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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Venerdì, 1 Agosto, 2008 - 14:24

TG3 e Primo Piano relegati a notte fonda

E' una notizia chè passata in totale sordina. E' un colpo di mano nel palinsesto dell'informazione pubblica elargito dalla RAI. Un colo di mano è questo che si aggiunge ad altri colpi di mano che rendono sempre più meno competitiva la rete nazionale, svuotandola di contenuto innovativo, interessante, altamente qualificato, tagliando organici interni specializzati, professionisti, ponendo programmi di interesse generale elevato, culturali, artistici, giornalistici, di indagine, di approfondimento, quasi tabloid, dossier televisivi, nelle tarde ore della notte, se non alle prima ore della mattina, quando l'audience è minimo.
E' il primo colpo di mano voluto dalla dirigenza della RAI, in odore di trasformazioni e di cambiamento, in assenza di una Commissione di Vigilanza RAI rinnovata, come testimonia l'egregia battaglia costituzionale condotta dalle parlamentari e dai parlamentari Radicali nel PD, asserragliati a occupare gli uffici della commissione, a cui esprimo la mia totale solidarietà e il mio appoggio.
Mi riferisco alla decisione presa dal CDA RAI di trasferire il TG3 di seconda serata, testata che vedeva un'arriocchita elaborazione informativa, comprendente anche la rubrica Night News, le notizie dall'estero, di carattere internazionale, su temi di diversa portata e calibro, documentate da servizi precisi e puntuali, ricordo la grande mobilitazione condotta dalla redazione per la liberazione di Ingrid Betancourt, e Primo Piano, approfondimento di interesse politico e attuale di grande professionalità e contenuto, a notte fonda, magari dopo il già relegato "Fuori Orario" di Enrico Ghezzi.
E' un attacco all'informazione, alla qualità dei contenuti informativi che il CDA sta ottemperando a seguito di un modificato assetto governativo che, nella legislatura del 2001, con il governo guidato dall'attuale premier che assomma su di sè un ginepraio di conflitti di interesse, aveva agito affinchè la qualità del servizio pubblico scadesse al fine di assicurare un aumento dell'audience per le reti private concorrenti.
I giornalisti delle redazioni dei due programmi di alto spessore qualitativo denunciano questa decisione insostenibile e lesiva di un palinsesto informativo pubblico realmente informativo.
Con loro mi unisco affinchè la decisione insensata e deleteria sia revocata dallo stesso CDA, in attesa che l'elezione di una nuova Commissione di Vigilanza avvenga, dopo le giuste pressioni e la fermezza politica della delegazione radicale, unica a sottolineare, tramite uno sciopero della fame condotto nelle stanze della commissione, un'anomalia istituzionale attuale incostituzionale.
Per maggiori approfondimenti, il comunicato della redazione del TG3 e di Primo Piano:

http://www.youtube.com/watch?v=VdqVomAOg0w

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 1 Agosto, 2008 - 12:06

Image Not Found 2008

L'Associazione Culturale Giovani in Corso organizza: 
Image Not Found 2008
Cos'è?
Un grande concorso musical-letterario rivolto a giovani scrittori e musicisti o aspiranti tali, della provincia di Pavia e dintorni.
Ma è anche, e sopratutto, un'occasione di confronto e di valutazione delle proprie creazioni, una spinta a maturare la propria attività artistica e 3 giorni vicino a stand di birra e salamelle.
Solo giovani?
No. Solo chi si sente giovane e ha quindi qualcosa da dire e da condividere, a ogni età.
  
Un'immagine?
Al termine delle iscrizioni verrà resa nota un'immagine: foto, quadro oppure disegno.
Da questa l'artista dovrà indirizzare la propria creatività e produrre un brano o un racconto breve ad essa ispirato.
Due giurie di esperti, ma sopratutto di appassionati, valuteranno brani e racconti, che saranno suonati e letti durante le 3 serate nella suggestiva cornice del Parco della Villa Nuova Italia a Broni (PV) 
Regole?
Poche. Età media dei componenti di una band: max 35 anni. Lunghezza massima del racconto: 3000 battute.
L'iscrizione alla SIAE non è obbligatoria.
Per chi è comunque interesato la cosa non è così spaventosa come sembra, i minorenni sono ben accetti (e non pagano) e le spese sono molto contenute. L'associazione aiuterà i partecipanti nella pratica di iscrizione, se necessario.
Basta.
  
Cos'altro succede?
Tante belle cose:
  • Di tutti i racconti pervenuti, ne saranno scelti 10 che parteciperanno al concorso.
    I 10 racconti saranno esposti pubblicamente in punti nevralgici della città di Broni per alcuni giorni, oltre ad essere letti durante la manifestazione.
  • I musicisti che lo desiderano, sono invitati a organizzare un sottofondo musicale alle letture, (possibilmente in situazioni "miste") che altrimenti sarà predisposto dallo staff.
  • Il live del concerto sarà registrato e verrà prodotto un CD che sarà consegnato agli artisti.
  • I racconti e i testi delle canzoni saranno raccolti in un libro che verrà pubblicato in cofanetto insieme al CD
E i fotografi?
Quest'anno diamo uno spazio in più alla fotografia: fotografi appassionati e non professionisti, , potranno partecipare al Concorso Fotografico.
Al termine delle 3 serate, lo staff sceglierà la foto più rappresentativa della manifestazione, che diventerà parte integrante della copertina/booklet della grafica di libro e CD.
 
Ok, mi interessa.
Bene, allora scegli il tuo campo, leggi il regolamento per i dettagli e iscriviti.
Venerdì, 1 Agosto, 2008 - 11:19

Va di scena la pena di morte al Lunapark dell'Idroscalo

Al Luna Park dell'Idroscalo una strana e macabra attrazione: una sedia elettrica con un manichino seduto verisimile, dove vengono riprodotte le stesse smorfie di dolore acute accompagnate da suoni di sofferenza. L'Associazione Nessuno Tocchi Caino ha giustamente denunciato il cattivo gusto della scelta dei giostrai di comprare l'apparecchio, oltre a essere diseducativo per i passanti, soprattutto i più piccoli. Livellare un atto ancora praticato nel mondo che è definibile come brutale e barbaro alla stregua di un'attrazione circense è alquanto idnegno e pericoloso. Il sindaco di Segrate afferma laconicamente che non è competenza del Comune invitare a rimuovere questo indecente scenario. Un comportamento per dire: si è vero è disgustoso come manifestazione, ma la magistratura deve intervenire. Non capendo che l'amministrazione può esprimersi attraverso delibere e linee di indirizzo.

Alessandro Rizzo

leggi la notizia su

www.nessunotocchicaino.it

Venerdì, 1 Agosto, 2008 - 08:12

ASSALTO AL VERDE DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO

ASSALTO AL VERDE DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO
Da ieri i Piani di Cintura Urbana iniziano l’iter amministrativo. Sono stati discussi all’interno del Direttivo del Parco Agricolo Sud e dovrebbero essere approvati a breve. I PCU sono 5 progetti urbanistici che riguardano aree agricole e non, vincolate, del Parco Sud, nel territorio di Milano e nella fascia periurbana con l’hinterland. Nei giorni scorsi c’è stato un accordo tra la Provincia di Milano e il Comune che prevede l’edificazione sull’8% di questi terreni. Sconosciuto è l’indice di edificabilità che sarà concesso. I progetti che riguardano i PCU sono 5 per un totale di 4.800 ettari. Il protocollo, firmato da Parco Sud e i comuni, prevede che l’82% del territorio rimarrà agricolo, un 8% destinato a servizi e impianti sportivi, il restante 8% a edilizia e infrastrutture.
E’ partito quindi l’assalto al Parco Agricolo Sud da qualcuno- assessore Masseroli, indicato solo come degrado e abusivismo. Per la Provincia invece l’edificazione concessa potrà consentire di finanziare il verde e preservare l’agricoltura esistente. In pratica gli oneri di urbanizzazione delle nuove case pagheranno la realizzazione del nuovo e la riqualificazione del verde esistente. Per fare questo occorrerà stabilire un meccanismo di scambio con i proprietari dei terreni – in massima parte riconducibili a Ligresti e alle fondazioni (Cà Granda-Ospedale Maggiore). La Provincia pensa ad un meccanismo di compensazione: per ogni metro quadro di cemento, 10 mq2 di area agricola da cedere al parco. Il Comune di Milano, col Piano di Governo del Territorio, che dovrà essere approvato entro la primavera del 2009, punta alla perequazione. Si assegnerà un indice edificabile a tutti i terreni, anche quelli agricoli non edificabili, che sarà cumulato con altre aree edificabili. Le aree non edificabili passerebbero di proprietà del Comune e quelle edificabili avrebbero un indice maggiore.
In allegato l'articolo de La Repubblica del 31 luglio 2008

Venerdì, 1 Agosto, 2008 - 01:29

L'assicurazione riconosce risarcimento a convivente

A Milano l'assicurazione dell'Ospedale ha risarcito la convivente di una ragazza morta durante la degenza, perchè ha considerato il medico responsabile del decesso.
Le avvocatesse Laura Granata ed Elisabetta Arrigoni hannos eguito il caso e hanno evidenziato la totale assenza nel rapporto tra le due donne di qualsiasi titolo formale di convivenza e di coppia, neppure eseguito all'estero, dove la legislazione ha già esteso, in molti stati, i diritti alle coppie di fatto, in alcuni casi, sempre maggiori, concependo anche la forma matrimoniale. 
Le due conviventi sono state considerate comunque unite da una comunione morale e patrimoniale ed è bastato solamente un certificato che attestasse questa convivenza. E' sempre più chiaro che in Italia abbiamo una società civile che, in merito ai temi dei diritti e dei doveri tra conviventi costituenti coppie di fatto, siano essi omosessuali, siano essi eterosessuali, o uniti da legami che siano non solo affettivi, ma anche amichevoli e sociali, culturali, avanza maggiormente rispetto all'elefantiasi e regressione ammorbanti l'organo legislativo. Non abbiamo ancora una legge di riconoscimento delle coppie di fatto, ma di fatto la prassi sociale e culturale procede verso una necessaria estensione dei diritti e dei doveri a queste tipologie di unione che altro non possono che definirsi "nuclei familiari".

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 1 Agosto, 2008 - 00:57

Amnesty - Olimpiadi: le promesse mancate della Cina

Olimpiadi 2008: le promesse mancate della Cina. Eredità positiva dei Giochi a rischio, denuncia Amnesty International

28/07/2008

In un nuovo rapporto diffuso a Hong Kong a dieci giorni dall'inizio delle Olimpiadi di Pechino 2008, Amnesty International ha dichiarato che la Cina è venuta meno alle promesse di migliorare la situazione dei diritti umani, tradendo in questo modo i valori fondamentali dell'Olimpismo.
"Continuando a perseguitare e punire chi parla in favore dei diritti umani, le autorità cinesi hanno perso di vista le promesse fatte sette anni fa, al momento dell'assegnazione dei Giochi" - ha affermato Roseanne Rife, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International. "Il governo di Pechino sta gettando un'ombra sull'eredità delle Olimpiadi. Chiediamo la liberazione di tutti gli attivisti in carcere, piena libertà d'informazione per la stampa estera e nazionale e ulteriori progressi verso l'eliminazione della pena di morte".
Il rapporto di Amnesty International, "Conto alla rovescia verso le Olimpiadi: le promesse mancate", valuta il comportamento delle autorità cinesi in quattro aree strettamente collegate ai valori fondamentali dell'Olimpismo: la persecuzione degli attivisti per i diritti umani, la detenzione senza processo, la censura e la pena di morte.
In questi ultimi mesi, la situazione dei diritti umani è peggiorata nella maggior parte di queste aree. Nel periodo che ha preceduto i Giochi, le autorità cinesi hanno imprigionato, posto agli arresti domiciliari o allontanato a forza chi avrebbe potuto minacciare l'immagine di "stabilità" e "armonia" che intendono presentare al mondo.
Secondo Amnesty International, gli attivisti e i giornalisti locali che si occupano di diritti umani rischieranno in modo particolare di subire persecuzioni durante lo svolgimento dei Giochi.

L'attivista e scrittore Hu Jia continua a scontare una condanna per "incitamento alla sovversione", per aver scritto articoli e rilasciato interviste alla stampa estera sui diritti umani: ha problemi al fegato, a causa dell'epatite B, ma le autorità impediscono ai suoi familiari di fargli arrivare le medicine necessarie.

Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Jacques Rogge, ha recentemente sostenuto che, grazie alla propria diplomazia silenziosa, il Cio è riuscito a ottenere varie riforme nel campo dei diritti umani, come le nuove norme sulla stampa estera.
"Apprezziamo il fatto che il Cio abbia riconosciuto di avere un ruolo sui diritti umani ma, data la situazione attuale, ci sorprende la sua fiducia nel fatto che la stampa estera potrà riferire liberamente e che non ci sarà censura su Internet" - ha commentato Rife. "Ora ci aspettiamo che il Cio si esprima, quando le autorità cinesi violano i principi olimpici nel loro complesso".
"I leader mondiali che assisteranno ai Giochi dovranno prendere pubblicamente posizione in favore dei diritti umani in Cina e appoggiare l'azione degli attivisti per i diritti umani. Se non lo faranno, manderanno al mondo il messaggio che è accettabile che un governo ospiti i Giochi olimpici in un'atmosfera di repressione e persecuzione".
Principali contenuti del rapporto di Amnesty International

Molti difensori dei diritti umani continuano a languire nelle carceri cinesi o sono sottoposti agli arresti domiciliari; altri sono sorvegliati a vista dalla polizia, che intende impedire loro in ogni modo di disturbare lo svolgimento dei Giochi.

Le autorità cinesi hanno esteso l'uso di forme punitive di detenzione amministrativa, tra cui la "rieducazione attraverso il lavoro" e la "riabilitazione forzata dalla droga", per "ripulire" Pechino prima dell'inizio delle Olimpiadi e tenere alla larga gli attivisti per tutta la durata dei Giochi.

Le norme provvisorie che avrebbero dovuto garantire più ampia libertà d'informazione per la stampa estera, non sono state del tutto applicate. Il Circolo della stampa estera in Cina ha segnalato, a partire dal 1° gennaio 2007, 260 casi di interferenze. Le norme peraltro non riguardano i giornalisti cinesi, cui continua a essere impedito di scrivere su argomenti giudicati sensibili dal governo.

La pena di morte resta prevista per 68 reati, compresi crimini di natura economica o connessi alla droga che non comportano il ricorso alla violenza. Nonostante dichiarino che il numero delle esecuzioni è diminuito da quando la Corte suprema del popolo ha ripristinato il suo potere di revisione delle condanne a morte, le autorità cinesi continuano a non pubblicare alcun dato sulla pena capitale.
Liu Jie, un'attivista per il diritto alla terra, sta scontando un periodo di 18 mesi di "rieducazione attraverso il lavoro" nella provincia dell'Heilongjiang (Cina nord-orientale); secondo fonti locali, è stata sottoposta a violenze fisiche per aver lanciato una campagna in favore di riforme politiche e legali, tra cui l'abolizione della stessa "rieducazione attraverso il lavoro".
A giugno, la polizia ha arrestato l'attivista per i diritti umani del Sichuan, Huang Qi, con l'accusa di "essere entrato illegalmente in possesso di segreti di Stato". Huang stava fornendo assistenza legale alle famiglie di cinque alunni morti a seguito del crollo di una scuola elementare nel terremoto di maggio.
Nel 2001, quando la Cina ottenne l'assegnazione delle Olimpiadi del 2008, Wang Wei, Segretario generale del Comitato promotore di Pechino 2008, affermò: "Garantiremo completa libertà d'informazione ai giornalisti che verranno in Cina. Abbiamo fiducia nel fatto che i Giochi non solo promuoveranno la nostra economia ma miglioreranno tutte le condizioni sociali, compresa l'educazione, la salute e i diritti umani".

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Mercoledì, 30 Luglio, 2008 - 00:04

Il primo giorno d'inverno è a Venezia

E' il film per cui ho lavorato come segretario di edizione ... siamo a Venezia, selezionati dalla giuria diretta da Muller nella sezione Orizzonti: penso che sia un riconoscimento per il cinema indipendente, creativo, sperimentale e, soprattutto, coraggioso, innovativo.

Alessandro Rizzo

Il primo giorno d’inverno
di Mirko Locatelli
alla 65a Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia
Sarà presentato in anteprima mondiale alla 65a Mostra Internazionale d’ArteCinematografica di Venezia Il primo giorno d’inverno, opera prima del regista
milanese Mirko Locatelli.
Il film, in concorso nella sezione Orizzonti, è prodotto dalla casa di produzione
cinematografica Officina Film in associazione con Deneb Media e con il supporto
dell’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano.
Scritto a quattro mani dallo stesso Locatelli con la compagna e produttrice
Giuditta Tarantelli, il lungometraggio vede i suoi giovani protagonisti quasi tutti
alla prima esperienza cinematografica: Mattia De Gasperis, Alberto Gerundo,
Andrea Semeghini e la piccola Michela Cova, alla sua primissima e sorprendente
prova recitativa; nel cast inoltre si segnala la partecipazione di Giuseppe
Cederna, già coprotagonista del precedente lavoro di Locatelli, il mediometraggio
Come prima.
All’esordio nel lungometraggio anche il direttore della fotografia, Ugo Carlevaro,
lo scenografo, Gian Antonio Fusar Poli e gran parte della troupe, a dimostrazione
della vitalità e della competenza di nuovi professionisti nel panorama del cinema
esordiente italiano.
La colonna sonora non originale è firmata dallo stimato compositore e
violoncellista palermitano Giovanni Sollima, edito dalla Casa Musicale Sonzogno
di Milano.
Il film racconta la storia di Valerio, un adolescente solitario che osserva il mondo
dei suoi coetanei stando in disparte. Valerio ha una sorella di dieci anni, un
vecchio motorino e due nemici che lo tormentano. Un giorno però gli si presenta
una possibilità, finalmente può vendicarsi provando a combattere con le stesse
armi del nemico. Ma ad attenderlo troverà solo il dolore e la disperazione.
“Abbiamo aspettato a lungo per girare questo film – dichiara Mirko Locatelli -
speravamo di trovare l’aiuto di qualcuno ma dopo due anni di tentativi abbiamo
capito che dovevamo produrlo da soli e abbiamo deciso di rischiare; eravamo
spinti dal forte desiderio di sperimentare un tipo di cinema forse troppo lontano
da quello che si sceglie di produrre in Italia, molto più simile a quello belga, in
alcuni casi francese, un cinema che dedica molto tempo al lavoro con gli attori,
che tenta una rappresentazione il più possibile affine al reale, che si occupa di
temi scomodi, difficili da affrontare anche per i produttori più audaci.
Solo grazie alla perseveranza, al lavoro di mesi e alla collaborazione di un gruppo
di belle persone che si è dedicato con passione e capacità al film, abbiamo potuto
assistere ai primi risultati. La selezione alla Mostra di Venezia ci restituisce
l’energia che abbiamo investito nel film, ci ripaga della fatica e del rischio che
abbiamo corso: ringraziamo i selezionatori della Mostra e speriamo che il film
venga apprezzato, non solo durante il Festival e non solo in Italia”.
Mirko Locatelli (Milano,1974) dal 2002, anno in cui fonda la casa di produzione
Officina Film, ha scritto e diretto cortometraggi e documentari tra i quali Come
prima e Crisalidi, selezionati e premiati in numerosi festival nazionali; Il primo
giorno d’inverno è il suo primo lungometraggio.
Giuditta Tarantelli – responsabile ufficio stampa
Mob. (+39) 347.91.55.194
giuditta@officinafilm.com
OFFICINA FILM
Via D. Veneziano, 5
20139 Milano
Ph. (+39) 02.56.96.469
Fax (+39) 02.700.512.575
www.officinafilm.com

Mercoledì, 23 Luglio, 2008 - 11:16

PARCO DELLE CAVE... UNA VISIONE DIVERSA

PARCO DELLE CAVE... UNA VISIONE DIVERSA

Si potrebbe partire in stile favola. C'era una volta a Milano un parco Tesoro
del Mondo Fwt (rete amici tesori del mondo) Unesco, dove Francesco Petrarca
passeggiava per perfezionare alcune tra le sue opere più importanti.
Il Parco delle Cave a differenza degli altri parchi cittadini urbani ha sempre
rappresentato un´oasi naturalistica, con le sue aree verdi, la sua zona umida,
le sue cave frequentato da aironi, leprotti, uccelli migratori etc etc.
Ricordo come negli anni scorsi il gestore (Italia Nostra) per la salvaguardia
del parco e della tranquillità della fauna limitava al minimo indispensabile
qualsiasi attività di tipo invasivo sia a livello acustico che organizzativo..
Oggi dopo le ultime vicende che vedono il Comune quale unico gestore del Parco
e che vede Italia Nostra unicamente come collaboratore alla manutenzione e alla
programmazione del parco cosa succede: nelle giornate del 26-27-28 settembre si
svolgerà nel Parco delle Cave l´iniziativa PARCO IN... COMUNE, organizzato
con il
contributo del Comune di Milano.
Cosa verrà installato (copio pari pari dalla brochure consegnataci):
o CUORE DEL VILLAGGIO: 6 Tendo strutture, 1 Palco Centrale per esibizioni,
pannelli pubblicitari, Maxi Schermo, Area VIP, Gazebi istituzionali
o STRUTTURE DISLOCATE NEL PARCO: 4 Gonfiabili, 30 Gazebi (4X4), Totem
Comunicativi
o SPORTELLO: Area Comunicazione utenti, Crocevia Utenti
o TENDO STRUTTURE DI OGNI MONDO: Stand per Associazioni del territorio, Aree
dedicate a Partner ed attività di settore
o PERSONE DI SERVIZIO. Hostess, Coordinatori, Educatori

NON C´E´ CHE DIRE UN BELL´ESEMPIO DI OASI NATURALISTICA , EVIDENTEMENTE UN
MODO DIVERSO DI INTENDERE IL PARCO DELLE CAVE.

Zuccherino finale: sapete quanto costa ai milanesi l´organizzazione
complessiva di questa iniziativa (che ne comprende altre 4 uguali realizzate
nei Parchi urbani di Trenno, Lambro, Barona e Nord) la bellezza di 708.500 Euro
+ le spese del personale amministrativo comunale impiegato.
Lo stesso Comune di Milano ha stabilito come rimborso spese per tutta l´
attività di manutenzione del Parco delle Cave in carico a Italia Nostra un
rimborso spese a piè di lista nella misura massima di euro 727.675,80 annui.

IN PRATICA 15 GIORNI DI "PARCO IN...COMUNE" SU LIMITATE AREE DI PARCHI
MILANESI, COSTANO AI CITTADINI COME 365 GIORNI DI "MANUTENZIONE E
PROGRAMMAZIONE" DI TUTTO IL PARCO DELLE CAVE.
ALLA FACCIA DI CHI SI LAMENTA PER QUANTO VIENE STANZIATO PER LA GESTIONE DEL
PARCO!!!

Ivano Grioni

Lunedì, 21 Luglio, 2008 - 18:57

E la Monluè chiude fra le polemiche

Per 15 anni è stato uno dei ritrovi storici della scena musicale e culturale estiva in città. Ma ora la Cascina Monluè, estremo est milanese, rischia di chiudere baracca. A scongiurarne l´epilogo già duemila firme di frequentatori abituali e cittadini da far recapitare al Comune.

Ma l´Arci, che affitta lo spazio dal demanio per organizzarvi concerti e rassegne, annuncia: «Se non si trova un accordo con il Comune, così non possiamo andare avanti». Colpa delle perdite economiche di luglio per la mancata concessione di alcune delle deroghe al rumore, prima concordate e poi non concesse da Palazzo Marino. Tre serate saltate dal 2 al 4 - e recuperate al Magnolia il 15 e il 16 - perché non è arrivata la delibera della giunta. Peccato però che per la rassegna East is West, che peraltro è patrocinata dall´assessorato al Tempo libero, fosse già tutto pronto. Palco, cucina e bar al loro posto, affitto di 300 euro al dì e canone di locazione del circolo Magnolia a prezzo (di favore) di 4mila euro.

Risultato: 15mila euro di danno emergente e 10mila sfumati come lucro cessante. Incassi persi, in sostanza. In totale 25 mila euro al vento. Una batosta per l´Arci, che però non si rassegna: «Stiamo valutando il modo - spiega Emanuele Patti, presidente di Arci Milano - ma vorremmo chiedere i danni al Comune». Un inconveniente che per quest´anno vuol dire chiusura anticipata (l´ultimo concerto è stato il 12 con Baba Sissoko) e molti dubbi per l´anno prossimo: «A queste condizioni non facciamo niente - anticipa Patti - Il Comune deve mettere in sicurezza, con doppi vetri o pannelli fonoassorbenti come a San Siro, i pochi abitanti che si lamentano». Perché l´origine dei problemi è proprio il rumore.

L´estate scorsa, dopo la denuncia di 800 residenti, l´Arpa aveva rilevato due decibel di troppo: 77 invece di 75. «Ma nell´unica casa nel borgo - puntualizza Patti - Gli altri che protestano hanno la tangenziale e Linate come vicini di casa». Anche se Patti sarà processato per disturbo alla quiete pubblica, per ora non molla. E lancia una proposta: «In chiave Expo la Cascina potrebbe diventare una cittadella della musica, da far vivere non soltanto d´estate ma tutto l´anno». È disponibile a trattare l´assessore comunale al Tempo libero, Giovanni Terzi («Sanno coinvolgere bene i cittadini, sono una risorsa»), prima di rimandare la pratica a settembre: «Se le criticità in quella zona resteranno, proveremo a lavorare su una nuova Cascina Monluè da un´altra parte».

Lunedì, 21 Luglio, 2008 - 13:58

A PROPOSITO DI MONLUE'

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