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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 11 Novembre, 2010 - 11:24

"Jonghi nel Mirino"... :-)

IL MIRINO
mensile freepress distrubuito a Milano in 50 mila copie

Numero di Novembre 2010 - Intervista a Roberto Jonghi Lavarini:
http://www.ilmirino.it/media/Archivio/2010/2010_011%20novembre.pdf

D
Come dice lei stesso, queste proposte introducono una vera e propria “rivoluzione” dal punto di vista etico. Sappiamo però che certi ambienti sono autoreferenziali e difficilmente disposti a cedere certi privilegi senza avere nulla in cambio. Cosa le fa pensare che sia possibile compiere una trasformazione tanto importante?

R
Innanzitutto ci tengo a precisare che si tratta di proposte elaborate da un gruppo di iscritti del PDL, riuniti nel Comitato Destra per Milano. Secondariamente voglio ringraziare Lei ed il Vostro giornale per lo spazio che dedicate alla informazione in generale ed alla buona politica in particolare. Venendo alla sua domanda: solo un reale rinnovamento della classe dirigente può porre un freno alla disaffezione degli italiani per la politica ed al crescente astensionismo elettorale. Io mi rivolgo al Popolo della Libertà ma è una esigenza trasversale a tutti gli schieramenti politici. Il malcontento della gente è molto forte, diffuso, radicato e, aggiungo, spesso giustificato: una volta i politici venivano seguiti e rispettati, ora, al contrario, vengono visti, sempre più, come una casta di inutili parassiti. In questo difficile momento storico, di forte crisi economica e di pericolosa tensione sociale, tutto può succedere, la classe politica, per non essere travolta dal malcontento popolare, deve tornare a dare il buon esempio, dimostrandosi, per prima, disposta a cambiare, a rinnovarsi ed a fare qualche sacrificio.

D
Non si parla nelle sue proposte di una riduzione dello stipendio dei parlamentari e, soprattutto, di un ridimensionamento di certi incredibili privilegi (ad esempio il fatto che possano godere di pensione dopo 35 mesi in parlamento, i vari rimborsi spese, agevolazioni, ecc.). A questo proposito qual è il suo pensiero?

R
Il Governo Berlusconi, soprattutto grazie ai Ministri Brunetta e Tremonti, con la legge finanziaria ed altri provvedimenti, ha, finalmente, dato un segnale forte e chiaro, diminuendo il numero degli eletti ed i loro stipendi, tagliando inutili sprechi e vecchi privilegi, imponendo l’incompatibilità fra ruoli politici e funzioni amministrative e gestionali. Certo si tratta di “poca roba” ma: sempre meglio che niente! E’, comunque, il primo governo italiano del dopoguerra che “si taglia le unghie e riduce le porzioni del proprio rancio”. La sinistra blatera-blatera ma, in questo senso, non ha mai fatto nulla! Ma il vero problema non è la consistenza dello stipendio dei politici ma se questo se lo meritano davvero, se lavorano, se fanno fino in fondo il loro dovere, rispondendo al mandato popolare dei cittadini elettori. Aggiungo che lo scandalo più grande sono le consulenze d’oro di certi manager di stato che dopo avere fallito la loro missione pretendono anche buone uscite milionarie: dovrebbero invece vergognarsi, chiedere scusa, ridare indietro il maltolto e, prendendo esempio dai loro colleghi giapponesi, fare harakiri (suicidarsi).

D
Uno dei problemi più importanti della politica italiana è lo svecchiamento della classe dirigente. E’ possibile riuscirvi solo introducendo un meccanismo di tipo anagrafico? Chi ha la “poltrona” la molla sempre con difficoltà. Che ne pensa?

R
La classe dirigente italiana, non solo quella politica ma anche quella economica e docente, è la più vecchia d’Europa. Non basta dire “largo ai giovani” bisogna imporre dei cambiamenti e quella dei limiti anagrafici alle candidature e di massimo due mandati elettorali, mi sembrano le più semplici ed efficaci. La Politica deve tornare ad essere una attività alta e nobile, un patriottico servizio alla propria comunità di appartenenza, una forma di vero e proprio volontariato sociale. Per questo serve un costante ricambio non solo generazionale ma anche nominale, bisogna cambiare le facce, sostituire gli uomini, eliminare i mestieranti della politica, i teorici del nulla, coloro che non hanno mai lavorato veramente in vita loro e che, quindi, non possono conoscere le reali esigenze delle famiglie e delle imprese italiane. Il PDL, per primo, deve eliminare questa zavorra, quelli che il Presidente Berlusconi ha giustamente definito, con le tradizionali espressioni milanese, “fanigutun” (fannulloni) che pensano solo alla loro “cadrega” (poltrona).

D
Per quanto riguarda il problema delle “donne in politica” su cui si è molto discusso, anche recentemente, come valuta certe affermazioni per le quali in qualche caso per fare carriera non è escluso il ricorso che il gentil sesso possa far ricorso a doti estetiche e comportamenti compiacenti?

R
Pur essendo marito, felice e fedele, apprezzo le belle donne, la loro femminilità e le loro forme. Parliamoci chiaro, senza ipocrisie: la bellezza estetica è certamente un valore aggiunto ed anche la predisposizione per le arti seduttive ed amatorie è un fatto positivo ed entrambe queste qualità hanno sempre influenzato la storia umana. Detto ciò, i partiti devono selezionare i propri rappresentanti (candidature e nomine) secondo altri criteri: meriti e capacità, curricula di studi e professionali, militanza politica e integrità morale. Se poi, la donna selezionata, oltre ad essere intelligente, capace e meritevole, è anche fisicamente piacente e sensuale, tanto meglio per lei ed anche per tutti noi. Non bisogna avere nessun preconcetto, né per i brutti e né per i belli, l’importante è che, in politica: “il cervello ed il cuore vengano sempre giudicati più importanti di tette e culo”.

D
Cosa ne pensa delle “quote rosa”?

R
Sono sempre stato culturalmente contrario, direi prevenuto, nei confronti delle “quote panda”, stimando le donne, vero sesso forte, in grande e meritata ascesa nella società italiana. Semmai mi preoccupa di più la crisi del maschio italiano, la sua progressiva perdita di identità e preciso ruolo sociale. E poi, in che quota dovremmo inserire l’On. Wladimir Luxuria? A parte gli scherzi (fra l’altro si tratta di una persona molto intelligente)… Parlare di quote di genere in una società dove le differenze sessuali sono sempre meno evidenti e dove le funzioni sociali sono sempre più mescolate mi sembra decisamente inutile ma sono sempre disponibile a confrontarmi su proposte concrete. La cosa veramente importante, ripeto, sono i criteri di selezione. Faccio un esempio: se per riempire il 30% di quota rosa poi ci metto la vecchia zia o la nipote scema, la segretaria fedele o l’amante zoccola, non ha alcun senso. Per carità cristiana, non faccio nomi e cognomi ma la politica milanese è, purtroppo, trasversalmente piena di casi analoghi al mio esempio. Aggiungo, per correttezza, che la maggior parte dei casi di nepotismo e raccomandazione però coinvolge uomini: parenti, amici e collaboratori di esponenti politici di tutti i partiti inseriti nelle liste, negli enti e nelle segreterie. Gente, spesso incapace ed immeritevole, con due, tre, quattro incarichi ben remunerati da “Pantalone”. Bisognerebbe fare un bel libro bianco …

D
Ad inizio anno, dopo alcuni fatti che avevano fatto pensare a una nuova Tangentopoli, si era parlato di una urgente legge sulla corruzione. Ma non se ne è ancora fatto nulla. Su questo argomento qual è il suo pensiero?

R
La politica deve essere trasparente, una casa di vetro, dove si conoscono nome, cognome, titoli, curriculum, fedina penale, stipendio, dichiarazione dei redditi, presenze, atti e recapiti di tutti gli eletti e nominati. La zona grigia più pericolosa sono le cosiddette “consulenze esterne”, ricche prebende che, troppo spesso, assomigliano ad una forma legalizzata di tangente e di finanziamento illecito, nemmeno ai partiti ma a singoli esponenti politici. Per riformare i partiti serve gente libera e decisa, senza padrini e senza padroni, con idee chiare e senza peli sulla lingua. I partiti devono ascoltare la gente, allargare la base del consenso popolare, facilitare la partecipazione dei cittadini con incontri, dibattiti, tesseramento, congressi per la selezione dei dirigenti ed elezioni primarie per la scelta dei candidati. Tutto ciò viene, troppo spesso, snobbato come populismo ma, se per populista, si intende un militante politico vicino al suo popolo, allora sono orgoglioso di esserlo e di esserlo sempre stato, prima nel MSI, poi in AN ed ora nel PDL.

Giovedì, 11 Novembre, 2010 - 11:06

Adunata del Popolo della Libertà a Milano

Domenica 14 novembre ore 10.30
Teatro Nuovo di Milano – Piazza San Babila
Manifestazione del Popolo della Libertà

Intervengono:
ROBERTO FORMIGONI
GUIDO PODESTA’
LETIZIA MORATTI
IGNAZIO LA RUSSA
MARIASTELLA GELMINI
VITTORIA BRAMBILLA
DANIELA SANTANCHE’
ALFREDO MANTICA
MASSIMO CORSARO
ROMANO LA RUSSA
RICCARDO DE CORATO
STEFANO DI MARTINO

Partecipano:
CIRCOLO DEL BUON GOVERNO
MOVIMENTO DESTRAFUTURO
COMITATO DESTRA PER MILANO
CENTRO STUDI PATRIA E LIBERTA’

Noi crediamo ancora che il PDL possa diventare un grande partito popolare europeo, di centro destra, a vocazione maggioritaria, culturalmente plurale, bene organizzato, radicato nella società e sul territorio ma serve una vera svolta politica. Bisogna dare un chiaro segnale agli Italiani. Ricordiamoci innanzitutto che Sottosegretari ed Assessori, Senatori e Deputati, Consiglieri Regionali del Listino Bloccato e Consiglieri Provinciali non vengono scelti dal popolo, con le preferenze, ma, di fatto, decisi dalle segreterie dei partiti. Questo ha provocato un forte distacco fra la base militante e dirigenti, imposti dall'alto, privi, troppo spesso, non solo di consenso elettorale ma anche di meriti e capacità. I vertici del PDL devono ascoltare, con umiltà ed attenzione, le richieste degli iscritti e degli elettori che chiedono maggiore RINNOVAMENTO, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA e MERITOCRAZIA. Occorre selezionare meglio la classe dirigente (candidati e nominati), secondo rigidi criteri meritocratici ed eliminare la scandalosa piaga partitocratica del cumulo di incarichi e mandati. Il PDL deve aprirsi a tutti gli Italiani di buona volontà, ai giovani più meritevoli, a tutti coloro che vogliono dare il proprio disinteressato contributo alla comunità, al bene comune. Il PDL deve essere esempio di moralità, volontariato ed amor patrio: solo così potremo zittire la sinistra comunista e giacobina, eliminare politicamente i traditori finiani ed arginare il flusso di consensi verso gli alleati leghisti.

Comitato DESTRA per MILANO - LiberaMente nel Popolo della Libertà

http://www.atuttadestra.net/?p=41563

Giovedì, 11 Novembre, 2010 - 08:29

PRIMARIE DI CENTRO-SINISTRA A MILANO: IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE

In vista delle primarie di coalizione del centro-sinistra del 14 novembre p.v.,  alcune persone hanno rivolto ai candidati l'invito al “volemoci tutti bene” e a “non mostrare i panni sporchi agli altri”.
Personalmente ritengo che nelle primarie chiunque può candidarsi, ma merita di essere votato dagli elettori -e dalle elettrici- di centro-sinistra solo chi ha sempre agito con coerenza e non ha “scheletri negli armadi” (che sono le incoerenze e le contraddizioni tra il dire e il fare), che indebolirebbero la sua candidatura a sindaco, rendendolo poco credibile come “alternativa allo strapotere del malaffare”.
Per questa ragione è bene che sin da subito i cittadini –e le cittadine- sappiano a chi stanno dando fiducia:
- a una persona che nel suo agire quotidiano non ha mai applicato i principi che ora dichiara che prenderà in considerazione DOMANI se sarà eletto (e se non venisse eletto, che farà continuerà a contribuire allo scempio di Milano?!?) oppure
- a una persona coerente e trasparente che non ha nulla di cui vergognarsi, né da giustificare e scusarsi dicendo “ho sbagliato”!
Perché mai, potendo scegliere tra 4 candidati (purtroppo neppure una donna!!) si dovrebbe scegliere uno che ammette di aver sbagliato parecchie volte nella sua vita?
Proprio questa è la fase (siamo alla PRIMARIE DI COALIZIONE PER LA SCELTA DEL CANDIDATO, NON ALLE ELEZIONI COMUNALI!) per smascherare i “pifferai magici” della politica, AFFABULATORI di cui le persone di centro-sinistra e di sinistra non ne hanno affatto bisogno per battere il centro-destra!!!!
Gli elettori di sinistra (di cui quelli che andranno a votare alle primarie sono solo una piccola parte) sono persone critiche e non sono più disponibili a sostenere il “male minore” ma vogliono finalmente scegliere il “migliore”.
Bene ha fatto quindi Onida a contestare le modalità non trasparenti e non rispettose del regolamento sottoscritto dai candidati da parte del PD (i candidati non sostenuti dal PD non hanno ancora ricevuto l’elenco delle mail, come previsto e promesso!); bene ha fatto Sacerdoti a “rompere l’incantesimo” verso Boeri, il nuovo pifferaio magico che incanta troppe persone di centro-sinistra (non informate sui fatti e sul suo passato), affabulandole con parole che non corrispondono al suo modo di agire e non da affidamento a chi conosce i fatti:
  1. v. IERI partecipazione al consumo di territorio nel parco agricolo sud con la progettazione del CERBA su incarico di Ligresti (e i mattoni sono sempre mattoni, sia quelli per centri di ricerca sia quelli per edifici residenziali);
  2. v. OGGI partecipazione al consumo di territorio tramite l’EXPO, con l’aggravante che le aree identificate per l’EXPO sono private e non edificabili, ma dopo l’EXPO saranno state infrastrutturate con soldi pubblici e diventeranno edificabili: tutti gli altri comuni mortali (diversi da Cabassi e Fiera Milano) non potrebbero costruire alcunché in quelle aree e soprattutto -qualora potessero costruirvi qualcosa- dovrebbero pagare gli oneri di urbanizzazione! E questo può piacere alla gente del centro-sinistra?!?
  3. v. grattacieli nel quartiere isola (le torri del famigerato “bosco verticale”, ossia spaziosi balconi con piante e alberelli per “super-ricchi”: nulla per le famiglie in difficoltà e/o per il ceto medio) ossia nel quartiere che ha subito lo scempio della distruzione del Bosco di Gioia e che ha subito la trasformazione urbana senza alcuna democrazia partecipata: le persone che abitano quel quartiere hanno dovuto subire la distruzione dell’unica porzione di “bosco orizzontale” e la progettazione di un cambiamento radicale del tessuto urbanistico senza alcuna condivisione, come è invece consuetudine nel nord Europa; nel quartiere isola il progetto di Boeri & C. è piovuto dall’alto per soddisfare quelle speculazioni immobiliariste che la gente di centro-sinistra non sopporta;
  4. v. scempio dell’isola della Maddalena, incarico anch'esso (come l’EXPO) assegnatogli per cooptazione da Bertolaso e quindi al di fuori di aggiudicazioni tramite gare pubbliche. In proposito segnalo due link: http://www.eddyburg.it/article/articleview/14809/0/372/
e
http://blog.panorama.it/italia/2010/09/01/chi-e-stefano-boeri-larchitetto-che-vuole-soffiare-milano-al-centrodestra/
che conclude nel seguente modo:
“… Altro dubbio. In caso di sconfitta alle urne, Boeri si abbasserebbe a fare il semplice consigliere comunale o mollerebbe dopo pochi mesi come l’ex prefetto Bruno Ferrante che scappò da Palazzo Marino per andare a fare il consulente del costruttore Salvatore Ligresti? I due, Boeri e Ligresti, già si conoscono bene. Insieme hanno realizzato sia il progetto Porta Nuova Garibaldi che il Centro europeo per la ricerca biomedica promosso da Umberto Veronesi. Il passo dalla cultura del fare a quella dell’affare in fondo è abbastanza corto.”
Già: il passo dalla cultura del fare a quella dell’affare in fondo è abbastanza corto.
I requisiti per il reclutamento della classe politica sono notoriamente inesistenti a tutti i livelli. Però una coalizione che vuole innovare -ed essere credibile- deve avere un certo rigore nel selezionare le candidature.
Mi stupisco delle preoccupazioni di alcuni in questa fase.
Spero che nessuno/a pensi che dire che “va tutto bene madama la marchesa” possa indurre gente di centro-sinistra a partecipare più volentieri alle primarie o gente di centro-destra a votare alle primarie di centro sinistra!
Nella fase successiva, colui che uscirà dalle urne delle primarie come il candidato del centro-sinistra per la carica di sindaco della città di Milano a mio avviso dovrà impegnarsi in primis a convincere non tanto i cittadini di centro-destra a votarlo, quanto piuttosto i tanti cittadini di sinistra (e di centro-sinistra), da troppi anni delusi e sconfortati perché non si sentono più rappresentati e non sono più disposti a scegliere “il male minore”, a RITORNARE a votare e a non astenersi dall’esercizio del voto.
Anche in questa seconda fase invito a non cullare l’illusione di spostare la gente di destra verso una copia/surrogato di centro sinistra (v. Penati nella sua ultima fase di governo della Provincia e il conseguente giudizio degli elettori); invito a prendere atto che sono molti di più i cittadini di centro-sinistra che da anni si astengono dall’andare a votare dei cittadini di centro-destra disponibili/disposti a votare un candidato di centro-sinistra: che si abbia il coraggio delle proprie idee, di una propria visione di società autentica e coerente con i propri valori e non frutto di compromessi.
Che il centro-sinistra guardi e si rivolga FINALMENTE ai suoi elettori, prima di guardare a quelli di centro destra (che peraltro tra PDL, FLI, UDC e Lega hanno solo l’imbarazzo della scelta)!
E per guardare ai propri elettori è necessario che la coalizione di centro-sinistra abbia un candidato ben selezionato e questa è la fase della selezione e dell’“enfatizzazione” delle differenze e delle incoerenze tra il dire e il fare.
Poi ci sarà la fase della mobilitazione per il candidato sindaco, su cui non ci devono essere ombre.
Eccellenti sono Pisapia e Onida, per la loro coerenza nell’agire quotidiano e professionale con i valori che professano, ma non si può dire lo stesso di Boeri.
Cari saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Mercoledì, 10 Novembre, 2010 - 11:06

le mani sulle città: la criminalità nel settore degli appalti di opere pubbliche e di servizi

Per opportuna informazione, divulgazione e, se potete, partecipazione.
Il seminario si terrà presso l’università Milano Bicocca, mercoledi’ 17 novembre 2010, ore 15,00 aula U6 – 38.
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
----------------------------------
Università degli Studi di Milano – Bicocca
 PROCEDURA PENALE EUROPEA
SEMINARIO
le mani sulle città
la criminalità nel settore degli appalti
 di opere pubbliche e di servizi
ne parleranno
ENZO CICONTE
storico della criminalità organizzata
CLAUDIO GITTARDI
sostituto procuratore dda – procura della repubblica tribunale di milano
a cura di Silvia Buzzelli
professore di procedura penale europea e sovranazionale
facoltà di giurisprudenza università di milano-bicocca
piazza dell'ateneo nuovo, 1, 20126 milano
mercoledi’, 17 novembre 2010, ore 15,00
aula U6 –38
 
Martedì, 9 Novembre, 2010 - 10:46

In consiglio si discuterà l'intitolazione di una via a Craxi. Ma non ci sono altre priorità?

Dipende come si ricorda il politico socialista milanese. Mi diranno che di meriti ne avrà avuti anche Craxi. Rispondo dicendo che in un'intera e luna carriera strabiliante a livello politico i meriti come gli errori e gli orrori sono facili da commettere. Credo quindi che Craxi debba essere ricordato, ma non con trionfalismi retorici che rimuovono ciò che la storia di questo Paese ha vissuto sulle proprie spalle. Mi viene da ridere, se non in senso disperato, a vedere gente come La Russa o come il vicesindaco Decorato riabilitare con grande gioia questa stessa figura di "statista", dal momento che alcune fotografie del 1992 li ritraggono a un tavolo con volantini che mostravano cappi al collo e le scritte inneggianti l'azione della Magistratura. Certo che di posizioni politiche si alterano, spesso dettate magari da convenienze e opportunità del caso. Proprio perchè la memoria è corta per molti e molti non ricordano come l'onorevole La russa e l'onorevole Decorato invocassero nel 92 giustizia contro quelli che loro definivano essere componenti della partitocrazia corrotta, con toni generalizzanti e populisti occorrerebbe ricordare quell'intera cupa e triste pagina di uno stato in caduta libera sia istituzionale sia etica. Oggi il fenomeno della corruzione nelle istituzioni non è stato rimosso, ma ritorna prepotentemente con pratiche più subdule e spesso pmeno "raffinate". Craxi latitante fu quello che ha aperto questa stagione di immoralità, lo denuncerà anche un Berlinguer quando dirà che il sistema dei partiti era al collasso in quanto sistema clientelare e affaristico, ponendo per primo la grande questione morale. Nessuno lo ascoltò e queste furono le conseguenze, nel 1992 con l'avvento della stagione Mani Pulite, nell'attualità con l'avvento di mazzette e ingerenze affaristiche di ogni specie all'interno dei governi e delle istituzioni. Anche a Milano, la "città che era da bere": da bere fintanto che si poteva sperperare fondi pubblici e ricchezze, portando alla bancarotta di fatto un intero apparato amministrativo. Non sono un termidoriano, sia chiaro, nè voglio costituire comitati di salute pubblica, seppure in alcuni casi servirebbero: ma sarebbero alquanto anacronistici. Occorre agire su altre forme e canali: la conoscenza della storia, della memoria storica attraverso i fatti, la cronaca dei tempi, le circostanze contingenti, le cause e gli effetti, le conseguenze. Craxi non sia riabilitato: nominare una via alla sua memoria può essere fatto solamente se si pone sulla lapide che intitolerebbe il luogo toponomastico la scritta "latitante", perchè questo fu, questo l'aggettivo appropriato e reale, fondato. Craxi sia letto e studiato soprattutto per le nuove generazioni e per tramandare a loro quella conoscenza non filtrata, non travisata da interessi familiari o faziosi clientelari di parte, utile a costruire un futuro umano e sociale più giusto e che si basi sulla trasparenza e sull'eguaglianza delle opportunità, dei diritti, delle garanzie. Ma mi domando: si può sapere chi siano i nomi dei consiglieri sotoscrittori di tale mozione? Lo dico perchè un fatto di questa portata, giusta e condivisbile la volontà del presidente del consiglio comunale di portare il dibattito in consiglio e non renderlo solo appannaggio e privilegio della Giunta, non può rimanere, però, oggetto di discussione dei soli consiglieri, ma deve circolare nella città data la altrettanto discussa e discutibile figura in oggetto. Si sappia chi deciderà di appoggiare tale proposta per fare, poi, le debite e conseguenti analisi e bilanci politici di attività di un consiglio. Ma mi domando, infine: è così, poi, urgente parlare di intitolazione di una via alla figura di Craxi? E' questo il tema principale che la città offre come emergenza? O non sarebbe più interessante dibattere in consiglio comunale, con lo stesso spirito collettivo e democratico nell'assise eletta dalla cittadinanza di altri temi che ritengo essere avvertiti dalla cittadinanza stessa come magiormente fondamentali per la propria vita quotidiana, nons empre facile, anzi spesso ostica, in questa "metropoli" dalle mille contraddizioni? Ci sono immigrati che si arrampicano sulle ciminiere perchè gridano la loro sofferenza di essere invisibili sfruttati; ci sono nomadi che vengono sgomberati senza un minimo di dialogo preventivo e di soluzione condivisa per la loro condizione umana e sociale; ci sono interi quartieri in mano alle 'ndrine, spesso organizzatrici e gestrici del mercato illecito degli alloggi popolari sfitti o "illegalmente evacquati"; ci sono intere famiglie e persone che vivono drammaticamente la seconda settimana del mese per procedere fino alla conclusione del mese stesso in quanto non hanno i soldi per pagare mutui, acquisto dei beni vitali; ci sono scuole che cadono a pezzi, molte altre senza strutture, vediamo istituti che hanno classi che fanno lezioni nelle palestre perchè non ci sono aulee sufficienti e capienti per contenerle, oppure madri di ragazzi disabili che devono rimanere in classe per assistere il proprio figlio in quanto non c'è personale di sostegno, ridimensionato e annullato da una finanziaria "tagliaerbe"; vediamo clochard morire per strada e che vivono alla diaccio, in preda al freddo. Ma quanti altri temi si dovrebbero aggiungere e di cui occorrerebbe discutere prioritariamente invece di fare mozioni inutili per intitolare una via a una figura poco esemplare per la storia gloriosa di questa città, ma utile magari ad assicurare a qualcuna la ricandidatura e la rielezione a sindaco, oppure per cancellare dalla memoria il fatto che chi ha latitato ed è fuggito dalla giustizia debba essere considerato immorale rispetto a chi ha applicato la legge cercando, dico cercando, di portare moralità ed eticità in un Paese offeso e vilipeso da pratiche amministrative illecite e prevaricanti. Ma quanto è distante, devo concludere, il consiglio comunale e questa magioranza dalla cittadinanza e dalle sue esigenze sociali, culturali, civili prioritarie: uno scollamento sempre più palese e oserei dire spesso voluto.

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo per Milano

Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 9 Novembre, 2010 - 10:02

Affermazione Civile: faccia a faccia cittadinanza/avvocati per la tutela dei diritti glbt

Certi Diritti organizza a Milano un momento di incontro tra la cittadinanza LGBT milanese e gli avvocati che hanno sostenuto le coppie di Affermazione Civile presso la Corte Costituzionale Martedì 16 Novembre presso il Negozio Civico “CHIAMAMILANO” in Largo corsia dei Servi dalle ore 18:30 fino alle 20:30, orario di chiusura del negozio civico.

L’iniziativa di “Affermazione Civile”, partita nel 2007, ha portato alla recente sentenza della Corte Costituzionale 138/2010,  che oltre a riconoscere la vita familiare delle coppie omosessuali, e ad invitare il parlamento a legiferare in materia, promuove il ricorso alla giustizia per velocizzare il riconoscimento di specifici diritti davanti alla legge. A tale importante punto fermo hanno contribuito, con un costante impegno, gli avvocati di Avvocatura LGBT Rete Lenford che hanno preparato il terreno agli avvocati che ci hanno rappresentato davanti alla Corte: Marilisa D'Amico, Massimo Clara, Ileana Alesso.

Coincidenza significativa, proprio in questi giorni a Milano (8-10 Novembre 2010)  si terrà la conferenza della famiglia promossa dal Governo ed organizzata dal sottosegretario Carlo Giovanardi, che, ignorando completamente la sentenza della Suprema Corte, intende (letteralmente) “prendere in considerazione ed eventualmente sviluppare opportuni criteri di adeguatezza Familiare”, senza tenere in conto le diverse e molteplici famiglie che si affermano sempre più nella società moderne, con necessità di forme di regolamentazione, aiuto e sostegno. E senza tenere in conto testamento biologico, matrimonio civile tra persone omosessuali, divorzio breve, mediazione familiare, assegnazione di case alle famiglie anche conviventi bisognose, modifiche alla legge per l’affido condiviso, unioni civili, filiazione, procreazione assistita, adozione, responsabilità genitoriale, ecc…

Sentiamo perciò il bisogno di rilanciare l’iniziativa legata alle tematiche di “Affermazione Civile” per dare l’opportunità a tutte le famiglie LGBT di avere più chiarezza sulle possibilità di tutelare i propri  diritti davanti ad una legge che le ignora.

Certi Diritti organizza a Milano un momento di incontro tra la cittadinanza LGBT milanese e gli avvocati che hanno sostenuto le coppie di Affermazione Civile presso la Corte Costituzionale Martedì 16 Novembre presso il Negozio Civico “CHIAMAMILANO” in Largo corsia dei Servi dalle ore 18:30 fino alle 20:30, orario di chiusura del negozio civico.

L'incontro è finalizzato a:

  • promuovere una cultura del diritto nella cittadinanza,
  • stimolare la fiducia e conoscenza reciproca tra la comunità LGBT e gli  avvocati
  • approfondire i reali problemi che vivono le persone LGBT e la consapevolezza delle eventuali discriminazioni subite
  • individuare possibili cause pilota laddove la legge stessa discrimina in base all'orientamento sessuale di individui e coppie

E' importante chiarire che non si tratterà di un momento di consulenza legale su casi specifici di discriminazione, ma di conoscenza reciproca.

Durante questo momento di incontro sarà anche possibile recuperare informazioni sulle iniziative di dell’associazione radicale Certi Diritti.

Certi Diritti, Milano

www.certidiritti.it

Domenica, 7 Novembre, 2010 - 00:55

Convegno con Valerio Onida il 12 Novembre

L'associazione Il Gabbiano organizza il Convegno

La Democrazia Perfetta:
Democrazia Rappresentativa
e
Democrazia Diretta.

che si svolgerà

Venerdì 12 Novembre 2010
ore 20.30
Presso la Sala Bracco del
Circolo della Stampa
Corso Venezia 16
MILANO

Programma

20.00 registrazione

20.30 introduce
          Stefano Zamponi Capogruppo Italia dei Valori
          Consiglio regionale della Lombardia

20.40 Bruno Aprile Presidente Comitato Cittadino Democrazia Diretta
          Democrazia e Costituzione Italiana

21.05 Valerio Onida
          Costituzionalista
          Con quali limiti si può esercitare la Democrazia Diretta

21.30 Sen. Luigi Li Gotti Vicepresidente Giunta Elezioni 
          componente commissione parlamentare Giustizia
          I Disegni di Legge presentati da Italia dei Valori

21.55 Fiorella De Cindio
          Presidente Fondazione RCM Rete Civica di Milano
          Cosa si fa in Lombardia e nel mondo

22.20 Manfredi Palmeri
          Presidente Consiglio Comunale di Milano
          Cosa si fa nel Comune di Milano

22.45 Raffaele Grassi
          Consigliere IdV Comune Milano
          La posizione di Italia dei Valori in Consiglio Comunale

23.00 Dibattito

23.30 Conclude
          Sen. Felice Belisario
          Presidente Gruppo Italia dei Valori Senato

          Modera Guido Miserandino
          Presidente Associazione Il Gabbiano

Data la grande attualità e l'interesse dell'argomento, si invita tutti a partecipare

SI PREGA DI CONFERMARE
LA PROPRIA PRESENZA ALLA SEGRETERIA
Segreteria organizzativa:
tel. 02 67 48 63 77 - fax 02 67 48 20 52
e-mail: italia.valori@consiglio.regione.lombardia.it

ALLEGATA LA LOCANDINA

Venerdì, 5 Novembre, 2010 - 18:05

Interrogazioni presentate in Consiglio di Zona 4 il 4 novembre 2010


Venerdì, 5 Novembre, 2010 - 12:49

l'occasione Referendum per Milano

 

Superate abbondantemente le 18.000 sottoscrizioni i “Cinque referendum per Milano” passano ora dai tavoli della raccolta delle firme a quelli della raccolta dei voti dei candidati sindaco. Rispetto al referendum del 1985 sulla limitazione di ingresso alle auto nel centro storico questa volta, ai tavoli e dai tavoli, ho potuto notare o tanta indifferenza o una consapevole determinazione. Nel 1985 c’era una diffusa disponibilità, ora si rilevano lo sconcerto e la sfiducia nella possibilità che l’amministrazione comunale voglia e possa fare qualcosa di utile per la città ed i suoi cittadini.

Per questo le firme raccolte sono così significative, ognuno doveva firmare cinque volte e voleva sapere perché. Il perché è costituito da cinque proposte che, laddove la maggioranza dei milanesi che voteranno, quorum al 30%, le confermerà, diventeranno questioni e soluzioni che il Consiglio Comunale dovrà trattare come se fossero espressi da un gruppo consiliare. Una prima considerazione riguarda la capacità dei milanesi di reagire ad ogni possibile fatalistico destino di degrado della città e dell’idea stessa di cittadinanza. Migliaia di milanesi hanno trovato i tavoli e il tempo per firmare ed esprimere un recupero ed una riqualificazione della città. Questa opportunità è stata offerta loro da un gruppo di promotori trasversale : Marco Cappato, radicale, Edoardo Croci, già assessore della giunta Moratti, Enrico Fedrighini, verde. I promotori hanno trovato il sostegno di associazioni, accademici, politici che hanno messo al centro le cinque proposte per Milano e non la propria appartenenza e la propria simpatia politica. Questa volontà di andare oltre ogni recinto ideologico e partitico costituisce una straordinaria risorsa per la res publica, non solo milanese. Le amministrazioni di comune, provincia e regione, insieme a quella centrale, pur essendo dello stesso schieramento politico, non trovavano l’accordo sulle aree per l’EXPO e nessuno capiva perché e quale fosse il motivo reale della contesa: fondiario, immobiliare, qui o altrove? Nelle strade e nelle piazze della città, invece, i milanesi capivano perfettamente il senso delle proposte da sottoscrivere ai tavoli. I milanesi, non solo i residenti all’interno della cinta daziaria, infatti avrebbero volentieri firmato molti milanesi della Grande Milano che un tempo avremmo chiamato “milanes arius” ma oggi sono parte della stessa realtà, come ci ricordano il Seveso con le sue esondazioni, il Parco Sud ed il Parco Nord, la rete comune dei trasporti (la rete, non le tariffe) e la qualità dell’aria comune come la congestione del traffico. 1- Ridurre il traffico, con il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione dell’”Ecopass”, la pedonalizzazione del centro.2- Raddoppiare gli alberi ed il verde pubblico e ridurre il consumo del suolo. 3-Conservare il futuro parco dell’area Expo.4- Risparmio energetico e riduzione dell’emissione di gas serra. 5-Ripristino della Darsena e riapertura dei Navigli Milanesi. Sono cinque questioni, cinque propositi non solo comuni all’area metropolitana milanese ma che ne orienterebbero il senso e la qualità.

Non si tratta solo di una indicazione della bocciatura delle politiche ambientali, del territorio e del traffico della Giunta Moratti, il messaggio dei milanesi è chiaro “ Voglio partecipare, se mi date una quota, minima ma certa, di sovranità rispetto al processo deliberativo, io partecipo e  impiego il  tempo necessario”. E’ un segno importantissimo nella città che vede i federalisti padani al governo da 15 anni e un decentramenti farsa, privo di poteri, utile alla distribuzione di gettoni a chi è nella cordata del consigliere comunale, dell’assessore, del consigliere regionale, del parlamentare e così via verso il baratro. Proviamo a pensare che quantità di partecipazione ci potrebbe essere se sulla piattaforma della Rete Civica PartecipaMI fossero a disposizione i materiali istruttori delle diverse deliberazioni ( come previsto dalla vigente riforma degli enti locali, ma ignorato da tutti) e se i cittadini potessero fare osservazioni e condividere proposte. Altroché “Effetto NIMBY” Not In My Backyard-Non Nel Mio Giardino, altroché comitati per il no, avremmo piuttosto il ritorno di un’opinione pubblica avvertita che pretende giustificazioni credibili delle decisioni pubbliche,nell’interesse della città. L’indizione dei referendum renderà ineludibili i loro temi ed il loro senso.

 

Mercoledì, 3 Novembre, 2010 - 00:04

Arcigay: Decine di iniziative di protesta in tutta Italia

Arcigay sarà impegnata, da qui a lunedì prossimo, con la sua ampia articolazione territoriale di cinquanta comitati provinciali ad esprimere nitidamente disagio, indignazione e protesta.
Da Roma a Torino oggi, poi Napoli, Bergamo, Firenze, Agrigento, fino a Milano, lunedì 8 novembre per la Conferenza nazionale della Famiglia che sarà aperta proprio da Berlusconi, saranno decine le città o cittadine ove i volontari di arcigay stanno organizzeranno sit-in, conferenze, flash mob, kiss in e incontri pubblici.

Sarà una risposta alle dichiarazioni omofobe e volgari di Silvio Berlusconi, che non possono essere ridimensionate qualificandole come una battuta, perché nella loro gravità , definiscono il senso di un disprezzo nei confronti delle donne e delle persone omosessuali e manifestano un profondo retaggio machista , carico di pregiudizi, ed inaccettabile in chiunque ma ancor più nel Capo del Governo di un Paese civile come l’Italia.

Arcigay con questa mobilitazione vuole lanciare un segnale di preoccupato allarme per lo sconcertante degrado della politica nel nostro Paese; per questo imbarbarimento del linguaggio pubblico che vede nell’omofobia di quelle affermazioni il paradigma di un più generale travalicamento del senso etico del ruolo delle Istituzioni e di quella divisione dei poteri che è logorata dagli attacchi reiterati alla Magistratura, alla Stampa e a tanta parte della Società civile.

Ancora una volta le donne , le persone lgbt, come anche le categorie più deboli di questo Paese: le famiglie, i lavoratori, i migranti rischiano di pagare il prezzo più alto a questo esercizio tracotante della politica.

Le offese rivolte dal Presidente del Consiglio alle persone gay finiscono così per diventare il volto deforme di un oltraggio al nostro Paese a cui diciamo BASTA una volta per tutte.
L’Italia, le tante persone per bene che ne costruiscono con fatica il futuro, e la comunità gay lesbica e transessuale, desiderosa soltanto di giustizia, ed eguaglianza, non meritano tanta sconcezza.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

02/11/2010 - Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

 

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