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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Giovedì, 25 Maggio, 2006 - 08:53

Asili a Milano

Per tutti i genitori di bambini milanesi, vi allego la lettera aperta che l'Associazione Chiedo Asilo ha inviato ai Candidati Sindaco, e che sottoscrivo pienamente!

Giovedì, 25 Maggio, 2006 - 07:54

INTERRAMENTO DELLE FERROVIE NORD

COMUNICATO STAMPA TRASMESSO AI GIORNALI
IN MERITO
ALL’INTERRAMENTO DELLE FERROVIE NORD
da
MARCO GRANELLI  E  BRANCA NADIA
(candidati al consiglio comunale per la lista de l’ULIVO)
Le questioni della mobilità e delle infrastrutture sono centrali per lo sviluppo di Milano e per la qualità della vita dei milanesi.

I quartieri della periferia milanese sono ogni giorno attraversati da migliaia di auto che entrano ed escono dalla città lasciando inquinamento, traffico e pericolo.
I quartieri delle periferie sono spesso divisi dalle superstrade e dalle linee ferroviarie di superficie.

Gli spostamenti dei cittadini da un quartiere all’altro sono sempre più difficili per il traffico e per le barriere fisiche, superate solamente con i sottopassi che divengono in molte ore della giornata pericolosi.

Se vogliamo una Milano europea e moderna è necessario che il nuovo governo della città investa in moderne infrastrutture di trasporto pubblico capaci di spostare cittadini dall’uso delle auto verso le metropolitane e i mezzi pubblici liberando i quartieri e la viabilità locale, restituendo gli spazi ai cittadini e alla loro qualità della vita.
Ci vuole però il coraggio di realizzare infrastrutture moderne, il più possibile sotterranee affinché lo spazio dei quartieri sia per le persone.

Se bisogna potenziare le Ferrovie di interscambio come le FNM, lo si deve fare interrandole, creando un sistema che assuma le caratteristiche di ferrovia con treni cadenzati e simile alla metropolitana, così da offrire realmente un’alternativa alle auto e così da evitare di divenire una barriera per i cittadini, una barriera che taglia in due i quartieri, costringendo le persone a percorsi sotterranei per superare le barriere.


Marco Granelli e Nadia Branca, già consiglieri di zona 9 ed ora candidati in Consiglio Comunale per l’Ulivo, che dagli anni 90 seguono questo tema, si impegnano a far riaprire la questione dell’ammodernamento delle FNM linea Bovisa-Asso privilegiando soluzioni progettuali sotto il livello della superficie e capaci di accogliere molta utenza e di non creare barriera per i cittadini o soluzioni non sicure.

I progetti proposti dalle FNM e approvati da Regione Lombardia e Comune di Milano consolidano la barriera che divide la zona e i nostri quartieri, limitando la mobilità dei cittadini che avverrebbe solo con sottopassi, rischiosi per i pedoni e limite per il traffico automobilistico che verrebbe concentrato in un unico attraversamento congestionando ulteriormente il traffico.

Mercoledì, 24 Maggio, 2006 - 17:36

6° punto del programma: PARCHEGGI

Eccoci ad un punto fondamentale del mio programma.
Come tutti sappiamo la situazione dei parcheggi a Milano è particolarmente difficile.T
Tutti si lamentano ed io per prima ho sempre delle grosse difficoltà.
Credo fermamente che estendere la zona Blu anche alle aree periferiche significa penalizzare oltremodo gli automobilisti che già pagano continuamente per la sosta nelle zone centrali. Intendo perciò battermi perchè sia soppressa l’area di parcheggio Blu nei quartieri non centrali della zona 5.
Ed ancora, credo sia necessaria una revisione delle aree di parcheggio per i residenti; esistono infatti strade con le strisce gialle solo da un lato, creando notevoli difficoltà per coloro che risiedono sul lato opposto.
Non è di molti giorni fa la notizia che Letizia Moratti ha dichiarato di voler risolvere, durante il suo mandato, la situazione dei parcheggi, "revisionando l'attuale Piano Parccheggi con la collaborazione dei cittadini".
Ho accolto questa notizia con molta felicità, perche ciò significa che è ancor più concreta e realistica la possibilità di portare a compimento le mie proposte sui parcheggi!

Che ne pensate?

 A presto Cristina Crupi

Mercoledì, 24 Maggio, 2006 - 16:28

Saia alla Bindi "" Lesbica!!""

Dev´essere venuto del tutto spontaneo al molto onorevole senatore Maurizio Saia, di An, dare della ´´lesbica´´ al Ministro della Famiglia, Rosy Bindi. Si capisce: una donna non sposata, non inquadrabile nei canoni della bella oca, con idee proprie, e che addirittura ha dimostrato, lei cattolica praticante, un´attenzione verso realtà umane diverse dalla propria... qualcosa che non funziona deve pur averla. Anzi, molto. Anzi, troppo. Il peggio. E cosa c´è di peggio, per gli uomini come Saia, dell´omosessualità, anzi, del lesbismo? Quest´ultimo, se possibile, il peggio del peggio. E´ la cultura della destra moderna, quella che si definisce "liberale".
Qualcuno minimizzerà: battutina folcloristica, come la simpatica barzelletta di Berlusconi sui malati di Aids, qualche anno fa. Sbagliato. Saia è semplicemente il frutto, ovvio e avvelenato, di più di un decennio di disprezzo, odio, insofferenza per le regole, machismo, volgarità e violenza sparso a piene mani da quella destra clerico-berlusconiana che si pretende liberale. Saia è l´equivalente delle barzellette maschiliste-aziendali di Berlusconi, dei ´´culattoni´´ di Tremaglia e di Calderoli, dei ´´froci´´ della Mussolini, dei ´´peccatori´´ di Buttiglione (e dei cardinali loro simpatizzanti).
Il Partito umanista esprime piena solidarietà all´onorevole Bindi e manifesta nel contempo la sua totale indignazione per l´ignoranza virulenta di una classe politica che considera ancora l´omosessualità un insulto e che deride le minoranze.
Esortiamo inoltre l´attuale maggioranza a smettere gli atteggiamenti vittimistici e a non cercare a tutti i costi il dialogo con personaggi di questo stampo, o che sommergono con bordate di fischi i senatori a vita (tra cui Rita Levi Montalcini, Ciampi e Andreotti, questi ultimi due l´ex presidente amato da tutti e il candidato della CdL per la presidenza del Senato), o che definiscono Enzo Biagi ´´un vecchio rancoroso´´ (Silvio Berlusconi). In democrazia il confronto è doveroso, ma solo dove non si mettano in discussione diritti umani fondamentali o, semplicemente, elementari regole di educazione. Se, come sosteneva Gandhi, il livello di civiltà si valuta da come si trattano le minoranze, non osiamo pensare a quale livello si trovi l´Italia in questo momento.
 
Daniela Tuscano
Area Pari Opportunità
Segreteria Programmatica Partito umanista

Mercoledì, 24 Maggio, 2006 - 10:45

Non mettiamola in comune!

Sul sito di Rete Scuole (http://www.retescuole.net/) ho trovato i drammatici numeri della Riforma Moratti. Sono dati spiazzanti ma efficaci nel descrivere la situazione della scuola milanese a partire dal prossimo settembre. E’ chiaro che si tratterà di una Scuola Pubblica con meno risorse e, dunque, con meno qualità e dignità.
Ecco alcuni esempi:

  • Scuole dell'infanzia: 48 sezioni in meno nell'organico provinciale. Oltre 1000 bambini e bambine di tre anni in lista d'attesa. Un "mercato" fatto apposta per favorire i privati
  • Scuole elementari: 310 cattedre in meno per garantire la copertura delle classi sarà necessario sacrificare le compresenze. Il tempo pieno, quello vero, viene cancellato
  • Scuole medie: 260 cattedre in meno. 130 classi a tempo prolungato dovranno trasformarsi a tempo normale
  • Scuole medie superiori: 470 cattedre in meno. 470 futuri precari assunti a settembre e licenziati a giugno. La riconduzione a 18 ore delle cattedre, poi, ha reso impossibile la continuità didattica
  • Fondi per il funzionamento delle scuole: - 40% a livello nazionale (- 20% a Milano). Senza i contributi volontari dei genitori mancherebbero persino i soldi per comprare il sapone e la carta igienica
  • Investimenti: nessun investimento per i laboratori di informatica, per i progetti didattici, per i facilitatori culturali. Risparmi anche sul sostegno all'handicap e per le supplenze
  • Scuole private: milioni di euro per i buoni scuola. Rispetto allo scorso anno dimezzano quasi i fondi alle scuole statali e triplicano, invece, quelli alle private.
La candidata sindaco Letizia Moratti ha dunque reso la Scuola Pubblica più povera e meno laica. Ha reso precario il presente di moltissimi lavoratori della scuola e il futuro di tutti i giovani.

Spero che questi numeri aiutino chi legge a riflettere su questa pessima riforma e su chi ne è responsabile. Credo che l’aspetto più preoccupante sia che il Ministro Moratti non abbia ascoltato il mondo della scuola che ha sempre criticato la sua riforma. Si è dimostrata incapace di discutere e di agire in maniera dialettica nell’interesse comune, impoverendo così la scuola di risorse e intaccandola con antichi sistemi di tipo classista.
Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni in proposito e le vostre esperienze di genitori o insegnanti.

Un caro saluto
Raffaele Barki

Mercoledì, 24 Maggio, 2006 - 09:01

DECENTRAMENTO - Dignità per i quartieri

In merito ai problemi delle singole zone sono fermamente convinta che occorra un vero e proprio cambio di mentalità (rispetto a quanto sin qui fatto dal centrodestra).
Come propone il nostro candidato sindaco Bruno Ferrante, non si deve più parlare di Milano come fatta da un Centro e dalle Periferie, ma di una città policentrica dove i quartieri abbiano piena dignità.
E poi bisogna tornare a dialogare con le persone, con le associazioni, con tutti coloro che vivono i quartieri, uscendo dall’istituzione e vivendo il territorio.

Serve una Programmazione partecipata: l’Istituzione deve uscire dal suo guscio e girare nei quartieri, creare dei “punti di ascolto” in modo da interfacciarsi realmente con i cittadini e con le associazioni e i comitati che proprio perché agiscono sul territorio hanno il polso della situazione.

A questo scopo, per dare anche risposte immediate e concrete al cittadino, il ruolo del Consiglio di Zona ne deve uscire rafforzato, senza che lo stesso venga visto come abuso di potere ma come effettivo servizio operativo decentrato (ricordo al riguardo all'Attuazione del Regolamento del decentramento datato 1997 e mai attuato in previsione delle Municipalità).
Credo che ogni tipo di problematica che si voglia affrontare - scuola, asili, arte, cultura, viabilità, urbanistica e quant'altro non possa prescindere da questo maggiore coinvolgimento "decisionale" delle 9 circoscrizioni.
beatrice.uguccioni@tin.it

Mercoledì, 24 Maggio, 2006 - 00:46

IL PROBLEMA SICUREZZA : Il programma della Lista Ferrante

Elezioni Comunali 28 e 29 maggio 2006
Questo che segue è il "programma sulla sicurezza" della Lista Ferrante, che insieme agli amici, Garuti, Montalbetti e Villa, abbiamo ufficialmente presentato ieri pomeriggio, nel corso di una riuscita iniziativa che si è svolta presso l'Hotel Galles di P.zza Lima.

A Milano c’è un grande senso di insicurezza, soprattutto fra gli anziani. Come sempre i mass media hanno ha una grossa responsabilità. I racconti di scippi, furti, aggressioni, truffe sono all’ordine del giorno e non possono non impensierire la vecchietta che va a fare la spesa o il vecchietto che va in banca a ritirare la pensione. E le donne hanno paura per gli episodi di violenze e di stupri che si verificano per la strada.
Il problema sicurezza è per altro fondamentale in tutte le grandi città e varie sono le politiche adottate nelle città di tutto il mondo con cui ci si può confrontare.
La sicurezza è da declinare in molti modi.
-          sicurezza sulla strada, per chi viaggia su due ruote e per i pedoni
-          sicurezza come protezione dalla microcriminalità
-          sicurezza come protezione dalla criminalità organizzata
-          sicurezza come protezione dagli eventi calamitosi, siano essi naturali che derivanti dalle attività dell’uomo.
A questo problema nelle sue varie forme se ne allacciano altri, ma tutti hanno come valida azione di contrasto la prevenzione. Alle vittime deve essere assicurata una solidarietà fattiva e concreta.
Le linee guida della lista Ferrante sul problema sicurezza sono, in sintesi, prevenzione e solidarietà, declinate nei vari settori.
Sicurezza sulla strada:
Rilevazione delle situazioni pericolose esistenti in Milano dopo le recenti modifiche dell’assetto stradale attuate dalla Giunta Albertini:
·         restringimento delle carreggiate e loro modifica
·         marciapiedi troppo alti, non rettilinei, sporgenti in modo imprevedibile
·         marciapiedi con buche e dislivelli vari  
·         fondo stradale irregolare
Proposte
·         rendere rettilinei i marciapiedi ed eliminare sia le sporgenze sia i pali troppo vicini alla carreggiata, o utilizzare materiali deformabili per forti urti che attutiscano l’impatto
·         rendere visibili le sporgenze da lontano con vernici colorate, con elementi fosforescenti, di giorno e di notte.
·         illuminazione stradale perfetta in ogni zona.
·         grande potenziamento dei mezzi pubblici, tale da rendere non conveniente l’utilizzo dei mezzi privati. 
·         educazione stradale intelligente, adatta ai vari tipi di utenti della strada
·         garantire una migliore viabilità per i mezzi di soccorso, al fine di ridurre i tempi di intervento

MICROCRIMINALITA’
Premessa: qualunque progetto deve tener conto dei diritti e della libertà dei cittadini.
Eliminare del tutto la microcriminalità – dicono i sociologi - è impossibile, si deve quindi mirare a ridurla a un livello così basso che i cittadini non la temano nella vita quotidiana.
E’ dimostrato che non si riesce ad eliminarla totalmente neppure in una dittatura, dove pure viene ridotta notevolmente ma a scapito dei diritti e della libertà dei cittadini. 

Proposte
  • prevenire i reati attraverso l’analisi delle loro cause
  • eliminare/ridurre le cause della microcriminalità
  • attuare una solidarietà concreta e fattiva per le vittime dei reati
  • attuare politiche giovanili per togliere gli adolescenti dalla strada e impedire il loro coinvolgimento in attività illegali o criminali. Ad es. scuole a tempo prolungato, centri di aggregazione di alto livello, mediazione penale e pene alternative al carcere, sensibilizzazione dei genitori, formazione docenti.
MM e i mezzi pubblici
  • sistema di videocamere con registrazione, in comunicazione con centri operativi costantemente in funzione
  • aumentare numero radiobus e diffondere informazioni sulla loro esistenza e sulle modalità del servizio
  • sui mezzi pubblici di superficie , soprattutto in ore serali, presenza di un bigliettaio in divisa
  • realizzazione definitiva del Piano d’Emergenza delle linee della Metropolitane per garantire le evacuazioni e gli interventi in caso di eventi.
PARCHEGGI
  • Illuminazione adeguata
  • Presenza di sorveglianti. Dove non è possibile avere sorveglianti (nelle aree chiuse dei parcheggi e nei sottopassi): videosorveglianza
NEI QUARTIERI
  • creazione della rete di coordinamento di base per la riduzione dei fenomeni di microcriminalità giovanile, che veda coinvolti insieme polizia locale, servizi sociali e volontariato
  • vigili di quartiere effettivamente dedicati alle funzioni di relazione di raccolta delle informazioni e di vigilanze del settore di territorio attribuito, in contatto anche con il Consiglio di Zona e i servizi sociali del territorio e con azione coordinata sui progetti d’intervento sociale predisposti;
  • riavvio e potenziamento di progetti sociali, con operatori di strada, dedicati alla marginalità sociale, la prevenzione di fenomeni di “bullismo” e di microcriminalità giovanile, da porsi in rete con Consigli di Zona, Vigili di quartiere e organismi del volontariato sociale zonale.
  • il volontariato strutturato, non solo sociale, può garantire una efficace ausilio alla produzione di maggior sicurezza generale dei quartiere, attraverso specifiche convenzioni col Comune, che ne prevedano l‘impiego nei progetti di strada, coordinati,  
  • diffondere e tenere aperte la sera biblioteche di quartiere e punti Internet
  • aiutare i piccoli negozianti a non cessare l’attività (a causa della concorrenza dei Supermercati) e prolungare l’orario di apertura dei negozi
  • affittare a prezzo agevolato ad associazioni di volontariato gli spazi che si rendano disponibili sulla strada (ex negozi o simili)
  • Illuminazione adeguata di ogni strada
  • Sviluppo di centri giovanili di aggregazione, gestiti dal Comune con personale esperto, con attività interessanti (musica, teatro, fotografia, altre attività proposte dai ragazzi)
ATTIVITA’ DEL COMUNE
Sportelli di rete con strutture di ascolto e risposta
Usura e racket
  • Sportello antiusura e antiracket
  • Informazioni ai nuovi imprenditori su modalità per ottenere un finanziamento
  • Sui rischi connessi a finanziarie private non certificate
  • Sui fondi antiusura e antiracket
  • Osservatorio antimafia 
IN FAMIGLIA
  • Informazione culturale, mediante campagna nelle scuole, sulle caratteristiche delle diverse culture e sugli uguali diritti e doveri di donne e uomini all’interno della famiglia (contro le violenze in famiglia).
  • Sensibilizzare e formare preliminarmente le educatrici e gli educatori
  • Potenziare i servizi sociali
  • Sensibilizzare le forze dell’ordine e aggiornare la loro professionalità
  • Per tutti gli operatori del settore abusi su soggetti deboli (infanzia):
  • Incentivare informazione, formazione, collegamento e ricerca
  • Fornire occasioni di supporto emotivo e di elaborazione agli operatori che si occupano del settore
  • Garantire minor sovraccarico di lavoro, in particolare riguardo agli adempimenti burocratici
  • Potenziare la collaborazione degli operatori psico-sociali con le istituzioni giudiziarie 
SUL LAVORO
  • Problema del lavoro nero
  • Potenziare il controllo (di polizia e sindacati) su attività di caporalato ecc.
  • Rendere conveniente per il lavoratore denunciare e per il datore di lavoro essere in regola
  • diffondere l’informazione relativa alla concessione di permesso di soggiorno a chi denuncia il proprio sfruttatore
  • escludere da gare di appalto la ditta che è stata scoperta avere lavoratori in nero
SOLIDARIETA’ alle vittime dei reati – A LIVELLO DI QUARTIERE
  • solidarietà di vicinato
  • coinvolgimento del volontariato 
SOLIDARIETA’ alle vittime dei reati – A LIVELLO COMUNALE
Sportello comunale potenziato per dare informazioni e aiutare concretamente in caso di scippi e furti in strada o in abitazioni:
  • ripristino della normalità (sistemazione serrature, compilazione denuncia, eventuale aiuto psicologico)
  • aiuto concreto ad arrivare a fine mese in caso di scippo della pensione a anziani
L’ALTRA SICUREZZA: cultura di protezione civile a livello di territorio
Compete al Comune e al Sindaco, quale autorità locale di Protezione civile, garantire azioni di pianificazione, prevenzione di calamità naturali o derivanti dalle attività del uomo. Sempre il Sindaco deve garantire il concretizzarsi delle  azioni di soccorso della popolazione e di riduzione del danno, al manifestarsi degli eventi. Tale attività si realizza, attraverso sia proprie risorse che anche il coordinamento della risorse del servizio nazionale di protezione civile presenti sul territorio, azione che prevede anche la possibilità del convenzionamento e che impone la vigilanza sulle forze del volontariato in ambito comunale.
Perno del sistema operativo di risposta e in parte anche di prevenzione è il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La città di Milano pur disponendo di una rete diffusa di caserme operative nell’ambito del proprio territorio, risente però da moltissimi anni di una sensibile carenza organica, del Corpo dipendente del Ministero degli Interni. Le nostre idee sono:
  • Una forte azione politica dell’Amministrazione comunale, verso il Governo centrale, per rivedere la copertura della pianta organica dei Vigili del Fuoco in Milano;
  • Attività permanente di educazione alla cultura della prevenzione e della sicurezza dai rischi, nelle scuole dell’obbligo e iniziative periodiche nei quartieri;
  • Valorizzazione del Servizio Comunale di Protezione civile;
  • Coordinamento comunale in fase di pianificazione degli organismi concorrenti ai servizi di protezione civile.
Martedì, 23 Maggio, 2006 - 23:43

Sarpi: sconosciuto a destra

Secondo la candidata presidente del centrodestra in zona 1, Goren Monti di Forza Italia, in via paolo sarpi e limitrofe non vi sono problemi, tant'è che tutto dovrà rimenere così, commercio all'ingrosso compreso. La candidata non conosce il quartiere (e passi); ma non conosce neppure il commercio all'ingrosso, che albertini e c. hanno lasciato proliferare, dimenticandosi di fare il piano del commercio. anche il tavolo istituzionale, ottenuto dopo anni di battaglie e apparso a novembre 2005 (serviva per cercare soluzioni possibili e condivise, coinvolgendo la comunità cinese) si è riunito solo due volte (una presa in giro). E' chiaro che il commercio all'ingrosso non può stare nel quartiere sarpi. è altrettanto chiaro che dopo anni di far nulla (del centrodestra della moratti) occorre trovare modi e anche incentivi per disincentivare e spostare l'ingrosso e ricostruire la vivibilità del quartiere. solo per la candidata presidente di cui sopra, sarpi è uno sconosciuto.

Martedì, 23 Maggio, 2006 - 23:19

Cementificazione e inquinamento.

Ricevo dal territorio.

Convivere con lo smog. Questo sembra il destino di Milano, che nello scorso inverno si è trovata ad affrontare livelli di inquinamento tra i più alti d'Europa. Secondo gli studi dell'Istituto dei tumori, è in atto una “strage invisibile� causata dall'inquinamento delle polveri sottili. In Italia, la Lombardia ha la più grande superficie urbanizzata in rapporto al territorio (10,4%). È quindi sacrosanto il diritto a respirare aria pulita, bene primario prodotto dalla fotosintesi, che migliora in modo naturale salvaguardando e ampliando le aree verdi; ma questo diritto viene violato, a volte ignorato e le rare oasi urbane di Milano, molto in fondo nella graduatoria verde europea, sono oggetto di appetiti immobiliari che solo le istituzioni hanno il potere di contrastare.
È questo il caso del Parco delle Cave, dove incombe il PII (Piano d’Intervento Integrato) sull'area di via P. Marchesi e via Taggia, deliberato lo scorso 23 febbraio a Palazzo Marino con l'opposizione della Lega Nord.
Occorre precisare che nella sede istituzionale territoriale del Consiglio di Zona 7 era già stato dato un parere favorevole senza l'indispensabile valutazione di progetti tridimensionali e modelli in rilievo che illustrassero l’impatto paesaggistico e ambientale del PII Marchesi/Taggia.
Occorre aggiungere anche che le Controdeduzioni del Comune di Milano, che respingono le Osservazioni prodotte dalle Associazioni del Parco e descrivono il PII di “indubbia riqualificazione urbanistica ed ambientale rispetto allo stato attuale caratterizzato dalla presenza di diversi capannoni industriali� non precisano che il suddetto PII sostituisce l’attuale ridotta volumetria dell’area industriale dismessa (poche migliaia di mc) con 112.000 mc concentrati in un’area in prossimità di un’oasi naturalistica, due zone lacustri, due antichi fontanili (Misericordia e Marcione) con palazzi alti 28,5 mt, larghi 22mt, una profondità di circa 70 mt - per oltre 1.200 residenti e circa 600/700 auto - per un fronte di oltre 350 mt con un enorme parcheggio centrale e circolazione continua, con relativo inquinamento, di centinaia di autovetture in una viabilistica molto contorta e angusta, che potrebbe causare futuri sfondamenti del parco.
Se è vero che verrà costruito un asilo a standard qualitativo, è altrettanto vero che verrà edificato un centro commerciale alto 23,5 mt, tanto quanto un palazzo di sette piani, anche se nel quartiere esiste già un altro supermercato.
Nelle Controdeduzioni del Comune di Milano il documento recita testualmente:
“Si ritiene, in conclusione, che l’intervento riguardante il presente Programma rappresenti un’adeguata risposta all’esigenza del territorio, in un contesto residenziale e a forte vocazione ambientale".
Viene spontaneo domandarsi come un complesso edificatorio con una volumetria tanto spropositata e con il massimo Indice di utilizzazione territoriale, possa essere un'oggettiva risposta all’esigenza di qualità del territorio, in un contesto a forte vocazione ambientale...
Una dozzina d'anni fa, un analogo progetto, in un'area meno incombente sul Parco, era stato contrastato e vinto.
Le differenze rispetto al caso odierno, sono tutte in aggravio: l'attuale cubatura è maggiore, l'area edificabile è più vasta, la vicinanza al Parco oggi è diventata contiguità, non semplice prossimità.
La logica vorrebbe che anche questo progetto seguisse le stesse sorti del passato, e invece si è insinuato nei gangli giusti, studiato e commercializzato per metà ad edilizia privata e per metà ad edilizia convenzionata, superando indenne, senza il doveroso coinvolgimento dell'opinione pubblica, tutti i passaggi burocratici...
Fatalmente, dovremo dimenticare per sempre il Parco delle Cave per cui abbiamo lottato e in cui abbiamo creduto: la colata di cemento che si ergerà a barriera di un quartiere, lascerà senza fiato la cittadinanza ignara che chiederà di organizzare petizioni e presidi... quando sarà ormai impossibile fermarlo.Naturalmente aumenterà esponenzialmente anche l’inquinamento…
Chi avrà il coraggio di fermare questo scempio?

Massimo de Rigo

Martedì, 23 Maggio, 2006 - 13:46

Loro giocano alla guerra

 

 

Collisione in volo di due caccia militari ieri verso le 22,30 davanti alle coste della Sardegna, tra Muravera e San Vito. I due piloti sono riusciti a salvarsi grazie al seggiolino eiettabile.
Gli aerei dell'aeronautica italiana, due F-16, si sono scontrati mentre erano impegnati nell'esercitazione internazionale "Spring Slag 2006" nella base aerea di Decimomannu, nel cagliaritano. I piloti sono stati recuperati subito dopo l'incidente e stanno bene. Sono in corso gli accertamenti per scoprire le cause della collisione.

Loro giocano alla guerra, ma non lo fanno con i soldatini di piombo, di stagno o di plastica, come facevamo noi da bambini. Loro alla guerra giocano davvero. Non sono passati molti anni da quando la nostra Aeronautica militare, giocando alla guerra, massacrò un'intera scolaresca a Casalecchio di Reno. Ieri è andata meglio, e ci rallegriamo che i due piloti siano usciti vivi da un incidente che non doveva accadere. Ma tra le righe non possiamo non notare che un F16 costa, a secondo dell'allestimento, tra 500 milioni e un miliardo di Euro. Tra 1.000 e 2.000 miliardi di lire.

Ovvero, per capirci, ieri nel cielo della Sardegna il bilancio dello stato ha avuto un danno pari fino alla metà del costo del fantomatico ponte sullo stretto di Messina o pari allo stipendio annuale di 150.000 operai o comprare dosi di vaccino antitubercolosi per tutti i bambini del mondo e mi si scusi l'ingenuità. Ma loro preferiscono giocare alla guerra. E' ora di capire cosa vuol fare il neo-ministro Parisi. Un buon inizio sarebbe NON sostituire i due F16 distrutti ieri per giocare alla guerra.

 

 

Gennaro  Carotenuto 

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