.: Eventi

« Marzo 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

.: Ultimi 5 commenti


Nessun commento...

.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 14 Ottobre, 2009 - 12:26

17 ottobre: contro il razzismo per la civiltà

Dal quotidiano "LIBERAZIONE" 14 OTTOBRE 2009

Alessandro Dal Lago
L e avventure e la disavventure mondane e giudiziarie di Berlusconi stanno assorbendo gran parte della cronaca politica in Italia (e non solo). Con ciò, l'aspirante Presidente del consiglio a vita ha realizzato almeno uno dei suoi obiettivi: deviare l'attenzione pubblica dai contenuti dell'azione del governo. In realtà, in poco più di un anno e mezzo, il governo ha parlato molto e fatto poco, rincorrendo più che altro le emergenze (spazzatura, terremoti, alluvioni), il solo terreno utile per fare propaganda a favore del Cavaliere in una fase in cui la sua figura è ampiamente screditata all'interno e all'estero.
C'è una sola eccezione, il pacchetto-sicurezza o, se vogliamo, il pacchetto anti-immigrati. Se c'è un terreno in cui la Lega dimostra di tenere saldamente in mano il timone, almeno per il momento, si tratta delle misure sull'immigrazione. Qui, l'azione del governo non è casuale e sgangherata, ma premeditata e in tutto e per tutto coerente con la cultura della destra italiana. Facendo dei migranti dei criminali virtuali e nemici potenziali o, nel caso migliore, dei servi tollerati, il governo consegue un certo numero di obiettivi politici di lungo periodo.
Il primo è certamente soddisfare un elettorato che ha trovato nella xenofobia, più o meno esplicita, uno sfogo alle sue paranoie e una risposta all'incertezza provocata dalla globalizzazione e dalla crisi economica. Il secondo è molto più prosaico: un migrante perennemente sul chi vive, pauroso della polizia e delle denunce, oltre che vincolato alla benevolenza del suo datore di lavoro, è prima di tutto, agli occhi del legislatore, un lavoratore che accetta qualsiasi condizione di lavoro senza protestare. In questo senso, l'azione del governo ha soddisfatto quelle migliaia di padroncini che al nord, ma non solo, strepitano contro i migranti, ma sono i primi ad avvalersene.
Esemplare in questo senso è la sanatoria delle badanti, una misura adottata in spregio a qualsiasi senso di giustizia e di uguaglianza, che ha il solo scopo di non danneggiare, in nome della mera xenofobia, gli interessi delle famiglie con anziani. Se finora le regolarizzazioni delle badanti sono state di gran lunga inferiori alle aspettative, non è solo perché i datori di lavoro non vogliono sborsare il relativo contributo, ma perché probabilmente molte straniere semplicemente non si fidano di questo governo e di questo stato, preferendo rimanere nell'ombra dell'irregolarità.

Martedì, 13 Ottobre, 2009 - 13:34

Un botellon in pieno centro: è fattibile?

Un botellon di matrice spagnola può avvenire a Milano? La domanda sorge spontanea nell'apprendere le intenzioni del Vicesindaco Decorato di dedicare piazze e spazi pubblici affinchè giovani di ogni fascia sociale e culturale possano trovarsi autonomamente, bevendo, cantando, parlando, confrontandosi liberamente, senza necessità di transitare da un locale all'altro, spendendo cifre pesanti ogni sera in contesti spesso ostili, data la presenza prossima di residenti lamentanti l'eccessivo chiasso. 
La proposta potrebbe avere un senso a Milano, ma i luoghi che l'amministrazione sarebbe intenzionata, siamo ancora nella fase dell'idealismo, a concedere sono alquanto singolari nell'attuale confromazione socio culturale della metropoli. Decorato parla di Piazza Duomo, Piazza Cordusio, Piazzetta Affari fino ad arrivare a Piazza San Babila come spazi deputati e recepire questa richiesta, ormai divenuta molto sostanziosa e pressante, derivante dalle fasce generazionali più giovani. Qualche giorno fa alcuni ragazzi si sono dati appuntamento a Piazza Leonardo da Vinci tramite messaggi via rete, via cellulare, aprendo gruppi di eventi su facebook, invitando tramite twitter e skype diversi propri coetanei al raduno. Era, questa, una risposta alla politica "law and order" che ha sempre visto un vicesindaco impegnato a recintare piazze pubbliche e luoghi aperti onde evitare "ragruppamenti" e "crocchi" di persone, recanti nocumento ai tranquilli sogni dei residenti. A questo dato di fatto l'amministrazione ha risposto di essere disponibile a dare avvio istituzionale a questa pratica. Peccato, però, che i luoghi individuati non siano molto appetibili per la tipologia di incontri notturni dei giovani: sono prettamente deserti durante le ore notturne, privi di locali aperti, totalmente inarrivabili per chi, sono molti, vengono dalle città della provincia o della prossima periferia attraverso l'auto privata, dato che il servizio di trasporto pubblico a Milano è totalmente assente da una certa ora della sera (l'una circa, con un rarefarsi dei passaggi dei mezzi pubblici su diverse linee già a partire dalle 20,30, come testimonia negli ultimi mesi il peggioramento del servizio persino sulle linee metropolitane).
Qualcuno dall'opposizione aveva proposto il bus notturno di servizio di trasporto per giovani che abitano in zone non beneficiate da un adeguato servizio di trasporto pubblico notturno (l'80% minimo dei casi). Questa proposta è stata assolutamente inevasa dall'amministrazione, che ha proseguito a risolvere, ma è un problema mi domando, la questione della Movida con proposte che favorivano una parte in causa, residenti disturbati e infastiditi dall'eccesso di rumore, a discapito di una copiosa porzione di popolazione giovanile che vive la notte come opportunità di incontro e di divertimento.
Il centro della città, caso strano che accade solo in una città come Milano da definirsi fuori dall'Europa in ambito di vivibilità, non è copetro da un servizio continuativo ed efficente di servizio pubblico di trasporto nelle ore notturne, a differenza di Londra, Berlino, Parigi, Barcellona, dove certamente il costo dei biglietti è sostenuto; dove certamente le metropolitane cessano di funzionare alle 00,30/01.00, anche se le corse sono frequenti e sono distanziate da massimo 2 minuti di attesa; dove, infine, esiste un servizio sostitutivo efficente e puntuale che garantisce la copertura del servizio di trasporto lungo l'arco di tutta la giornata composta da 24 ore. Il centro della città non è attraversabile, rebus sic stantibus la disfunzione del servizio di trasporto pubblico, neppure dall'unico mezzo di trasporto assicurabile per tutta la notte: l'automobile.
Penso che un'ipotesi di questo tipo sia stata fatta senza previamente:
a. sentire le esigenze dei diretti interessati, i giovani, che vengono sempre più estromessi dalla responsabilità di condividere scelte che riguardano la città e la collettività, nonostante le promesse di tavoli di confronto, il cui esito ancora non è dato sapersi;
b. prevedere un monitoragio delle esigenze e delle necessità, al fine di calibrare interventi che possano rendere attuative certe proposte (l'efficenza del mezzo di trasporto pubblico, la copertura di un'adeguata mobilità sostenibile e accessibile a livello sociale, oltre che ecologico" e umano, la presenza di spazi di aggregazione che non siano solamente commerciali, così come anche di iniziative pubbliche collettive che possano garantire un contenuto sociale e culturale al condividere insieme diverse ore in necessario e plausibile divertimento);
c. dare avvio a una cessione di responsabilità alle nuove generazioni che devono essere le protagoniste primarie di un governo della notte cittadina e metropolitana, dato che la richiesta di vivere la notte è ormai un dato di fatto ineludibile, e dato l'aumento esponenziale di plusvalore derivante e derivabile in termini di qualità di vita della città.

Accolgo con favore un punto positivo della questione: la minima e direi ancora ipotetica intenzione, non riscontrabile comunque da parte di nessun provvedimento concreto, del vicensindaco di sospendere la politica degli interventi a effetto, quindi superficiali nella loro portata e, pertanto, fallimentari, delle recintazioni e degli sbarramenti. Ma è un minimo e timido passo che ancora necessita di perfezionamento, miglioramento, di un'adeguata analisi e ponderazione, nonchè di una doverosa condivisione nel metodo.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 13 Ottobre, 2009 - 08:31

Il no delle opposizioni in CdZ6 alla piattaforma in Darsena

Il no delle opposizioni in CdZ6 alla piattaforma in Darsena

Riporto il documento delle opposizioni in merito alla conduzione della Commissione Navigli del CdZ6 e la piattaforma da collocare in Darsena.
-          Al Presidente del Consiglio di Zona 6
-          Al Presidente della Commissione Navigli
-          Ai Capipruppo
Con lo stop decretato dal sindaco Moratti al parcheggio sotto la Darsena, si apre uno scenario nuovo che necessita di progetti sostenibili di ampia portata  che non possono non tener conto del luogo importante dal punto di vista ambientale, monumentale, culturale, storico, archeologico e non ultimo idraulico.
A questo proposito, sia il Consiglio di Zona 6 che la Commissione Navigli non possono e non devono stare alla finestra ma essere compartecipi ad una proposta che veda le diverse realtà della zona, siano essi i residenti, i commercianti, gli studenti, i lavoratori, gli stessi fruitori del Ticinese, parte attiva in un processo di vera partecipazione ad un concorso di idee.
I progetti non mancano, basta riprenderli ed esaminarli.
La proposta, o meglio l’idea, presentataci dall’ass.re Orsatti di una piattaforma, con annessa costruzione ad uso ricreativo e ristorativo, da collocare nello specchio della Darsena oltre a non essere più attuale, a seguito dell’annullamento del progetto relativo al parcheggio,  parte da presupposti diversi e non può – a nostro parere – essere sostenuta in quanto non tiene conto della riqualificazione e della valorizzazione necessaria di tutta l’area, dalla riscoperta dell’acqua come motore anche in funzione turistica e ricreativa, nonché dalla restituzione alla città di questo importante luogo alla luce anche delle recenti scoperte archeologiche, alle mura, al pavimento ligneo del ‘500, unico reperto in Europa.
Realizzare una struttura della durata di 4 anni potrebbe inficiare interventi a breve di riqualificazione.
Da ultimo dobbiamo poi sottolineare come, da quando è stata costituita la Commissione Navigli, il Consiglio di Zona 6 ha deliberato numerose proposte sull’area Navigli – Ticinese senza minimamente che le stesse siano state prese in considerazione dall’Amministrazione Centrale.
Il ruolo della commissione Navigli di zona 6 sembra essere sempre più un ruolo di puro e semplice notariato in assenza di capacità di affrontare le questioni aperte in un’ottica diversa che non guardi solo al particolare
Per questi motivi manteniamo la nostra richiesta di chiusura della commissione temporanea, di trasferimento delle tematiche legate a questa importante area alle varie commissioni che, di volta in volta, affronteranno  le proprie specificità.
Siamo invece favorevoli ad un tavolo permanente di lavoro che prenda in esame tutte le problematiche aperte:
1)     Parcheggio Darsena e progetti alternativi
2)     Isola pedonale estiva/annuale
3)     Distretti commerciali
Riteniamo che mai come ora il Consiglio di Zona 6 debba essere un interlocutore privilegiato dell’amministrazione comunale.
Le opposizioni in Consiglio di Zona 6
IDV
Lista Ferrante
Lista Fo
PD
PRC
Socialisti
Verdi
Milano, 12 ottobre 2009
Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 15:11

Solidarietà ai militari della Santa Barbara e alcune riflessioni

Un attentato anche a Milano stamattina è avvenuto alla Caserma Santa Barbara di Via Perrucchetti. Un libico munito di un ordigno rudimentale ha fatto esplodere il pacco davanti all'ingresso della struttura, ferendosi gravemente e arrecando lievi danni fisici ad alcuni militari vicini e prossimi al luogo dell'attentato. L'imperizia dell'attentatore chiaramente ha evitato che da un episodio di relativa portata si potesse tramutare in una strage, in una nuova strage.

Ci si chiede perchè tutto questo sia avvenuto? I controlli militari e polizieschi a cui la città da alcuni mesi è sottoposta, limitativi spesso diverse attività e libertà di movimento, non possiamo dire che questo non sussista, contornati da un clima di terrore e di paura elevata, non hanno comunque evitato che un qualsiasi personaggio si avvicinasse alla struttura munito di ordigno confezionato in un pacco molto grossolano e poco funzionale, fortunatamente, a causare un disastro umano e sociale di forte intensità. Abbiamo un'amministrazione che parla spesso di sicurezza, di controlli che spesso si identificano in un'assidua ricerca del migrante di turno, magari clandestino, spesso vittima di sfruttamento, spesso lavoratore in nero, spesso precario esistenzialmente, spesso soggetto a un mondo criminale organizzato che rende quest'ultimo preda aggiuntiva per affari illeciti e illegittimi. Ma un semplice fatto può accadere alla luce del sole come se niente fosse, con una drammatica semplicità. Non possiamo tollerare, come donne e uomini democratici, sentire ripetere ogni volta l'equazione paradossale e irrazionale, da irresponsabili esponenti del mondo politico istituzionale, tra terrorismo e centri di culto islamico come luoghi di reclutamento. Non possiamo lasciare questa volta ancora carta libera ai razzismi di basso profilo strumentalizzanti un fatto che poteva essere evitato se fosse stata intensificata l'azione di prevenzione e di intelligence, unico canale che può garantire reale sicurezza e controllo del territorio. La responsabilità di chi è? In gran parte di un'amministrazione che si ammanta di difendere la sicurezza pubblica solo attraverso un'insensata, e quanto meno fallimentare, lotta alla clandestinità. La clandestinità è una piaga della nostra epoca, fatta di migrazioni e di ingressi naturali e non evitabili di persone che abbandonano le proprie terre perchè martoriate da conflitti, da guerre civili, da persecuzioni e violazioni di diritti umani. Si combatte la clandestinità evitando che questo status possa manifestarsi. Come? Non certo con aggiuntive misure restrittive, che aumentano condizioni di emarginazione, di frustrazione e alimentano insanabili odi sociali minando la base pacifica di convivenza sociale. Vogliamo promuovere serie politiche di integrazione e di confronti transculturali, garantendo a tutte e a tutti diritti e opportunità in quanto esseri umani? Vogliamo evitare che clandestinità diffusa divenga luogo di coltura di nuove sofferenze sociali, cause primarie di deviazioni dai contorni molteplici? Vogliamo dare termine a luoghi comuni alquanto volgari e ormai obsoleti esprimenti intolleranza e avversioni e aberranti identificazioni in soggetti concreti quali cause dei mali del vivere quotidiano?

Chiaramente esprimo solidarietà ai ragazzi della Caserma Santa Barbara. 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 14:51

C'ERA UNA VOLTA IL MURO

vi invita alla serata

"C'ERA UNA VOLTA IL MURO"

che si terrà

SABATO 14 NOVEMBRE 2009 - ORE 21

presso la sede del Circolo

ARCI50
VIA BENACO 1

Milano

A vent'anni dalla caduta del muro Berlino una serata di musica, video, foto, testimonianze e altro...
Chi ha materiale significativo da proporre può portarlo al Circolo in via Benaco 1 oppure inviarlo anticipatamente a

ARCI50

Via Benaco 1

20139 Milano

informazioni e contatti:

tel. fax 02/5391423

Alessandro Rizzo 3939573094

Luigi Lusenti 0254178229

facebook: http://www.facebook.com/search/?q=c%27era+una+volta+il+muro&init=quick#/group.php?gid=47643030378

Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 09:43

Sconcerto e rabbia: ancora una coppia gay aggredita

Una coppia gay è stata aggredita nei pressi di via del Corso, mentre stava percorrendo a piedi via del Collegio Romano diretti al Pantheon. I ragazzi sono stati avvicinati da 6 giovanissimi a bordo di 3 scooter. Il più giovane della coppia, Francesco, un venticinquenne, sarebbe stato aggredito con un colpo di casco sulla testa e un calcio all´inguine. A raccontare l´episodio è Massimo Fusillo, il compagno di Francesco e presidente di ‘Leather Club Roma’.

"Eravamo appena usciti da Palazzo Venezia - ha raccontato Massimo Fusillo - dopo aver visitato la mostra l´intenzione era quella di andare a pranzare in un ristorante al Pantheon. Ci siamo incamminati lungo via del Corso e abbiamo deciso di tagliare per una delle stradine laterali quando siamo stati avvicinati da 6 ragazzi in motorino: erano giovanissimi, forse dai 16 ai 18 anni".

ARCIGAY ROMA: SCONCERTO E RABBIA
Sconcerto e rabbia. Con queste parole Arcigay Roma commenta l´aggressione. Abbiamo sentito le vittime dell´aggressione a cui abbiamo espresso la nostra vicinanza e solidarietà e forniremo loro tutto il nostro supporto. A colpirci è soprattutto l´età dei giovanissimi aggressori, e il fatto che abbiano urlato slogan neofascisti prima di scagliarsi contro la coppia gay.

C´è un degrado morale di chi commette questi atti di omofobia: è indegno commettere violenza verso una coppia che si ama e si tiene per mano. Incredibile è il fatto che l´aggressione sia avvenuta a poche ore dalla manifestazione Uguali, che ieri ha portato nelle strade della Capitale migliaia di persone per rivendicare pari diritti per le persone lesbiche, gay e trans. Le modalità dell´aggressione confermano la necessità di un piano culturale e formativo contro l´omofobia che parta prima di tutto dalle scuole. E´ un invito che abbiamo già rivolto alle Istituzioni e che ribadiamo di nuovo con forza.

STOPPELLO (ARCIGAY ROMA): ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
“Massimo e Francesco – afferma Daniele Stoppello, responsabile legale di Arcigay Roma e Gay Help Line - i ragazzi gay aggrediti questo pomeriggio in centro a Roma, hanno deciso di sporgere denuncia e mi hanno conferito l’incarico di assisterli. Per questo, forniremo assistenza legale gratuita, come facciamo con tutti coloro che subiscono atti di omofobia”.

 

12/10/2009 - Arcigay Roma

Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 09:18

La Repubblica:"Darsena, ora si chiuda il buco"

Da La Repubblica del 11 ottobre “la gioia di chi ci vive. Ora chiudano il buco”
“C’è anche nostalgia, ma la maggioranza sta con lo stop al parcheggio in Darsena”.
Angelo Valdameri

Domenica, 11 Ottobre, 2009 - 08:27

Ora possiamo parlare del futuro della Darsena!

Comunicato 

Ora possiamo parlare del futuro della Darsena!

Inaspettatamente è saltato l’accordo tra l’Amministrazione comunale e la Società costruttrice e promotrice del parcheggio promosso dall’ex Commissario ed ex sindaco di Milano Gabriele Albertini.  Le nuove proposte ampliavano e rendevano ancora più invasivo questo manufatto che da anni cercavamo di bloccare come residenti e soprattutto come cittadini di una Milano che non vuole dimenticare la sua storia e desidera, nonostante tutto, valorizzare il patrimonio di acque e di attività artistiche che ancora sopravvivono nel quartiere dei Navigli.

Rappresentanti delle più importanti Associazioni ambientaliste e dello studio legale che ci ha assistito in questi anni, architetti che ci hanno sostenuto, saranno presenti all’incontro promosso dal Gruppo Consiliare del PD e dal Comitato dei Navigli per discutere sul futuro di questo spazio e del quartiere per una rinascita e una riqualificazione corretta, non invasiva e attenta alle qualità e caratteristiche che li hanno sempre contraddistinti. Questo luogo potrebbe diventare una delle risorse per un turismo culturale e ambientale unico non solo in Italia.

Crediamo che Milano possa recuperare un angolo suggestivo, un tempo caratterizzato da attività ben diverse da quelle oggi prevalenti e che non debba essere sempre gestita in funzione del ritorno economico. Esistono, infatti, altri aspetti importanti per la qualità della vita dei cittadini: il la tutela del paesaggio, dell’ambiente  e delle diverse espressioni culturali.

Ringraziamo chi vorrà e potrà partecipare.

Hanno già  dato la loro adesione: Dr.ssa Pratesi (FAI), Dott. Luca Carra (Italia Nostra), Dott. Damiano De Simine (Legambiente), Gruppo Archeologico Ambrosiano, Studio legale Avv. Felice Besostri, Arch. Gianni Beltrame, Arch. Giulietta Gresti, Arch. Jacopo Gardella, Arch. Mariuccia e Mario Morganti (Polis).

 L’incontro si terrà il giorno 15/10 , ore 21, presso la sede di Chiamamilano , Largo Corsia dei Servi 11  .

 Gabriella Valassina               per il Comitato dei Navigli

E – mail:gabval27@hotmail.com

comitati_cittadini_navigli@hotmail.it

Cell.333.4715238

Sabato, 10 Ottobre, 2009 - 12:39

Ferite sulla pelle e dentro me

Una serata interrotta bruscamente da un´aggressione alle spalle. Una coltellata al polmone, il ricovero in ospedale, l´operazione d´urgenza.
Poi, la convalescenza a casa, in un paese delle Marche, lontano dalla grande città, dal luogo dell´aggressione, dai riflettori.

A un mese e mezzo dalla violenza subita il 22 agosto 2009, Dino si mostra in pubblico e fa vedere le proprie ferite "fisiche e psicologiche". E confessa: "sono traumatizzato, la notte non riesco più a dormire. Ho incubi costanti, non riesco a tornare alla vita di prima".

Dino mostra la propria cicatrice sull´addome, segno dell´operazione. "Avrò cicatrici a vita - dice - questa è quella fisica". Poi certo ci sono ferite interiori.

"Ho scelto di tornare a mostrami - confessa - per essere un testimone, e per convincere tutti i ragazzi e le ragazze vittime di omofobia a denunciare gli episodi di violenza a loro danno".

"Purtoppo solo una minoranza denucia violenze e discriminazioni", afferma Arcigay Roma. Questo perché "si ha paura delle conseguenze", dice Dino che ammette come a volte si rinuncia a denunciare per evitare di fare coming out: "prima dell´aggressione - dice Dino - molti sapevano che ero gay, ora lo sanno tutti".

Poi Dino ha ricordato quella notte del 22 agosto. "Ero seduto con il mio ragazzo di fronte ad un ambulante di panini - racconta - di tanto in tanto ci scambiavamo un bacio. Ad un certo punto abbiamo sentito un uomo gridare: vergognatevi!". "Ma di cosa dobbiamo vergognarci, non facevamo nulla di male", prosegue il ragazzo. Poi la coltellata e il risveglio in ospedale. "Non mi ricordo più nulla di cosa è successo.

Intanto, il 15 dicembre è in programma il processo contro Svastichella, l´aggressore. "Abbiamo chiesto 300mila euro di risarcimento per danni morali e fisici - ha detto il responsabile legale di Arcigay Roma e avvocato di Dino, Daniele Stoppello - ma anche se l´importo sarà riconosciuto, resterà lettera morta se l´aggressore è nullatenente".

UN FONDO PER LE VITTIME DELLA VIOLENZA OMOFOBA
All´indomani dell´aggressione di una coppia di ragazzi gay, avvenuta lo scorso 22 agosto, Arcigay Roma lancia la proposta di "istituire un fondo nazionale per le vittime di omofobia. Chi ha subito violenza - secondo l´associazione - si ritrova in condizioni di non poter lavorare e in difficoltà economica, come è successo a Dino". Il fondo che propone Arcigay Roma, "potrebbe essere integrato dagli enti locali come avviene in altre regioni d´Italia per le donne vittime di violenza".

 

www.arcigay.it

Sabato, 10 Ottobre, 2009 - 12:27

QUEST'UOMO OFFENDE NOI DONNE E LA DEMOCRAZIA: FERMIAMOLO

È ormai evidente che il corpo della donna è diventato un’arma politica di capitale importanza, nella mano dei Presidente del consiglio. È usato come dispositivo di guerra contro la libera discussione, l’esercizio di critica, l’autonomia del pensiero. La donna come lui la vede e l’anela è avvenenza giovanile, seduzione fisica, ma in primissimo luogo è completa sottomissione al volere del capo. È lì per cantare con il capo, per fare eco al capo, per mettersi a disposizione del capo, come avviene nelle fiere promozionali o nei dispotismi retti sul culto della personalità. Le qualità giudicate utili per gli show pubblicitari si trasformano in doti politiche essenziali, producendo indecenti confusioni di genere: ubbidienza e avvenenza diventano l’indispensabile tirocinio per candidarsi a posti di massima responsabilità. Diventano il burqa gettato sul corpo femminile, per umiliarlo sulle scene televisive e tramutarlo in arma che ferisce tutti e tutto. Contro questa cretinizzazione delle donne, della democrazia, della politica stessa, protestiamo. Quest’uomo offende le donne e la democrazia. Fermiamolo. 

Michela Marzano 

Barbara Spinelli 

Nadia Urbinati

 

http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391110

...
79 80 81 82 83 84 85 86 87
...
RSS feed