente l’area e, infine, ai progetti di riqualificazione e di eventuale riutilizzo della cascina

 

 

Considerato che

 

In Via Tertulliano 65 sorge una struttura, un cascinale, da tempo in stato di visibile abbandono e degrado e di non utilizzabilità della medesima

visto che

 

lo stato di totale decadimento della struttura, in assenza di progetti manutentivi e di interventi atti a garantire una riqualificazione della struttura generale e un suo riutilizzo per finalità civiche e sociali, determina anche un pericolo per l’incolumità pubblica in quanto è più elevato il rischio di cedimeni strutturali di varia portata

preso atto

 

che esiste un progetto generale, di concerto tra l’Ente Comunale e l’Ente Provinciale, volto a riqualificare il patrimonio architettonico delle numerose cascine presenti nella città, nonché a disegnarne un riutilizzo in cui converga la finalità di garantirne un riutilizzo per scopi e attività di interesse generale con la necessità storica di tutelare la preservazione dell’impianto architettonico complessivo

visto che

sussistono precedenti amministrativi, soprattutto nel nostro territorio circoscrizionale, un riferimento riguarda l’ottima esperienza della Cascina Cuccagna, volti a riqualificare le strutture cascinali affidandone l’onere dei lavori di intervento a consorzi di associazioni con l’impegno da parte del Comune di assicurare a questi ultimi il diritto di utilizzo degli spazi

si chiede

-       All’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano a quale ente privato o pubblico faccia riferimento la titolarità della proprietà dell’area e, in caso che la proprietà fosse pubblica e comunale, se siano stati predisposte proposte finalizzate al recupero della struttura, le modalità del recupero, i tempi del medesimo, il progetto sussistente e, infine, se siano previste le stesse procedure avutesi tramite l’affidamento dei lavori a consorzi di enti di varia natura giuridica;

-       Allo stesso Assessorato se sia prevista, in caso di titolarità privata della proprietà del terreno, l’esproprio immediato del medesimo, a causa della palese assenza continuativa di interventi a scopo manutentivo, al fine di prevedere interventi indirizzati alla riqualificazione dell’area e della struttura nel suo complesso;

-       Alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano di prevedere l’indizione di una riunione di commissione avente come punto all’ordine del giorno l’esame delle proposte finalizzate al recupero della Cascina, nonché l’analisi e la verifica della situazione in cui versa la struttura medesima, invitando per l’occasione funzionari dell’Assessorato medesimo interessato o dei Settori di riferimento competenti, in indirizzo, del Comune di Milano, cercando di dare avvio a un percorso similare a quello delineato per la riqualificazione della Cascina Cuccagna e di altre strutture presenti nel territorio circoscrizionale.

 

 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano

 

 

 

 

 

 

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