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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 6 Maggio, 2011 - 10:34

Altri episodi di omofobia: occorre cambiare il vento in Comune

Ancora episodi di violenza a sfondo omofobico. Ancora a Milano. A essere vittime sono persone che si trovavano in zona Bruzzano, vicino a Via Giuditta Pasta, adiacente a Piazzale della Deportazione. Viene denunciato il danneggiamento a una macchina. Il resto è alle cronache: ragazzi vengono oltraggiati, picchiati, vessati perchè stazionano in quella zona. Nell'ottobre 2009 un signore di 47 anni viene rincorso da una volvo guidata da tre ignoti. Un furgoncino con a bordo ragazzi di età poco superiore ai 18 anni, armati di bastoni di ferro e di legno, che si fermano per aggredire nella zona persone indefese, danneggiare automobili. Arcigay denuncia chiaramente quanto avvenuto con una nota molto trasparente e diretta all'amministrazione comunale, a cui più volte è stato richiesto un tavolo di confronto per parlare di provvedimenti che assicurino sicurezza a prsone glbt vittime di questa barbara violenza. Queste domande sono state inevase, mentre difronte a episodi di aggressioni omofobiche nessuno, dal sindaco agli assessori ha espresso la propria solidarietà, oppure preoccupazione, cercando di determinare politiche che possano prevenire e reprimere fenomeni intollerabili di questa matrice. Da parte dell'amministrazione, quindi, nessun tipo di intervento, neppure una nota, un semplice ordine del giorno che testimoniasse la condanna e la denuncia di tali situazioni inconcepibili per una città che si autodefinisce europea. E' questa la condizione che vive Milano che, nella sua dimensione metropolitana, dovrebbe vedere attenzione e integrazione per un'intera comunità, la pià numerosa, di persone a orientamento glbt. Le uniche risposte alle tematiche glbt sono stati i dibattiti accesi in consiglio comunale, questo fatto è già prefigurativo dell'assenza di sensibilità e di consapevolezza della portata della questione, sull'approvazione del registro delle convivenze affettive, il nome già definiva una versione dolce ma comunque interessante di un provvedimento utile a riconoscere nuclei familiari e di vita di coppia altri rispetto alla tradizionale e normata famiglia eterosessuale. Il dibattito, fatto ancora più devastante, è terminato con un respingimento della proposta e, pertanto, la sua definitiva archiviazione, nonostante l'egregio lavoro fatto in commissione, servizi sociali e pari opportunità. Non c'è stata neppure la volontà di predisporre un ordine del giorno che chiedesse, come fatto da diversi comuni in Italia, un impegno del Parlamento a estendere la legge mancino, che prevede aggravanti per reati a sfondo razzista e discriminatorio, a fatti ed episodi a sfondo omofobico. L'assenza e il totale silenzio dell'amministrazione richiede un cambiamento radicale in futuro per un governo della città che veda disporre un servizio interno alla Polizia Municipale volto a reprimere e prevenire fenomeni di tale portata, volto a tutelare le vittime di episodi a sfondo omofobico; così come sarebbe opportuno un servizio del Comune, con una particolare formazione dei dipendenti pubblici, aperto alle vittime e alle persone glbt, di informazione e formazione, in condivisione con le associazioni gltb del territorio, con cui poter fare servizio di assistenza e di tutela, aprendo anche un tavolo di confronto e di collaborazione, magari iniziando a dare visibilità a tale proposta con la costituzione di un centro glbt. E, infine, occorrerebbe avviare un registro delle coppie di fatto, spesso nelle mie interrogazioni ho richiesto, senza ottenere risposta dall'amministrazione, in consiglio di zona questo impegno, questi impegni, anche a fronte di aggressioni avvenute sul territorio circoscrizionale, ricordo quella a danno di due ragazzi all'uscita di un locale in corso lodi, il 24 ottobre 2009, per mano di ignoti fuggiti con la macchina. Il fatto, poi, che gli autori infami di tali reati rimangano ignoti e non siano spesso sottoposti alla giustizia penale, in quanto le investigazioni non proseguono, oppure vi sono difficoltà a individuare i responsabili diretti, rende ancora più incentivante per facinorosi folli la realizzazione di aggressioni a danno di persone a orientamento glbt. Le politiche in questa direzione devono essere tutte avviate e realizzate, essendoci stata una totale mancanza da parte dell'amministrazione uscente, ed essendoci state addirittura espressioni a contenuto discriminatorio e offensivo da parte di alcune esponenti consiglieri provinciali e regionali del centrodestra, in particolare quando erano da discutere mozioni del centrosinistra indirizzate a richiedere al parlamento impegni concreti, l'estensione della legge mancino, e adesioni alla Giornata contro l'Omofobia. Tali atteggiamenti irresponsabili e irricevibili legittimano episodi nell'ambito sociale di aggressioni a danno di persone a orientamento glbt. Occorre cambiare la cultura istituzionale, provvedendo a intraprendere quello che già avviene nei Paesi europei e nelle grandi città europee, a favore delle persone glbt, a favore di una comunità che vive il territorio, lavora, consuma, paga le tasse, ma che non viene ascoltata e viene relegata a condizioni di maggiore pericolo e di emarginazione civile, considerando il fatto che diversi diritti le sono negati. Cambiare politiche amministrative e cercare alternative è necessario per una convivenza pacifica e uno sviluppo armonico della società.Questo rimane un mio impegno chiaro e costante. Indefesso e non contrattabile.

 

Alessandro Rizzo

Candidato Lista Civica Milly Moratti per Pisapia

Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 5 Maggio, 2011 - 15:12

Candidato per il Consiglio di Zona 4 e per il Consiglio Comunale

Ho 47 anni, sono nato in Piazzale Corvetto e ho sempre vissuto nel quartiere.

Sono laureato in giurisprudenza all'Università Statale di Milano, ho svolto la professione legale per una decina d'anni e poi mi sono dedicato totalmente alla comunicazione per l'affermazione di una politica fondata sul rispetto e la promozione dei diritti e delle libertà.

Sono candidato al Consiglio di Zona 4 nella lista dell'Italia dei Valori - Di Pietro.

Perché Milano torni ad essere una Città europea invece che “padana” deve essere amministrata da chi la ama senza secondi fini e per questo vogliamo che le parole d’ordine da ora in poi siano LEGALITA’ DEDIZIONE TRASPARENZA

Solo così Milano potrà essere guidata sulla strada virtuosa delle tre T.

TALENTO - Avendo cura della promozione del talento e dell’intelligenza di tanti giovani italiani e stranieri che studiano nelle università milanesi, fiore all’occhiello del Paese, comprendendo che sono una preziosa risorsa della Città. Se saranno invogliati a rimanere, invece di fuggire all’estero in cerca di città più accoglienti, segneranno la svolta di Milano e costruiranno una Città più bella.

TECNOLOGIA - Già oggi buona parte dell’industria tecnologica ha sede nel milanese. Il mio sogno è che Milano diventi il vero polo tecnologico del Paese, una Silicon valley tutta italiana, partendo dalla realizzazione della banda larga per internet che connetta tutti gratis e renda accessibile l’informazione e la conoscenza. La tecnologia è il futuro del mondo, facciamolo diventare il nostro presente e la nostra ricchezza.

TOLLERANZA - Faremo tornare Milano quella capitale dell’accoglienza che ha fatto innamorare centinaia di migliaia di “nuovi milanesi” del 1900, quelli che hanno costruito la Città in cui viviamo oggi e daremo cittadinanza a tutti gli stili di vita, aprendo la Città e avendo cura di ogni differenza perché a Milano la differenza sia la norma, il capitale morale del nostro risorgimento.

Per il Consiglio di Zona propongo una sola risolutiva ricetta: la TRASPARENZA. Avvicinare i Cittadini all’Istituzione creando l’ufficio INFORMACITTADINO che metta a disposizione di tutti ogni informazione circa l’attività del Consiglio, delle Commissioni tematiche, dei partiti e dei singoli Consiglieri, le delibere approvate, le iniziative nei confronti del Comune e i DIRITTI DEI CITTADINI, tutti i servizi e le facilitazioni. I cittadini correttamente informati sulle Istituzioni e sui propri diritti sono più forti.

 

Se volete che queste cose accadano prendetevi una mezz’oretta di tempo, basta questo, e venite il 15 e 16 Maggio a votare Pisapia, IDV e Volante per il Consiglio Comunale e per il Consiglio di Zona 4.

 

Marco Volante

Giovedì, 5 Maggio, 2011 - 09:49

La campagna elettorale: ma quanto costa quella del sindaco uscente?

La campagna elettorale del sindaco uscente Brichetto Moratti non è dato sapere ufficialmente quanto costi, seppure lei sostenga che la cifra disposta sia quella disposta nel 2006: l'inquilino pro tempore di Palazzo Marino non ha depositato i conti e i bilanci in Comune, come invece fatto dai suoi concorrenti. Se Pisapia si attesta a 874.100 euro e Manfredi Palmieri a 400000, comprendendo voci di spesa come affissioni, gadget, affitto sedi, trasporti, la coalizione di centrodestra vede un bilancio elevato, oltre 12 milioni e 600mila euro (tre milioni solo dal Pdl), otto volte di quello del centrosinistra. Le liste di sostegno al sindaco uscente mettono in preventivo 6 milioni e mezzo di euro, mentre lo stesso candidato vede una disposizione di fondi privati derivati soprattutto dalla propria famiglia. E', poi, interessante vedfere quanto viene preservato ai suoi alleati, come il suo ex assessore licenziato, Edoardo Croci, che spenderà 557mila euro per fare conoscere i suoi candidati e 240mila verranno investiti per pagare affissioni e inserzioni pubblicitarie sui vari media. Non sono da meno i suoi assessori Moioli e Terzi che prospettano una spesa di un milione e 470mila euro per voci quali pubblicità, addetti stampa e iniziative sul territorio. I volantinatori, infine, nei gazebo della coalizione di centrodestra non sono volontari, a differenza del centrosinistra che tale voce di spesa, personale utilizzato, non è dichiarata, dato che si prevede 600 mila euro per tale capitolo. Il PdL, infine, aggiungerà altri 250mila euro per le elezioni di ognuno dei nove consigli di zona cittadini. Le cifre sono davvero impressionanti e non rischiando di fare demagogia e populismo si deve oggettivamente evidenziare come un simile patrimonio basti per garantire un maggiore accesso alla cultura, se fosse impiegato e investito adeguatamente; oppure come possa essere garantito per promuovere la rete sociale di servizi, maggiore investimento nelle politiche di intervento per i quartieri popolari; o per assumere nuovo personale presso le biblioteche civiche. Dico che questo non è demagogia ma testimonianza di come sia più interessante per la coalizione uscente investire in propaganda e in promesse anzichè in impegni concreti e realizzabili per una buona amministrazione della città. Alquanto singolare, infine, risulta il fatto che il sindaco non abbia presentato alcun estratto conto o bilancio consuntivo elettorale a Palazzo Marino, come se non sia necessaria e richiedibile trasparenza e chiarezza in questo tema. Sarebbe anche importante assicurare un controllo ai limiti di spesa e di investimento fissati per legge in quanto la comunicazione politica è un circuito informativo a cui tutti i concorrenti dovrebbero avere accesso ugualmente e in modo paritetico. Attendiamo lo scontrino del sindaco uscente e di verificare in futuro maggiori controlli e garanzie in questa direzione.

Alessandro Rizzo

Candidato Lista Civica Milly Moratti per Pisapia

Consiglio di Zona 4

Mercoledì, 4 Maggio, 2011 - 15:13

Essere tenaci


giovedi 5 maggio 2011

ore 12.00

via Filippo Carcano 19

 

 

a otto anni dalla strage di via Carcano a Milano si farà il punto sullo stato dell'arte sulla modifica della normativa sul porto d’armi e sulla detenzione delle armi comuni da sparo

interveranno:

Manfredi Palmeri

Milly Moratti

Fiorello Cortiana

Carlo Clerici

Alla presenza di vittime e parenti di stage di via Carcano e Gisas Massarossa (LU)

Mercoledì, 4 Maggio, 2011 - 10:47

Una class action per l'inquinamento: ma la politica cosa fa?

Una class action è stata indetta contro la Regione Lombardia e il Comune di Milano per non avere rispettato i limiti posti dall'Unione Europea, chiara in materia, sul superamento dei giorni consentiti nell'arco di un anno, 35, di superamento della soglia minima di presenza di polveri sottili, PM10. Questa notizia certamente rallegra e ridà fiducia e speranza in una richiesta di risarcimento al Presidente della Regione, Formigoni, al sindaco attuale e in scadenza, Letizia Brichetto, e all'ex sindaco Gabriele Albertini. Ma è uno strumento che, pur richiedendo giustizia tramite l'azione promossa dall'Avvocato Claudio Lizzola, affida alla Magistratura il compito di intervenire a danni già rilevati e in assenza di utili misure adeguate per rendere la mobilità più sostenibile e l'aria più respirabile. I risarcimenti per la cittadinanza milanese, sempre più colpita da casi di ricovero per patologie alle vie respiratorie, soprattutto tra i bambini, il Policlinico lo attesta, saranno dell'ordine di milioni di euro: mille euro per ogni anno di sforamento. Tale inadempienza da parte delle amministrazioni locali si evidenzia dal 1998 a oggi, mentre niente è stato preso come misura urgente per intervenire e per risolvere la drammaticità della situazione. L'Ecopass non ha avuto gli effetti che molti speravano avesse: io, da sempre, ho ritenuto tale misura inadeguata, penalizzante e fortemente inutile, dato che chi ha la possibilità di pagare il dazio correrà ugualmente all'utilizzo dell'automobile, anche in presenza di una rete di trasporto pubblico non efficace. Il mio amico candidato al Consiglio Comunale nella Lista Milano Civica per Pisapia Sindaco, Jacopo Muzio, ha giustamente provveduto a indirizzare i riflettori del proprio programma sulla valorizzazione e l'incentivazione del passante ferroviario, in molti tratti ancora inesistente, fortemente sotto utilizzato da parte dell'utenza. Io aggiungerei, come candidato in Consiglio di Zona 4 nella Lista Civica Milly Moratti per Pisapia, che occorrerebbe anche provvedere a incentivare l'utilizzo della bicicletta, Milano è la città ideale dopo Amsterdam per essere attraversata con il mezzo a due ruote, attraverso lo sviluppo e il completamento delle piste ciclabili: è ultima la notizia della decisione della Giunta, sul finire del mandato, di eliminare i casi di convivenza marciapiedi e piste ciclabili, oppure di tratti di convivenza della pista ciclabile ai margini delle corsie di passaggio delle automobili. Questo è stato giustificato con il fatto che la presenza di tali tratti non permettono alle auto di circolare bene e la sosta delle medesime a fianco dei marciapiedi. Come dire: abbandoniamoci all'idea che la macchina debba essere il mezzo preferibile di locomozione. La Giunta, spesso Jacopo e il sottoscritto con interrogazioni in consiglio di zona loabbiamo evidenziato, favorisce la costruzione di un tunnel stradale che congiunga direttamente l'aereoporto di Linate con il polo fieristico di Rho: una misura, questa, devastante e irrazionale nel momento in cui il resto di Europa vede soluzioni di incentivazione di trasporti, civili e commerciali, su vie fluviali, i navigli potrebbero essere ben inseriti, e su vie ferroviarie. Mi sono opposto in Consiglio di Zona e attraverso una raccolta firme serrata e continuativa alla realizzazione del lotto 4 e del lotto 5 del prolungamento della Paullese, che non è una tangenziale, ma una bretella autostradale che penetrerebbe direttamente in piena zona residenziale, a pochi chilometri dal centro, in totale distonia dalle politiche promosse dai comuni europei, mi viene in mente il caso di Barcellona. Penso che occorrano nuove misure politiche che possano promuovere e instillare comportamenti alternativi di trasporto e di mobilità nelle persone. Il progetto di una mobilità sostenibile dovrebbe vedere compartecipi i sindaci dell'area metropolitana, perchè, come giustamente ha sottolineato il candidato sindaco Giuliano Pisapia, è necessario "far marciare in parallelo una serie di interventi, che vanno dalle piste ciclabili a un potenziamento enorme dei mezzi pubblici, fino alle domeniche a piedi programmate col giusto anticipo". Penso che occorra anche ipotizzare parcheggi di interscambio ai confini della città al fine di assicurare un trasporto pubblico adeguato che colleghi tali zone alle fermate delle metropolitane più prossime o di mezzi di superficie che siano realmente efficienti e che vedano corse continuative e costanti. Penso che occorra ipotizzare, le ipotesi devono essere convertite in realtà, un aumento delle stazioni dove prelevare le biciclette interne al servizio BikeMi, così come penso che occorra garantire un aumento delle piste ciclabili, la realizzazione di nuove linee metropolitane, soprattutto in un'ottica di congiunzione di zone limitrofe periferiche in una logica circolare e non a raggio. Penso anche, infine, che sia necessario attivare un provvedimento che faccia realmente pagare a chi utilizza l'automobile in città il tratto di strada effettuato, la "congestion charge", come adottato a Londra dall'ex sindaco Ken Livingstone, misura importante che disincentiva chiaramente l'utilizzo dell'auto privata a favore di quello pubblico. Ma il trasporto pubblico deve funzionare davvero, così come quello notturno, con adeguate forme che permettano anche a chi abita fuori Milano di poter venirci e ritornare a casa in ogni ora della notte con un passaggio diretto: quindi credo che le sostitutive delle linee metropolitane debbano essere utilizzate e incentivate su tutto l'arco della notte, fino al rirpistino del servizio giornaliero della metropolitana. Se si incentivano i mezzi pubblici, ripristinando il di fatto eliminato servizio di radiobus, non di quartiere, ma generale, utilissimo per l'utenza, così come definendo un trasporto notturno per la mobilità di giovani e ragazzi che vivono la città nelle ore serali, forse l'utilizzo dell'automobile diventa ciò che esso è: sconveniente economicamente sia per chi la utilizza, sia per la collettività. I dati parlano chiaro: o si provvede a garantire una politica di mobilità sostenibile seria e coerente, oppure l'aumento delle emissioni di polveri sottili nell'aria sarà destinato a crescere. Le dichiarazioni del signor De Corato, vicesindaco con delega alla mobilità, che bollano come "politicizzate" le istanze promosse civicamente dall'Avvocato Lizzola, il ricorso con la formula della class action, siano alquanto indicative di un'amministrazione sorda e ideologica che non ascolta le esigenze della cittadinanza, che palesa ritardi spaventosi in materia di trasporto pubblico, che evidenzia chiusura e fallimenti nelle politiche di lotta all'inquinamento atmosferico. Credo che tali affermazioni aberranti invitino la maggioranza delle persone a voltare pagina e provvedere a dare sostegno a un vento che sta cambiando.

Alessandro Rizzo

Candidato Lista Civica Milly Moratti per Pisapia

Consiglio di Zona 4

Lunedì, 2 Maggio, 2011 - 20:52

Milano, cambia! Aperitivo elettorale con Alessandro Rizzo e Jacopo Muzio

 sabato 7 maggio · 18.30 - 21.30

Libreria Nuova Scaldapensieri
Don Bosco, 39
Milan, Italy

 

Aperitivo/incontro con il candidato per il consiglio comunale Jacopo Muzio a sostegno della lista Milano Civica x Pisapia Sindaco e Alessandro Rizzo, candidato al consiglio di Zona 4 per la Lista Civica Milly Moratti per Pisapia e proiezione collettiva di fotografie a tema Milano, per una riflessione sullo stato attuale della città e le sue prospettive di cambiamento/miglioramento attraverso gli occhi di generazioni diverse.

http...://www.jacopomuzio.it/
http://www.partecipami.it/?q=blog%2F172

Info sui fotografi presenti:

Chiara Balza
Nasce ad Alessandria ma vive e lavora a Milano. Scatta foto da che ha memoria ma in modo più consapevole e serio dal 2007. Scatta solo in analogico. Ha ventisette anni.
http://www.flickr.com/photos/unoundici/

Alessandro Busci
Nasce a Milano nel 1971, dove vive e lavora. Si divide tra pittura e fotografia. Si laurea in architettura nel 1996 presso il Politecnico di Milano. Prende parte a Italian Factory e nel 2007 è tra gli artisti selezionati per la mostra milanese curata da Vittorio Sgarbi “Arte Italiana 1968 – 2007 Pittura”. Lo stesso anno partecipa alla collettiva sulla Nuova Figurazione Italiana ospitata alla Fabbrica Borroni di Bollate (Milano). Nel 2008 presenta il proprio lavoro nella galleria Mark Wolfe di San Francisco e realizza il progetto COR-TEN, che espone a Torino e, a inizio 2009, a Roma.

Marco Garofalo
Nasce a Milano nel 1976, dove vive e lavora nel campo della fotografia di reportage sociale, con le principali testate nazionali e internazionali. Ha esposto in numerose collettive e personali. Insegna fotografia presso strutture sociali.
http://www.marcogarofalo.com/

Gianni Maffi
Nasce a Milano nel 1957, dove vive e lavora. Studia fotografia presso l'istituto “Galileo Galilei” di Milano e nel 1981 inizia a lavorare come fotografo per la pubblicità e l’editoria. Collabora alla Rivista Fotopratica e dal 1984 dirige lo spazio espositivo del centro culturale “Cascina Grande” di Rozzano. Collabora alle iniziative di diverse gallerie milanesi e ha preso parte al progetto “Archivio dello Spazio”.
http://www.giannimaffi.it/

Fabio Martina
Pugliese d'origine e milanese di nascita, ha 38 anni, è laureato in filosofia e da sempre si occupa di cinema. Come autore e regista, ha realizzato documentari e film premiati in importanti festival nazionali e diffusi in circuiti internazionali. Appassionato sin da bambino di fotografia, realizza i suoi scatti con una vecchia macchina analogica.

Toni Nicolini
Nasce a Milano nel 1935, dove vive e lavora. Inizia a fotografare professionalmente negli anni sessanta. Collabora al “Centro per la cultura della fotografia” di Luigi Crocenzi, al “Centro studi e iniziative” di Danilo Dolci e alla Fondazione Corrente di Ernesto Treccani. Partecipa alle attività della galleria Il Diaframma di Lanfranco Colombo, realizza numerosi volumi per il Touring Club Italiano e prende parte a importanti iniziative editoriali e all' “Archivio dello Spazio” della Provincia di Milano.

Luca Nizzoli Toetti
Nato a Venezia nel 1973, cresciuto a Milano, vive tra viale Monza e via Padova. Fotografo free-lance, realizza reportage e ritratti per testate giornalistiche italiane e straniere, aziende, clienti privati. Cura il Festival della Fotografia Indipendente di Ivrea.

Carlo Piro
Carlo Piro nasce nel 1979 e di professione fa il fotografo. Scatta con Canon Eos digitale e due Contax a pellicola 35 millimetri e medio formato.
http://pirocarlo.tumblr.com/

Barnaba Ponchielli
Nasce a Milano nel 1973. Si occupa di musica, teatro, cinema e discografia. Guarda foto da quando ha memoria. Fotografa in digitale come in analogico in modo più consapevole dal 2007.
http://barnabaponchielli.tumblr.com/

Enrico Savi
Nasce a Milano nel 1976, dove risiede e lavora. Scatta in analogico con una Holga.
http://www.enricosavi.com/

Pio Tarantini
Nasce nel 1950 a Torchiarolo, nel Salento. Ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all'Università Statale di Milano dove si è trasferito nel 1973. Ha insegnato Linguaggio Fotografico e Storia della Fotografia presso il centro R. Bauer di Milano, e Fenomenologia degli Stili presso lo I.E.D. milanese oltre che partecipare come relatore a conferenze e seminari sulla fotografia tenuti presso alcuni corsi di Facoltà universitarie di Milano.
http://pio.tarantini.com/

Lunedì, 2 Maggio, 2011 - 08:42

Intervento Festa della Liberazione a Cinisello Balsamo: antifascismo e giovani generazioni


Sabato, 30 Aprile, 2011 - 10:18

Voglio cambiare a Milano ed in Italia

Venerdì, 29 Aprile, 2011 - 11:09

Esiste anche una cultura glbt: occorre liberare i circuiti artistici

Si è negato il patrocinio, il semplice patrocinio, al Festival Mix di Cinema glbt di Milano da parte del Comune. Si è negato il semplice patrocinio a Liberi Amori Possibili, rassegna teatro e omosessualità, al Teatro Libero dal prossimo 2 maggio. E' chiaro che il Comune e l'amministrazione uscente, si spera definitivamente, vuole silentire tutto ciò che riguarda una larga fetta della cittadinanza milanese che appartiene a una comunità, quella glbt, e che vive la città con il proprio impegno, la propria dedizione, la propria attenzione, la propria capacità creativa. Ed è per questo, per non "darla vinta" a tale insipiegabile atteggiamento e scelta irrazionale, che le associazioni glbt e operatori della cultura, in primis il Teatro Libero di Milano, hanno deciso di offrire comunque uno spazio di accesso a una conoscenza artistica che riguarda tematiche che non interessano solamente una determinata comunità, ma utta la collettività: perchè parla di storie, affetti, amori, sensazioni, emozioni di persone comuni in una quotidianeità comune con un linguaggio estetico non conformista ma internazionale. La cultura è democrazia. Su questo principio si fonda una prassi che dovrebbe fare crescere una comunità, una società, una città. Ma la negazione di tale principio è presente in pratiche promosse dalla Giunta comunale che hanno visto un'azione sicuritaria da parte dell'amministrazione con conseguenti sospensioni di attività di centri importanti per la diffusione e l'accesso alla cultura. Accessi plurali, indistinti, indiscriminati. Il Teatro Libero ha visto sospendere le proprie attività per 7 mesi. E' un luogo aperto, dinamico, indipendente. Ma questo atteggiamento e questa decisione sono insostenibili, come insostenibili ed eccessivi sono i provvedimenti che hanno penalizzato altri spazi, dalle ordinanze che limitavano alle 24,00 le attività commerciali, massima espressione di un centrodestra che vuole spegnere le luci alla città, ai continui controlli ai circoli ARCI, Casa 139, al Plastic, tempio della cultura musicale indiscusso nel panorama internazionale, ai teatri, cinema, spazi all'aperto come la cascina Monluè, area in cui si svolgevano rassegne musicali eccellenti e di richiamo globale sperimentale. E' una città ferma e immobile. Come candidato al Consiglio di Zona 4 nella Lista Civica Milly Moratti per Pisapia, in totale sintonia con Jacopo, il candidato amico in Consiglio Comunale nella Lista Milano Civica per Pisapia Sindaco, ritornerò spesso su questo problema, sull'assenza di una politica culturale attenta e seria da parte del comune, sull'immobilismo in cui si trova questa città per un atteggiamento miope dei propri amministratori. La città non si merita questo, ne sono convinto e certo. Non lo meritano i tanti operatori che vivono e diffondono la cultura, l'arte. Operatori sono questi che proseguono nella propria attività, nella propria dedizione, ma affidandosi al carattere volontaristico con difficoltà economiche elevate, ristrettezze pesanti e onerose. Occorre pensare a una strategia culturale che faccia degli accessi alle forme di espressività varie la propria base fondante. Perchè non è il tanto decantato bilancio comunale che ha visto donare fondi ai soliti noti: ma sono i soliti inascoltati che offrono circuiti veri di conoscenza e di fruibilità artistica che devono essere ascoltati. Ci sono molte compagnie giovanili che vogliono essere messe alla prova, anche affidando compiti e responsabilità di diventare protagonisti di questa città del silenzio, del buio, del soffocamento quotidiano, dell'alienazione, così come si presenta dopo decenni di governo del centrodestra. L'EXPO 2015 poteva essere l'occasione per veicolare fondi ai tanti virtuosismi che vivono il territorio e il tessuto culturale, ma che sono inascoltati, non accolti semplicemente perchè non si conformano a un clientelismo che ammorba questa città. Ma perchè non si destinano maggiori fondi, chiamando a raccolta in un confronto attivo operatori culturali, cittadini, fruitori, veicolatori, compagnie teatrali, artisti, gestori di locali in cui si fa cultura di elevata qualità? Perchè è assente nell'amministrazione uscente, spero non rientrante, questa volontà, mentre vi è un'attenzione a disperdere risorse ed energie nei soliti circuiti, nelle solite caste? La mia non è una domanda retorica, ma seria. Perchè si investono fondi nei grandi eventi spot, quelli che passano come meteore senza lasciare un tessuto connettivo e una continuità? Perchè si spende in consulenze d'oro per consulenti spesso non adatti mentre si taglia sul bilancio culturale della città, sul sostegno ai teatri, fiore all'occhiello da sempre in una città come Milano, rete che dovrebbe vedere vitalità e accesso alle giovani generazioni di artisti, come avviene a Parigi? Queste domande sono inevase. I soldi vengono dati a mostre dove ciò che conta è l'affare di alcuni bottegai, vedi l'ultima mostra dell'ex assessore alla cultura, Vittorio Sgarbi, mentre altre realtà che organizzano performance di qualità e di livello vengono messe all'angolo. Come all'angolo viene messa la rassegna teatrale che parla di omosessualità, perchè ancora pregiudizi e strumentalismi ideologici incrostano e ingabbiano in modo provinciale una città che vorrebbe vivere e crescere. Le attività culturali si inseriscono in una stagione che vede sensibilizzare poltiicamente sul tema dei diritti civili e dei diritti della comunità lgbt: l'arte è un veicolo che raggiunge molti e può raggiungere coloro che sono fuori da dinamiche concettuali e di attivismo poltico. Che cosa si intende fare, quindi? Di certo cambiare pagina a un lungo racconto che rischia di diventare stantio e obsoleto: quello di un'amministrazione comunale incapace di legegre la società, le dinamiche culturali di questa collettività, compromessa a interessi corporativi che escludono e silentiscono tutto ciò che potrebbe diventare, e deve diventare, protagonista e parte attrice del futuro di questa metropoli. La comunità lgbt e le espressioni artistiche che parlano di tematica lgbt è uno dei soggetti che si inserisce in questo contesto dirompente, che deve essere liberato.

 

Alessandro Rizzo

Candidato Lista Civica Milly Moratti per Pisapia

Consiglio di Zona 4 Milano

 

Alessandro Rizzo

Candidato Lista Civica Milly Moratti per Pisapia

Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 29 Aprile, 2011 - 10:19

TANGENTI PER APPALTI ALER: MA IL COMUNE DOV'ERA?

E' alquanto curioso che il sindaco uscente, Letizia Brichetto Moratti, affermi che "rispetti per tutti gli accertamenti che dovranno essere fatti con l'augurio che si verifichino tutte le responsabilità e che chi è responsabile paghi, come sempre". E' curioso difronte alle nuove indagini che stanno vedendo indagati per turbativa d'asta e corruzione il direttore generale dell'Aler Domenico Ippolito e il direttore dell'area gestione Marco Osnato, oggi candidato in comune nelle fila del PdL, vicecoordinatore cittadino, genero di Romano La Russa. Il caso è sorto quando l'esposto dell'associazione "Sos Racket" ha sostenuto come ci siano state modalità irregolari per l'assegnazione dei bandi a imprese per le pulizie e la gestione del verde condominiale, società che non hanno mai partecipato ad alcuna gara, ma semplicemente scelte. Dico che è curiosa l'affermazione del sindaco uscente in quanto non è la prima simile asserzione che esprime difronte a casi analoghi, che hanno visto comportamenti poco regolari e alquanto clientelari, anche di corruzione, presentarsi all'interno degli organi amministrativi di questa città e dei suoi servizi. Dico che è curioso vedere come si deleghi alla Magistratura il compito, legittimo, indipendente, quanto necessario e doveroso, di accertare responsabilità a posteriori, ossia dopo che i fatti si sono verificati, senza alcuna azione, che dovrebbe essere condotta dall'amministrazione pubblica, di controllo e di garanzia del rispetto delle regole e delle normative in materia di appalti, di bandi, di cessione di servizi. Perchè oggi si parla di turbativa d'asta, mentre ieri si parlava di società costituite ad hoc per riciclo di denaro a cui è stato affidato l'appalto di interventi edilizi, oppure società indebitate che hanno chiuso sciogliendosi e, dopo, ricostituendosi sotto altre forme, a cui è stato dato in appalto piani integrati di intervento in aree centrali e importanti della città, come Porta Vittoria. Qual'è il livello di controllo che il Comune ha adottato in questi anni per garantire trasparenza e legalità in questi ambiti? Non occorrerebbe verificare prima della gara d'appalto la natura delle imprese per, poi, agire opportunatamente avendo chiarezza che gli appaltatori siano affidabili e rispettosi della legalità? Forse all'occasione una commissione d'inchiesta sulle connessioni tra affari malavitosi e iniziative economiche inerenti a Expo 2015 avrebbe aiutato. Non dovrebbe essere il Comune a verificare che negli enti municipali siano rispettati i livelli e le procedure giuste e regolari per l'assegnazione degli appalti con gare di bando trasparenti, dichiarate, senza pericoli di possibili turbative? Spero anche io che la magistratura faccia il suo corso e attendo il verdetto finale: ma forse più legalità e rispetto delle regole sarebbe necessario richiederlo da parte di un organo assoluto di garanzia politica quale dovrebbe essere un Comune e un'amministrazione comunale. Si spera che questa esigenza venga in un futuro prossimo, iniziando col cambiare la maggioranza al governo di questa città.

 

Alessandro Rizzo

Candidato Lista Civica Milly Moratti per Pisapia

Consiglio di Zona 4 Milano

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