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.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Antonella Fachin
Venerdì, 29 Gennaio, 2010 - 14:34

1° febbraio: grande serata in compagnia dell'acqua!

Per opportuna informazione, partecipazione e diffusione.
Cari saluti
Antonella Fachin
--------------------
1 FEBBRAIO 2010 
Camera del Lavoro (Cso. Porta Vittoria 43)

ORE    20,30
GRANDE SERATA IN COMPAGNIA
DELL'ACQUA!
(Contro la sua privatizzazione)
****
partecipano (dal vivo)
Onorio Rosati,  Moni Ovadia, Giuliano Turone, Renato Sarti, Silvano Piccardi, Floraleda Sacchi (all’arpa), Giovanna Procacci, Contrabbanda (gruppo musicale), Diego Parassole, Emilio Molinari,
partecipano (in video)
Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Laura Marinoni, Flavio Oreglio, Paolo Rossi
presentano, coordinano e intrattengono
Gianni Barbacetto e Claudio Agostoni
poesie di   Marcia Theophilo                                               
regia di Silvano Piccardi
___________________________________________________________
L’acqua!
Quella che esce tutti i giorni dai rubinetti, nelle nostre case, indispensabile alla vita, è un
diritto umano!
Oggi a Milano, come in quasi tutta l’Italia, questa acqua è pubblica e di
ottima qualità!
I nostri governanti han fatto una legge per privatizzare l’acqua di tutti, cioè per rubarcela e
  regalarla alle multinazionali!
Ma noi la vogliamo difendere dalla speculazione privata, dall'inquinamento, dallo spreco, perché
 così difendiamo noi stessi!
Contro questa legge, per liberare l’acqua dalla morsa del mercato e del profitto c’è anche la
 possibilità di un referendum!
S E   L'A C Q U A   S O F F R E,   S O F F R I A M O   A N C H E   NOI
Comitato Milanese Acquapubblica – Comitato Italiano Contratto Mondiale dell'acqua – Camera del Lavoro di Milano
Iniziativa nell’ambito della Campagna “Salva l’Acqua”- INGRESSO LIBERO – Per info: www.contrattoacqua.it, 024079213

Lunedì, 18 Gennaio, 2010 - 14:24

W la Costituzione, W la separazione dei Poteri!!!

Carissimi/e,
riporto per opportuna riflessione l'intervista a Scalfaro, pubblicata su Venerdì del 15.1.2009.

Cordiali saluti
Antonella Fachin
---------------------------

Vittorio Ragone, il Venerdì, 15-01-2010

Presidente Scalfaro, che effetto le fa, da padre costituente, tutta questa agitazione del centrodestra per cambiare la Costituzione?

«Ricordo una frase di De Gasperi che impedisce ogni meraviglia di fronte alla moltiplicazione delle richieste di modifica della Carta. In un’assemblea della Democrazia cristiana aveva più volte ripetuto: “La politica è pazienza”; temetti di non aver capito bene e andai a interpellarlo: “Presidente, lei vuol dire che la politica richiede molta pazienza?”. E De Gasperi: “No, Scalfaro: la politica è, è pazienza.
Sulle riforme costituzionali volute dal centrodestra gli italiani si sono già espressi con un referendum nel 2006. E le bocciarono. Cito un punto solo: il potere dato al premier di mandare a casa deputati e senatori. La formula del centrodestra diceva: “Il premier scioglie il Parlamento e ne è l’esclusivo responsabile”. Poi aggiungeva che il decreto di scioglimento era firmato dal Capo dello Stato. Quella dizione stroncava pesantemente il Parlamento mettendolo a soggiacere al potere “esclusivo” del capo dell’esecutivo. L’altra autorità, il Presidente della Repubblica, veniva licenziata in tronco. Oggi il centrodestra afferma: vogliamo modificare solo la seconda parte della Costituzione. Ma la loro precedente riforma verteva già sulla primissima parte della Carta. Perché quando l’articolo primo recita: l’Italia è una Repubblica democratica... democratica significa che la voce più importante fra le istituzioni è la voce del popolo italiano, cioè il Parlamento. Qualsiasi mortificazione del Parlamento è una follia, da escludersi sempre. Davvero la politica è pazienza».
È vero, le riforme furono bocciate da un referendum. Ma, a occhio e croce, questo argine non sarà sufficiente, non crede?
«Il referendum confermativo delle revisioni costituzionali non chiede un quorum. In teoria, se nel 2006 fossero andate a votare dieci persone, i sei avrebbero vinto sui quattro. Invece in quelle settimane milioni di italiani, che avevano già votato per le politiche, per le amministrative e i ballottaggi, il 25 e 26 di giugno – non pochi rientrando dalle ferie – votarono. Il no superò il 60 per cento. Purtroppo, e vengo alla sua domanda, non c’è una norma che dica: dopo un voto referendario confermativo con una tale percentuale di voti contrari, per 5-10 anni l’argomento non si può più toccare. Ciò ha consentito a fior di professori di sostenere che la discussione si poteva ricominciare da capo. E sì che ci sarebbe pure qualche norma morale da rispettare».
Della sua esperienza di Costituente lei ha conservato il culto della centralità del Parlamento.
«Noi abbiamo vissuto consapevolmente al tempo del liceo – a 17, a 18, a 20 anni – la dittatura, con la guerra, la distruzione dell’Italia e il massacro delle persone. Abbiamo vissuto tutto questo e abbiamo vissuto il fascismo, che aveva annullato il Parlamento, tolto il voto ai cittadini, impedito la partecipazione alla vita politica. In una parola, ucciso la democrazia. Perché la democrazia vuole che il cittadino veda riconosciuto e attualizzabile il principio della partecipazione alla vita politica, al potere dello Stato, partecipazione che può essere data attraverso il voto e le scelte dei parlamentari. E mi lasci dire: già la legge elettorale attuale non ha alcun senso di democrazia. Perché il parlamentare oggi non è scelto dal popolo ma dalle segreterie dei partiti. Una frode totale».
I parlamentaristi sono spesso accusati di conservatorismo. La Costituzione ha 70 anni, dicono i critici, oggi c’è bisogno di decisioni più rapide.
«Queste accuse sono anche una forma di ricatto. Bisogna stare ai contenuti veri. Oggi si dice: più potere all’esecutivo. Ma De Gasperi — dato storico — ha governato sette anni con questa Costituzione. E non aveva a disposizione tutte le leggi di oggi. Seconda osservazione: non si possono dare poteri all’esecutivo senza contrappesi. Pensi a quali sudate si è sottoposto Obama per far passare almeno il nucleo fondamentale della sua riforma sanitaria, che serve a impedire che il cittadino, nel Paese più libero del mondo, muoia in mezzo a una strada. Ha dovuto accettare rinunce, riduzioni. Da noi si chiedono poteri maggiori. Io rispondo: non mi fa paura un esecutivo più forte. Ma non se è il Parlamento a pagare. Perché sennò è la democrazia che se ne va».

Venerdì, 15 Gennaio, 2010 - 00:27

Per una Lombardia Etica e Solidale-Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia

Carissimi/e

chi condivide questo appello è invitato a comunicare il proprio nome/cognome + città/provincia a:
michelepapagna@consumietici.it

e a farlo girare il più possibile tra amici, parenti e conoscenti di Milano, provincia e Lombardia tutta!
Grazie
Antonella Fachin

-------------------------

Per una Lombardia Etica e Solidale
Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia

- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che hanno dichiarato di sostenere Filippo Penati
- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che non hanno dichiarato sostegno a Filippo Penati, ma che si riconoscono nell'alveo del centrosinistra e della sinistra.
- e per conoscenza, agli esponenti nazionali del PD, dell'IdV, di SEL, dei Verdi, dei Radicali, di PRC/PdCI, alle liste Grillo, alle liste regionali etico-solidali.

Crediamo che sia giusto, anzi doveroso, fare il possibile affinchè alle prossime regionali lombarde ci sia la vittoria delle forze che si riconoscono nel centrosinistra.
Il momento è a dir poco drammatico e non è con sterili divisioni che si affronta.

Tra chi scrive vi sono sia persone che hanno sostenuto la candidatura di Filippo Penati fin dal primo turno alla Provincia di Milano, sia persone che hanno votato al secondo turno, dove per un soffio (3.000 voti) la vittoria è andata al centro-destra.
Forse un segno di attenzione più concreto ed esplicito da parte della coalizione Penati verso le liste della coalizione che ha candidato Massimo Gatti, avrebbe potuto far confermare la Provincia di Milano al centrosinistra.
Così come è stato - in positivo - a Cinisello Balsamo (dove l'apparentamento al secondo turno di tutte le forze di centrosinistra ha consentito la vittoria a Daniela Gasparini), e così è stato - in negativo - a Cologno Monzese (dove il mancato apparentamento ha generato invece la sconfitta per un soffio ancora più lieve: 400 voti).
Del senno del poi son piene le fosse: giusto e quindi guardiamo avanti, cioè a... marzo 2010.

A Cologno Monzese la Giunta di centrodestra è caduta dopo pochi mesi, e a marzo del 2010 il Centrosinistra si presenterà pressoché del tutto unito previo il passaggio delle Primarie di Coalizione che si terranno a fine Gennaio.

E' una piccola-grande novità: a Cologno le Primarie, chieste invano per ben due volte (2004 e 2009) da diverse liste (sociali e solidali, più che civiche: Cologno Solidale e Democratica e Società Democratica), ora sono state positivamente accolte dal PD, da IdV, da Sinistra Ecologia Libertà, dai Radicali, dalle liste sociali e solidali, e - ci risulta - anche dalla sinistra radicale (PRC/PdCI).

Ma alle Regionali in Lombardia non ci sarà alcun doppio turno: non sarà, quindi, possibile, neanche appellarsi a coloro che pur non condividendo una visione "modernista" e "sviluppista" del centrosinistra, hanno talmente a cuore i valori di tolleranza, condivisione, partecipazione, solidarietà... da votare comunque, seppure a malincuore, un progetto politico di "chiusura a sinistra".

Quello che sta avvenendo in Puglia e in Lazio è emblematico: non si può buttare a mare una esperienza come quella della "primavera pugliese" in nome dell'alleanza ad ogni costo con Casini.
Non solo Vendola: la stessa esperienza delle Primarie interne per l'elezione del PD ne verrebbe sminuita a "meccanismo interno chiuso": notissimi e tantissimi esponenti del PD - di ogni "mozione" alle Primarie congressuali interne - oggi chiedono le Primarie di Coalizione: se lo fa il Presidente nazionale del PD una qualche ragione ci sarà.
Dire che "non c'è più tempo" è ridicolo; dire che si fanno là dove non c'è ancora il candidato di Centrodestra è - nel caso della Lombardia - ammettere che non c'è nulla da fare.
Pensare e osare di sfidare Formigoni per una Lombardia Etica e Solidale è utile e necessario, è un dovere.
Con gli scandali che investono la Regione Lombardia e direttamente la Giunta Formigoni, serve una forte alleanza solidale e pulita.
Di nomi che possono competere a Filippo Penati in Primarie aperte ce ne sono diversi.
Nomi e non solo: nomi "portatori" di programmi e di valori.
Che esprimano nettamente la necessità di legalità, di giustizia, di una Lombardia dalle Mani Pulite Che esprimano nettamente la necessità di occuparsi del lavoro, dei diversi, degli ultimi, degli Altri.
Nomi di uomini e donne, bianchi e neri, che esprimano chiaramente la necessità di una Lombardia etica e solidale...
Se poi Filippo Penati, forte della sua indubbia capacità amministrativa, vince le Primarie, bene: si porterà dietro anche la forza di quel vasto mondo che oggi non lo sosterrebbe, trascinandosi la responsabilità di rappresentarlo.

Così, e solo così, potremmo dire alle tante persone che apprezzano questa ipotesi, queste idee, questi valori di... votare il 29 marzo per il vincitore delle Primarie

Le primarie si possono fare, se le si vogliono.

14 Gennaio 2010

Michele Papagna, Brugherio (Mb)
Luisa Motta, Milano
Giorgio Floridi, Sesto San Giovanni (Mi)
Laura Davì, Milano
Giorgio Peri, Milano
Lucia Zucchella, Pinarolo Po (Pv)
Massimo De Giuli, Milano
Franca Mesiano, Milano
Concetta Tortorella, Milano
Amalicea Colombi, Milano
Giovanni Acquati, Inzago (Mi)
Emilia Costa, Milano
Renato Magni, Brugherio (Mb)
Francesca Flores d'Arcais, Milano
Giovanni Urro, Sesto San Giovanni (Mi)
Cristina Di Molfetta, Milano
Laura Valli, Brugherio, (Mb)
Giuseppe Papagna, Vignate (Mi)
Antonella Fachin, Milano
Ernesto Longo, Brugherio (Mb)
Erica Spinelli, Cernusco sul Naviglio (Mi)
Corrado Boccoli, Vimercate (Mb)
Fabio Corgiolu, Monza

per ulteriori adesioni: michelepapagna@consumietici.it

Domenica, 10 Gennaio, 2010 - 13:29

11 e 14 gennaio, ore 17,30: presidi in piazza San Babila: dalla parte dei migranti di Rosarno

A MILANO
LUNEDI' 11 GENNAIO ALLE ORE 17,30
PIAZZA SAN BABILA
PRESIDIO DI PROTESTA E SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI !!!!
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO
Solidarietà ai migranti di Rosarno trattati come SCHIAVI!
troppo tolleranza verso i clandestini?!?!... EH, NO!!! A 20 EURO AL GIORNO, secondo me: TROPPO TOLLERANZA VERSO GLI SFRUTTATORI, I CAPORALI, I MANOVALI DELLA 'NDRANGHETA!!!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
----------------------------------------------------

SE QUESTI SONO UOMINI
L'abominio della criminalità organizzata, del capitalismo mafioso imprenditore, con la "normalità", tutta italiana, del "paese normale", dell'assenza di leggi e di regole e di connivenza dello Stato e delle istituzioni. L'eterno fascismo italiano, l'uso dei profittatori, di chi sta sopra, delle frustrazioni di strati sociali di varia collocazione ("feroci con chi sta sotto e servili con chi sta sopra").
La "normalità" dello sfruttamento schiavistico della forza-lavoro schiava. Che facciamo?
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle manifestazioni contro questi orrori.
A MILANO
LUNEDI' 11 GENNAIO ALLE ORE 17,30
PIAZZA SAN BABILA
PRESIDIO DI PROTESTA E SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI !!!!
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO
* * *

DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO
per il diritto di rivolta dei migranti
contro i loro sfruttatori criminali e lo Stato che li protegge

La rivolta di migliaia di lavoratori migranti a Rosarno rappresenta un atto di dignità e di coraggio.
In questo senso, un esempio per tutti gli sfruttati.
Migranti già in fuga dalla fame e dalle guerre, privati dallo Stato di ogni permesso di soggiorno, del diritto di cittadinanza, consegnati quindi senza difese al supersfruttamento delle cosche criminali, per di più fatti bersaglio dalle armi da fuoco di quelle cosche, si sono semplicemente ribellati alla propria condizione inumana. Suscitando per questo lo "scandalo" di tanti benpensanti per nulla scandalizzati dallo loro "normale" condizione.

E' vero, i migranti hanno usato "violenza", a volte cieca e maldestra, perché soli, esasperati, privi di solidarietà.
Ma la violenza impiegata è una goccia nel mare della violenza subita nel corso della loro vita.
E comunque nessuno dei loro oppressori, diretti o indiretti, ha "diritto di parola" sulla ribellione degli oppressi.
Non l'ha il ministro Maroni e il suo governo, dediti ad una campagna quotidiana xenofoba di odio e violenza, e oggi in prima fila a invocare la "legge", quale termine legale di repressione.
Non l'ha il Partito democratico, che quando era al governo ha varato le prime leggi reazionarie antimigranti, tirando la volata alle destre.
Non l'ha infine il Presidente Napolitano, primo firmatario di quella legge che nel 98 - col voto
di tutte le sinistre - introdusse i campi di detenzione per immigrati; e per aver firmato la legge criminale 94/2009.
Questa quantità di ipocrisia “legalitaria” e "democratica" la lasciamo ai partiti dominanti; ai protettori "legali" della malavita e dello sfruttamento del lavoro nero; agli elargitori dei condoni ai criminali.
Noi stiamo dall'altra parte della barricata. Noi stiamo dalla parte della rivolta, delle mani nude che hanno impugnato pietre e bastoni, contro le cariche della polizia e le fucilate delle cosche.
E' da questa parte della barricata che siamo legittimati a dire che è sbagliato colpire un'automobile o un cittadino innocente, come ogni azione che possa favorire la contrapposizione tra lavoratori migranti e lavoratori italiani.
Ma lo diciamo non perché vogliamo una ribellione "più moderata", bensì per la ragione esattamente opposta: perché a domanda di liberazione che si esprime nella ribellione deve rivolgersi contro l'ordine sociale criminoso, razzista e dello sfruttamento.
E dunque deve unire tutti gli sfruttati, siano essi italiani o migranti, contro le classi dirigenti del Paese.

Per questo la rivolta di Rosarno pone alle persone un nuovo ordine di responsabilità.
Non bastano parole di comprensione o "solidarietà" verso i migranti. Non bastano le attenzioni "umanitarie".
E' necessaria una immediata mobilitazione unitaria di tutte le forze singole o aggregate a fianco della rivolta contro la repressione e le leggi securitarie dello Stato.
Sono necessari obiettivi di lotta unificanti del popolo migrante a partire dalla rivendicazione del permesso di soggiorno per tutti, unica misura vera contro la "clandestinità".; come è necessaria una mobilitazione unificante dei lavoratori italiani e migranti, che rivendichi l'introduzione del reato di sfruttamento del lavoro nero, l'abrogazione delle leggi di precarizzazione del lavoro.
Dobbiamo dire e spiegare a noi e ai migranti la forza della ribellione come coscienza della nostra e della loro estraneità (straniero) al clima razzista, criminale di un potere politico capace di privare le libertà e di negare giustizia e diritti a tutti.
Presidi in P.za San Babila alle ore 17,30
Lunedì 11 gennaio
e

Giovedì 14 gennaio 
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... il nostro essere si è dissolto nel nostro avere  ... (Erich From)

Giovedì, 7 Gennaio, 2010 - 00:16

9 gennaio, ore 14-16: manifestazione "VIA A CRAXI? NO, VIA I CORROTTI!!

Desidero informare che sabato prossimo 9 gennaio in piazza Cordusio, dalle 14 alle 16,  si terrà una manifestazione contro l'intitolazione di vie, parchi, giardini o altro a Bettino Craxi, condannato dalla Cassazione Penale a 10 anni e passa di carcere, ma fuggito dall'Italia e vissuto il resto della vita da latitante.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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VIA A CRAXI? NO, VIA I CORROTTI !
Manifestazione contro la proposta di intitolare una via di Milano a Bettino Craxi.
piazza Cordusio angolo via Mercanti
Sabato 9 gennaio 2010, dalle ore 14 alle 17,30
Il Gruppo Consiliare della Lista Uniti con Dario Fo per Milano partecipa alla manifestazione.
"Dopo Craxi la parola socialismo non è più identificata con le lotte dei lavoratori ma con una stagione di pacchiana grandeur. Con Craxi il socialismo si identifica con quella "Milano da bere" che era sinonimo di soldi da spendere. Craxi ha tradito non solo la storia del PSI ma anche i comportamenti dei suoi militanti, il loro stile di vita. Con lui i socialisti hanno subito una mutazione antropologica: dalla sobrietà di un Nenni all'ostensione del lusso e del potere."
Di seguito l'appello di convocazione della manifestazione dell'Associazione Qui Milano Libera promotrice dell'iniziativa
"Onorare sulla pubblica piazza i politici condannati per corruzione e fuggiti in latitanza.è un pessimo esempio per i cittadini: ecco perché è necessario esprimere un civile e fermo dissenso rispetto a questa scelta che inevitabilmente assume un valore simbolico in un Paese in cui le classi dirigenti si sottraggono sempre più facilmente alle proprie responsabilità, anche attraverso una impressionante sequenza di leggi su misura, mentre magistrati e giornalisti in prima linea contro mafia e corruzione vengono criminalizzati".
 La manifestazione sarà l'occasione per una riflessione collettiva su corruzione, giustizia e politica a quasi diciotto anni di distanza dall'inizio dell'inchiesta Mani Pulite. Diciotto anni di riprogrammazione della memoria collettiva e di leggi contro la giustizia, di corruzione e impunità spinte fino all'eversione.
Relatori per ora confermati
Basilio Rizzo
Daniele Biacchessi
Salvatore Borsellino
Giulio Cavalli
Qui Milano Libera
 Piero Ricca
Per adesioni o richiesta di intervento: pieroricca@gmail.com

Martedì, 5 Gennaio, 2010 - 22:17

Le parole di Brunetta e l’assalto alla Costituzione

Per opportuna riflessione.
Cari saluti
Antonella Fachin
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Le parole di Brunetta e l’assalto alla Costituzione

Le dichiarazioni di Brunetta sulla Costituzione vanno prese sul serio perché rispecchiano una cultura assai diffusa nella maggioranza di governo. Ma la difesa della Costituzione non può limitarsi a declamazioni retoriche ed, in fondo, inoffensive.

di Emilio Carnevali

Ha ragione Antonio Padellaro (il Fatto di oggi) quando afferma che le dichiarazioni del ministro Brunetta sulla necessità di cambiare la Costituzione a partire dall’articolo 1 (“l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”) vanno prese sul serio. Come ha scritto Libero presentando l’intervista pubblicata lo scorso 2 gennaio, Brunetta è uno che dice “a voce alta, sulle riforme da avviare nel 2010, quello che tanti si limitano a pensare”.
Un mese fa “il popolo viola” ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone con parole d’ordine tutte centrate sull’attualità e la difesa del testo costituzionale (
il numero di MicroMega appena uscito in edicola è proprio dedicato al racconto e all’analisi di questo movimento).
 
Tuttavia è necessario evitare un rischio concreto che può correre chi si propone, giustamente, di assumere la Costituzione come bastione principale dell’opposizione al governo Berlusconi: quello della inoffensiva declamazione di valori talmente vaghi che tutti, alla fine, possono dire di riconoscervisi (finanche i superfalchi della riforma costituzionale); il rischio di rivendicare come titolo di merito un certo atteggiamento naif e sprovveduto. L’equivoco consiste nel pensare che il presentarsi “ideologicamente disarmati” possa servire ad aggregare un maggior consenso contro un avversario che culturalmente e ideologicamente disarmato non è affatto, anche e soprattutto quando fa strame dei valori fondamentali del patto di convivenza civile. Anche alcuni osservatori assai smaliziati ritengono che un certo “analfabetismo politico di ritorno” possa salvarci dalle responsabilità storiche dell’opposizione: ma così si rischia di lasciare la politica a chi non la sa fare o a chi – per consapevole calcolo dell’ingenuità altrui – ha prodotto già troppi danni.

La nostra è una delle Costituzioni più avanzate del mondo, frutto dell’elaborazione di grandi forze popolari di cultura cattolica, liberale e socialista-marxista. Contiene fra le altre cose un amplissimo e sistematico catalogo di diritti sociali che sancisce il superamento delle basi oligarchiche su cui si reggeva la prima incarnazione dello Stato moderno di diritto. Ma questa non è un’acquisizione definitiva e immutabile: quando Brunetta dice che la parte valoriale della Costituzione è “figlia del clima del dopoguerra” e “ignora temi e concetti fondamentali come quelli del mercato, della concorrenza e del merito” non dice cose campate in aria, purtroppo.

Ad esempio, nell’edificio giuridico europeo (rispetto al quale non possiamo imputare responsabilità al governo Berlusconi) è più che evidente l’impronta rilevante di quella controrivoluzione liberista che ha segnato il mutamento del clima politico e sociale dagli anni Ottanta in poi. Il principio di uguaglianza sostanziale sancito dall’art. 3 della nostra Costituzione (“è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”) non trova riconoscimento nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (proclamata a Nizza nel 2000 e integrata nel diritto comunitario primario con la recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona). Nella stessa Carta di Nizza le norme in materia lavoristica sono inserite nel Capo IV (“Solidarietà”) per effetto di una assimilazione dei temi lavoristici alle politiche di welfare che dice molto sul salto culturale intervenuto rispetto alla prospettiva dei nostri costituenti.

In Italia difendere la Costituzione può voler dire anche assumere, su alcune grandi questioni, una “parzialità” di punto di vista difficilmente compatibile con quel disincarnato appello ai buoni ed onesti cittadini con il quale a volte si confonde il patriottismo costituzionale: quante forze politiche attualmente presenti in Parlamento (anche all’opposizione) sarebbero ad esempio disposte a sottoscrivere (comportandosi conseguentemente) l’art. 33 comma 3 della Costituzione (“enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”)? O l’art. 11 (“l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”)? O l’art. 32 comma 2 (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”)? E si potrebbe continuare ancora a lungo con questo elenco… Eppure la maggioranza dei cittadini italiani, come attesta da ultimo l’indagine pubblicata lo scorso 29 dicembre da Il Sole 24 Ore, ritiene che la Costituzione non abbia bisogno di modifiche.
 
Intervenendo nel burrascoso dibattito di questi giorni sulla figura di Bettino Craxi ha scritto molto bene Michele Serra: “Possibile che tocchi proprio al socialista Brunetta criticare l’articolo 1 della Costituzione, che perfino nella sua retoricità è quanto di più socialista sia stato scritto dai padri della Repubblica?”. Dal dibattito su Craxi a quello sulla Costituzione sarebbe davvero necessario tornare a dare un senso compiuto alle parole, per non affogare tutti nella melassa di un ecumenismo insostenibile da un punto di vista semantico prima ancora che politico.

(4 gennaio 2010)

Lunedì, 4 Gennaio, 2010 - 16:52

... e BUON PRINCIPIO!

primo_gennaio_bassa

Lunedì, 4 Gennaio, 2010 - 16:33

Biblioteca V.Peroni: inaugurata sezione Ipovedenti, curata da ANS, Ass.Naz.Subvedenti

Per opportuna informazione, riporto qui il post della sig.ra Rosa Garofalo in zona 3.

Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
-----------------------

Il 26 novembre 2009 è stata inaugurata, al secondo piano della biblioteca Valvassori Peroni (zona 3), la "sezione Ipovedenti" curata dall'Associazione Nazionale Subvedenti Onlus.
In questo spazio, gli ipovedenti o più semplicemente TUTTI coloro che hanno una qualsiasi difficoltà visiva troveranno un ambiente dedicato con operatori dell'A.N.S. a loro disposizione (lun. mar. gio. ven. 10.00 - 13.00; mer. 14.00 - 17.00).
L'Associazione Nazionale Subvedenti Onlus dal 1970, con il prezioso aiuto di volontari si occupa di sostenere e assistere GRATUITAMENTE tutti coloro che si trovano a vivere la realtà dell'ipovisione. Gli ipovedenti vedono poco e male ma a differenza dei ciechi totali possono utilizzare il loro "residuo visivo" avvalendosi di ausili che rendono più vivibile l'attività quotidiana nello spirito di una sempre maggiore autonomia personale.
Questa la mission che anima tutte le attività della nostra Associazione (www.subvedenti.it).
Per qualsiasi informazione:
ANS - Associazione Nazionale Subvedenti Onlus
Largo Volontari del Sangue 1
20133 Milano
02 70 63 28 50
In questo spazio, gli ipovedenti o più semplicemente TUTTI coloro che hanno una qualsiasi difficoltà visiva troveranno un ambiente dedicato con operatori dell'A.N.S. a loro disposizione (lun. mar. gio. ven. 10.00 - 13.00; mer. 14.00 - 17.00).
L'Associazione Nazionale Subvedenti Onlus dal 1970, con il prezioso aiuto di volontari si occupa di sostenere e assistere GRATUITAMENTE tutti coloro che si trovano a vivere la realtà dell'ipovisione. Gli ipovedenti vedono poco e male ma a differenza dei ciechi totali possono utilizzare il loro "residuo visivo" avvalendosi di ausili che rendono più vivibile l'attività quotidiana nello spirito di una sempre maggiore autonomia personale.
Questa la mission che anima tutte le attività della nostra Associazione (www.subvedenti.it).
Per qualsiasi informazione:
ANS - Associazione Nazionale Subvedenti Onlus
Largo Volontari del Sangue 1
20133 Milano
02 70 63 28 50
Giovedì, 31 Dicembre, 2009 - 19:31

BUONA FINE!!

anno_nuovo_bassa

Mercoledì, 30 Dicembre, 2009 - 13:09

chi semina vento raccoglie tempesta ... nel 2010!

 e bravo il Sindaco Brichetto Moratti che "lotterà per Milano"!
Attendo di vedere i fatti, delle parole e dei proclami non me ne faccio nulla!!

Finora non ho visto alcun miglioramento nella amministrazione della cosa pubblica da parte di questo Sindaco e della sua Giunta, al di là dei valzer di assessori da una poltroncina all'altra, per non parlare del vicesindaco che sembra avere più poteri (peraltro mal gestiti) del Sindaco!

Certi politici sono come le scarpe strette: si sta meglio quando ce li togliamo dai piedi!Wink
e se fosse per me Brichetto Moratti, De Corato, Moioli ecc. dovrebbero cambiare mestiere!

Mi spiace che molti cittadini non si accorgano del meccanismo diabolico messo in atto dai "loro" politici e quindi non traggono le dovute conclusioni al momento del voto: i loro rappresentanti politici prima creano il problema e poi si vantano di averlo ridotto (in realtà la situazione finale è peggiore di quella iniziale, ossia di quella esistente prima che ci mettesso mano con provvedimenti miopi, contrari all'interesse della collettività ecc.!)
Questi cittadini che hanno voluto dare fiducia a certi politici, poi alle successive elezioni amministrative continuano a fare scelte ideologiche, a prescindere dai danni/disagi provocati da una amministrazione che è al governo da 20 anni... e guardate come è ridotta Milano!!!
- a livello di inquinamento acustico, noi -pssia in zona 3 e 2- abbiamo subito la modifica peggiorativa delle rotte aeree, che addirittura poteva sorvolare Milano, per colpa dell'assessore del Comune di Milano Croci; nel resto di Milano, il Comune ha predisposto un piano di zonizzazione in cui viene registrata la situazione attuale pur di non dover avviare un piano di risanamento acustico!
- a livello di inquinamento atmosferico, non fa nulla per ridurre le cause, per non disturbare i commercianti da una parte, gli automobilisti dall'altra (del resto chi ha un SUV euro 4 di 2.900 di cilindrata può entrare nel centro e una panda 900 euro 2 no: ma quale delle due inquina di più in termini assoluti?!?! il SUV: esatto!!)
- a livello sanitario, siamo pieni di scandali per episodi non solo di truffa ai danni del servizio pubblico per rimborsi gonfiati dalle cliniche private accreditate, ma anche di danni e lesioni a pazienti, pur di operarli senza necessità (Santa Rita è proprio in zona 3! anche se adesso ha cambiato nome l'amministratore e la proprietà che si è arricchita con episodi penalmente rilevanti è sempre la stessa)
- a livello di soluzioni abitative per i ceti meno abbienti siamo al collasso con liste di attesa di anni, anzi decenni, con appalti a privati (Romeo ecc.) che hanno alzato le spese agli inquilini, pur tenendoli al freddo d'inverno, e non hanno fatto manutenzione agli stabili, agli ascensori ecc.: dopo 6 anni -ossia 2.190 giorni di mancata vigilanza e controllo sull'operato dei gestori- il comune, il vice sindaco De Corato (era vice sindaco anche con Albertini!) ha aperto gli occhi... e nessuno si chiede: chi ha firmato questi contratti capestro a totale vantaggio dei gestori privati e a danno del Comune di Milano?!?!
- a livello di assistenza agli anziani, le famiglie si devono svenare per poter far ricoverare i loro anziani non autosufficienti nelle RSA private accreditate, che chiedono ai familiari deglla persona anziana non meno di 70 euro al giorno + spese varie (lavaggio biancheria, barbiere/ parrucchiere ecc.), oltre al contributo pubblico, e il comune concede i permessi di costruire senza pretendere di avere un numero significativo di posti letto convenzionati a prezzo "popolare"
- a livello di assistenza ai bambini in età prescolare, le famiglie si devono svenare per pagare rette negli asili e nidi privati, perchè quelli pubblici sono insufficienti e il reddito di due operai -lavoratori dipendenti!- è già così elevato (!!!) che il contributo richiesto è vergognosamente alto, rispetto al reddito denunciato da artigiani, commercianti ecc.: anche in questo caso i furbi fregano il posto ai tanti genitori che sono lavoratori dipendenti, ma il Comune non fa accertamenti!
- a livello culturale si fa superare da Torino e da tante altre città di provincia
- a livello sociale, la città "col coer in man", è diventata arida e crudele: sfrutta la manovalanza straniera, anche "clandestina", pagandola in nero e non regolarizzandola, e poi effettua sgomberi forzati illegali in pieno inverno, stupendosi se qualche clochard muore di freddo, ma non riflettendo sul rischio che anche bimbi e adulti rom possano fare la stessa fine per le azioni disumane del Comune di Milano che, se non ottiene la collaborazione del Prefetto, utilizza la polizia locale!
Il Comune ha attuato circa 180 sgomberi forzati, spendendo milioni di euro (!!) con un accanimento che rasenta la persecuzione etnica, disintegrando i molti processi di integrazione avviati dal privato sociale... CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA
Lo spero vivamente per il 2010!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano

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