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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 11 Settembre, 2007 - 14:40

No dal Molin ...sabato 15 settembre 2007

azioni dirette contro costruzione
nuovabase Usa

COMUNICATO STAMPA

NO DAL MOLIN: SABATO AL VIA LAVORI PER LA COSTRUZIONE DEL
PARCO PUBBLICO DELL’ALTROCOMUNE ALL’INTERNO
DELL’AEROPORTO DAL MOLIN

Nonostante il parere favorevole del Governo Prodi alla
costruzione della nuova installazione militare a Vicenza, la
vicenda Dal Molin non è affatto chiusa. E’ in corso in
questi giorni, infatti, la settimana di mobilitazione del
Presidio Permanente, con l’apertura del Festival e del
campeggio, dove giungono ospiti da tutta Italia.
Il 13, 14 e 15 settembre si svolgeranno le azioni dirette
volte a dimostrare la determinazione del movimento vicentino
e a rimettere in discussione la realizzazione
dell’installazione militare.

La più importante, quella di Sabato 15, avrà come
obiettivo proprio l’aeroporto Dal Molin dove arriverà il
corteo che partirà dall’area in cui si svolge il
Festival. «Vogliamo iniziare i lavori di costruzione del
nuovo parco pubblico al Dal Molin – dichiarano da Presidio
Permanente contro la costruzione della nuova base Usa.
L’obiettivo degli organizzatori è entrare
nell’aeroporto in cui è prevista la realizzazione del
progetto statunitense e piantare decine di pini. La
manifestazione servirà anche ad ispezionare il terreno su
cui dovrebbe sorgere la nuova base per verificare se siano
già iniziati lavori di bonifica e sminamento.

Giovedì 13, invece, i vicentini contrari alla nuova base
contesteranno ancora una volta il Sindaco Hullweck,
colpevole di aver svenduto la città e di aver recentemente
definito “barbari” coloro che si oppongono alla
realizzazione del progetto. L’Altrocomune dichiarerà la
Giunta pericolante ed il Sindaco non rappresentativo della
volontà della comunità locale.

Venerdì 14 sarà la volta della caserma Ederle, sede
logistica e gestionale della 173° Brigata Aerotrasportata
statunitense; i vicentini intendono dimostrare di essere in
grado, in qualunque momento, di limitare l’operatività
della base di guerra.

Presidio Permanente, Vicenza, 11 settembre 2007

************ ********* ********* ********* ********* ********* ********* **
Presidio Permanente No Dal Molin
Via Ponte Marchese - Vicenza
c.p. 303 36100 Vicenza

www.nodalmolin. it

IL FUTURO è NELLE NOSTRE MANI
Difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra
************ ********* ********* ********* ********* ********* ********* **

Martedì, 11 Settembre, 2007 - 07:28

Per non dimenticare...

Article du 10 septembre 2007 
Martedì, 11 Settembre, 2007 - 07:24

11 settembre.....

 senza Pinochet? Ma con Bachelet...

A 34 anni dal colpo di stato, doveva essere il primo 11 settembre senza Augusto Pinochet, il dittatore deceduto nel suo letto lo scorso dicembre. Invece è già il primo 11 settembre con repressione preventiva dopo molti anni.

Ieri almeno 147 cittadini sono stati arrestati e centinaia sono stati fatti oggetto di lancio di lacrimogeni e getti d'acqua da parte dei Carabinieri.

La manifestazione repressa, era stata convocata da Associazioni per i diritti umani, Familiari di detenuti desaparecidos (AFDD) e avevano aderito il Partito Comunista, il Partito Umanista, la Sinistra Cristiana e spezzoni della coalizione di governo. Tra gli arrestati vi sarebbero alcune decine di familiari di desaparecidos. La repressione si è scatenata quando la testa della manifestazione ha tentato di entrare nella Via Morandé (l'accesso principale della Moneda al tempo di Allende, ma considerata un luogo proibito da Bachelet) per lasciare un omaggio al Presidente.

La manifestazione, che poi si è conclusa al Cimitero Generale di Santiago, seguiva di dieci giorni il grande sciopero contro il neoliberismo conclusosi con la brutale repressione ordinata dalla Presidente Michelle Bachelet (Partito Socialista) che aveva causato oltre 700 arresti.

Oggi, 11 settembre, in teoria non ci sono manifestazioni autorizzate per ricordare Salvador Allende e le altre vittime dell'11 settembre, ma almeno una dozzina dovrebbero essere "tollerate" dal governo. Di nuovo la via Morandé sarà il luogo caldo. I GAP, la scorta del Presidente legittimo che lo difese fino all'ultimo istante, tenteranno di depositare una corona di fiori nel punto dal quale uscirono le salme di Don Salvador e i GAP stessi trucidati l'11 dai golpisti.

Lunedì, 10 Settembre, 2007 - 16:37

UOMO CAVIA: esperimenti nei lager su omosessuali

UOMO CAVIA

 

Esperimenti su omosessuali nel Lager di Oranienburg

 

Rome Gay News”, N. 465, 25 febbraio 2006
Dopo la distruzione del movimento omosessuale tedesco operata dal nazismo, e la catastrofe della seconda guerra mondiale, negli anni Cinquanta ripresero alcuni timidi tentativi di ricostruzione. Una delle prime pubblicazioni ad apparire fu “Der Weg” (“La Strada”), che nel sottotitolo si presentava come giornale per “l’amicizia e la tolleranza”. Nel 1953 vide la luce “Humanitas”, organo ufficiale della "Società per i Diritti Umani" ("Gesellschaft für Menschenrechte"). Fu su questo mensile che, nel corso dell’anno successivo, apparve una serie di articoli considerati il “primo, autentico rapporto sulla detenzione degli omosessuali nei campi di concentramento“ (Rector, “The Nazi Extermination of Homosexuals”, Stein and Day, New York, 1981). Quello che segue è l’articolo iniziale di questa serie; quello che fece conoscere a chi non sapeva, o non voleva sapere, la triste sorte degli omosessuali nei campi di concentramento. Non era mai apparso prima in italiano: grazie a Enrico Oliari per la traduzione. (Massimo Consoli)
Da “Humanitas”, 2.Jahr Nr. 7 – Hamburg / Juli 1954
UOMO CAVIA

 

di Classen von Neudegg
traduzione dal tedesco di Enrico Oliari
Dal mio diario del 1939 – 1945  Campo di concentramento di Oranienburg
Il lettore di “Humanitas” mi deve scusare se ogni tanto ricordo i fatti e gli avvenimenti del III Reich, e se con insistenza chiedo di non ripetere e di non approvare i metodi di quel tempo. Solo preservando la conoscenza si può proteggere il futuro dal continuare gli errori e dalle conseguenze del passato.
Allora, in Germania, l’uomo non era più un corpo con uno spirito e il prodotto dell’amore del Creatore, ma veniva giudicato solo come prodotto di un valore o di un non valore razziale, e veniva classificato come segue:
a)      Superuomo, cristallizzato dall’elite del partito: il Fuehrer.
b)      Uomo, suddiviso in seguaci di questa corrente e quelli che potrebbero diventare seguaci.
c)      Sottouomo, la feccia dell’umanità: pederasti ed ebrei.
Con questi ultimi gruppi elencati venivano riempiti i bidoni dell’immondizia della nazione, cioè i campi di concentramento, e usati per essere spremuti e ricavarvi ancora qualcosa.
Per questo scopo c’erano alcune possibilità...
Posso ricordare una di queste? Intanto luogo e tempo del fatto:  il campo di concentramento di Oranienburg-Sachsenhausen, estate 1944.
Una mattina c’era nuovamente tanta agitazione fra i pazienti della mia baracca dell’ospedale dovuta alla paura e alla incertezza per le regole imposte dall’amministrazione delle SS. L’impiegato della divisione politica aveva richiesto e ritirato certe cartelle cliniche da parte dell’istituzione di controllo. Cosa avrebbe potuto significare? Pericolo di trasferimento? Squadrone delle iniezioni letali? Le curve della febbre si alzavano rapidamente. Gli ammalati erano pieni paura e paralizzati dallo spavento. Dopo alcuni giorni venne rivelato il brutale segreto delle carte richieste: erano stati richiesti esperimenti col fosforo su persone vive, cioè dovevano essere ricercati e provati dei metodi per guarire le ferite da fosforo. Agli “oggetti” dovevano essere inferte ustioni da fosforo e poi medicati secondo il protocollo. Per tali esperimenti erano da utilizzare:
-         ebrei
-         omosessuali
Gli esperimenti dovevano essere fatti in modo spontaneo, eseguiti con cura e sorvegliati continuamente. Il medico del lager responsabile doveva consegnare personalmente i rapporti del reparto di sperimentazione all’Ufficio della Sicurezza di Berlino.
Questi esperimenti vennero eseguiti con tutte le cautele per quanto riguardava l’igiene e la precisione, ma devo tacere sugli effetti collaterali, che si sono verificati con indicibile dolore, paura, sangue e lacrime, perché ciò è impossibile da esprimersi con le parole.
Ma posso e devo gridare: non dobbiamo mai più uccidere!

Venerdì, 7 Settembre, 2007 - 13:28

La memoria di Dax permarrà, nonostante un atto incivile

Il murales dedicato a DAX viene cancellato come un normale tag, ossia scritte che spesso appaiono su alcuni muri di abitazioni, spesso insostenibili dal punto di vista estetico, spesso di insignificanza artistica, ma pur sempre un messaggio. Il disegno che i compagni e gli amici di Dax dedicarono al giovane ucciso durante un'aggressione di matrice fascista avvenuta fuori da un locale a Milano nel marzo 2003, oltre ad avere tutti i connotati di realizzazione artistica, ben curata, ben formulata, con la capacità espressiva e di denuncia di un avvenimento che ha insanguinato una città, Medaglia d'Oro della Resistenza, oggi teatro di episodi di recrudescenza violenta di genere politico, era un tributo fraterno e affettuoso a una persona cara, che ha dedicato gran parte del proprio tempo in azioni sociali e democratiche, di rivendicazione dei diritti e di promozione dell'emancipazione del genere umano. Non posso che essere concorde con l'assessore alla cultura, Vittorio Sgarbi, più volte dal sottoscritto criticato, ma, in questa occasione, condiviso: era un atto "di pietas" quello del murales dedicato a Dax dai propri amici che è stato cancellato con imperizia e grave irresponsabilità grossolana per volontà e decisione dell'assessorato al demanio del Comune. Io penso, come ha scritto Sgarbi, che questo atto non è consonante con un'impostazione cattolica di una Giunta, che spesso si forgia come paladina dei valori cristiani, ma a corrente alternata: in quest'occasione la "pietas" per un defunto è stata vilipesa senza colpo ferire.
Penso, però, che questo atto di inciviltà dell'amministrazione non possa essere tollerabile. Io, personalmente, sono dell'idea che nessun'opera debba essere cancellata e violata, perchè essa è testimonianza di un tempo, di un'era, di un'epoca, di una persona, in questo caso, vittima di un'aggressione che non dovrà ripetersi in futuro, pena la messa in pericolo, come già sta avvenendo da più mesi a questa parte, della convivenza democratica e civile.
Da qui si genera, poi, un lungo dibattito sul valore e l'importanza dei graffiti: in piena epoca di "criminalizzazione" dei writers, di generalizzazioni, di equiparazioni penali, di repressione della libertà di espressione artistica, di censure di film e libri che trattano delle storie di questi ragazzi che vivono la città in una dimensione alternativa a livello culturale, non posso che rigettare un comportamento di tale portata che considero oltrechè volgare, cinico e ignobile.
Spero che il Comune destini uno spazio, un altro spazio pubblico affinchè si possa realizzare un nuovo graffito che esprima, come opera artistica dei nostri tempi, non solo il ricordo della persona, ma dei valori e dei principi per cui lui ha combattuto e per cui si ha creduto, ossia quelli di libertà e di giustizia sociale.
Credo che le parole della mamma di Dax, Rosa Piro, siano esemplari:"Mi sento trafitta da un doppio dolore, quello di mamma e di antifascista". Io stesso non posso che provare questo sentimento di indignazione e credo che questo ato offenda la memoria e l'offesa della memoria è sinonimo di offesa alla civiltà di un Paese, alla sua storia, alla sua collettività come corpo sociale comune, unito, compato e, soprattutto, libero, emancipato, non soggetto a nessun tipo di intervento esterno strumentalizzante e strumentalizzabile per fini faziosi e indegni.
E' vero quel che dice Sgarbi:"questo è un atto di crudeltà contro un morto". Sgarbi ha già promosso un'iniziativa internazionale dedicata alla storia dei Writers e alla valorizzazione degli spazi pubblici in un'ottica artistica e culturale che arricchisca questa città affossata da un grigiore insostenibile e triste, malinconico e spersonalizzante: penso che rendere gli spazi pubblici luoghi di libera espressione artistica e della creatività, della circolazione delle esperienze culturali e pittoriche, sia un modo rivoluzionario del pensare la città come nostra e come luoghi di aggregazione e di manifesto pronunciamento dei propri saperi e del proprio pensiero, della logica e dell'analisi del reale nelle sue contraddizioni, utili, queste ultime, per una conoscenza della nostra stessa città e del suo sviluppo.

Dax rimarrà nella nostra memoria collettiva contrastando tentativi che tendano a cancellare con un crudele e incivile colpo di spugna, nel senso non solo letterale ma anche fisico del termine, in questa occasione, il suo ricordo e il ricordo di un episodio che non è stata, come sostenuto in modo svilente e indegno da parte del consigliere di AN Fidanza, che definisco essere "rex" dei revisionisti, "rissa da bar" ma, bensì, attacco violento e persecutorio artatamente concepito e scientificamente attuato da gruppi organizzati di estrema destra. Il nuovo graffito dovrà, come detto dalla madre di Dax, a cui esprimo tutta la mia solidarietà, essere "di monito perché quello che è accaduto non si ripeta".

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 7 Settembre, 2007 - 10:33

Nuovo cantiere edilizio in via Della Ferrera

Allego l'interrogazione presentata ieri sera - 6 settembre - in Consiglio di Zona 6 riguardante la richiesta di informazioni sull'apertura di un nuovo cantiere di edilizia privata in via Della Ferrera.

Venerdì, 7 Settembre, 2007 - 10:32

Dissuasori di velocità in via Bardolino

Allego l'interrogazione presentata ieri sera - 6 settembre - in Consiglio di Zona 6 riguardante la richiesta dei dissuasori di velocità sulla via Bardolino.

Venerdì, 7 Settembre, 2007 - 10:31

Area giochi di via Mazzolari ang.Barona

Allego l'interrogazione che ieri sera 6 settembre ho presentato in Consiglio di Zona sul degrado del nuovo parco giochi di via Barona angolo via Mazzolari.

Giovedì, 6 Settembre, 2007 - 11:27

Nella valle di San Felix, l´acqua piú pura del Cile

Nella valle di San Felix, l´acqua piú pura del Cile scorre nei fiumi alimentati da due ghiacciai.
Grandissimi giacimenti d´oro, argento e altri minerali sono stati individuati sotto questi ghiacciai.
Per arrivare a questi giacimenti, sará necessario rompere e quindi distruggere questi ghiacciai, - niente di cosí folle é mai stato concepito nella storia del Mondo, - e fare due grandissimi buchi, ognuno dei quali sará grande come una montagna, una per l´estrazione e l´altro per lo scarico della miniera.
Questo progetto si chiama PASCUA LAMA. La compagnia si chiama Barrik Gold.  
L´operazione é stata pianificata da una multinazionale della quale é membro Gorge Bush padre.
www.barrick.com http://www.barrick.com/ >
Il governo cileno ha approvato il progetto che doveva cominciare giá nel 2006.
L´unico motivo per cui non é ancora cominciato é perché I contadini hanno ottenuto una sospensione dei lavori. Se distruggono i ghiacciai, non distruggono solo questa speciale fonte d´acqua pura, ma inquineranno anche I due fiumi, cosí che non saranno piú adatti al consumo sia umano che animale dovuto al cianuro e all´acido solforico usato nel processo di estrazione. Tra l´altro tutto l´oro che sará estratto verra inviato tutto alla multinazionale straniera e non ci sará nessun guadagno per la gente che vive in questi luoghi. A loro resteranno l´acqua avvelenata e le conseguenti malattie.
I contadini hanno abbastanza tempo per lottare per la propria terra, peró non hanno potuto usufruire della televisione perché il ministero dell´interno lo ha proibito. L´unica speranza per bloccare questo progetto è ottenere l´aiuto della Giustizia Internazionale.
Il mondo deve sapere quello che sta succedendo in Cile. Il posto dove si puó cominciare a cambiare il mondo é questo.

Fai circolare questo messaggio fra I tuoi amici in questo modo: Per favore copia questo testo e mettilo in un nuovo messaggio, aggiungendo la tua firma e inviandolo a tutte le persone che conosci... .
Se arrivi alla persona Nr. 200 che riceve questo messaggio mandalo a nopascualama@yahoo.com perché sia inviato al governo cileno.
No alla miniera aperta Pascua Lama nella cordigliera delle Ande sopra la frontiera tra Cile e Argentina .
Chiediamo al governo Cileno che non autorizzi il progetto per proteggere I due ghiacciai, la purezza dell´acqua delle valli di San Felix e El transito, la qualitá della terra coltivabile nella regione di Atacama e la qualitá della vita della gente che vive in queste terre.
 Grazie,
 1. Alessandra Monari (Padova, Italia).
 2. Giovanna Albertin (Padova, Italia).
 3. Francesca Casella (Padova, Italy).
 4. Luisa De Biasio Calimani (Padova, Italia)
 5. Loredana Mozzilli (Roma, Italia)
 6. Roberto Ballarotto (Rome, Italy)
 7. Stefania Verona (Lucca, Italia)
 8. Tiziana Folchi (Lucca Italia)
 9. Sabrina Tomei(Lucca,Italia)
 10 Lorenzo Arias Sr. (Lugano, Suiza)
 11. Ramona Muñoz (Lugano, Suiza)
 12.Viviana Viano ( Montagnola, Suisse)
 13. Fabio Ciceri (Pregassona, Svizzera)
 14. Francesca Ciceri (Pregassona, Svizzera)
 15. Maria-Elena Malocchi (Chiasso, Svizzera)
 16. Francesca Greco (6991 Neggio - Svizzera)
 17. Patrick Andezzato (6987 Caslano - Svizzera)
 18. Attilio Bloch (6984 Pura - Switzerland)
 19. Manuela Bloch (6984 Pura - Switzerland)
 20. Nathalie Bloch(6984 Pura - Switzerland)
 21. Aline Bloch (6984 Pura - Switzerland)
 22. Thierry Bloch (6984 Pura - Switzerland)
 23. Paola Pronini Medici (6873 Corteglia - Switzerland)
 24. Gianmario Medici (6873 Corteglia - Switzerland)
 25. Carla Pronini (6928 Manno - Switzerland)
 26. Sergio Pronini (6928 Manno- Switzerland)
 27. Silvia Lafranchi (6670 Avegno - Switzerland)
 28. Maurizio Crocco (Roma, Italia)
 29. Rodolfo Bigotti (Roma,Italy)
 30. Carlo Cartier(Modica, Italy)
 31.Rosario Galli (Roma, Italia)
 32.Gilda Martuscelli(Bologna, Italia)
 33.Maria Teresa Martuscelli(Roma,Italia)
 34..Marina Mazzoli (Bologna, Italy)
 35.Roberta Bellavia (Bologna, Italy)
 36.Marco Chan (Modena Italy)
 37.Luca Gammelli (Italy)
 38.Micaela Colapietro (Firenze, Italia)
 39.Caterina Scardigli (Firenze, Italia)
 40.Guido Incerti ( Firenze, Italia)
 41.Elisabetta Raminella (Venice.Italia )
 42.Enzo Agresti (Venezia.Italia)
 43.Piovesan Marco (Venezia.Italia)
 44. Cristina Mastrotto (Milano. Italia)
 45 Vale ntina Gadotti (Trento. Italia)
 46. Marilena Bianchi (Trento. Italia)
 47. Antonella Pastorino (Trento ,Italia).
 48 Marco Cavalieri (Trento - Italia).
 49. Bruna Passerini (Trento - Italia)
 50. Pagliari Laura (Rovereto - Italia)
 51. Francesca Manzini (Roverto - Italia)
 52. Laura Cantini (Folgaria - Italia)
 53. Maurizio Manzini (Folgaria - Italia)
 54. Laura Kiss (Roma- Italia)
 55. Joanito Liberti (Roma-Italia)
 56. Donata Richichi (Roma - Italia)
 57. Giulio Viganò-Corneli (Roma - Italia)
 58 Adriana Viganò- Corneli (Perugia-Italia)
 59. Maurizio Segantini (Perugia - Italia)
 60. Luca Boccardini (Perugia - Italia)
 61. Chiara Tamburri ( Ascoli Piceno - Italia)
 62. Andrea Antonucci (San Benedetto Del Tronto - Italia)
 63. Cristiano De Angelis (Monteprandone - Italia)
 64. Alberto Ripari (Wolfsburg - Deutschland)
 65. Massimiliano Gabrielli (Ancona - Italia)
 66. Simone Poeta (Polverigi - Italia)
 67. Massimo Raffaeli (Jesi - Italia)
 68. Carmela Affuso (Fabriano-Jesi)
 69. Alessandra Monti (Castello di Serravalle - Italia)
 70. Carlo Onofri (Castello diSerravalle - Italia
 71. Lorenzo Marsigli (Bazzano, Italia)
 72 Chiara Mariani (Bazzano, Italia)
 73 Giacomo Zaccherini (Bazzano, Italia)
 74 Chiara Romagnoli (Bazzano, Italia)
 75 Giovanni Cappellaro (Bologna, Italia)
 76 Laura Simioni ( Treviso, Italia )
 77 Giorgio Gardiman (Treviso Italia)
 78 Antonio Maria Banfi (Vimercate (Milano), Italia)
 79 Gabriella Piolanti (Vimercate (Milano), Italia)
 80 Mauretta Mainardi (cassina de' Pecchi - Italia)
 81 Learco Amadori (cassina de' Pecchi - Italia)
 82 Luciana Raffaldi (Peschiera Borromeo (Milano)-Italia)
 83 Daniele Ardigò (Cremona- Italia)
 84 Graziella Pregnolato (Milano - Italia)
 85 Alberto Riccardi (Voghera - Italia)
 86 Roberto Cazzaniga (Carate B.za - MI, Italia)
 87 Giampiero Sirtori (Carate B.za - MI Italy9
 88. Francesco Nicolini (Carate Brianza - MI, Italia)
 89 Roberto Ferioli (Paderno Dugnano - MI, Italia)
90  Elena Cavallone  (MI, Italia)
91  Germana Pisa (MI Italia)
92 Alessandro Rizzo (MI Italia)
Giovedì, 6 Settembre, 2007 - 11:10

Global cities: i cambiamenti delle megalopoli

Global Cities alla Tate Modern  Global Cities. Turbine Hall, Tate Modern  Global Cities: una mostra alla Tate Modern 
20 giugno - 27 agosto 2007

 http://www.labiennale.org

Global Cities è una mostra che esamina i recenti cambiamenti avvenuti in dieci città di interesse globale: Il Cairo, Istanbul, Johannesburg, Londra, Los Angeles, Città del Messico, Mumbai, San Paolo, Shangai e Tokyo. L’esposizione apre dal 20 giugno al 27 agosto 2007 e presenta una spettacolare installazione nella Turbine Hall della Tate Modern.

Global Cities, aperta all’intero pubblico della Tate, è organizzata in collaborazione con la Fondazione La Biennale di Venezia e grazie alla partecipazione di Land Securities e al supporto di Savills e Derwent London.

La mostra comprende i lavori di architetti e artisti di fama internazionale come Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Herzog e de Meuron, Nigel Coates, Nils Norman, Richard Wentworth, Fritz Haeg, Hillary Lloyd, Celine Condorelli e Can Atlay.

Global Cities nasce dalla sezione centrale della 10. Mostra Internazionale di Architettura, che, tra settembre e novembre 2006, ha registrato la presenza di oltre 130.000 visitatori: la mostra di architettura più visitata fino a oggi tra quelle della Biennale di Venezia. L’esposizione alla Tate Modern ha Londra come punto di riferimento per un percorso comparativo tra le città analizzate. L’allestimento della mostra nella Turbine Hall sarà a cura di Pentagram.

L’esposizione si concentra sulle problematiche più importanti che i grandi centri urbani si trovano ad affrontare: dai flussi migratori alla mobilità, dall’integrazione alla crescita sostenibile. L’analisi delle cinque tematiche principali analizzate - velocità, dimensione, densità, diversità e forma – trae spunto da uno studio socio-economico e geografico condotto da ricercatori della London School of Economics.

Oltre a questi dati, la mostra alla Tate Modern presenta una vasta gamma di opere artistiche sotto forma di video e fotografie che offrono interpretazioni soggettive delle condizioni urbane in ognuna delle dieci città. Le commissioni di artisti e architetti hanno focalizzato la loro attenzione sul contesto londinese e su problematiche specifiche come la sostenibilità e l’integrazione; questi lavori, appositamente realizzati, saranno esposti sia nella Turbine Hall che nell’area di Southwark.

Metà della popolazione mondiale vive oggi in aree urbane; per questo le città sono sempre più al centro del dibattito pubblico, della speculazione culturale e dell’attenzione dei media. Un secolo fa solo il 10% degli abitanti del pianeta viveva in città, mentre entro il 2050 si prevede che il 75% degli 8 miliardi di persone che popolano la Terra vivrà in aree urbane, in particolare nel Sud del mondo. La forma, le dimensioni e la struttura di megalopoli esplosive come Mumbai, Shangai, Città del Messico, Istanbul o Il Cairo influenzano non solo la vita dei milioni di nuovi abitanti ma anche la salute e la sostenibilità dell’intero pianeta, visto che da esse dipende il 75% del totale delle emissioni di CO2. La crescente importanza economica, sociale e culturale fa sì che le città siano oggi più importanti che mai e che diventino il crocevia della creatività, della crescita economica e dei conflitti sociali.

La mostra costituisce inoltre l’occasione di avviare un dibattito allargato che si svilupperà attraverso una serie di incontri pubblici. Il programma prevede anche film e dibattiti che avranno luogo durante il weekend tra il 22 e il 25 giugno alla Architecture Foundation di Londra.

Informazioni
Helen Beeckmans/Daisy Mallabar, Tate Press Office
Tel. 0044 20 7887 8731, e-mail pressoffice@tate.org.uk
Erica Bolton, Bolton and Quinn
Tel. 0044 20 7221 5000, e-mail erica@boltonquinn.com

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