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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Mercoledì, 20 Settembre, 2006 - 12:57

Fondi finiti in zona 7

Nello scorso Consiglio ( 8 Settembre) il Presidente ci ha comunicato che non vi sono fondi
disponibili per attività per l'anno 2006 perchè spesi tutti dalla precedente
amministrazione, è stata richiesta una integrazione ma arriverà forse dopo
ottobre.

Peccato che la precedente amministrazione era uguale a quella di oggi,
addirittura con molti consiglieri rieletti.

Peccato che la cosa era stata più volte denunciata in Commissione ed in
Consiglio dal sottoscritto.

Allego due mail da me inviate in proposito nel Gennaio e nel Marzo scorsi.

Saluti
Ivano Grioni

Scusate non riesco ad attaccare gli allegati, per cui li incollo qui sotto:

Da:: igrioni@fastwebnet.it
Data:: Ven 20 Gen 2006 7:14 pm
Oggetto:: Tagli
igrioni@fastwebnet.it
Invia email
Annulla iscrizione autore | Estrometti autore
Come vi avevo comunicato tempo fa, ecco il documento con cui l'Assessore
Gallera annuncia ai Presidenti dei Consigli di Zona i consistenti tagli al
Suo assessorato e quindi alle Zone di Decentramento.

Pongo particolare attenzione alle frasi:
"La presentazione e l'approvazione è avvenuta a totale insaputa sia del
sottoscritto (Gallera ndr) sia degli uffici della Direzione Centrale"

"..il capitolo MAAP (unici soldi gestiti direttamente dal CDZ)per il quale
ho garantito il primo semestre.

Non ci sarebbero altre considerazioni da fare che:
l'Assessore non sa che la sua Giunta gli taglia i fondi
a Maggio si vota e i soldi sono garantiti sino a Giugno (non c'è una lira
e si spende tuttoi prima delle elezioni).

Saluti
Ivano Grioni
Cons. Zona 7 DS

  
  
  
Da:: igrioni@fastwebnet.it
Data:: Gio 23 Mar 2006 6:42 pm
Oggetto:: Speso in 6 mesi praticamente tutto il budget 2006
igrioni@fastwebnet.it
Invia email
Annulla iscrizione autore | Estrometti autore
Come da copione, come ebbi a preannunciarvi in una mail inviata qualche mese
fa, facile profeta, il Consiglio di Zona 7 (come pare altri CDZ) ha speso
praticamente tutti i soldi dei fondi MAAP (unici soldi gestiti direttamente
dal Consiglio) stanziati dal Comune per l'anno 2006 nel primo semestre.

Praticamente tutto è stato speso prima delle elezioni, salvo poi andare
eventualmente
a mendicare qualcosa in futuro.
Il tutto fatto in maniera scientifica suddividendo le iniziative nelle
commissioni
con fondi disponibili, addirittura proponendo e votando una delibera che
ri-ripartiva gli stessi fondi per coprire le spese di Commissioni andate
in negativo.
Sorvolando sulle modalità di distribuzione dei fondi, prendo atto del fatto
e dell'atteggiamento di come si pensa di lasciare le cose per il futuro.
Di tutto ciò si è venuto a conoscenza nella seduta di consiglio di ieri sera,
tutto lecito per la maggioranza, ma ragazzi che faccia a giustificare tutto
ciò.
Pensate cosa sarebbe successo se ciò fosse successo in una qualsiasi azienda
in cui lavorate? Qui è NORMALE!!!

Ovviamente quanto descritto è documentabile, peraltro sono tutti atti pubblici.

Come al solito le chiacchere stanno a zero, contano i fatti.
Nella mia esperienza di Consigliere ho imparato che:
parla,parla finchè vuoi; alla fine conta il tasto che premi quando voti,
favorevole o contrario.
Ieri sera la maggioranza è stata compatta e coesa.

P.S. Per evitare la mancanza di numero legale il Consiglio era stato convocato
in doppia convocazione.

Ivano Grioni
Consigliere Zona 7 Gruppo DS

Martedì, 19 Settembre, 2006 - 15:20

Benedetto Stranamore

Benedetto Stranamore
pubblicato   il 16/9/2006 21:38:40 (3512 letture) Redazione
Povero papolino, "lo hanno capito male". Lui non intendeva affatto offendere un miliardo di musulmani, quando ha detto che l'Islam è una religione che non ha aggiunto nulla a quello che già esisteva, se non il sangue della spada con cui farebbe proseliti nel mondo. Anche perchè non è stata una frase così, che gli è uscita per caso, mentra chiacchierava al bar con un amico, ma ha dovuto scomodare addirittura un Santo del 14 secolo per esprimere quel concetto. E lo sappiamo tutti che al buon Benedetto le citazioni escono sempre così, ad impromptu. Lui mica se ne accorge, lui non è un politico, è un uomo dello spirito. Lui non è un cinico calcolatore, che tira fuori questa frase proprio in questo momento delicatissimo nei rapporti fra Islam e resto del mondo. No, a lui le citazioni vengono a caso, come le slot machines di Las Vegas: lui tira la leva, e poi se per caso gli esce Islam/criminali/arabi, piuttosto che terroristi/arabi/Islam, lui che ci può fare?

Tenero dolce Benedettone, dì la verità, una volta tanto, dillo a voce alta, che ti ritrovavi così a tuo agio, nella tua cara vecchia Germania, che a un certo punto hai sentito il braccino destro ...

... che ti tirava sotto la tunica, e poi di colpo si stendeva dritto verso l'alto, potente e inarrestabile, come al Dottor Stranamore.

Dillo che non ne puoi più, di questi pezzenti beduini che ti hanno rovinato il capolavoro assoluto fatto dai tuoi Padri Predecessori, che in trecento anni di dure lotte erano riusciti a trasformare una splendida religione come quella di Gesù in una efficiente e spietata macchina per il controllo dell'umanità… e poi ti arriva quel maledetto Profeta, che ti alza le gonne e mostra che siete più impuri di qualunque putrida bestia che tanto disdegnate, bardati di oro e di porpora, rinchiusi nel vostro castello di ghiaccio delle mura vaticane.

Vieni a vedere chi semina sangue nel nome di Dio, caro Benedetto, vieni fuori da quelle mura, e andiamo a farci un bel giretto nei quartieri della città fantasma che una volta era Falluja: le vedi, quelle strade deserte? Sono appena state cementate, per coprire un terreno radioattivo quasi quanto Cernobyl. Le vedi quelle case vuote? Sono le stanze dove i bambini che giocavano sono stati bruciati vivi dalle bombe al fosforo buttate dai cristiani del tuo amico americano. Sì, quello con gli stivali, quello da cui ti sei sempre dimenticato di dissociarti, ogni domenica, quando parli di pace dal tuo balcone inarrivabile in San Pietro.

E se per caso non ti piacessero i protestanti, non c'è nessun problema, possiamo fare fuori pure loro. In fondo, non era il vescovo di Zagabria, Stepinac, che solo una sessantina di anni fa - tu ne avevi già diciotto, dovresti ricordartelo - dava la benedizione in piazza agli Ustasha di Ante Pavelic, assolvendoli in anticipo per la carneficina di cristiani ortodossi che si apprestavano a fare "nel nome del Signore"?

Massimo Mazzucco

Lunedì, 18 Settembre, 2006 - 17:48

Ladri di bambini a Baghdad

 Una nuova inchiesta di RAINEWS24
A partire da domani 15 settembre, sul canale All-news della RAI, RAINEWS24 (via satellite e in digitale terrestre) e in replica anche su RAITRE, un'altra testimonianza di quelle "nascoste" nella difficile e ingarbugliata storia dell'Iraq.
14 settembre 2006
"A due ragazzi iracheni, di soli 10 e 11 anni, sono stati prelevati i reni. Sono casi accertati perché i genitori di questi bambini sono venuti nel nostro centro. Vi sono anche dei casi dei bambini che sono stati salvati perché gli stessi rapitori erano in contatto con un medico privato e hanno curato le ferite dei bambini dopo le operazioni di prelievo degli organi. Ad un bambino sono stati prelevati gli occhi e per far andare in porto un'operazione del genere necessariamente vi è coinvolto uno specialista."
Alhan Tarik - I.I.W.O. Indipendent Iraqi Woman Organization

"Ladri di bambini a Baghdad" di Flaviano Masella, la prima della nuova serie di inchieste curate da Maurizio Torrealta per il canale all news della RAI, porta alla luce un'altra crisi umanitaria invisibile: un commercio di bambini che colpisce soprattutto Baghdad, un città già tanto tormentata da lasciare nell'ombra questa piaga. Sono almeno 5 ogni settimana i bambini che spariscono ma questo numero potrebbe essere molto più alto perché le ONG locali irachene non hanno statistiche sull'intero Paese.

Secondo ricercatori locali i bambini iracheni vengono venduti anche in Europa in particolare in Olanda e in Gran Bretagna attraverso i paesi limitrofi e ci sono organizzazioni internazionali che operano in collaborazione con basisti locali. E' facile procurarsi dei documenti falsi in Iraq in questo momento per far uscire i bambini dal paese. Molte famiglie che non possono avere bambini guardano con interesse all'Iraq e all'Afghanistan perché è un mercato poco costoso. Anche l'Unicef conferma questo vero e proprio commercio di bambini che sarebbe diretto anche verso l'Europa.

L'inchiesta "Ladri di bambini a Baghdad", di Flaviano Masella a cura di Maurizio Torrealta, andrà in onda venerdì 15 settembre alle ore 6.12 su Rainews24 e in chiaro su RAITRE.

E in replica: venerdi ore: 13.12, 21.25; sabato ore: 2.12, 7.12, 8.42, 11.12, 17.12, 23.42; domenica ore: 4.12, 8.12, 13.42, 17.42; lunedi ore: 1.12, 5.42, 11.42, 23.12; martedì ore: 2.42, 9.42, 15.42; mercoledi ore: 4.42, 12.12, 20.58; giovedi ore: 1.42, 10.42, 14.12

Inoltre l'inchiesta è visibile anche in lingua inglese e in arabo sul sito www.rainews24.rai.it <http://www.rainews24.rai.it>

Lunedì, 18 Settembre, 2006 - 09:16

Metrotramvia dei Parchi, traffico San Siro

Trasporto pubblico in Zona Stadio e area Parchi - “Metrotramvia dei Parchi”
A seguito della ventilata vendita dell’impianto “Stadio Giuseppe Meazza”  ed area circostante alle società Milan - Inter, al progetto di realizzazione di un quarto anello di servizi ed al recupero dell’area Verde ex Palasport, progetto di cui si è diffusamente scritto sulla stampa e anche in un’audizione in Cons. di Zona 7;  la conseguenza di tale cessione porterà, per stessa ammissione degli acquirenti, ad un uso dell’impianto più intenso dell’attuale (4-5 volte settimana).
Tutto ciò, pur non entrando ora nel merito della questione cessione Stadio, porterà un importante e perenne problema traffico in tale area e nella zona che si estende sino alla Tangenziale Ovest, che comprende tra l’altro tre Parchi: Parco Trenno, Parco delle Cave, Bosco in Città riconosciuti e premiati qualche mese fa “Tesori del mondo” dall’Unesco.     Anche questi tre parchi, fortunatamente molto fruiti, sono fonte, in particolar modo nei weekend, di problemi di parcheggio.
 
Considerato tutto ciò e valutando che già oggi lo Stadio è servito da un servizio di trasporto pubblico non degno di un impianto di 80.000 persone (oltre ai 2 ippodromi), mentre solo qualche autobus serve i Parchi, vorrei sottoporvi questa idea che possa servire anche da stimolo per un futuro dibattito.

Obiettivo del progetto, far venire in questa area tutte le persone con il minor numero di auto possibile.
Parlo della realizzazione della Metrotramvia Ovest già progettata con tratta Garibaldi-Axum, con prolungamento sino alla Tangenziale Ovest, ma bloccata per motivi economici.
La mia idea sarebbe che tale collegamento andrebbe sviluppato, in prima battuta, realizzando il collegamento Tangenziale Ovest - fermata MM (Lotto), consentendo il trasporto da tutta l’area cittadina milanese all’area Stadio e Parchi, viceversa per chi arriva dalla zona a Ovest di Milano lasciare l’auto nei parcheggi, che in seguito specificheremo, e recarsi a Stadio e in centro città.
In seguito tale metrotramvia potrebbe essere allungata: da una parte alla Fiera (come da progetto originario) allargando i benefici anche a quell’area e dall’altra, in un’ottica di Area Metropolitana, al territorio del magentino servendo tutta l’area Ovest di Milano.
Ovviamente parlo di metrotramvia perché questo è l’unico progetto oggi presente, nulla vieta però di pensare a metrò leggero, monorotaia o qualsiasi altro progetto di minor impatto ambientale; unica condizione: tale opera deve essere realizzata completamente in corsia protetta per non incorrere nella variabili del traffico, per essere svelta e funzionale. Tale progetto sarebbe bello chiamarlo “Metrotramvia dei Parchi” e dovrebbe essere il fondamentale mezzo per raggiungere quest‘area.
Questa idea non comporterebbe grossissimi investimenti; ritengo  che il progetto di vendita dello Stadio debba essere imprescindibilmente contestuale ad un progetto del genere; di più: parte del ricavato della vendita dell’impianto dovrebbe essere vincolato alla realizzazione di quest’opera (vista la scarsità di risorse disponibili).
A complemento dell’opera servirà: liberare e potenziare l’Area Parcheggio Via Novara-Tang. Ovest realizzata per i mondiali 90 ed oggi deposito per auto sequestrate dalla VVUU, liberare altri parcheggi San Romanello-Caldera (utili anche per i Parchi) ora utilizzati sempre dalla VVUU e riutilizzarli per il loro originario scopo.
Per supportare tutto ciò penso debbano essere realizzate anche le seguenti proposte economiche:
Ÿ         Aumento del biglietto di qualsiasi manifestazione si tenga allo Stadio di 1 Euro, con la possibilità di utilizzo del trasporto pubblico tre ore prima e due dopo lo svolgimento della manifestazione stessa. Tale provvedimento invoglierà qualcuno, avendo già pagato il trasporto pubblico, ad utilizzare per arrivare a Milano, la ferrovia od altro al posto dell’auto; oppure: per chi viene da Sud, lasciare l’auto alla MM San Donato; per chi viene da Est lasciarla a MM Cascina Gobba; per chi viene da Nord a MM Molino Dorino o Lampugnano; per chi viene da Ovest Parcheggio Via Novara-Tangenziale. Tutti le fermate MM citate sono fornite di parcheggi interscambio a gestione ATM. Ovviamente chi abita in Milano può usare comodamente la metrotramvia.
Ÿ         Parimenti va rivisto,  per le manifestazioni allo Stadio, il costo dei parcheggi di interscambio che dovrà essere minimo, in particolar modo quello di Via Novara-Tang. Ovest, che consentirà a chi arriva dalla Tangenziale di lasciare l'auto e di usare la metrotramvia. Bisognerà poi trovare il sistema per "obbligare" l'utilizzo di tali parcheggi; penso si potrebbe usare anche la leva economica aumentando i prezzi dei parcheggi man mano ci si avvicina allo stadio, rendendoli carissimi in un'area del raggio di 1 Km dallo stadio stesso (salvaguardando ovviamente i residenti). Ricordo che tutte le persone avrebbero già in tasca la possibilità di utilizzo del mezzo pubblico.
N.B. Ovviamente tale proposta è valida anche senza la vendita dello Stadio e dell‘area adiacente.
Ivano Grioni
Cons. Zona 7 DS
Settembre 2004

Venerdì, 15 Settembre, 2006 - 23:10

Cosa penso del programma della Casa delle Libertà in zona 7

Vi allego L'intervento del 15 sett. 2006 in merito allle linee programmatiche della Casa delle Libertà.
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE ISIDORO SPIROLAZZI
LISTA FERRANTE
                                                      Seduta consiliare del 15 settembre 2006 
 
 Sigg .Cittadini , Egr. Sigg.Consiglieri, Sig. Presidente,
 desideriamo innanzi tutto congratularci con Pietro Accame, per la Sua elezione a Presidente di questo Consiglio di zona, riscontrando l’attenzione del programma presentato dalla casa delle libertà, sulla volontà di incidere sul traffico, sul verde, sull’arredo urbano e la sicurezza, senza trascurare la cultura, i servizi sociali e l’identità territoriale.
Abbiamo letto con molto interesse il vostro programma presentato dal Presidente e da tutti voi sottoscritto. Vi sono punti interessanti per un buon confronto politico.    
                                                          
Sentiamo il dovere di dire subito che noi come Lista Ferrante ci impegneremo ad esaminare le proposte di questa amministrazione con lealtà civica badando all'interesse dei cittadini e non alle logiche partitiche, e mi auguro che questo sia lo spirito con cui opererà questo Consiglio di Zona.
Ci auspichiamo che questo Cdz si attivi fin d’ora ad ascoltare e risolvere i problemi dei cittadini e trovi il suo ruolo nella vita democratica della città.( già troppo tempo è passato inutilmente per dissidi interni alla vostra coalizione!)
                         
Proprio con l’intendimento di voler operare nell’interesse dei cittadini che ci hanno dato la loro fiducia, abbiamo esaminato il suo programma e dalla lettura del documento, Signor Presidente, abbiamo riscontrato alcune antitesi.
Si parla di decentramento e di partecipazione cittadina, ma nello stesso tempo qualche riga più sotto si afferma che, e riporto il testo ”Già oggi, a regolamento del decentramento invariato è possibile attraverso proposte di delibera da inoltrare alla giunta Comunale, compiere un’azione amministrativa incisiva”.  E il documento prosegue e leggo dal testo da voi redatto:”Può essere questa la consiliatura, viste anche le linee programmatiche manifestate da sindaco Moratti nel corso della campagna elettorale, che vedrà finalmente i CZ appropriarsi di tutti i ruoli che possono essere loro propri,……etc.”
Le chiedo sig. Presidente quale peso date al decentramento? Il decentramento, per il vostro governo è una priorità, oppure è solo una bella parola da utilizzare a proprio comodo? se così non fosse, e noi ne siamo certi, nel vostro programma non c’è una parola sul metodo di come Voi, nel vostro quinquennio di governo, vorreste facilitarne l’attuazione, o almeno noi non l’abbiamo colta.
Sempre nella prima parte si parla e cito il testo “…..strapotere dell’automobile nelle vie cittadine, l’aria che respiriamo e le sue conseguenze biologiche,…….”
Salvo leggere nella pagina successiva e cito il testo, ” E’ necessaria difatti sull’argomento una politica di interventi coordinati che tenda ad ottenere maggiore fluidità di scorrimento, in primo luogo grazie alla rimozione di tutti gli ostacoli che implicano un rallentamento ingiustificato e non necessario” Viene da chiedersi, ma cos’è più importante, la salute del cittadino oppure la scorrevolezza del traffico? La risposta però la si può leggere nel paragrafo Innanzitutto il traffico più sotto dove il documento recita: ” Per questo è da realizzare un itinerario di scorrimento Ovest, con proseguimento in galleria, creando un sottopasso sotto l'ippodromo S. Siro che si congiunga all'attuale tunnel di via Patroclo; verso via San Giusto troverebbe poi una contiguità con la Via Olivieri e la via Bisceglie attraverso le aree oggi del demanio statale adiacenti alla via Forze Armate, e il ponte sulla ferrovia sullo scalo di San Cristoforo e il Naviglio Grande per proseguire verso Assago”. Creando un sottopasso non pensate che congestionerete altre zone sempre di Milano? ad esempio la zona Baggio Forze Armate, e come le sarà possibile contrastare lo strapotere dell’auto se se ne agevola l’ingresso in città direttamente dalla rete autostradale? Ci sembra questa una visione miope per la risoluzione del traffico.
Riteniamo che prima di effettuare proposte di tipo faraonico, sarebbe meglio guardarsi intorno nella nostra zona e risolvere problemi sicuramente meno appariscenti, ma che darebbero sollievo al cittadino, come ad esempio i collegamenti dei vari borghi, come Voi usate chiamarli, con il centro amministrativo e sanitario di Baggio.
Le ricordo sig. Presidente la proposta di delibera, per il collegamento con mezzi pubblici Quinto Romano e Figino a Baggio, avanzata congiuntamente dai gruppi dell’Ulivo e Ferrante, nello scorso mese di Luglio.
Inoltre sono priorità per noi: la viabilità di Figino, realizzando marciapiedi per l’incolumità del cittadino e la realizzazione di pensiline per le fermate dell’autobus.
E queste sono solo una minima parte delle opere da realizzare prima di effettuare il tunnel. Siamo invece d’accordo

  • sulla realizzazione della linea 6
  • sulla realizzazione di piste ciclabili,
  • sul  potenziamento dei mezzi pubblici che colleghino le zone più estreme al centro della vita sociale del cittadino
  • sull’utilizzo dei parcheggi di via Novara e San Romanello effettuati per i Mondiali di calcio 90 e oggi utilizzati come deposito di autovetture sotto sequestro, ed utilizzarli come parcheggi di corrispondenza per il raggiungimento tramite bus alla rete metropolitana.
Per quanto riguarda invece la sosta non riteniamo sia “il problema fondamentale del territorio”come scritto nel documento da voi presentato, pur tuttavia non sottovalutando il problema, vaglieremo caso per caso, le proposte coinvolgendo i cittadini.
Preservare e valorizzare la dimensione agricola nella zona
Il punto da Voi analizzato inizia: ” La presenza nella zona di diverse aziende agricole e la contiguità del nostro territorio con altre aree esterne alla città, destinate più direttamente alle varie attività agricole, è uno degli elementi principali da valorizzare e sviluppare anche per i risvolti socio-culturali rappresentati.” E prosegue: ” Altrettanto meritevoli di interventi di recupero, sono quelle strutture che rappresentano le origini e le fondamenta della nostra Zona e che ne hanno segnato la nascita e lo sviluppo, si pensi ad esempio alla Cascina Sella Nuova, testimone delle radici agricole del quartiere e testimonianza storica da preservare e valorizzare”.
Senza nulla togliere al valore storico, agricolo e fondante della nostra zona alla cascina Sella Nuova, chiedo a Voi che avete redatto letto e sottoscritto il programma: “avete mai sentito parlare della Cascina Linterno?’”
 
E’ a vostra conoscenza che un gruppo seppur sparuto di cittadini si è battuto per la conservazione di questo pilastro di importanza storica, radicato nel territorio?
È a Vostra conoscenza che di questa cascina vi è traccia in documenti conservati alla biblioteca Trivulziana e Ambrosiana, fino a prova contraria, è stata decantata da un Padre della nostra lingua con la quale ci onoriamo e presumiamo, di esprimerci e di comunicare?
È possibile che tutto ciò Vi sia sfuggito?
Non penso Vi sia sfuggito, in quanto Vi ritengo persone di cultura e sensibili alle radici del nostro territorio, alcuni di Voi insieme a noi, al di là del proprio credo politico o partitico, hanno condiviso, sostenuto e manifestato affinché Cascina Linterno restasse, come del resto lo è simbolo delle radici del nostro territorio. E siete troppo attenti per esservi fatti sfuggire un nome come Cascina Linterno, dove la nostra zona si onora di avere come simbolo il capitello di una delle colonne reggenti la cascina.
E questo sicuramente ci meraviglia; ma meraviglia soprattutto quei cittadini che nella difesa della cascina ci hanno creduto!.
Attualmente la Cascina è un rudere tenuto insieme con strutture di metallo e lasciato come prigionieri alla gogna, alla pietà o alla ferocia delle intemperie, le parti esterne diroccate e usurate dall’incuria dell’uomo e dal tempo, ma con lineamenti, e parlo di quelli architettonici, per quelli che ancora si possono intravedere, regali ed austeri; segni di una antica e nobile dimora.
Il cascinale, in una delle ultime sedute consiliari della scorsa amministrazione, è stato privato dei terreni ad esso legati da petrarchesca memoria, che sono le antiche Marcite di Cascina Linterno, purtroppo oggi avulsi dal contesto del cascinale e dalla tutela del Parco delle Cave, con voto favorevole di consiglieri di questo consiglio di zona, poco inclini alla valorizzazione ed alla preservazione agricola della zona.
Sig. Presidente e colleghi dell’attuale maggioranza, faccio appello alle vostre libere coscienze e a fronte di quanto esposto Vi chiediamo, di impegnarvi con noi, affinché un pezzo di radice, e che radice!, come la Cascina Linterno e i suoi terreni, non vengano tolti alla comunità, di cui lei è, con la CDL è amministratore di maggioranza, e Vi preghiamo, a nome di cittadini che hanno speso ore, mesi, anni e qualche decennio, di difenderla da cementificatori avidi di forti guadagni.
Siamo certi del Vostro impegno, non fosse altro per la Vostra capacità gestionale di saper discriminare l’interesse di pochi a scapito dell’interesse dei cittadini di questa zona, che nelle ultime votazione Vi hanno dato fiducia.
Puntare alla riqualificazione delle aree verdi
Al riguardo ci piacerebbe conoscere meglio come sarà impostata la gestione delle aree verdi, e cosa vogliono dire “interventi di intrattenimento permanente al fine di riqualificare al meglio le aree verdi, soddisfacendo il bisogno di socialità di molte persone”
Riteniamo che intrattenimenti permanenti nelle aree verdi, così definite nel vostro programma, siano quanto meno deleteri non fosse altro per il fatto che le stesse, non potrebbero più essere a disposizione gratuita del cittadino. Sempre nell’interesse condiviso dai cittadini vaglieremo volta per volta le proposte in merito.
Nessun accenno al piano di Cintura Territoriale che avrebbe dovuto essere attuato nel ormai lontano 2001, siamo ormai, posso sbagliarmi, l’unico Comune della nostra provincia a non averlo adottato, mi auguro che lei Sig. Presidente possa, in virtù di quanto scritto nella prima parte del programma “che gia da ora è possibile effettuare una azione amministrativa incisiva etc,.. “ fare pressioni alla giunta comunale affinché attuino quanto non fatto nello scorso quinquennio. 
E che dire dei 112.000 mcubi di cemento che tra breve cambieranno il profilo del parco delle cave nell’area interessata dal PII Marchesi Taggia, dove ben 400 appartamenti si affaccierranno sul Parco delle cave? Ci auguriamo che questo non sia il vostro modo di riqualificare le aree verdi.
Riqualificare l’arredo urbano e sicurezza
Riteniamo che questi due punti si possano integrare in quanto degrado e sicurezza vanno di pari passo.
Meno cura del territorio, uguale a minor sicurezza, Maggior cura del territorio uguale maggior sicurezza per il cittadino, sono uguaglianze semplici e facili da attuare, forse ci vuole un po’ più di coraggio e un po’ di volontà.
A nostro giudizio ci sembra che il programma non tenga conto del gravissimo disagio che causa ai cittadini, il fenomeno, dello spaccio ed uso di droga, né di quello relativo alla prostituzione, realtà che purtroppo animano il nostro territorio e poco si fa a nostro giudizio per contrastarli.
Non siamo d’accordo sulle priorità che voi elencate circa gli interventi sul territorio in quanto per noi le priorità sono il mantenimento ed il controllo dello stesso, dell’ordinaria amministrazione, iniziando dalla piccola manutenzione delle strade, dei marciapiedi e delle aree poco visibili.
Gli interventi di cui Voi parlate sono utili, ma ritengo prima di tutto indispensabile un minimo di decoro che purtroppo manca nelle zone periferiche come Quinto Romano, Figino e Muggiano dove gli abitanti pur pagando gli stessi contributi e tasse, non hanno gli stessi servizi di cittadini che abitano in zone più centarli. Inoltre non troviamo nessun accenno su come affrontare i problemi degli abitanti delle case ALER di via creta e p.le Selinunte quartiere a forte densità abitativa di immigrati stranieri, nella nostra zona da un censimento del 2004 pubblicato sul sito della nostra zona, risultano essere ben 17.000, o come affrontare i problemi sempre relativi alla sicurezza dello spaccio ed uso di droga a Baggio, Figino, Quinto Romano, via Novara, non un accenno all’annoso problema della prostituzione maschile e femminile sulla via Novara.
Cultura e attività giovanili
Siamo coscienti che nella nostra zona ed in particolare nei quartieri ai margini del territorio, la cultura è carente. Riteniamo il vostro impegno a colmare il divario tra le programmazioni comunali e il coniugare le diverse sensibilità in un territorio cosi vasto sia degno di nota, siamo concordi nell’ aiutare quelle strutture già esistenti sul territorio tipo parrocchie, biblioteche o circoli cooperativi dove sarebbe possibile con un minimo sforzo portare cultura.
Il vostro intendimento se attuato,sarà da noi sostenuto, augurandoci che non rimangano solo bei propositi sulla carta.
Ma anche in questo punto non si parla di cultura interetnica, dove persone ormai con cittadinanza italiana, possano conoscere la nostra cultura integrandosi nel nostro tessuto sociale.
Riguardo alla proposta sul turismo locale avanzerei qualche perplessità, il paragone con Vienna calza veramente molto poco ad una città come Milano, la vastità delle aree verdi intorno a Vienna rispetto a quelle Milanesi sono al confronto un oceano di verde; Milano è affamata di verde, e anche noi come amministratori pubblici ce ne rendiamo conto, infatti nel bilancio del verde a Milano  anche le aiuole spartitraffico vengono computate come verde pubblico. Milano ha bisogno di verde, noi siamo in una zona dove il verde non manca, ma non dimentichiamoci che a scomputo di tanto verde abbiamo anche parecchio inquinamento aereo ed acustico ricordo, l’abbraccio alla nostra zona, quella più periferica, della tangenziale ovest e la perpetua emissione di sostanze sicuramente non salubri, che fuoriescono senza alcun controllo da parte del Comune di Milano, dal camino di Silla 2, e che non si fermano, come molti credono a Figino o a Quinto Romano o al Gallaratese, ma proseguono sino alle zone più centrali, i venti hanno la libertà di soffiare dove vogliono.
Chernobil insegna!
Come vede Signor Presidente riteniamo che il vostro programma sia scomposto, senza un coordinamento che tenga conto delle effettive necessità  della zona, nè riscontriamo una volontà di interloquire con i cittadini per garantire una buona vita di comunità e un robusto legame civico. In effetti non cogliamo una sola riga sul Bilancio Partecipato.(Cittadini che partecipano alle scelte del governo)
Per questo motivo, S. Presidente, il nostro gruppo, forte dell’esperienza dei Comitati Milanesi, da cui nasce,riteniamo che  non siano state colte le urgenti e molteplici criticità della nostra zona, e a nostro avviso, questo è un programma che rispecchia in maniera distorta la nostra zona, e se non riveduto e corretto potrebbe infliggere ai cittadini più danno di quanto non si pensi.
Passatemi un paragone sembrerebbe una diagnosi di influenza, quando il malato invece ha una polmonite.
Il nostro gruppo non è non sarà mai preconcettualmente contro questa amministrazione o contro qualcuno, ma sarà sempre attento a vagliare criticamente le richieste che verranno proposte, affinché le scelte vadano a favore della maggioranza dei cittadini. 
Ma a questo programma che non ci rappresenta, voteremo sicuramente in modo negativo.
Desidero in chiusura ringraziare i cittadini presenti, Voi colleghi  e Lei Sig. Presidente per l’attenzione prestata. Ricordando  a tutti che è nella diversità delle idee e credendo nel dibattito democratico che nascono iniziative per migliorare la qualità della vita.
Infine, con i cittadini, auguro a Lei S. P. e a tutti i colleghi della maggioranza un sincero augurio di buona amministrazione.

Venerdì, 15 Settembre, 2006 - 15:28

La rete Caschi Bianchi

COMUNICATO STAMPA - 14/09/2006

La Rete Caschi Bianchi (coordinamento degli enti: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas Italiana, Volontari nel Mondo FOCSIV e GAVCI) impegnata da anni con gli obiettori di coscienza ieri e con i giovani in Servizio Civile Volontario oggi in missioni all’estero di promozione della pace, dei diritti umani, dello sviluppo e della cooperazione fra i popoli esprime soddisfazione per la proposta della Vice Ministra alla Cooperazione Patrizia Sentinelli al Tavolo per la ricostruzione del Libano in ordine alla costituzione di una forza civile di pace che favorisca il processo di ricostruzione e la soluzione nonviolenta del conflitto. Da anni la Rete, con l’impegno sul campo di obiettori di coscienza e di volontari, sollecita le istituzioni italiane a raccogliere la risoluzione 49/138/B ed i ripetuti appelli dell’ONU a partire dal 1994 in poi per la costituzione di contingenti nazionali di Caschi Bianchi.

Al fine di contribuire alla definizione del profilo e del ruolo di una simile presenza, la Rete è disponibile a mettere al servizio delle popolazione Libanese e della ricostruzione della pace l’esperienza maturata in oltre 30 paesi in quasi dieci anni di progetti di servizio civile all’estero ( ricordiamo i progetti realizzati e in corso nei Balcani, in Cile, in Bolivia, in Ecuador, in Guatemala, Hounduras, in Chiapas, in Kenya, in Turchia, in Palestina, in Congo e Ruanda).

I progetti degli enti membri del coordinamento mirano ad essere percorsi di prevenzione sociale dei conflitti per la costruzione/ricostruzione di processi di riconciliazione e di pace con strumenti e metodi nonviolenti attraverso progetti di cooperazione internazionale e interventi di carattere socio umanitario. A partire da questa esperienza, alla Rete preme sottolineare alcuni principi essenziali a cui a suo avviso una simile presenza civile dovrebbe ispirarsi.

  • Essere consapevoli che la riconciliazione è un processo di medio/lungo termine che necessita del coinvolgimento e dell’accompagnamento dal basso della società civile.

  • Promuovere una strategia di facilitazione della riconciliazione che si concretizza trasversalmente attraverso tutti gli interventi di assistenza umanitaria, ricostruzione, riabilitazione e sviluppo.

  • Valorizzare e facilitare tutte quelle componenti della società civile locali impegnate nella promozione dei diritti umani e del dialogo.

  • Partire dalla promozione delle fasce più deboli della popolazione in modo neutrale, imparziale e non discriminante rispetto alle varie componenti etniche e religiose della società civile.

  • Essere una presenza distinta e autonoma dalle forze armate libanesi e internazionali.

  • Essere presenza di monitoraggio, tutela, promozione dei diritti umani.

La Rete inoltre ritiene che la costituzione del contingente poc’anzi citato coinvolga anche le istituzioni responsabili per il Servizio Civile Nazionale al fine di studiare le modalità e le possibilità concrete di sperimentazione anche di progetti di servizio civile.

L’intervento di giovani in servizio civile volontario, seppur in un contesto difficile e complesso come quello del Libano, può essere elemento significativo di riconciliazione dal basso, cooperazione, aiuto e sostegno alla società civile locale impegnata nella ricostruzione del dialogo. Per i giovani questa esperienza risulterà preziosa per la loro crescita e formazione, di cittadini attivi e solidali con le realtà di disagio e povertà presenti sia in Italia che all’estero.

Don Vittorio Nozza, CARITAS ITALIANA

Sergio Marelli, Volontari nel mondo- FOCSIV

Don Oreste Benzi, ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

Padre Angelo Cavagna, GAVCI

Per informazioni: 347 8448791

 
Venerdì, 15 Settembre, 2006 - 14:00

Permesso di soggiorno....

Mourad Akhay

Mourad.jpg

Mourad Akhay si butta nell’Arno lo scorso dicembre per salvare un ragazzo italiano con disturbi mentali. Mourad è marocchino e lavora in nero come ambulante al Mercato Multietnico di Firenze. Il sindaco di Firenze, stupito dal coraggio di Mourad nello sfidare terribili malattie infettive tuffandosi nella cloaca che attraversa Firenze, gli chiede di esprimere un desiderio. Quello che desidera più di ogni altra cosa. Un po’ come nelle favole. Mourad esprime il suo desiderio: un permesso di soggiorno che gli consenta di lavorare in Italia. Domenici promette. In marzo Mourad, non ricevendo notizie dal sindaco, gli scrive una lettera in occasione del “Decreto Flussi 2006” per gli stranieri chiedendo l’inoltro di una domanda al governo per la sua permanenza in Italia per motivi di lavoro. Nessuna risposta.
Nove mesi dopo Mourad è sempre in Italia, è sempre vicino all’Arno in caso di bisogno, è sempre ambulante, è sempre in nero. Domenici è sempre sindaco. Una storia a lieto fine. Domenici per evitare altre imbarazzanti manifestazioni di riconoscimento nei confronti di Mourad, o di altri marocchini dediti al salvataggio, ha allestito, vicino al Ponte Vecchio, un allevamento di cani Terranova da usare in caso di necessità. Salvano le persone, ma poi non chiedono nulla, tranne qualche osso. Al posto del permesso di soggiorno gli basta una medaglietta.

Domenici,
lei dovrebbe incentivare i salvataggi in Arno. Inizi quindi a mantenere la parola data. Poi, con un’apposita ordinanza comunale, ufficializzi le ricompense per gli extracomunitari dediti al salvataggio. Un salvataggio, un permesso di soggiorno. Due, la cittadinanza. Tre, un lavoro da bagnino.
Pensi a che responsabilità si sta assumendo se nessun clandestino, per protesta nei suoi confronti, si buttasse più in Arno per motivi umanitari. A Mourad per ora la carta d’identità onoraria la dà il blog, a nome di molti italiani”.
Beppe Grillo

Giovedì, 14 Settembre, 2006 - 13:56

Pertecipazione al Forum di Milano

 

 

Scopo del Forum di Milano e di quello europeo di Lisbona è favorire 
l'interscambio di esperienze, la discussione, l'incontro delle
diversità e
la definizione di eventuali proposte e attività comuni tra quanti
lavorano
per la pace, la nonviolenza, i diritti umani e il superamento di ogni
forma
di discriminazione.

Tutto questo sarà possibile se si valorizzeranno le diversità e allo
stesso
tempo si metterà in risalto ciò che abbiamo in comune, unendo le forze
e
ispirandoci a vicenda: un tentativo in più perché l'incontro delle
diversità
si converta in progetto e in pressione su coloro che oggi decidono il
destino di tutti.

Il 16 e 17 settembre si svolgerà presso l'Istituto Tecnico Ettore Conti
-
Piazza Zavattari, 3 il primo forum Umanista di Milano.

Scopo del forum è favorire l'interscambio di esperienze, la
discussione,
l'incontro delle diversità e la definizione di eventuali proposte e
attività
comuni tra quanti lavorano per la pace, la nonviolenza, i diritti umani
e il
superamento di ogni forma di discriminazione.

Tutto questo sarà possibile se si valorizzeranno le diversità e allo
stesso
tempo si metterà in risalto ciò che abbiamo in comune, unendo le forze
e
ispirandoci a vicenda: un tentativo in più perché l'incontro delle
diversità
si converta in progetto e in pressione su coloro che oggi decidono il
destino di tutti.


Il programma del Forum prevede le seguenti aree tematiche:

* Economie solidali
* Educazione
* Immigrazione
* Dialogo tra le culture
* Reciprocità e auto-organizzazione nella cooperazione
internazionale
* Pace e nonviolenza
* Precariato
* Informazione
* Spiritualità
* Questioni GLBT
* Ambiente
* Sanità
* Area artistica
* Laboratorio di educazione alla nonviolenza nelle scuole
* Laboratorio di fotografia sociale
* Menti Mediaticamente Modificate
* Fronte studentesco e attività universitarie

E inoltre:

* Laboratorio di educazione alla nonviolenza nelle scuole
* Laboratorio di fotografia sociale
* Rappresentazioni teatrali
* Seminari, conferenze, dibattiti su temi di attualità, mostre,
proiezione di film e video, eventi artistici e tutti i contributi che
singoli e organizzazioni vorranno dare.

Siete tutti invitati a Pertecipare attivamente o per curiosità

Iscrizione  e  inf. su  sito

www.forumumanista.org




 RingraziandoVi  tutti  un  grande  abbraccio  e forza

Donatella  Camatta 

Martedì, 12 Settembre, 2006 - 12:54

Gli orchi e i ciechi

statua_cimitero.jpg

Nelle città, intorno a noi, esiste un mondo separato. Un mondo di orchi, di ciechi, di vittime. Gli orchi sono squallidi delinquenti che sfruttano i bambini. I ciechi siamo noi. Noi quando ci voltiamo dall’altra parte. Le vittime sono bambini di cinque/otto/dieci anni che chiedono l’elemosina ai semafori. O nelle metropolitane suonando un violino e vergognandosi di chiedere la carità abbassando gli occhi. Bambini picchiati se non raccolgono qualche centinaio di euro al giorno. Bambini costretti al furto. Importati in Italia per prostituirsi pubblicamente in strada.
Una volta, alla vista di un bambino solo, in difficoltà, lo si prendeva per mano. Gli si chiedeva il nome. Lo si accompagnava dai vigili, alla polizia, in chiesa. Gli si offriva una caramella, un gelato, una carezza.
Tra i ciechi e i delinquenti c’è una differenza sottile, sempre più sottile. Impalpabile.
A Milano, davanti a un cimitero, quello di Musocco, i bambini dell’Est sono merce a buon mercato. Dai 20 ai 100 euro per prestazione. E’ certo merito della globalizzazione. Una volta costavano di più e si correvano maggiori rischi. Adesso è tutto più facile, più comodo. Non c’è bisogno di andare all’estero per godere dei piaceri della carne. Tra qualche anno li ordineremo da casa.
Oggi voglio fare pubblicità a un numero: il 114, per l’emergenza infanzia. Se siete testimoni di un abuso su un bambino, non voltatevi più da un’altra parte, ma telefonate al 114. Fatelo per voi, oltre che per i bambini. Vi sentirete meglio, dopo.

Beppe  Grillo 

Domenica, 10 Settembre, 2006 - 11:49

Notizie di Amir da chi sta seguendo da vicinolaSua situazione


Ciao a tutti, splendidi amici, fratelli e compagni di meravigliose avventure, sono rientrato questa notte ad Arezzo, dopo 4 giorni di intensa attività pratica ed emotiva da Milano per seguire Amir in questa assurda storia che lo vede privato della sua libertà dei suoi diritti di ESSERE UMANO.
Nonostante tutte le difficoltà ieri dopo averci sentito durante la manifestazione mi ha detto (Per telefono) “… ora credo proprio di potercela fare…”. Questo lo spirito di Amir al quale mi unisco insieme a tutti voi. Per lui, per me e per tutti noi questo è un momento intenso e importante per la nostra azione come Centro delle Culture, come Umanisti, come … ESSERI UMANI. Amir sta già parlando con i suoi compagni di reclusione all’interno del CPT, per dargli speranza e spiegare che la nostra azione non si fermerà solo al suo caso. I prossimi giorni saranno decisivi per l’iter legale e burocratico, è comunque ben assistito dall’avvocato Maria del Canto e naturalmente da tutti noi. Vi terremo aggiornati chiedendovi l’aiuto che servirà. Intanto vi comunico due cose:

  Oggi scriverò a tutti una versione ufficiale della sua storia e dei motivi per i quali si è trovato nella situazione odierna. Invito tutti ad attenersi a questi fatti e a non divulgare altre notizie che possono compromettere il suo iter legale. Il tutto sarà corredato da ampia
documentazione e prove che stiamo finendo di raccogliere.
Vi bacio tutti

Carlo

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