.: Eventi

« Marzo 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

.: Ultimi 5 commenti


Nessun commento...

.: Il Blog di Beatrice Uguccioni
Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 16:50

DONNE E POLITICA

LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO HA VISTO RIDURSI IL NUMERO DELLE MINISTRE  DAL 30 % PROMESSO DA PRODI  A 6 PRESCELTE, DI CUI SOLO DUE CON PORTAFOGLIO.
ANCORA UNA VOLTA NON SONO STATE RISPETTATE MISURE MINIME DI EQUITA'  NELLA DESIGNAZIONE DI DONNE NELLE CARICHE ISTITUZIONALI : LA CIRCOSTANZA HA GENERATO VIVE  PROTESTE DA PARTE DELL'OPINIONE PUBBLICA E, IN PARTICOLARE, DEI MOVIMENTI DI DONNE.
A PARTIRE DALLA GRANDE MANIFESTAZIONE TENUTASI A MILANO IL 14 GENNAIO E ORGANIZZATA DAL MOVIMENTO SPONTANEO "USCIAMODALSILENZIO" IL DIBATTITO STA ASSUMENDO RILIEVO NEI MEDIA E NON SOLO..

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 14:27

solidarietà di classe

Non ho l'appoggio del partito poichè non ho mai militato attivamente se non per appoggiare questo o quel candidato che indicava il partito.
Oggi quindi ho più che mai bisogno dell'aiuto di quelli come me, per poter avere qualche chance di essere eletto.

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 14:05

Milano è una questione nazionale

Le elezioni comunali di Milano sono ormai prossime ed i due schieramenti si presentano pressoché alla pari al traguardo finale.
In  questo frangente è lecito chiedersi  se esista un qualche fattore straordinario che possa spostare a favore di una parte, naturalmente per chi scrive verso il centrosinistra, l’attuale bilanciamento.
Le dichiarazioni di persone autorevoli che si schierano per il candidato Ferrante sono di estremo interesse, così come lo sono proposte incisive espresse nelle ultime fasi.
E’ diffusa però la convinzione che un intervento veramente decisivo, capace di produrre effetti rilevanti, possa e debba venire dal gruppo dirigente nazionale.
Non si parla qui dei previsti passaggi a Milano  per la conclusione della campagna elettorale e neppure delle invocate promesse di investimenti governativi per la città, ma di un discorso molto più alla radice.
La politica è oggi quasi esclusivamente concentrata nella capitale, ciò che determina, al di là della provenienza politica o territoriale, una tendenza distorsiva rispetto alla realtà del paese.
Se la politica è a Roma è probabile che nessun leader sia disposto a spendersi localmente per battaglie che spesso richiedono tempi lunghi per avere risultati tangibili.
E se nessun leader è disposto a spendersi in Lombardia, Formigoni continuerà a fare il bello ed il cattivo tempo, indisturbato nel suo governo, e soprattutto sottogoverno, autoreferenziale.
Ma Milano e la Lombardia sono o non sono un problema nazionale?
Non varrebbe la pena di finirla con questa impoliticità da strapazzo che ha provocato solo danni, ristrettezze di vedute, incapacità di pensare in grande e ritornare invece ad una politica, non romana, ma nazionale in cui realtà come Milano e la Lombardia abbiano il peso che loro compete?
Ai politici nazionali non si deve chiedere qualche provvedimento per la nostra città, ma una visione della politica che sia tutt’uno col paese reale, ciò che metterebbe immediatamente Milano ed i suoi problemi in un circuito politico effettivo e fruttuoso.
Galli della Loggia ritiene che Milano abbia una visione non politica, ma municipalista, da società civile, abituata a fare da sè, quasi indifferente se non supponente rispetto a Roma  (“possiamo fare anche da soli”).
Se questa idea è condivisibile, si può però ritenere altrettanto vero l’opposto: Milano non ricopre nessuna considerazione nella politica nazionale, perché questa avviene in un empireo troppo distante e separato.
Si possono presentare piani e progetti per Milano, ma ciò che è essenziale preliminarmente è che la politica faccia della realtà economico-sociale, del lavoro, delle trasformazioni e delle innovazioni,
una questione centrale, riportando questa problematica  alla dignità di oggetto fondamentale della politica e non abbandonata al mercato come se questo fosse il toccasana, la panacea universale o un sistema autosufficiente.
Esigenze di infrastrutture e di grandi opere sono naturalmente presenti in una grande metropoli ed i bisogni finanziari relativi sono di tale consistenza, che ogni intervento statale non può che essere ben visto, eppure il problema primo di Milano rimane ciò che l’ha sempre contraddistinto, il lavoro.
Milano ha avuto un ruolo come capitale dell’industria, dell’economia, del lavoro; occorre che la città sappia mantenere questo ruolo, governando le grandi innovazioni in atto e ricreando una prospettiva forte e condivisa di futuro.
Dovrebbe fare anche una cosa in più, d’intesa con la classe dirigente nazionale: rendere evidente la “politicità” strutturale ed essenziale di questo ruolo per il paese.
Sandro Antoniazzi

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:52

PORTA VENEZIA ,due parole di un NEW GLOBAL

 

TEPPISTI E CRIMINALI NON SI POSSONO VESTIRE DA ANTIFASCISTI.!!
Nella giornata di Sabato è avvenuto un atto molto grave per la democrazia e per la vera e propria sicurezza dei cittadini milanesi. In seguito all’autorizzazione ad un corteo neo-fascista, un gruppo di duecento ignoranti politici, criminali sociali, che nulla hanno a che vedere con l’antifascismo, hanno messo a ferro e fuoco un intero isolato di Milano. Con la faccia tosta tipica di chi lancia il sasso e poi fa la vittima, oggi non meglio precisati elementi dei centri sociali chiedono solidarietà per gli arresti avvenuti.
I verdi di Milano di fronte a tali deliranti atti e a tali colpevoli vittimismi pensano le seguenti cose:
-Bruciare auto dei cittadini milanesi E’ UN ATTO CRIMINALE.
-Assalire bambini che stavano mangiando in un Mc Donald’s E’UN ATTO CRIMINALE.
-bruciare un’edicola ed impedire al proprietario di spegnere il fuoco E’UN ATTO CRIMINALE.
-assalire negozi e sedi di partito E’ UN ATTO CRIMALE.
-usare bombe carta come mezzo di intimidazione politica E’ UN ATTO CRIMINALE.
-chiedere solidarietà politica dopo aver distrutto un quartiere E’ UN ATTO CRIMINALE.
-strumentalizzare tali atti da parte della compagine di centro destra per fini elettorali, cercando di far passare il messaggio che ambiti quali il movimento ambientalista , il movimento new-global, il movimento dei centri sociali (Quali il Leoncavallo , il Vittoria , il Cantiere) sia legato a tali atti E’ UN ATTO DI CRIMINALITA’ POLITICA.
-permettere un corteo di neo-fascisti , già impedito nella giornata della memoria, per le vie di Milano senza perseguire gli espliciti atti di apologia di fascismo, E’UN ATTO DI CRIMINALITA’ POLITICA.
-il combattere il sempre risorgente neofascismo con tali atti E’ ESSO STESSO UN ATTO DI FASCISMO.
Smascheriamo il meccanismo colpevole sotteso a tali atti:
-un corteo di duecento persone non può fare quello che ha fatto se non ci fosse stata una volontà da parte delle forze dell’ordine di lasciar correre, sappiamo bene che la polizia se vuole agire lo sa fare e forse la volontà non è stata questa o meglio, per una colpevole intenzione non è stato fatto il necessario. A chi giova tutto ciò, se non alla ormai clamorosamente sfaldata compagine di centro destra per ricompattarsi intorno ad un strumentalizzante vittimismo?
Nessuna solidarietà da parte nostra per gli arrestati che nulla hanno a che vedere con la lotta politica né tanto meno con un ideale nobile e fondante per la nostra democrazia quale l’antifascismo. Non hanno d’altro canto,tali criminali politici, nessuna rappresentatività dei centri sociali milanesi, né del movimento new global, pacifista ed ambientalista.
Sappiamo bene che gli atti di aggressione dei neofascisti nei confronti di giovani di sinistra, accoltellamenti, tentati omicidi, incendi dolosi,per arrivare al tristemente noto omicidio di DAX non vengono combattuti dalla forza di polizia per quello che sono. Inoltre ricordiamoci che l’apologia di fascismo è un crimine che mina la base democratica della convivenza sociale. Questo però mai potrà essere la giustificazione per tali atti di criminalità.
VOTA DELLA SALA ALLA ZONA 2

 

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:49

rimozione amianto dalle periferie

 

Progetto Amianto
Sono diverse le superfici di rivestimento di tetti e capannoni a Milano che ancora vedono la presenza del famigerato amianto. Sappiamo che l’effettiva pericolosità di tali siti dipende soprattutto dal logorio creato dagli agenti atmosferici su tali superfici nel tempo. Questa considerazione assieme ad altre di carattere prettamente economico hanno inciso sulle politiche fin qui adottate, volte a dividere interventi più urgenti da quelli considerati meno. Noi Verdi pensiamo che tale approccio al problema sia sbagliato perché miope e poco lungimirante. L’amianto nella versione più comune , cioè l’eternit, è il famigerato responsabile di malattie gravissime all’apparato respiratorio quali silicosi e tumori ai polmoni, ed in un contesto cittadino quale quello milanese si aggiunge e collabora ad altri ed innumerevoli fattori di rischio per la nostra salute presenti nell’aria che respiriamo. Rimuovere solo le tettoie logorate significa nascondersi dietro un dito infatti sappiamo che tali superfici hanno una vita limitata e per fortuna non ne vengono più installate da tempo.
Quindi fuor di metafora stiamo parlando di superfici comunque vecchie e comunque da tempo sottoposte al logorio atmosferico.
Il nostro pensiero di verdi corre a tutte quelle aree di Milano dove la dismissione di aree a vocazione industriale ha lasciato sul campo oltre ad altri innumerevoli problemi ed opportunità anche scheletri di capannoni ricoperti d’eternit d’annata. Consideriamo poi tutti quei privati che hanno utilizzato l’eternit per capannoni o tettoie, sono tantissimi. Infine anche chi dovrebbe dare il buon esempio,pensiamo al comune ed agli enti pubblici, perdura nel rimandare scelte inderogabili per la rimozione di tali superfici per i propri locali.
Nella città di Milano moderna e all’avanguardia quindi viviamo circondati di un nemico invisibile, un killer spietato diffuso in ogni quartiere,un killer che uccide senza dare preoccupazioni alle proprie vittime, un killer che ha molti colleghi e soci con i quali lavora in team: pm10;pm25 ;benzene; piombo….
Un esempio concreto potrà certo farvi considerare le interrelazioni e le pericolosità di questa situazione. I locali adibiti a cucina per la refezione milanese adiacenti al deposito quotidiani delle biblioteche comunali di milano posto in via Quaranta 43 hanno una tettoia sconfinata di amianto, le cui condizioni per forza di cose non sono buone, sono evidenti l’azione di logorio del vento e della pioggia. Tale tettoia direttamente a spiovente sulle prese d’areazione delle cucine e della biblioteca è un grave pericolo per i nostri figli che mangiano cibo all’amianto da anni senza saperlo, per i frequentatori ed i lavoratori di tali locali ,per non considerare poi i frequentatori del deposito quotidiani, ricercatori, studenti comuni cittadini ignari di cosa mina la loro esistenza proprio sulle loro teste in una struttura che invita alla pace alla calma ed alla riflessione.
Cosa propongono i Verdi
-Dismissione immediata da tutti i siti di proprietà Comunale delle superfici D’eternit , da eseguirsi secondo modalità precise, da società specializzate
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nelle ex aree industriali e rimozione pagata dal comune.
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nell’edilizia privata e rimozione pagata dal
comune.(costa 17 euros al mq ... i costi a breve medio e lungo termine delle malattie correlate è molto più alto)
vota VERDI
al comune GERMANI Riccardo
alla zona 2 DELLA SALA
alla zona 02 DELLA SALA Massimo

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:41

Rimozione amianto nella periferia

 

Progetto Amianto
Sono diverse le superfici di rivestimento di tetti e capannoni a Milano che ancora vedono la presenza del famigerato amianto. Sappiamo che l’effettiva pericolosità di tali siti dipende soprattutto dal logorio creato dagli agenti atmosferici su tali superfici nel tempo. Questa considerazione assieme ad altre di carattere prettamente economico hanno inciso sulle politiche fin qui adottate, volte a dividere interventi più urgenti da quelli considerati meno. Noi Verdi pensiamo che tale approccio al problema sia sbagliato perché miope e poco lungimirante. L’amianto nella versione più comune , cioè l’eternit, è il famigerato responsabile di malattie gravissime all’apparato respiratorio quali silicosi e tumori ai polmoni, ed in un contesto cittadino quale quello milanese si aggiunge e collabora ad altri ed innumerevoli fattori di rischio per la nostra salute presenti nell’aria che respiriamo. Rimuovere solo le tettoie logorate significa nascondersi dietro un dito infatti sappiamo che tali superfici hanno una vita limitata e per fortuna non ne vengono più installate da tempo.
Quindi fuor di metafora stiamo parlando di superfici comunque vecchie e comunque da tempo sottoposte al logorio atmosferico.
Il nostro pensiero di verdi corre a tutte quelle aree di Milano dove la dismissione di aree a vocazione industriale ha lasciato sul campo oltre ad altri innumerevoli problemi ed opportunità anche scheletri di capannoni ricoperti d’eternit d’annata. Consideriamo poi tutti quei privati che hanno utilizzato l’eternit per capannoni o tettoie, sono tantissimi. Infine anche chi dovrebbe dare il buon esempio,pensiamo al comune ed agli enti pubblici, perdura nel rimandare scelte inderogabili per la rimozione di tali superfici per i propri locali.
Nella città di Milano moderna e all’avanguardia quindi viviamo circondati di un nemico invisibile, un killer spietato diffuso in ogni quartiere,un killer che uccide senza dare preoccupazioni alle proprie vittime, un killer che ha molti colleghi e soci con i quali lavora in team: pm10;pm25 ;benzene; piombo….
Un esempio concreto potrà certo farvi considerare le interrelazioni e le pericolosità di questa situazione. I locali adibiti a cucina per la refezione milanese adiacenti al deposito quotidiani delle biblioteche comunali di milano posto in via Quaranta 43 hanno una tettoia sconfinata di amianto, le cui condizioni per forza di cose non sono buone, sono evidenti l’azione di logorio del vento e della pioggia. Tale tettoia direttamente a spiovente sulle prese d’areazione delle cucine e della biblioteca è un grave pericolo per i nostri figli che mangiano cibo all’amianto da anni senza saperlo, per i frequentatori ed i lavoratori di tali locali ,per non considerare poi i frequentatori del deposito quotidiani, ricercatori, studenti comuni cittadini ignari di cosa mina la loro esistenza proprio sulle loro teste in una struttura che invita alla pace alla calma ed alla riflessione.
Cosa propongono i Verdi
-Dismissione immediata da tutti i siti di proprietà Comunale delle superfici D’eternit , da eseguirsi secondo modalità precise, da società specializzate
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nelle ex aree industriali e rimozione pagata dal comune.
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nell’edilizia privata e rimozione pagata dal
comune.(si tratta di 17 euros al mq... i costi delle malattie a breve e medio termine sono maggiori)
vota VERDI
al comune GERMANI Riccardo
alla zona 2 DELLA SALA

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:41

Rimozione amianto nella periferia

 

Progetto Amianto
Sono diverse le superfici di rivestimento di tetti e capannoni a Milano che ancora vedono la presenza del famigerato amianto. Sappiamo che l’effettiva pericolosità di tali siti dipende soprattutto dal logorio creato dagli agenti atmosferici su tali superfici nel tempo. Questa considerazione assieme ad altre di carattere prettamente economico hanno inciso sulle politiche fin qui adottate, volte a dividere interventi più urgenti da quelli considerati meno. Noi Verdi pensiamo che tale approccio al problema sia sbagliato perché miope e poco lungimirante. L’amianto nella versione più comune , cioè l’eternit, è il famigerato responsabile di malattie gravissime all’apparato respiratorio quali silicosi e tumori ai polmoni, ed in un contesto cittadino quale quello milanese si aggiunge e collabora ad altri ed innumerevoli fattori di rischio per la nostra salute presenti nell’aria che respiriamo. Rimuovere solo le tettoie logorate significa nascondersi dietro un dito infatti sappiamo che tali superfici hanno una vita limitata e per fortuna non ne vengono più installate da tempo.
Quindi fuor di metafora stiamo parlando di superfici comunque vecchie e comunque da tempo sottoposte al logorio atmosferico.
Il nostro pensiero di verdi corre a tutte quelle aree di Milano dove la dismissione di aree a vocazione industriale ha lasciato sul campo oltre ad altri innumerevoli problemi ed opportunità anche scheletri di capannoni ricoperti d’eternit d’annata. Consideriamo poi tutti quei privati che hanno utilizzato l’eternit per capannoni o tettoie, sono tantissimi. Infine anche chi dovrebbe dare il buon esempio,pensiamo al comune ed agli enti pubblici, perdura nel rimandare scelte inderogabili per la rimozione di tali superfici per i propri locali.
Nella città di Milano moderna e all’avanguardia quindi viviamo circondati di un nemico invisibile, un killer spietato diffuso in ogni quartiere,un killer che uccide senza dare preoccupazioni alle proprie vittime, un killer che ha molti colleghi e soci con i quali lavora in team: pm10;pm25 ;benzene; piombo….
Un esempio concreto potrà certo farvi considerare le interrelazioni e le pericolosità di questa situazione. I locali adibiti a cucina per la refezione milanese adiacenti al deposito quotidiani delle biblioteche comunali di milano posto in via Quaranta 43 hanno una tettoia sconfinata di amianto, le cui condizioni per forza di cose non sono buone, sono evidenti l’azione di logorio del vento e della pioggia. Tale tettoia direttamente a spiovente sulle prese d’areazione delle cucine e della biblioteca è un grave pericolo per i nostri figli che mangiano cibo all’amianto da anni senza saperlo, per i frequentatori ed i lavoratori di tali locali ,per non considerare poi i frequentatori del deposito quotidiani, ricercatori, studenti comuni cittadini ignari di cosa mina la loro esistenza proprio sulle loro teste in una struttura che invita alla pace alla calma ed alla riflessione.
Cosa propongono i Verdi
-Dismissione immediata da tutti i siti di proprietà Comunale delle superfici D’eternit , da eseguirsi secondo modalità precise, da società specializzate
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nelle ex aree industriali e rimozione pagata dal comune.
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nell’edilizia privata e rimozione pagata dal
comune.(si tratta di 17 euros al mq... i costi delle malattie a breve e medio termine sono maggiori)
vota VERDI
al comune GERMANI Riccardo
alla zona 2 DELLA SALA

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 09:48

Curioso invito a PARTECIPARE

“Durante la notte tra domenica 21 maggio e lunedì 22,  la zona 1 si è curiosamente colorata di giallo: vetrine, portoni, muri portavano la firma del misterioso autore dell’invito. Invito ? Sì perché la zona è stata invasa da post-it gialli recanti un messaggio semplice ma di un’ infinita ricchezza, un invito a sognare, un invito a partecipare, un invito a emergere come persone che hanno sogni e che li vogliono realizzare, un invito a non lasciarsi trascinare ma a essere artefici del proprio futuro. L’invito è rivolto a TUTTI anche a te che mi stai leggendo in questo momento.

 
"...se sai sognare - ma dai sogni non farti dominare;
se riesci a pensare senza perderti nei pensieri,
se sai affrontare il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori nello stesso modo...
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.. ...tu sarai un Uomo, figlio mio!."
 
 
Grazie  Kipling di aver reso eterna la passione e l'emozione che caratterizza l'essere padri. Padri dei nostri figli, ma anche padri di noi stessi, che possiamo scegliere DI VIVERE e non di lasciarci vivere.
 
L’invito che abbiamo distribuito in questo modo un po’ bizzarro, ma anche provocatorio, vogliamo che diventi un inno, un impegno di etica politica da parte di un politico che si propone di rappresentare le persone.
E contemporaneamente che sia un invito alle PERSONE, un invito a far sì che TUTTI con la stessa etica si impegnino per il bene della città con un piccolo contributo come è piccolo un post-it: un’idea di miglioramento, maggior impegno in una passione, maggior collaborazione, e soprattutto maggior partecipazione, anche solo scrivendo su questo sito.
 
Non dimentichiamo che Milano è il risultato di chi ci ha vissuto fin’ora…ebbene…tutti insieme, oggi, pensiamo al domani. “
 

Domenica, 21 Maggio, 2006 - 20:57

Lasciatemi un messaggio....

Per tutte le persone di ZONA 7 che vogliono scrivermi, sono a loro disposizione per qualsiasi chiarimento o problema da risolvere.

Vi aspetto..scrivete in tanti....

Domenica, 21 Maggio, 2006 - 19:48

PROGRAMMA ULIVO PER LA ZONA 9


 
 
IL PROGRAMMA DE “L’ULIVO” PER LA ZONA 9
 
 
Il 28 ed il 29 Maggio
 
Per il Consiglio di Circoscrizione n.9
 
Il tuo voto a L’ULIVO
 
 
 

 
 
PER BEATRICE UGUCCIONI PRESIDENTE
 

PREAMBOLO
 
La lista “Uniti nell’Ulivo” che candida Beatrice Uguccioni a Presidente del Consiglio di Circoscrizione con il sostegno di tutta la coalizione di centrosinistra non è una sommatoria di partiti: rappresenta un incontro di culture, esperienze e percorsi differenti, legate dalla comune vocazione ad una crescita della qualità urbana, dell’effettiva integrazione sociale, culturale ed economica e delle opportunità.
 
Questa parte della città, che va da Niguarda alla Bovisa e raggiunge l’Isola, esce da un decennio di trasformazioni profonde: urbanistiche, sociali, economiche, governate nella totale assenza del decentramento e del territorio, spesso determinata dalla consapevole latitanza di chi è stato chiamato a governare questo pezzo di Milano.
 
La periferia, intesa come funzione e non come luogo fisico, può costruire, al suo interno, nuovo protagonismo, nuova partecipazione, nuova conoscenza.
L’Ulivo nel suo DNA politico conferma l’idea di una città non solo di spazi ma anche di tempi, dove la scansione delle funzioni amministrative producano sia decongestione e disinquinamento, sia occasione di vita. “Il tempo non solo come denaro”, ma “il tempo come vita”. Favorire le opportunità di relazioni culturali, di conoscenza e formazione, di redistribuzione e riqualificazione del lavoro, non solo come mutazione simbolica e concreta della qualità della vita, di cui l’uso del tempo non può essere solo una variabile.
Per attuare effettivamente questo percorso, occorre un cambio di mentalità: come propone il nostro candidato sindaco Bruno Ferrante non si deve più parlare di Milano come fatta da Centro e da Periferie, ma di una Città Policentrica, dove i Quartieri abbiano piena dignità.
Il decentramento deve tornare a dialogare con le persone, con le associazioni, con tutti coloro che vivono i quartieri.
CONTESTO ISTITUZIONALE
 
Le dichiarazioni a favore del decentramento amministrativo, da tredici anni a questa parte, non sono state seguite da alcuna concreta delega di poteri e di risorse. La riforma della macchina comunale realizzata in questi anni ha conseguito l’obiettivo di allontanare il cittadino dal  “Comune” segnando il passo anche in termini di qualità per i servizi, nettamente peggiorati.
 
 Occorre invertire in tempi certi questo trend, così da realizzare un’auspicabile riforma delle istituzioni cittadine, che faccia delle Zone di decentramento amministrativo il motore di sviluppo e di intervento per le nuove sfide di Milano, attraverso poteri di programmazione e di gestione delle risorse umane e tecniche presenti sul territorio.
Gli eletti di “Uniti nell’Ulivo” si impegneranno in un’azione di pressione continua sull’Amministrazione Comunale, affinché la prossima legislatura segni la rinascita di un vero decentramento a Milano.
I Consigli di Zona possono tornare ad essere il luogo naturale di confronto e progetto per tutte le realtà associative e per ogni cittadino interessato alle sorti del proprio territorio.
A questo scopo verrà garantita la massima pubblicità ed apertura alle riunioni sia del Consiglio sia delle Commissioni e verrà adeguatamente valorizzato il sito del Consiglio di Zona, in modo tale da trasformarlo in un autentico “Portale della comunità” mentre oggi  è privo di un vero valore aggiunto per il cittadino
Accanto alle Commissioni istituzionali, nei casi necessari, verranno istruite Commissioni tematiche a termine cui verrà garantita la massima possibilità di partecipazione ai cittadini.
 
LINEE DI IMPEGNO PROGRAMMATICO

Mobilità

La nostra parola d’ordine è mobilità sostenibile, da realizzarsi sia attraverso la revisione di alcuni progetti di viabilità ad alto impatto (in primo luogo l’interperiferica Nord), sia attraverso l’adeguata pressione sugli altri attori istituzionali per politiche di supporto al primato del trasporto pubblico locale, in particolare in vista dell’avvio delle nuove tratte metropolitane e del relativo ridisegno della rete di superficie.
L’indispensabile realizzazione di nuove arterie viabilistiche deve  minimizzare l’impatto che le opere hanno sulla vita delle persone che vivono in questa zona.
 
La Giunta Albertini ha deciso di proseguire nel progetto di strada di gronda, disinteressandosi dei dubbi e delle critiche sollevate dai cittadini e dando giustificazioni ambigue alle richieste di chiarimenti provenienti dalla Unione Europea.
Non sono stati presi in considerazione i progetti alternativi, che prevedano una mobilità sostenibile, elaborati da professionisti e esaminati anche in tesi di laurea di studenti competenti in materia viabilistica.
 
Intendiamo quindi riproporre all’attenzione della platea dei decisori il progetto di strada interperiferica elaborato dal centrosinistra nel corso della appena passata legislatura e sottoposto al Consiglio Comunale, che riduce sostanzialmente l’impatto dell’opera.
L’apertura della nuova tratta della Terza linea Metropolitana tra Maciachini e Comasina cambierà sostanzialmente la dimensione ed il carattere del trasporto pubblico nella nostra zona. Siamo contrari all’apertura “elettorale” di tratte limitate del tracciato, prive delle adeguate strutture di interscambio.
Richiederemo inoltre che almeno il 60% delle minori percorrenze dipendenti dalla ristrutturazione della rete di superficie venga destinato ad intensificare il servizio sui collegamenti tangenziali est-ovest.
Riteniamo inoltre che il completamento dei progetti di metrotramvia deve rappresentare, comunque, l’ultimo intervento con tale modalità nella nostra zona, fatto salvo un eventuale collegamento est-ovest nel nuovo tracciato dell’interperiferica da noi proposto.
Per quanto riguarda la ingegnerizzazione della viabilità, L’Ulivo si impegnerà a favorire l’opzione delle rotatorie, allo scopo di favorire una circolazione più fluida e regolare, riservando a nodi di elevato rischio l’installazione semaforica.

Cultura ed associazionismo

Esiste nella nostra zona un vasto e plurale tessuto di associazionismo culturale, ricreativo e sportivo che deve essere riconosciuto come fattore di ricchezza per tutta la nostra comunità e pertanto essere valorizzato.
 
Gran parte di questi soggetti rappresentano un patrimonio straordinario, spesso trascurato nell’attività del Consiglio di Zona nel corso delle ultime due legislature.
La ripartizione dei contributi, vitale per lo sviluppo di tali attività, ha visto spesso coinvolti solo un numero limitato di gruppi, a fronte di una già grave riduzione dei fondi a disposizione.
 
Ci impegneremo per una distribuzione delle risorse basata su un’attenta valutazione della fruibilità delle proposte e della qualità delle stesse, in una logica trasparente e plurale rivolta alla dimensione laica dell’attività.
La Commissione Cultura deve recitare un ruolo attivo nella promozione delle iniziative e nel coordinamento tra le organizzazioni che operano sul territorio, in modo da dare un segno all’attività culturale della zona, favorendo lo scambio di esperienze fra i soggetti, evitando l’estemporaneità nell’erogazione dei contributi.
Le scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione alle scuole per l’infanzia, alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado, come luoghi di cultura, crescita e aggregazione, devono avere l’attenzione del Consiglio di Zona, perché la scuola non è un’isola e la responsabilità dell’educazione e dell’istruzione dei ragazzi è di tutta la comunità, pur nell’autonomia di ogni singolo istituto pubblico, statale o paritario.
Le Biblioteche zonali sono, oltre che un servizio, un luogo di socializzazione e di produzione culturale. Proporremo di trasferire al decentramento poteri in materia di gestione su orari, attività ed acquisti che, pur non facendo venir meno le sinergie di sistema a livello milanese, consentano, anche attraverso forme di partecipazione degli utenti (es. le consulte) di renderle effettivo soggetto attivo sul territorio ed aperto alle sue istanze.
La ripartizione dei fondi, allo stato attuale sostanzialmente eguale per tutte le zone del decentramento, dovrà basarsi sull’effettivo numero di strutture presenti sul territorio.
Si tratta di creare frequenti occasioni di interesse culturale o di divertimento, nei diversi quartieri della nostra zona.
A tale scopo, si possono coinvolgere giovani musicisti che, provenienti da conservatori o da altre esperienza, siano disposti, gratuitamente, ad esibirsi nei luoghi opportuni, decisi in base alla disponibilità o alla stagione o agli aspetti urbanistici, oppure artisti di ogni età, ai quali offrire spazi per esposizioni nella circoscrizione 9, o attori o compagnie teatrali, disposti a presentare monologhi, letture o commedie, nelle piazze o in altri ambienti.
Obiettivo del Consiglio di Zona dovrà essere anche quello del recupero di spazi oggi inutilizzati o sottoutilizzati, favorendo progetti di gestione mirati all’aggregazione di fasce specifiche della popolazione.
Le zone possono svolgere una azione importante per lo sviluppo di una pratica sportiva di massa, non limitata, come nel passato alle sole attività agonistiche, anche attraverso percorsi mirati per fasce di età e condizioni individuali, oggi spesso accessibili solo in forma privatistica.

Politiche di valorizzazione del territorio

Occorre oggi per la nostra zona e per tutta la città un progetto di sviluppo territoriale che sappia coniugare equità e sostenibilità ambientale, valorizzando le enormi potenzialità ed eccellenze di cui essa dispone: il sistema universitario e della ricerca, i servizi sociosanitari, l’industria creativa, il sistema fieristico e il commercio, la disponibilità di professionalità e competenze, le istituzioni culturali. L’insediamento di funzioni nobili nel territorio è l’elemento che può consentire quel passaggio paradigmatico della periferia da Luogo fisico a Funzione di cui si scriveva in sede di preambolo: tutto ciò richiede, tuttavia, rispetto al passato, soprattutto recente, un salto di qualità nella “governance” del territorio.
Le dinamiche recenti dello sviluppo territoriale nell’area milanese sono infatti caratterizzate da interdipendenze e da una complessità non più governabile senza un riferimento di scala vasta.
La frammentazione e la complessità degli interessi e delle relazioni nei processi di sviluppo insediativo hanno trovato a volte virtuose soluzioni di coordinamento in esperienze di cooperazione intercomunale (in particolare, tra i comuni della prima cintura), ma è indispensabile assicurare una regia complessiva, con obiettivi condivisi e comuni linee di intervento, per un uso attento e intelligente delle risorse territoriali di un ambito che coincide con una delle aree di maggior concentrazione dello sviluppo del Paese.
Per rispondere a questa sempre più pressante esigenza di “regia”, sarà utile un coordinamento tra la Città e la Provincia di Milano che sta avviando l’adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento e del Piano Strategico per l’area metropolitana, rispetto ai quali è quindi indispensabile attivare un confronto e fondare un legame cooperativo verso la definizione di un modello di riferimento comune. In questo confronto il nuovo Consiglio di Zona deve diventare attore importante.
Per noi una politica di questo livello significa porre agli interlocutori queste tematiche:
A)    prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando priorità alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle residue aree dismesse o abbandonate;
B)     assicurare un mix di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di attività (uffici da organizzare attorno ai nodi di interscambio), abitazioni (residenza sociale e libera in quantità equilibrate), commercio e servizi;
C)     decentrare o realizzare funzioni pregiate e servizi di livello comunale negli ambiti urbani periferici dotati di buona accessibilità, in particolare se oggetto di trasformazione, al fine di costruire nuove centralità urbane secondo uno schema di organizzazione spaziale policentrico, tale da decongestionare le aree centrali.
D)    riqualificare le periferie, in particolare i quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica, con l’obiettivo di ampliare la dotazione di servizi e recuperare dal degrado il patrimonio edilizio.
Area della Bovisa
L’area degli ex gasometri è una proprietà pubblica di notevole dimensione oggetto di un accordo di programma stipulato nel febbraio del 1997  tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Politecnico che ha dato vita ad un progetto che prevedeva, oltre alla sua bonifica, un imponente ridisegno del territorio con innesto di funzioni pubbliche pregiate quali: una nuova sede dello stesso Politecnico in aggiunta a quella già realizzata in altri spazi dismessi della Bovisa, la sede dell’AEM che vi avrebbe centralizzato le sue funzioni amministrative e direzionali, una nuova biblioteca pubblica con annesso un parco,  impianti sportivi e, come ultima proposta, il museo di arte contemporanea.
La realizzazione del progetto è, però, ferma da anni e sta venendo avanti l’idea di un suo forte ridimensionamento col rischio di vedere localizzate in quelle aree solamente iniziative immobiliari. Il mantenimento del progetto originario è un nostro impegno.
Area del “Paolo Pini”
Da anni l’attenzione di molti, in particolare dell’Ulivo, è stata attratta dall’opportunità irripetibile
derivante dall’utilizzazione di immobili dismessi all’interno della struttura per localizzarvi ulteriori servizi necessari al quartiere e all’intera zona.
La nuova Giunta provinciale ha cominciato a interessarsi attivamente al “problema Pini”, ascoltando le proposte avanzate da Partiti, operatori socio-culturali, docenti del Politecnico, nonché dalle Associazioni oggi presenti nella struttura e avanzando proposte concrete relative alle strutture e agli spazi di sua pertinenza. Rimane, però, la necessità che anche le strutture dismesse di pertinenza della ASL-Ospedale di Niguarda vengano considerate utilizzabili ai fini della costruzione del progetto definitivo che dovrà rispondere positivamente alla domanda di ulteriori servizi socio-culturali, di strutture residenziali al servizio della vicina Università e di verde attrezzato.
Garibaldi-Repubblica - Isola - Città della Moda
Questa vicenda riassume emblematicamente lo scontro tra le concezioni della città “densa” di tutte le principali funzioni, portata avanti in questi anni dalla Destra al governo della città, e quella della città “policentrica” che diffonda viceversa nel territorio metropolitano le attività pregiate ed innovative.
La concentrazione delle funzioni legate alla moda in un unico impegnativo sviluppo immobiliare (Città della Moda) si scontra con una realtà di ampia diffusione urbana degli spazi espositivi. Sono gli stessi stilisti a ricordarci che questi reticoli di attività non riguardano più solo il centro storico di Milano, diffondendosi ampiamente nell’intera città.
Le azioni modificative, volte a mitigare i carichi urbanistici e gli effetti congestionanti indotti sulla città (legati in particolare alla quota di terziario privato, e ad un nuova, assai discutibile, torre per uff. comunali a fianco di quella attuale), dovranno essere orientate a valorizzare l’inserimento nel tessuto storico esistente, attraverso la rigenerazione urbana del quartiere Isola, la qualificazione degli spazi pubblici e del verde pubblico di prossimità, e il recupero dei “segni d’acqua” del canale Martesana.
I progetti già avviati dalla Giunta uscente saranno comunque oggetto di ricontrattazione con la proprietà al fine adeguarli anche alle esigenze della popolazione locale.
L’accessibilità al comparto, ora centrata sull’ennesimo progetto di tunnel viabilistico (Zara-V.le Liberazione) che richiama direttamente traffico nel centro città, dovrà privilegiare il trasporto su ferro, rappresentato dalla  prevista e finanziata MM5 che, tra l’altro, presenta una coincidenza di tracciato con il suddetto asse stradale e sul più concreto e pericoloso "sfondamento" della via Volturno verso le via De Castillia/Pirelli/Liberazione, a danno del giardino esistente 
 
Manifattura tabacchi
Ogni soluzione di destinazione dell’area dovrà comunque garantire la permanenza del Centro Anziani, frequentato da oltre un migliaio di persone, in dimensioni spaziali tali da permettere un ulteriore sviluppo di tale attività.
E’ necessario inoltre riconsiderare l’impatto dell’apertura di un ulteriore centro commerciale  in un’area già caratterizzata da insediamenti simili.

Comunità multiculturale: valore aggiunto nella sicurezza

Crediamo in una società, dove le diversità culturali siano fattore di ricchezza e non di divisione.
L’immigrazione che costituisce una risorsa, è un aspetto sociale che il centrosinistra si impegna a gestire e governare, coniugando sicurezza e solidarietà, diritti e doveri.
Scopo dell’istituzione è quello di favorire l’integrazione fondata sul reciproco riconoscimento, la condivisione delle regole, la tolleranza.
In questo contesto L’Ulivo ritiene che l’eventuale spostamento in altro sito della Moschea di Viale Jenner non dovrà essere considerato solo questione di ordine pubblico, ma volto a garantire tanto un decoroso luogo di professione di fede, quanto il rispetto delle esigenze abitative, commerciali e di mobilità di tutti i residenti .
A tale scopo, verrà proposta la costituzione di una Consulta interculturale, per poter garantire, entro la legislatura, una rappresentanza permanente dei migranti nelle Commissioni del Consiglio di Zona.
Le principali comunicazioni del Consiglio di Zona saranno redatte in forma multilingua.

Servizi alla persona

Si è manifestata in questi anni una progressiva sclerotizzazione dei servizi alla popolazione, basati su un modello ormai vecchio di quindici anni, mentre è cresciuto in maniera imponente il fabbisogno di supporti ed assistenza soprattutto alla aliquota più anziana, cresciuta nella dimensione ma con condizioni di vita sempre più difficili.
L’Ulivo si impegna a sviluppare la rete dei supporti domiciliari e familiari, in coordinamento con l’ASL, valorizzando tutte le esperienze del Terzo settore presenti sul territorio, non come semplici erogatori di prestazione ma come portatori di intelligenza ed esperienza nel riconoscimento del pluralismo istituzionale.
Occorre inoltre che i Centri anziani si trasformino da luoghi solo ricreativi a veri e propri Centri Servizi, capaci anche di valorizzare l’anziano come risorsa e non solo come soggetto di assistenza.
Un aspetto importante per quanto riguarda le politiche alla persona è l’attenzione da rivolgersi a ragazzi adolescenti e giovani. Nella nostra zona è necessario un investimento forte a sostegno dei servizi e degli interventi pubblici e del no profit (scuole, centri di aggregazione giovanile, centri giovani, servizi sociali di base, associazioni, volontariato, oratori, centri estivi comunali e degli oratori...)
Il Consiglio di Zona pertanto promuove un coordinamento delle iniziative in modo da favorire un’azione sinergica di tutte le forze sociali della zona, per una maggiore coesione.
Grande attenzione va riservata anche alle altre fasce della popolazione come i disabili fisici e psichici, i cui servizi sono pesantemente sott’organico e non in grado di soddisfare la domanda delle famiglie coinvolte nel problema e troppo spesso lasciate sole.
L’Ulivo intende rivitalizzare l’attenzione verso le tossicodipendenze, dato il preoccupante diffondersi di sostanze a più alta “accettabilita’ sociale” (ectasy e cocaina) ma egualmente devastanti.
 
Gli asili nido sono settori fortemente legati alle caratteristiche del territorio, con aspetti e problemi che condizionano impegni e interessi quotidiani dei cittadini. Tra questi, per esempio, la loro prossimità ai luoghi di lavoro e di residenza, per esempio. O le frequenze e i tragitti dei trasporti pubblici. Fino agli orari di attività, compatibili con quelli dell’utenza.
Il Consiglio di Zona, in questo, può agire nel favorire più adeguate prestazioni, coinvolgendo Enti, associazioni e volontariato disponibili e competenti ad assolvere simili mansioni. Può altresì monitorare l’esistente e sollecitare interventi per promuovere micro-nidi nei quartieri in cui occorrono e per rendere più funzionali quelli esistenti, garantendo una maggiore qualità di accoglienza degli edifici scolastici. A questo scopo i Consigli di Zona dovranno rivendicare la piena applicazione del regolamento sul decentramento in materia di manutenzione ordinaria dell’edilizia scolastica.

L’ambiente e il verde urbano

Il parco Nord rappresenta, a livello non solo milanese, un’esperienza pilota per la creazione di continuità di verde pubblico di grandi dimensioni in un contesto fortemente urbanizzato.
Oggi, quella continuità rischia di essere interrotta, specie per il progetto della strada interperiferica. E’ necessario garantire che la stessa venga mantenuta, aggregando nuovi spazi e migliorando l’accessibilità.
L’Ulivo si impegnerà in zona per accrescere la disponibilità e l’accessibilità delle aree verdi, cogliendo l’occasione dei prossimi interventi infrastrutturali in zona, a partire dai cantieri della metropolitana 3 e 5, per ripensare nuovi spazi attrezzati, mentre va aumentata l’aliquota di spazi verdi sull’insieme del territorio.
Difendere l’ambiente significa anche favorire pratiche virtuose, come quelle rese possibili dall’implementazione delle piste ciclabili, cui va garantita, rispetto ad oggi, una adeguata manutenzione, sia nei vecchi sia nei nuovi tracciati da realizzare.
Sicurezza e controllo del territorio
Il tema della sicurezza dei cittadini è centrale per la qualità della vita.
Il presidio del territorio rappresenta, non da solo, un fattore determinante in questo senso, consentendo un’azione di prevenzione, in particolare dei fenomeni di microcriminalità.
La scelta della ex-scuola media Ghandi come nuova sede del commissariato di zona, pur facendo fronte ad una necessità concreta, è tuttavia maturata con modalità che hanno provocato gravi divisioni tra la popolazione del quartiere, che avvertiva anche l’opportunità di un recupero dell’originale destinazione, a fronte di una crescita della domanda potenziale di utenza nei prossimi anni.
Una volta compiuta tale scelta, è tuttavia necessario che si accresca la visibilità della presenza delle forze di polizia in tutta la zona, specie nelle aree individuate più a rischio, intensificando i servizi di pattuglia e coordinando gli stessi tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigilanza urbana, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli istituzionali.
L’Ulivo si opporrà, a questo proposito, ad ogni ventilato tentativo di ridimensionare la presenza della Polizia Municipale nella nostra zona e sosterrà il ripristino del presidio previsto in Cassina Anna e recentemente sospeso.
Una programmazione partecipata
L’Ulivo promuoverà la costituzione in zona di una Consulta del Terzo Settore, allo scopo di coordinare e valorizzare tutte le esperienze presenti sul territorio.
A tale Consulta parteciperanno sia le forme più organizzate (associazioni, cooperative, fondazioni, parrocchie, parti sociali, rappresentanti dei commercianti e degli imprenditori…) sia quelle realtà associative informali (comitati di quartiere…) che contribuiscono a creare un tessuto sociale  coeso e solidale, secondo i principi costituzionali di solidarietà e sussidiarietà.
E’ importante che tale Consulta sia un luogo permanente di collaborazione fra l’Istituzione e le realtà di cittadinanza attiva su  tutti i processi di governo della zona.

...
285 286 287 288 289 290 291 292 293
...
RSS feed