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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 20 Gennaio, 2009 - 13:00

Omofobicus: ascoltate la Regione Lombardia sull’omosessualità

Omofobicus: ascoltate cosa dice Regione Lombardia sull’omosessualita’
Grazie veramente al Consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi per l'iniziativa di informazione e di denuncia riguardo alle deliranti e omofobiche esternazioni razziste del consigliere leghista Galli.
E' indegno che alcuni esponenti del consiglio regionale si esprimano con termini barbari e volgari. La Giornata contro l'omofobia a livello internazionale è necessaria anche per non permettere che fenomeni di questo tipo possano "legittimare", e quindi autorizzare istituzionalmente, azioni di rappresaglia e di persecuzione omofobiche.

Martedì, 20 Gennaio, 2009 - 12:17

Le culture del mondo mettono su casa a milano

Inserito da comunicazione il Mar, 01/13/2009 - 11:24
Nasce a Milano la Casa delle Culture, punto di riferimento e di partenza per dare senso e visibilità alla Milano che cresce e che si rinnova con la positiva interazione dei vecchi e dei nuovi cittadini. La festa di inaugurazione si terrà sabato 17 gennaio alle ore 15 in via Natta 11 (MM Lampugnano) e vedrà la partecipazione di numerosi artisti.
Interverranno
Banda del Villaggio Solidale. La banda è nata nel giugno 2004, dopo lo sgombero del campo rom di via Capo Rizzuto a Milano e ha partecipato al Progetto "Villaggio Solidale" promosso dalla Casa della Carità di Don Colmegna.
Adele Desideri, scrittrice. Ha pubblicato diverse opere e poesie con cui ha ricevuto vari premi e menzioni in concorsi letterari. E' presente nell'antologia Milano in versi, una città e i suoi poeti (2006).
Dotcha, danzatore del Togo. Vive in Italia dove organizza corsi di danze africane con l'obiettivo di mantenere e valorizzare le tradizioni e le culture del continente nero.
Manuel Ferreira, attore argentino. Dal 1992 è a Milano e lavora con personaggi del calibro di Marco Paolini, Marco Baliani, Franco Quadri. Fa parte della compagnia Alma Rosè con cui produce propri spettacoli.
Gabriella Kuruvilla, scrittrice e pittrice. Nata a Milano da padre indiano e madre italiana, giornalista, nel 2001 ha pubblicato, con lo pseudonimo di Viola Chandra, il romanzo Media chiara e noccioline, mentre nel  2005 è uscita l’antologia Pecore nere, in cui sono presenti due suoi racconti, Ruben e India, che trattano il tema della doppia identità per gli immigrati di seconda generazione.
L’Orchestra di via Padova. L’orchestra è composta da musicisti professionisti italiani e stranieri. L’esperienza dell’Orchestra mira a favorire processi di integrazione e scambio tra le diverse culture presenti sul territorio e ad essere luogo di incontro tra differenti linguaggi musicali e non.
Abdel Malek Smari, scrittore algerino. In Italia dal 1992, dove ha svolto attività di mediazione nelle scuole, ha insegnato la lingua italiana agli stranieri, ha tenuto conferenze presso Università, scuole, associazioni . Ha ricevuto il premio nazionale Lorenzo Montano per la raccolta poetica “Tempora et Mores”.
Mihai Mircea Butcovan, scrittore rumeno in Italia dal 1991. Lavora a Milano come educatore professionale nell’ambito degli interventi di recupero dei tossicodipendenti e dell’interculturalità. Vincitore nel 2003 del premio “Voci e idee migranti”, ha pubblicato il romanzo "Allunaggio di un immigrato innamorato". Con la raccolta di poesie "Borgo Farfalla" ha vinto, nel 2006, la XII edizione del Premio Eks&Tra.
Britta Oling, danzatrice e coreografa svedese. Ha lavorato in numeorsi spettacoli in Italia e all'estero.  
Dijana Pavlovic, attrice serba. Tra il 1995 e il 1997 ha partecipato a Festival Internazionali di Teatro in Romania, Bulgaria, Yugoslavia. In Italia dal 1999 ha recitato in numerose produzioni teatrali.
Coordina la giornata Modou Gueye. Senegalese, vive in Italia dal 1993. Attore, cantante e musicista, ha partecipato a diverse iniziative per la diffusione della cultura africana e la promozione della multiculturalità.
La casa delle culture
Sarà un luogo di incontro ed elaborazione, scambio e proposta che promuoverà atteggiamenti e modi di pensiero interculturali. Un laboratorio di idee ma anche un luogo in cui sostenere le capacità progettuali di singoli o associazione legati all'intercultura, per offrire a loro e ai cittadini un nuovo spazio espressivo.
La programmazione culturale prevederà laboratori di arti dal vivo, spettacoli- evento, rassegne cinematografiche e teatrali, seminari e corsi di formazione, cercando di attraversare i vari codici espressivi e i diversi linguaggi, dall’espressività teatrale a quella musicale, da quella figurativa e visiva a quella culturale e materiale.  
La Casa delle culture sarà gestita da Cooperativa Farsi prossimo – Centro Come e Arci Milano nel biennio 2009-2010, nell'ottica di una integrazione di competenze e professionalità.
L'obiettivo è fare della Casa delle Culture il luogo in cui ripercorrere “i segni”, le tracce di culture diverse, per farne materiali di discussione, di conoscenza e di promozione culturale.
Un impegno particolare sarà dedicato alle attività rivolte ai bambini ed agli adolescenti, oramai pienamente inseriti nella scuola italiana, per mantenere i rapporti con le culture dei genitori.

http://www.arcimilano.it

Martedì, 20 Gennaio, 2009 - 09:25

Dai comitati Navigli: il parcheggio Darsena non si deve fare

 COMUNICATO STAMPA

Siamo a conoscenza dell’iniziativa inerente al sopralluogo da parte della Commissione Infrastrutture del Comune nel bacino della Darsena per verificare il degrado da tempo denunciato. L’attuale situazione in cui versa il bacino è nota e da tutti criticata.   Il cantiere finalizzato all’esecuzione degli scavi archeologici e del progetto di parcheggio a rotazione mostra i segni del completo abbandono nonostante la Società vincitrice del Bando di gara abbia il compito di provvedere alla sua manutenzione e alla sua sicurezza.    Questi compiti sono onerosi, e non manca occasione che “ Darsena S.p.A. ” renda pubbliche  le spese sostenute, che non corrispondono a quanto è ben visibile nell’area recintata.  Ci si dimentica volutamente di accennare agli introiti che Comune e Società costruttrice si dividono equamente, secondo le prescrizioni della Convenzione, derivanti dagli enormi spazi pubblicitari presenti e installati nel bacino immediatamente dopo l’apertura del cantiere , nonostante questo luogo sia soggetto a vincolo ambientale.  La stima è di 100, 120 mila € al mese per il loro affitto, quindi la gestione dell’area potrebbe essere completamente sostenuta utilizzando questi proventi.
Ribadiamo che la scelta di questa localizzazione per la costruzione di un parcheggio, cui i Comitati presenti nell’area del Ticinese si sono da sempre opposti, è e rimane deprecabile sia per l’importanza storica di questo monumento idraulico e per la fragilità delle presenze archeologiche ritrovate, sia per la funzione di richiamo del traffico privato che aumenterebbe l’inquinamento ambientale di un’area che è già in sofferenza per l’alta frequentazione serale e notturna del quartiere dei Navigli.
 Chiediamo che altri progetti si realizzino per un recupero e una valorizzazione reale delle qualità e delle presenze di questo luogo. Progetti possibili e realizzabili che definiscano un parco archeologico in cui si integrino la Darsena e gli altri monumenti storici  presenti nel territorio o che siano  legati alla presenza dell’elemento acqua e alla sua caratteristica di sistema idraulico innovativo.
 Gabriella Valassina   Comitato dei Navigli
 Marina Varriano    Comitato dei Navigli
 Roberto Rivolta   Comitato Abitanti del Naviglio Pavese
  E.mail                   gabval27@hotmail.com                 comitati_cittadini­_navigli@hotmail.it
Cell. 333.4715238

Lunedì, 19 Gennaio, 2009 - 15:04

Un obiettivo primario: difendere il Parco Agricolo Sud

Coldiretti, FAI, Confagricoltori, ma anche le più autorevoli sigle associazionistiche del mondo ambientalista, Legambiente, VAS, Amici della Terra, WWF, hanno presentato lo scorso aprile un documento in cui si denuncia il pericolo che, in assenza di una programmazione territoriale, e in presenza di grandi opere in occasione dell'EXPO 2015, Milano e comuni limitrofi incorrerebbero in materia di sostenibilità dello sviluppo, nel rispetto dei vincoli ambientali ed ecologici, storici e architettonici delle città e del paesaggio, spesso ancora agricolo. Si legge infatti nel documento:"L'Expo 2015, le numerose infrastrutture in via di realizzazione, l'assenza di programmazione territoriale sostenibile - affermano le associazioni -, la corsa alla cementificazione delle aree verdi, considerate aree vuote, rischiano di portare al collasso il nostro sistema produttivo, ambientale, storico e culturale: occorre un patto tra tutte le associazioni  per fronteggiare con forza il disastro annunciato".

Il collasso del nostro sistema produttivo deriverebbe dalle numerose infrastrutture in programmazione. E' vero soprattutto se si legge oggi su Repubblica on-line che il Parco Agricolo Sud potrebbe diventare in futuro scenario di attraversamenti di bretelle autostradali di corrispondenza tra Milano Malpensa in congiunzione con la Tangenziale Est, mentre si è già dato il via libera del Parco e dei 62 Comuni per permettere "ai sindaci di costruire sull’1,5 per cento del territorio comunale che rientra nel parco, per un massimo di 15 ettari".

Questo determina l'avvio di un progetto di edificabilità di altri e ulteriori 470 ettari, che vanno ad aggiungersi ai 400 già previsti dai Piani di cintura urbana da poco definiti.

Il panorama è veramente sconcertante e preoccupante. CIA, Coldiretti e Confagricoltori, insieme a sindaci delle zone limitrofe, tra cui il sindaco di Cassinetta di Lugagnano, da sempre attivo contro la cementificazione indiscriminata, si sono opposti a questo scenario devastante sia per l'economia, essendo il Parco un'oasi ancora ricca di cascine e di produzioni dirette familiari, sia dal punto di vista ambientale e sistemico, essendoci una prevalenza di progetti di edificazione indistinta di case e di strade e infrastrutture. 

Credo che ci si debba maggiormente opporre a questo progetto in quanto il concetto di "edificazione indistinta" porta a vedere nel Parco Agricolo Sud occasioni per imprese e aziende edificatrici di copiose opportunità di attività industriali a danno della collettività. La Costituzione Repubblicana cita tra i suoi articoli la limitazione della libera impresa privata come principio condizionato e limitato dal fatto di non ledere interessi collettivi che, nella gerarchia dei valori del nostro Stato, sono posti essere superiori rispetto agli altri. Non solo: ma credo che in virtù del fatto che molti altri grandi progetti di edificazioni mastodontiche avessero comportato a Milano degli arenamenti nei lavori di esecuzione dovuti esclusivamente a questioni di indirizzo giurisdizionale da risolvere in merito agli appalti e in merito alle modalità attivate. Mi viene in mente il caso abbastanza recente dei lavori previsti per il quartiere Santa Giulia: case e appartamenti già venduti ma di cui ancora non si conosce bene il termine della loro edificazione e l'approntamento delle nuove strutture. 

Una proposta di delibera in Regione e in Comune di Milano vorrebbe degradare la destinazione dell'area del Parco da "agricola" ad "area a verde" garantendo, così, una maggiore possibilità ulteriore a quella già deliberata di edificazione. Nei progetti differenti esistenti in campo, oltre a quelli riguardanti nuove aree urbane per edilizia privata o convenzionata, sottoposta, quindi, ad alti canoni di affitto e di vendita, abbiamo anche la prospettiva di estendere lo IEO, l'Istituto Europeo per l'oncologia, costituendone un polo di ricerca. Non è ancora compresa la portata volumetrica del progetto, nonchè non è ben evidenziata la funzione dei singoli edifici, che saranno integrati nel piano generale di ricerca, quindi le diverse parti che comporranno il progetto complessivo. 

Il progetto è chiaramente encomiabile, essendo volto alla ricerca scientifica contro le malattie tumorali. Niente può essere detto e opposto nel merito, ma il tema all'ordine del presente post è altro. E' un tema di sostenibilità di singoli progetti a livello urbanistico, ambientale, sociale, culturale, ecologico, economico. Si evidenzia nel comunicato di Legambiente dell'aprile 2008, sottoscritto da altre organizzazioni, che il Piano di Governo del Territorio non è adeguato e non garantisce gli strumenti, che un tempo garantiva, di calibratura dei diversi interventi in merito alle conseguenze derivanti sul territorio in cui gli stessi andavano a inserirsi. Il Piano permetteva, infine, una partecipazione più attiva e consapevole di cittadine e di cittadini all'analisi, prima, dell'opera e all'approvazione o non approvazione della stessa, avendo canali opportuni dove poter palesare le proprie considerazioni e pareri. I consigli di zona a Milano e i comuni potevano avere disponibilità temporali entro le quali poter consultarsi in merito e poter esprimere posizioni ufficiali circa i singoli progetti. Questo, ormai, appartiene al passato. I tempi stessi, parlo di Milano, per esperimere localmente e circoscrizionalmente pareri in merito ai singoli progetti sono stati ulteriormente decurtati, decurtando in complesso la potestà stessa della tipologia di intervento del consiglio circoscrizionale. Possiamo dire che questa potestà è ormai meramente consultiva non vincolante, ossia il Comune può decidere se recepirne la portata o respingerla. 

E' anche interessante come opere di possibile devastazione culturale e sociale di un determinato ambiente, promosse a prescindere dal contesto in cui si collocano, possano essere interpetate come opportune solamente se si evidenziano le iniziative collaterali da esse derivanti. Mi spiego meglio: la proposta recepita dal parco e dai 60 comuni permetterebbe di aumentare la destinazione di area edificabile del parco complessivo anche per promuovere un'opera infrastrutturale di avanzamento della comunicabilità tra l'autostrada Milano Malpensa e la Tangenziale Est. E', questo, un esempio di come indorare la pillola amara con un dolce sapore.

E' possibile, me lo sono chiesto anche in merito alle irricevibili dichiarazioni del ministro per le infrastrutture Matteoli fatte in appoggio al progetto devastante del raccordo maremmano dell'autostrada, che si pensi di procedere con una politica sulla mobilità ormai inconcepibile nel contesto attuale dello sviluppo di pratiche di mobilità alternative e sostenibili, quali il trasporto su ferro o, addirittura, per vie idriche e fluviali, come avviene a Parigi?  Esistono vie alternative che potrebbero, se azionate, garantire un alleggerimento cospicuo del congestionamento autonomobilistico e una maggiore sostenibilità a livello economico e sociale, ambientale ed ecologico. Sono concorde sul fatto che occorra rendere comunicabili diverse vie con l'aereoporto di Malpensa: ma occorre farlo solo incrementando strade e autostrade che tagliano ingenti aree di parco e di paesaggio storico urbanistico, e non, come avviene nel resto d'Europa, ma non solo, incrementando e investendo su vie alternative di trasporto, da quelle ferroviarie a quelle metropolitane, a quelle fluviali?

Opporsi a questa proposta non è indice di "localismo individualistico", la cosidetta sindrome di nimby, nè di luddismo nostalgico, ossia di idiosincrasia con qualsiasi opera che suoni vagamente come "progresso". Opporsi a questo progetto è sinonimo di voler difendere e tutelare un bacino che è un valore e un patrimonio comune, e che in senso collettivo deve essere governato con la consapevolezza di gestione di un'area notevole a livello ambientale e con una responsabilità intergenerazionale utile e congrua a renderci consapevoli che ogni proposta di modifica dello sviluppo urbanistico, oggi nel contesto milanese e metropolitano, potrebbe avere effetti irreversibili, come sottolineato dal direttore generale del FAI, Marco Magnifico.

 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 19 Gennaio, 2009 - 13:05

di nuovo sui nostri balconi le bandiere della pace!

Tutti noi stiamo vedendo cosa succede a GAZA: migliaia di feriti e di morti tra il popolo palestinese, anche tra donne e bambini.

STOP alla guerra!

Perchè non tiriamo fuori ed esponiamo alle finestre le nostre vecchie bandiere della pace?

All'epoca della guerra "imbroglio" contro le armi di distruzione di massa immaginate in Iraq,  le nostre bandiere arcobaleno non hanno ovviamente evitato il conflitto, ma sono state il segno palpabile di una visione alternativa dei rapporti tra i popoli, anche prescindendo dai giudizi di  merito.
Sono cresciute piano piano, hanno fatto fiorire di colori le nostre città, hanno detto in silenzio che larga parte degli italiani, poco sensibile alla propaganda guerrafondaia, era disposta invece  a schierarsi per la pace.
Oggi, di fronte a questa strage immane di innocenti e alle tragiche immagini  dei bambini massacrati a Gaza, il silenzioso messaggio di queste bandiere, molto più del clamore delle manifestazioni, può essere il modo rispettoso di commemorare ed onorare quei morti.
Esponiamole tutti.
Facciamo rifiorire l'arcobaleno simbolo di pace nelle nostre città.
Se riusciamo a dare la massima diffusione a questo appello, possiamo riuscirci.
OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE!

Cari saluti a tutti/e
Il collettivo "lavoriamo insieme per l'unità della sinistra - zona tre – Milano”, composto da compagni/e di PRC, PdCI, SD, VERDI, LISTA FO e non iscritti/e a partiti.  

Lunedì, 19 Gennaio, 2009 - 12:10

Via ValBavona:un centro direzionale tra le case

Riporto l'articolo di sabato del Corriere della Sera a firma D'Amico sulla nuova edificazione di un centro direzionale tra le case di via ValBavona, la piscina Cardellino e a ridosso del parco del Cardellino. La questione è controversa. E' attivo un comitato di residenti che si batte per un minore impatto ambientale ed una viabilità "sostenibile". Angelo valdameri,consigliere di zona 6 Lista Fo

Sabato, 17 Gennaio, 2009 - 00:03

HUMOR: Social crack....pardon! social card

Social crack.

Posted by Arnald under Diversamente occupati
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Ciao a tutti flessibili e precari,
ieri su Repubblica campeggiava una notizia “non notizia”, nel senso che era più che prevedibile: le social card emesse dal nostro magnifico ministro Tremonti e dall’amatissimo premier Berlusconi sono vuote. Non tutte ci mancherebbe, ma un terzo del totale.
Non male visto che in Italia, notoriamente, le cose non funzionano nella quasi totalità. Certo, chi si è presentato senza soldi alla cassa avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna. Immaginate un po’ di trovarvi lì, col carrello pieno di 40 euro di merce (quindi una busta di insalata, un litro di latte, un pollo geneticamente modificato e se c’è lo sconto un’imitazione della coca-cola) e non poterla pagare.
Non si potrà nemmeno dire “si stava meglio quando si stava peggio”, perché questa carta è praticamente una soluzione figlia della carta annonaria del ventennio.
Tuttavia cari miei, ce le stiamo meritando tutte perché, come mi disse qualcuno, non esiste uomo al mondo che possa farti certe cose se tu non glielo permetti. Quindi, quando vedo qualche vecchia rincoglionita alla posta che comincia a urlare e maledire gli impiegati perché s’è rotta di aspettare, quando vedo che i nostri servizi non funzionano con massimo danno per la nostra vita di cittadini, sul mio volto compare un ghigno di soddisfazione.
Bravi italiani, bravi tutti, me compreso che a trentatre anni ho già sostenuto il sistema dandogli fiducia troppe volte (mai per Berlusconi, ma cambia poco). Stavolta indietro non si torna e se per fortuna non ho una social card con la quale pulirmi il culo, mi resta sempre la tessera elettorale. - Arnald
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Venerdì, 16 Gennaio, 2009 - 18:00

Un comitato può rilanciare la cultura a Milano?

Una commissione Attali per la cultura di 30 saggi, tra artisti, filosofi, sociologi, uomini dell'imprenditoria, registi, scrittrici e scrittori e figure varie del mondo della cultura milanese. Finazzer Flory ha varato il primo atto del suo assessorato, dopo avere sostituito Sgarbi alla guida, nonostante il suo predecessore si considerasse ancora assessore al momento della nomina di Finazzer. Per il nuovo assessore occorre "liberare la cultura" milanese. E' vero: anche io ho considerato a Milano più volte la cultura essere assente, a cui occorresse inviare un messagio fantomatico per essere ricontattati al suo ritorno. Ma mi domano: è questa la ricetta giusta? Ossia mi sovviene un quesito: ma è possibile che per fare rinascere le storti di qualsiasi tematica a Milano si debba dare avvio a gruppi di studio finalizzati a partorire libri bianchi di riforme non ben definite? Ma chi avrebbe l'autorità di professarsi come detentore delle scelte?
Non mi pronuncio in merito alle nomine, dato che molte di queste sono chiaramente rispettabili per importanza e per conformazione intellettuale. Direi che ci siano nomi di tutto rispetto. Ma non è un problema personalistico ma, bensì, un problema di metodo. Si pensa davvero, assessore, che basti una commisione di saggi per rilanciare la cultura a Milano. Gli Stati Generali sono interessanti: ma chi partecipa? Quanti partecipano? E chi partecipa a questi lavori, che si terranno nell'incantevole scenario di Chiaravalle, possono definirsi rappresentativi di un ampio mondo vivace e plurale che nutre la città di appuntamenti e di iniziative di un certo calibro, spesso non riconosciute dall'amministrazione?
Milano ha bisogno di rilanciare la cultura ripartendo da chi la cultura la vive e la promuove, con senso di dedizione e di sperimentazione, basandosi sull'esigenza di congiungere espressività dei pensieri e delle creatività, nonchè opportunità per le nuove generazioni, sono molte, diverse, che si affacciano in questa città e che richiedono attenzione. Non parlo di sostegno, utile e necessario per qualsiasi attività: parlo di attenzione, riconoscimento, conoscenza e conoscibilità.
Questo a Milano non avviene. Qualche mese fa definii assurdo il fatto che a Milano i teatri importanti, sono diversi e vari, che sorgono in città vengano afidati sempre alle solite compagnie, sempre alle solite gestioni, valide, chiaramente autorevoli, ma comunque appartenenti a un "ancien régime", rispettabile, ma avulso dalle esigenze della contemporaneità. Nel resto di Europa vediamo compagnie giovanili teatrali avere la gestione di importanti teatri cittadini. Mi viene in mente Berlino, Parigi, Londra, ma anche New York. A Milano questo non è possibile a caua di una gerontocrazia permanente che non libera, signore assessore Finazzer Flory, le vere e libere energie culturali.
La cultura fa parte, ormai, di un contesto interno allo stato sociale: diventa una sorta di esigenza politica di sviluppo collettivo tanto quanto lo è il servizio sanitario, scolastico, medico assistenziale, previdenziale.
Per soddisfare questa vasta esigenza e domanda occorre una pluralità delle offerte e una capillarità delle medesime al fine di garantire uno spettro complesso e completo funzionale a garantire una domanda sempre più duttile e variegata.
Esterni ha lanciato il Comitato dei "30 piscinella", 30 piccoletti, che, insieme a 20 giovanissimi, i "bei fioeu" e di bambini, "i piscinitt", costruirà una proposta di diversi punti utile ad affiancare e corroborare il Comitato dei saggi, in uno spirito di dialogo costruttivo, di confronto con l'assessorato, ma certamente di stimolo per lavori che rischierebbero di diventare autoreferenziali e poco rispondenti alle esigenze sociologiche e culturali della Milano contemporanea, post moderna, ma per questo non decadente nella dedizione e nella capacità di innovazione sperimentale.

Vediamo se oltre al libro bianco si costruirà un progetto partecipato e coinvolgente le nuove energie.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 15 Gennaio, 2009 - 14:24

riscaldamento non funzionante al Teatro della Quattordicesima

 
 
Gurppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18
20139 Milano tel. 02 884.58400
fax 02 884.58418
 
Milano, 15 gennaio 2009

c.a del Settore Decentramento del Comune di Milano;
dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano;
del Vicesindaco del Comune di Milano, Riccardo Decorato;
del Ufficio Tecnico del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Settore Decentramento di Zona 4 di Milano
 
 
 
Interrogazione in merito al sistema di riscaldamento e suo funzionamento presso i locali del Teatro della Quattordicesima e l’androne prospicente
 
Considerato che
Ripetutamente sono state sollevate istanze da parte dei gestori dello spazio teatrale del Teatro della Quattordicesima ubicati in Via Oglio 18 presso il Centro Civico di Zona 4 di Milano e che tali istanze erano indirizzate a denunciare uno stato permanente di assenza del servizio di riscaldamento nei locali interessati, e in particolare la sala teatrale, gli spazi scenici e i camerini interni alla struttura, nonché l’androne e il corridoio di accesso alla sala, prospiciente allo spazio teatrale
visto
che dopo ripetute segnalazioni al Vicesindaco e all’Ufficio Tecnico del Comune non è stato ancora predisposto un servizio di intervento utile e funzionale a rimuovere questo stato di cose e che nonostante il disservizio perduri da tre mesi, ossia tutto il periodo invernale, arrecando pregiudizio alle attività artistiche e alla copiosa utenza che ogni settimana vive il teatro e usufruisce degli spettacoli, nonché alle stesse lavoratrici e lavoratori
considerata anche
che i tecnici sopraggiunti per riattivare i sifoni posti nell’androne del teatro abbiano ravvisato presenze di fanghi nelle tubature di conduttura dell’acqua calda, e che tali presenze ostruiscono il passaggio della stessa e sono conseguenza di un’assenza perdurata e perdurante di adeguata manutenzione del servizio di riscaldamento
e considerato inoltre
che è stata riscontrata una mancanza totale del servizio di spalatura della neve nel corridoio esterno conducente al Teatro e che tale assenza ha creato problemi alle lavoratrici e ai lavoratori della struttura, tanto che questi ultimi si sono trovati a supplire la mancanza del servizio rimuovendo direttamente la neve
si segnala inoltre
che fino a ieri la temperatura registrata nei locali era in media di 16 gradi nelle ore pomeridiane, mentre in alcune fasi della giornata si sono riscontrate anche temperature di 10, 11 gradi nella parte riguardante l’androne
 
si chiede
-         al Settore Decentramento del Comune di Milano di provvedere a garantire un’adeguata manutenzione della struttura, possibilmente nel quadro complessivo di un’anagrafe delle esigenze di interventi strutturali di cui il teatro necessita, in specifico al sistema generale di riscaldamento, alle tubature di conduzione dell’acqua calda;
-         allo stesso Settore e all’Ufficio Tecnico del Comune di Milano, e al Vicesindaco Decorato, facendo seguito alle ripetute segnalazioni emesse e predisposte dalle operatrici e dagli operatori della struttura  artistica indirizzate al Vicesindaco Decorato finalizzate a denunciare la situazione di totale assenza di servizio di riscaldamento adeguato, di provvedere a disporre nell’immediatezza procedure utili a rimuovere lo stato di alto disagio e ripristinare una condizione climatica di vivibilità dei locali;
-         allo stesso Settore e all’Ufficio Tecnico del Comune di provvedere a riattivare il servizio di riscaldamento, considerando le cause che hanno prodotto un inconveniente riguardo la totale assenza di una manutenzione adeguata e continuativo del sistema di riscaldamento complessivo;
-         infine al Vicesindaco Decorato e al Settore di competenza i motivi e le cause che hanno determinato la totale assenza di un servizio di spalatura della neve nel corridoio prospiciente la struttura teatrale e conducente alla medesima, nonché un intervento tempestivo e adeguato a rimuovere la permanenza di ghiaccio sul selciato, pericoloso per i passanti
 
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
 

Giovedì, 15 Gennaio, 2009 - 14:22

sospensione del servizio fornito da Milano Ristorazione il 7/1/09

Gruppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18
20139 Milano tel. 02 884.58400
fax 02 884.58418
Milano, 15 gennaio 2009
 
Alla c.a.
Dell'Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano;
Dell’Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
Della Direzione di Milano Ristorazione s.p.a.;
del Consiglio di Zona 4 di Milano e di tutte le sue componenti
 
 
 
 
Interrogazione: sospensione del servizio fornito dalla società Milano Ristorazione s.p.a.
 
 
Considerato che
 
nella giornata di mercoledì 7 gennaio si sono verificate sospensioni e ritardi nella fornitura delle vivande per le migliaia di bambine e di bambini delle scuole Materne e Primarie, arrecando pregiudizio al normale pasto e a diversi nuclei familiari impegnati a metà giornata col ritiro delle proprie figlie e dei propri figli dai vari centri scolastici interessati
 
si evidenzia
 
che il disagio ha fatto seguito a un'abbondante nevicata e precipitazione dei giorni precedenti, che ha interessato la città di Milano e che ha arrecato pregiudizio a diversi servizi di assistenza sanitaria, quali il 118 e il trasporto nei centri ospedalieri, alla mobilità e ai trasporti, dato che diverse sono state le interruzioni delle linee di trasporto pubblico sia superficiali, sia sotterranee, e, soprattutto, considerato il rallentamento del flusso veicolare e relativo congestionamento avutosi, nonché della mobilità pedonale, riscontrando ancora nella mattina del 7 gennaio un'assenza della spalatura della neve e del ghiaccio a causa di riscontrate lacune nel servizio dovute alla mancanza di sufficiente sale e alla insufficiente manodopera impiegata
 
preso atto
 
delle dichiarazioni assicuranti avutesi il giorno precedente da parte del sindaco e del vicesindaco riguardo alla funzionalità dei servizi, nonostante si fosse in presenza di una copiosa precipitazione nevosa, e nonostante diversi istituti avessero chiesto la chiusura della propria scuola nella giornata di mercoledì 7 gennaio, anche per quanto concerneva l'impossibilità di copertura del servizio didattico a causa di probabili assenze da parte del corpo docente e della direzione amministrativa
 
si chiede
 
-         All'Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano e al Settore corrispondente, nella parte che concerne l'aspetto esecutivo delle disposizioni, il motivo dell'assenza di un provvedimento urgente funzionale a rendere effettivo il servizio in sostituzione dei problemi riscontrati da parte della fonritura assicurata da Milano Ristorazione spa, nonché il motivo valido dell'interruzione delle lezioni e dell'apertura delle scuole interessate, materne e di primo grado, date le difficoltà ad assicurare l'erogqazione del servizio didattico, come riscontrato nella maggioranza dei casi il giorno 7 gennaio, nonché, infine, la tipologia di convenzione esistente tra l'assessorato e il comune, da una parte, e società Milano Ristorazione spa, al fine di valutare la parte relativa alle modalità di erogazione del servizio nei casi eccezionali e di emergenza, come quelli riscontrati nella giornata del 7 gennaio;
-         Alla Direzione della Società Milano Ristorazione spa il motivo dei ritardi conseguiti e, in alcuni casi, della sospensione del servizio causa non fornitura delle vivande occorrenti per lo svolgimento dei pasti per le bambine e per i bambini, nonché il numero di personale adibito per l'erogazione del servizio nella giornata di mercoledì 7 gennaio, le disposizioni assunte in presenza dell'emergenza derivante dalla copiosa precipitazione nevosa e, infine, il bilancio dei danni arrecati e le future disposizioni da prendersi a riguardo, visto che la probabilità di future precipitazioni nevose rimane ugualmente elevata nei prossimi giorni
 
Il 12 gennaio 2008 presso la Sala delle Tempere di Palazzo Marino a Milano alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale, Manfredi Palmeri, di diverse consigliere e consiglieri circoscrizionali, tra cui il sottoscritto, di una consigliera comunale dell’opposizione, Milly Bossi Moratti, si è avuto un incontro aperto al pubblico dal titolo “Cittadine e cittadini che ci credono”, dove si è discusso ampiamente, con riferimenti di altre realtà comunali, in particolare Brescia, Lecco, Como e Varese, dell’attivazione a Milano dell’esperienza del Progetto e-21, ossia una proposta, diffusa su territorio nazionale, che vuole alimentare e promuovere canali di partecipazione via rete e di maggiore trasparenza e informazione, comunicazione tra cittadinanza, da una parte, e amministratrici e amministratori, dall’altra, al fine di valorizzare i contenuti di democrazia e di collettivizzazione delle scelte che riguardano la città.
 
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
 

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