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.: Il Blog di Angelo Valdameri
Mercoledì, 5 Marzo, 2008 - 13:20

“Con Ingrid Betancourt. Per la sua libertà”

Carissim* tutt*,
informo che è mia intenzione domani, giovedì 6 marzo, in occasione della vicinanza della Festa della Donna, presentare un ordine del giorno in Consiglio di Zona 4 che invita il consiglio stesso ad aderire all'appello per la liberazione di Ingrid Betancourt e della sua assistente Clara, mobilitando il Comune e gli altri consigli circoscrizionali a provvedere, come ha fatto il Comune di Roma, a forme e iniziative rivolte a ricordare questo sequestro odioso e ingiusto di una donna da sempre in lotta contro la corruzione, per l'ambiente e per l'affermazione dei diritti civilie d elle pari opportunità, la cui segregazione, per mano delle Farc, è totalmente oscurata dai media internazionali. In Italia un'ampia mobilitazione giornalistica condotta dalla eccellente rubrica del TG3, "Night News", ha dedicato spazi al disperato caso di Ingrid e di Clara, di cui non si conoscono notizie da tre anni, ultimo periodo in cui si è riusciti a mettersi in contatto con lei. Ricordare il sequestro di Ingrid e richiederne la liberazione: questa è la natura dell'appello e dell'inivito che nel mio intervento rivolgerò al consiglio di zona e al consiglio comunale, affinchè si ponga fine a un'ingiustizia e a una stato di perenne conflitto e di guerra in nome del profitto e della sopraffazione. In Consiglio Comunale, nella riunione di lunedì, la consigliera Patrizia Quartieri è stata presentatrice di una simile proposta: l'ordine del giorno che presenterò sarà rafforzativo di questo appello e impegno civile e trasversale, che deve unire tutte e tutti nella battaglia contro ogni ostacolo al proseguimento della pace e della convivenza, dell'affermazione della giustizia sociale e del solidarismo. In nome di Ingrid, da sempre sorretta nella sua azione da questi egregi e illustri ideali e valori.

Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

“Con Ingrid Betancourt. Per la sua libertà”

 
In occasione della Festa della Donna rivolgo l’invito tramite il presente ordine del giorno, che indirizzo ufficialmente alla Presidenza del Consiglio di Zona 4 e al Consiglio stesso, affinché il Consiglio di Zona si faccia promotore presso il Comune di Milano di un’iniziativa e di una presa di posizione volte a ricordare e denunciare nel giorno dell’8 marzo il sequestro di una donna, Ingrid Betancourt, rapita dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia il 23 febbraio 2002, mentre si trovava a Vicente del Caguan, 740 chilometri a sud di Bogotá.
Ingrid è stata una candidata ecologista alle presidenziali colombiane ed è stata eletta senatrice nel 1999 catalizzando un buon numero di consensi popolari nelle consultazioni.
 
Da sempre si è schierata e ha agito contro la corruzione, che ammorba il sistema amministrativo e istituzionale colombiano, portando un progetto e una proposta di cambiamento e di rinnovamento culturale e civile, all’insegna dei diritti civili, umani e della legalità democratica, della giustizia e dell’eguaglianza, delle pari opportunità.
 
Con questa frase, “Con Ingrid Betancourt. Per la sua libertà”, è opportuno che il consiglio di zona aderisca all’appello, da più parti sottoscritto e formulato, soprattutto da associazioni giornalistiche, da organizzazioni non governative per i diritti umani e da vari enti istituzionali locali, quali il Comune di Roma, e nazionali, dove si richiede la liberazione di Ingrid invitando gli altri consigli circoscrizionali e il consiglio comunale a fare altrettanto.
 
L’assenza di informazioni circa la situazione in cui si trova Ingrid Betancourt e il silenzio mediatico e della stampa a riguardo della sua segregazione, insieme alla sua collaboratrice  Clara Rojas, conseguente a un rapimento condotto per affossare il suo impegno contro la corruzione e per l’affermazione dei diritti umani e civili, devono essere elementi che invitino le autorità istituzionali locali a richiedere il rilascio immediato di Ingrid e di Clara e l’affermazione della giustizia e della verità.
 
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 3 Marzo, 2008 - 08:10

SINISTRA ARCOBALENO: IL PROGRAMMA

I punti del programma

1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
5. Libertà e autodeterminazione femminile
6. La pace, il disarmo
7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
8. Le "Grandi Opere" di cui il Paese ha bisogno
9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
10. La casa è un diritto, non una merce
11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
14. Una informazione libera, pluralista, democratica

IL PROGRAMMA

1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza

2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà

3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito

Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.

4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti

5. Libertà e autodeterminazione femminile

6. La pace, il disarmo

L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.

7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima

8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno

Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.

9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà

L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.

10. La casa è un diritto, non una merce

Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.

11. Convivenza, inclusione, cittadinanza

12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro

Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia

14. Una informazione libera, pluralista, democratica

L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.
Lunedì, 3 Marzo, 2008 - 08:06

Gli studenti antifà chiedono nuove elezioni della Consulta

Gli studenti antifà chiedono nuove elezioni della Consulta
Il Manifesto 2 marzo 2008

Dopo la giornata sulle foibe dell'8 febbraio scorso e l'aggressione per mano fascista a un ragazzo di sinistra, il clima nelle scuole della capitale è ancora caldo. Gli studenti antifascisti, che da tempo denunciano i brogli elettorali nel momento del voto per eleggere i rappresentanti studenteschi nella Consulta provinciale studentesca, hanno inviato una lettera alle istituzioni: «Vogliamo la sospensione dell'attività dell'organismo e nuove votazioni il cui esito, vigilato nelle candidature e nello svolgimento, possa essere riconosciuto da tutti». La richiesta è stata fatta al ministro Fioroni, al direttore dell'ufficio scolastico Regionale, al prefetto e all'attuale presidente della Consulta di Azione Giovani, Andrea Moi, a cui si chiede di dimettersi. Già ora la metà degli studenti ha deciso di «boicottare» quell'istanza proprio per le azioni squadristiche compiute da quelle sigle studentesche che rifacendosi apertamente al fascismo occupano ora «illegalmente» la Cps.

Lunedì, 3 Marzo, 2008 - 07:57

MANCUSO (ARCIGAY): NESSUNA INDICAZIONE DI VOTO

COMUNICATO STAMPA

Bologna,02 marzo  2008

MANCUSO (ARCIGAY): NESSUNA INDICAZIONE DI VOTO A PARTITI
Come lobby sociale appoggiamo tutti i candidati del movimento lgbt
Sono terminati poco fa gli stati generali di Arcigay tenuti a Bologna all'hotel I Portici. Obbiettivo dell'associazione era quello di raggiungere una sintesi politica fra i vari comitati territoriali dell'associazione per stabilire il nostro orientamento rispetto alle prossime elezioni politiche ed amministrative.
Arcigay conferma il suo non allineamento, e quindi nessuna indicazione di voto, nei confronti dei partiti delle alleanze che concorreranno alle elezioni politiche del 2008. Arcigay, recependo l'indicazione espressa dal presidente nazionale di estendere l'incompatibilità esistente tra segretario e presidente a ricoprire cariche elettive e di partito, ha deciso di approvare un ordine del giorno in cui l'incompatibilità si estende la medesima incompatibilità anche alla segreteria nazionale gia all'atto della accettazione della candidatura.
L'associazione ha però precisato la sua netta e chiara indicazione di non votare alcun partito del centro destra e della destra estrema responsabili nel nostro paese del clima d'odio e di omofobia, che tra l'altro si concretizza anche con atti di violenza fino ad arrivare all'assassinio di persone lgbt. La più grande associazione nazionale lesbica e gay del paese indica inoltre di non sostenere i candidati e le candidate esplicitamente omofobi che, con dichiarazioni pubbliche o atti parlamentari, abbiano offeso la dignità delle persone omosessuali.
Arcigay ribadisce il proprio sostegno a tutti e a tutte i candidati lgbt espressione diretta del movimento fra cui Franco Grillini, Gianpaolo Silvestri, Titti De Simone e Wladimir Luxuria. Si attendono ancora risposte da parte del Pd in particolare sulle candidature di Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay e consigliere comunale di Bologna, e di Andrea Benedino, ex portavoce del tavolo delle lesbiche e dei gay del Pd ed assessore al comune di Ivrea.
In ogni territorio, dove è presente l'associazione, i tavoli provinciali di Arcigay sottoporranno ai candidati dei partiti del centro sinistra e della sinistra, collocati in posizione eleggibile, la piattaforma rivendicativa del Roma Pride 2007. Chi la sottoscriverà e si impegnerà a formare un intergruppo nel Parlamento italiano fra i sottoscrittori della soprascritta piattaforma avrà il nostro esplicito sostegno, sia a livello locale sia a livello nazionale.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
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Di seguito si riporta il testo completo del documento approvato dal consiglio nazionale
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL 2 MARZO 2008
ELEZIONI 13 14 APRILE 2008
Arcigay si occupa delle elezioni politiche ed amministrative del 13 e 14 aprile perché incideranno profondamente nella vita concreta dei gay e delle lesbiche di questo paese.
Due anni di governo del centro sinistra hanno rappresentato per il popolo lgbt speranze e impegni profondamente delusi. Ne avevamo avuto un'anticipazione con l'approvazione del programma dell'Unione: un fragile ed ipocrita compromesso, che non ha mancato di inquinare e paralizzare tutti i tentativi di concretizzazione di concetti ambigui e giuridicamente inefficaci.
Nonostante le discussioni e i confronti attorno alle insufficienti e pasticciate proposte di legge sul riconoscimento delle coppie di fatto abbiano fatto emergere l'impegno di chi nel governo e nel parlamento si adoperava seriamente affinché avanzassero le norme antidiscriminatorie, il nostro giudizio complessivo non può che essere risolutamente negativo.
In questo quadro, sottolineiamo con orgoglio il positivo ed infaticabile lavoro svolto dai nostri parlamentari: Franco Grillini e Gianpaolo Silvestri, che ringraziamo per aver saputo individuare, in una situazione difficile, iniziative e provvedimenti a favore delle e degli omosessuali e di aver impedito tentativi di ulteriori possibili discriminazioni.
Già nell'ultimo Congresso nazionale, Arcigay aveva affermato la propria autonomia di posizionamento culturale e di azione sociale.
Ribadiamo in questa occasione la nostra distanza e distinzione dai partiti e la nostra vocazione ad essere soggetto politico e sociale di diretta rappresentanza delle istanze concrete del vasto popolo gay e lesbico italiano.
Questo non significa che siamo neutrali. Comprendiamo che queste elezioni politiche ed amministrative sono importanti e in un certo senso di forte mutamento del quadro politico. Le composizioni e le scomposizioni dei vari partiti, come avevamo previsto, stanno avvenendo e proseguiranno in futuro.
Ma la nostra affermazione teorica di essere noi stessi soggetto politico e sociale, trova sostegno dalla considerazione che, nei fatti, non esiste al momento una alleanza omogenea di partiti che abbia una possibilità reale di vincere le elezioni e che assuma come centrale la consapevolezza dello stretto intreccio tra diritti civili e diritti sociali.
Da come si sta prefigurando lo scontro elettorale, i vari soggetti in campo sono tutti tesi a semplificare e chiarire l'offerta partitica attraverso forzature volute o subite. Operazioni di tecnica partitica privilegiano sempre la ridefinizione delle classi dirigenti, tra resistenze di auto conservazione e superficiali immissioni di nuovi volti funzionali ai potenti di sempre.
E' così che i drammatici problemi del paese sono messi in secondo piano, si evocano future fortune per la società italiana, mentre la società non percepisce alcun reale cambiamento. In questo clima, in cui la gerarchia cattolica e precisi poteri forti rappresentano il convitato di pietra, capaci di correggere, interdire, bloccare, qualsiasi idea di vera riforma, i nostri temi, le nostre rivendicazioni, sono percepite come marginali e fastidiose. Si tratta di una politica debole, mentre dal paese si chiede più politica, più assunzioni di chiare responsabilità.
Comunque i partiti non sono interlocutori privilegiati. La nostra è una mission chiara: siamo nel: siamo nella società, impegnati a rappresentare i bisogni concreti ai quali vanno date risposte attraverso leggi nazionali, leggi regionali, provvedimenti amministrativi.
La nostra interlocuzione avviene, quindi, con le istituzioni, qualsiasi siano i partiti che le governano, cercando di ottenere risultati e non simboliche manifestazioni di vicinanza che non mutano la condizione di vita dei gay e delle lesbiche.
Guardiamo,quindi, in faccia l'attuale fase sociale e politica proponendo ai gay e le lesbiche italiane di condividere una proposta articolata e chiara:
1 – La piattaforma rivendicativa di Arcigay è quella del movimento lgbt "Parità Dignità Laicità", approvata in occasione del Roma Pride 2007. Valutato che, nell'attuale scenario, nessuna forza politica è in grado di realizzare concretamente i contenuti di tale piattaforma, Arcigay non si allineerà e non darà indicazione di voto per nessun partito o coalizione.
2 – Arcigay indicherà esplicitamente di non votare le alleanze e i partiti che propongono modelli sociali che ignorano le istanze delle persone lgbt e non concedono dignità politica al consolidamento dei diritti civili in questo paese.
3 – Arcigay indicherà esplicitamente di non votare liste che candidino in posizione di eleggibilità coloro che, con dichiarazioni pubbliche ed atti formali, sostengano l'esclusione sociale delle persone lgbt, anche nel caso in cui in tali liste siano presenti esponenti del movimento lgbt.
4 – Arcigay, come lobby sociale, a livello territoriale costituiscano un patto con tutti quei candidati eleggibili che sottoscrivano la piattaforma e che decideranno la relazione diretta con Arcigay. In particolare Arcigay sosterrà candidate e candidati lgbt che provengano dal movimento e con iniziative proprie, coloro che sono militanti dell'associazione.
5 – Arcigay non sosterrà candidature finalizzate solo ad intercettare i voti della comunità ed invita tutte le lesbiche e tutti i gay a non presentarsi ad operazioni di facciata o a candidature inutili di bandiera.
Per quanto riguarda le elezioni regionali e amministrative, Arcigay sosterrà le candidature a presidente di Regione, di Provincia e di Sindaco solo di chi sottoscriverà impegni precisi rispetto a: azioni contro l'omofobia e per l'inclusione sociale, supporto alla comunità lgbt locale.

Sabato, 1 Marzo, 2008 - 19:10

11 mila coppie civili con diritti a Pescara

PESCARA. UNIONI CIVILI, IL REGISTRO è PER 11MILA COPPIE
Rifondazione: «La città punta al futuro». Il Pdl: «No, è un’offesa ai cattolici»
venerdì 29 febbraio 2008

www.gaynews.it

di Lalla D’Ignazio

Acerbo: la sinistra ha vinto la battaglia in piena autonomia Melilla: no alle crociate

PESCARA. Dunque è fatta: entro un mese le undicimila coppie di fatto censite a Pescara avranno l’ufficio comunale dove recarsi per iscriversi al registro delle unioni civili istituito nell’ultimo assemblea civica. Basterà che convivano da un anno almeno, e che questo sia provato dalla residenza anagrafica, e uomini e donne che non vogliono sposarsi e gay, lesbiche e transessuali che non possono farlo avranno, volendo, alcuni dei diritti che il matrimonio garantisce.

Eterosessuali così come omosessuali conviventi potranno subentrare, in caso di morte del compagno o della compagna nella titolarità dell’alloggio popolare; godere di sgravi sulle imposte comunali, come Ici e Tarsu, al pari di famiglie con identico reddito. Perderanno i benefici se non vivranno più insieme. Tutto qui quello che stabilisce la delibera votata, a sorpresa e in extremis, da un manipolo di consiglieri incuranti dell’esodo dall’aula, dell’opposizione prima e di parte della maggioranza poi, che ha caratterizzato il finale di consiliatura targata D’Alfonso e la discussione sulle unioni civili: 14 i presenti, 10 i favorevoli 4 i contrari. Pochi, ma sufficienti a rompere il muro che dalla presentazione della proposta, - fatta due anni fa da Maurizio Acerbo e Viola Arcuri del Prc, con Fausto Di Nisio dell’Italia dei Valori, e Carlo Sprecacenere, del Psdi - si era alzato sui registri. La loro istituzione, come l’approvazione del consiglio, è un atto più che altro di forte valenza simbolica. E le reazioni, sul primo e sul secondo aspetto, ne sono la prova. «Si parla tanto di innovazione, bene: questo è nuovo», osserva Acerbo, «degno di una città che punta sull’intelligenza, sul futuro, sullo sviluppo compatibile. Un alto grado di tolleranza è indice di una città competitiva, come Pescara vuole essere, come ripetono amministratori e politici di ogni schieramento. E non si costruisce una città europea con scelte bigotte. Questa vittoria», incalza il rappresentante della Sinistra Arcobaleno, «significa anche che c’è bisogno di una sinistra autonoma, sfata un luogo comune e dimostra che si può stare nella maggioranza, come noi siamo stati in questi 5 anni, e condurre battaglie con determinazione e senza mercanteggiare sulla propria autonomia. Certo, in questi anni non abbiamo fatto assumere nessuno “per favore”, e ce ne scusiamo», ironizza, «ma la nostra forza sta nell’avere le mani libere». Questo vuol dire che non farete alleanze con il Pd alle comunali? «Siamo orientati per presentarci in autonomia al primo turno», risponde Acerbo, «anche perché non vedo il rischio di una vittoria della destra. Ma decideremo in accordo con tutte le forze che compongono la Sinistra Arcobaleno».

I Verdi abruzzesi «plaudono» all’istituzione del registro: «Una battaglia lunga quella portata avanti dalla Sinistra Arcobaleno e da alcuni componenti il Pd in Comune», affermano in una nota, «l’epilogo positivo porta la città adriatica tra quelle più illuminate d’Italia».

Una «conquista importante», la definisce il presidente del consiglio comunale Gianni Melilla. «Non dobbiamo alzare steccati tra laici e cattolici o fare crociate», aggiunge, «ma riflettere sui diritti e cercare di adeguarci a una legislazione viva in molti Paesi europei». «Quell’albo rappresenta un’offesa per il mondo cattolico», tuona invece il candidato sindaco per il Pdl Luigi Albore Mascia. «La nostra coalizione ha sempre visto come principio cardine della società la famiglia intesa come unione naturale di uomo e donna. Il nostro programma prevederà l’abolizione di tale registro».

Sabato, 1 Marzo, 2008 - 18:06

La DESTRA-FIAMMA apre la sua campagna elettorale!

“Solo l’Azione può ordinare il caos” (Von Clausewitz)

ROBERTO JONGHI LAVARINI
(Presidente del Comitato Destra per Milano)

Vi invita al Libero Incontro e Dibattito

“DESTRA-FIAMMA un progetto politico per l’Italia”
MERCOLEDI 5 MARZO 2008 – ORE 21.00
VIA CADAMOSTO 2/A – MILANO (Porta Venezia)

Interverranno:

ON. ALBERTO ARRIGHI 
(Dirigente Nazionale de La Destra)

ATTILIO CARELLI
(Dirigente Nazionale della Fiamma Tricolore)

ROBERTO PERTICONE
(Presidente de La Destra di Milano Provincia)

OMAR FRANCO TONANI
(Segretario Provinciale Fiamma Tricolore di Milano)

ANGELO BERTOGLIO
(Presidente de La Destra di Lodi e Provincia)

EMANUELE SAVINI
(Segretario Provinciale Fiamma Tricolore di Lodi)
 
EVELYN CEOLA
(Militante dei Giovani della Fiamma Tricolore)

MAURIZIO MURELLI
(Opinionista ed Editore Orion - Barbarossa)

ALESSANDRO TODISCO
(Presidente della Associazione Cuore Nero)

MATTEO PISONI
(Responsabile Culturale di Cuore Nero)

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Informazioni, adesioni e prenotazione degli interventi:
www.robertojonghi.it - roberto.jonghi@libero.it
cell 333.4333920 – fax 02.31801315

Sabato, 1 Marzo, 2008 - 08:19

- Bozza di regolamento “attività ed iniziative sull’area navigli”

- Bozza di regolamento “attività ed iniziative sull’area navigli”-

Nell’ambito del Consiglio di Zona, dal 1° gennaio 2008, è stata ricostituita la Commissione temporanea Navigli, visti i numerosi problemi che sono presenti nella zona con l’istituzione della zona a traffico limitato e la numerosa presenza di locali pubblici che attirano giovani da ogni parte e ad ogni ora, con conseguenti disagi per i residenti.

La commissione, attraverso un gruppo di lavoro composto di consiglieri di maggioranza ed opposizione e dai Comitati dei comitati dei Navigli, dei Residenti della Ripa e dai commercianti ed esercenti ha, dopo molte discussioni, elaborato una bozza di “regolamento attività ed iniziative sull’area Navigli” che è stata successivamente approvata da tutta la commissione e verrà portata all’esame del Consiglio di Zona e poi al Comune per la ratifica.

Il punto dolente è stato quello sugli orari delle manifestazioni all’aperto. La bozza di regolamento approvata prevede che durante la settimana e nel periodo scolastico le manifestazioni cessino alle 23. Il venerdì e il sabato alle 24. Nel periodo non scolastico saranno prorogate di un’ora. Gli esercenti si sono dichiarati contrari ed hanno manifestato intenti bellicosi. Con questo regolamento si vuole porre fine ad una giungla di regole non rispettate ed instaurare un rapporto di collaborazione tra tutti i soggetti interessati, con il Consiglio di Zona con funzione di mediatore.

- Questionario del Consiglio di Zona 6 “sulla qualità della vita area navigli”-

Sono pervenuti i dati relativi al questionario distribuito in circa 3200 famiglie della zona Navigli. Hanno risposto in 874. Le cose evidenti che emergono dalle risposte sono che la maggior parte dei residenti si muovono a piedi e/o con i mezzi pubblici (70%). Il 60% possiede un’auto, che tiene in strada per il 34%. Lamentano la mancanza assoluta di verde, una scarsa manutenzione stradale, dei marciapiedi e dell’illuminazione (74%). Insufficiente la pulizia delle strade (52%).

L’assenza di controlli delle FF.OO. e la presenza della polizia locale (79%). Manca il controllo dell’abusivismo commerciale. Altra pecca rilevata è quella della mancanza di controllo dei rumori ed esalazioni fastidiose provenienti dai locali pubblici serali. Mancano i negozi di prossimità. Il 41% richiede + parcheggi, ma non è specificato se x residenti. Si chiede poi un ampliamento della ZTL, la revisione delle modalità di gestione con utilizzo dei pilomat + telecamere.

Da ultimo la metà consiglierebbe di vivere nella zona Navigli e l’altra metà no.

Come opposizione abbiamo contestato il metodo del questionario sulle domande poste in quanto carente di un indirizzo sociologico: tutte le risposte sono condizionate all'origine dall'essere stati o essere pro o contro le misure finora adottate dall'amministrazione.                         Solitamente chiunque può commissionare un questionario ma ad un istituto terzo. L'istituto terzo deve decidere ed informare con quali criteri sceglie e delimita con precisione la quota di popolazione interessata. All'interno di questa quota viene scelto il campione cui somministrare il questionario. Tutte queste operazioni devono essere trasparenti. La valutazione del trend presente per alcune risposte segnala soprattutto una percezione d’immobilismo da parte dell’amministrazione, d’assenza di cambiamenti significativi rispetto al passato e di sfiducia nel futuro. Occorre cambiare decisamente rotta e intervenire su tutta la zona navigli, restituendo quel decoro urbano che non può e non deve mancare in un’area importante dal punto di vista ambientale, storico e monumentale. La questione del parcheggio sotto la Darsena, che si protrae oramai da anni, ha portato la zona ad un progressivo degrado insostenibile e che non sembra trovare soluzione.

Noi chiediamo che si abbandoni il folle progetto di realizzare un parcheggio a rotazione sotto la Darsena che deve essere valorizzata e resa fruibile a tutti.

Angelo Valdameri, per conto de La Sinistra zona 6

 

Febbraio 2008

Mercoledì, 27 Febbraio, 2008 - 15:26

Cantiere del Nuovo:Verbale tavolo istituzionale progetto soderini

Cantiere del nuovo- Tavolo di lavoro istituzionale

Mercoledì 14.2.08 in via Pirelli 39, presso il Comune dei Milano ha avuto luogo la prima riunione del Tavolo di lavoro sul problema : Cantiere del Nuovo di via Soderini. Presenti per la Provincia di Milano lAssessore al Patrimonio Bruno Casati con lArch. Gallinella, per il Comune di Milano lAssessore allo sviluppo urbano Carlo Masseroli con il dott. Gatti e la Dott.sa Peverelli, per il Consiglio di Zona 6 il Presidente Girtanner, presente una rappresentanza del Comitato Vivaio Soderini.
LAssessore Masseroli, prendendo la parola, sottolinea che il Comune di Milano non può opporsi alla realizzazione di un insediamento della Provincia, peraltro autorizzata dagli organi tecnici dello stesso Comune. Comunque in questo periodo è stato esaminato il problema della scuola elementare di via Massaua e dellasilo di via Caterina da Forlì, constatando una situazione di emergenza logistica e anche strutturale. Pertanto il Comune ha deciso di iniziare le procedure per labbattimento delle due scuole e la loro riedificazione nellarea di via Strozzi, utilizzando gli spazi, quei 2.400 mq già destinati alla Camera di Commercio, che verranno ceduti dalla Provincia al Comune. Il previsto Palazzo della Innovazione verrà edificato dalla CCIAA alla Bovisa e a tale proposito sono in corso le pratiche per la stipula di una convenzione.
LAssessore Casati conferma la disponibilità della Provincia alla cessione dellarea suddetta, comunque precisa che il Cantiere del Nuovo aprirà i lavori a fine Aprile 08 e si procederà sia alla ristrutturazione dei fabbricati esistenti che alla localizzazione dei nuovi secondo il progetto.
Il Comitato Soderini, pur apprezzando il passo proposto, che va nella direzione di accorpare le scuole dellobbligo (ormai cadenti e mal collocate) in una prospettiva da tempo sostenuta, quella cioè di un Campus dellIstruzione, tuttavia conferma la propria richiesta di fermare la realizzazione della struttura ipogea, un Centro fieristico, espositivo, congressuale che nulla ha a che vedere con le scuole professionali e che sottrarrebbe spazi vitali al quartiere. Per quanto riguarda invece la ristrutturazione degli edifici esistenti e il completamento delle scuole professionali, il Comitato manifesta la propria adesione; aggiunge anche che la scuola media Cardarelli di via Strozzi, coetanea di quella di via Massaua, ha bisogno di grossi interventi manutentivi e di ampliamento e che quindi sarebbe più opportuno razionalizzare gli spazi e pensare a una completa rivisitazione dellarea (comunale ) in questione, procedendo alla edificazione di un nuovo plesso scolastico che comprenda Media, Elementare e Asili.
LAssessore Masseroli prende nota di questa richiesta e si impegna ad approfondirla entro un mese.
LArchitetto Gallinella, prima di assentarsi, sottolinea che ci sono degli accordi di massima per consentire in futuro allIstituto Redaelli lutilizzo del Boschetto prospiciente la via DAlviano.

A cura del ComitatoVivaio Soderini

Lunedì, 25 Febbraio, 2008 - 17:24

Cantiere di via Della Ferrera 4

A settembre denunciavo con un'interrogazione al Consiglio di Zona 6 l'anomalia dell'apertura di un cantiere per realizzare palazzine ad uso residenziale che non presentava alcun cartello con riferimento a DIA e/o permesso a cotruire. A distanza di qualche mese il cantierte in questi giorni è stato messo sotto sequestro dalla Polizia Municipale per abuso edilizio. Qualche volta i controlli ci sono e qualcuno si muove.

Domenica, 24 Febbraio, 2008 - 18:53

Dall'Osservatorio:è fallita la sperimentazione ECOPASS?


OSSERVATORIO DI MILANO
VIA ALBINI 3
20139 MILANO
TEL. 02-57301721

E' FALLITA LA SPERIMENTAZIONE DELL'ECOPASS I MILANESI NON POSSONO PIU'
PAGARE PER UNA TASSA INGIUSTA E INEFFICACE.


Secondo l'ossarvatorio di Milano ormai è allarme totale per quanto
riguarda l'inquinamento del pm10 a Milano è il secondo venerdi di
seguito che i livelli sono tra i più alti dell'intera regione insieme
a Monza Pioltello e Brescia.
Si è raggiunto il livello più alto dell'inizio dell'anno e si stanno
superando i bonus consentiti.
L'osservatorio di Milano ha effettuato un confronto con gli altri
comuni della provincia e mentre Milano presenta 160 a Verziere, proprio
nel territorio dove funziona l'ecopass e circolano il 15% di auto in
meno e 165 a Milano Pascal.
La centralina posta ad Arese registra 148 quella di Vimercate 132 se
poi ci spostiamo fuori provincia registriamo 140 a Cantu' e Bergamo,
Cremona 106, Mantova 102, Pavia 100.
"Cio' che sta accadendo - ha dichiarato il direttore dell'osservatorio
Massimo Todisco - è la prova lampante che l'ecopass non solo è
inefficace, ma peggiora la situazione in quanto a fronte di 15000 20OOO
auto che sono lasciate nei box o fanno percorsi più brevi le restanti
1150000 auto, 800000 di chi entra a Milano e 350000 di residenti
percorrono ogni giorno più km inquinando le aree periferiche e una
parte di questi allungano il percorso per evitare di pagare l'ecopass
tagliando il centro della città".
"A questo punto - ha proseguito Todisco - non rimane al presidente
della regione Formigoni che fermare il traffico la domenica e iniziare
ad avviare le targhe alterne, provvedimenti questi che bloccano
totalmente nei garage 300000 auto almeno venti volte di piu' di quelle
fermate con l'ecopass".
"L'ecopass si dimostra sempre di piu' - ha continuato Todisco - una
tassa ingiusta e controproducente pagata dai ceti più bassi che oltre
al danno subiscono la beffa, in quanto, abitando nelle aree periferiche
si beccano i livelli di inquinamento più alti".
"A questo punto chiediamo alla Moratti di sospendere la sperimentazione
- ha concluso Todisco- cosa che comunque farà certamente il TAR
quando a metà marzo esaminerà la richiesta della sospensiva avanzata
dall'osservatorio".

osservatoriodimilano@libero.it

02.5396230 

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