.: Eventi

« Aprile 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

.: Ultimi 5 commenti


Nessun commento...

.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Venerdì, 27 Giugno, 2008 - 18:10

Comunicato stampa Lista Fo per augurio a Emilio Molinari

La notizia del ricovero di Emilio Molinari, dirigente storico della
Sinistra lombarda, ha preoccupato tutta la Milano antifascista e
alternativa, quella dei movimenti, del mondo associazionistico, dei
soggetti politici e delle persone di buona volontà.
Emilio è stato colto da un infarto, qualche giorno fa, e oggi si trova
ancora in ospedale dove le cure e i trattamenti certamente aiuteranno il
compagno a uscire da questo momento. Le condizioni sono migliorate e
confidiamo con forte convinzione che Emilio possa ritornare a impegnarsi
tra noi e con noi per dare un progetto diverso e di rinnovamento sociale e
culturale per questa nostra comunità cittadina.
La nostra Lista ha sempre condiviso con Emilio non solo percorsi ma anche
mobilitazioni e vertenze storiche, all’insegna della difesa dei diritti
sociali, la promozione di uno sviluppo eco sostenibile, per l’emancipazione
delle classi subalterne, per l’estensione dei diritti delle lavoratrici e
dei lavoratori, in una dimensione civile e culturale antirazzista fondata
sulla giustizia sociale, l’eguaglianza e la libertà.
Sicuramente questi valori che condividiamo da sempre con Emilio potranno,
una volta che il compagno ritornerà a essere in forma, augurio che noi gli
facciamo e rivolgiamo con tutto il cuore, l’affetto e la stima encomiabile
che ci vincola a lui, ritornare a essere le stelle polari delle azioni
quotidiane per un mondo nuovo e altro che con lui promuoveremo pro futuro.
Emilio siamo con te e ti aspettiamo per ricominciare, con la stessa
dedizione e coerenza di sempre.

Lista Uniti con Dario Fo

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 17:47

alcune citazioni famose su politica e società

La società borghese manca di eroismo.
Karl Marx

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.
James Baldwin

Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.
Martin Luther King

Lo stato di guerra si concede la libertà di commettere ingiustizie e prepotenze che disonorerebbero l'individuo singolo.
Sigmund Freud

La democrazia come la conosciamo oggi è la democrazia dei grandi consumatori di energia, è la democrazia di quelli con la pancia piena.
Alex Langer

I fanatici della logica sono insopportabili come vespe.
Friedrich Wilhelm Nietzsche

Finché ci sarà uno stato non ci sarà libertà. Quando ci sarà libertà non ci sarà uno stato.
Lenin
Quando la gente non crede più a nulla, è pronta a credere a tutto.
Gilbert Keith Chesterton

L'uomo avrà superato la superstizione non appena avrà la forza di deporre la fede non solo negli spiriti, ma anche nello spirito.
Max Stirner

La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà un agnello bene armato che contesta il voto.
Benjamin Franklin

Siate realisti: chiedete l'impossibile.
Albert Camus

Là dove regna la lucidità, la scala di valori diventa inutile.
Albert Camus

Quanto più civile è un popolo, tanto più numerosi sono i princìpi e gli ideali che esso racchiude.
Carlo Cattaneo
E' duro soggiacere al comando di chi val meno di noi.
Democrito
Sogno che un giorno nessuno farà più gol in tutto il mondo.
Eugenio Montale

Le battaglie si vincono sempre, non si perdono mai.
Ernesto Che Guevara
I poveri, quelli veri, sono coloro che hanno solo la libertà di scegliere fra un canale televisivo e l'altro.
Eduardo Hughes Galeano
Il capitalismo? Libera volpe in libero pollaio!
Ernesto Che Guevara

Non è possibile rinchiudere le idee in una galera.
Francesco Guccini

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.
James Baldwin
C'è chi è nato nel dolce piacere, chi nella notte senza fine.
Jim Morrison
Chi lotta, può perdere. Chi non lotta, ha già perso.
Ernesto Che Guevara
Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Arthur Schopenhauer

L'uomo moderno si è perso fra la massa in un modo che non ha precedenti nella storia, e questo è forse il suo aspetto più caratteristico.
Albert Schweitzer

L’Italia è un paese dove cambiare le cose è molto difficile, dove c’è una tendenza indomita al pasticcio, dove tutto sembra incrostato d’un indifferentismo impenetrabile.
Lelio Basso

La libertà è impossibile in una società dominata da enormi corporation.
Noam Chomsky
La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.
Leonardo Sciascia
Non ci si libera di una cosa evitandola ma soltanto attraversandola.
Cesare Pavese

La storia di ogni società esistita fino ad oggi è la storia delle lotte di classe.
Karl Marx
Chi può pagare, potrà anche inquinare.
Alex Langer
Confessiamo una buona volta a noi stessi che da quando l'umanità ha introdotto i diritti dell' uomo, si fa una vita da cani.
Oskar Kraus
La mia non è l’ingenuità dell’orbo in un mondo di furbi, ma quella di chi preferisce consapevolmente la buona fede alla furberia.
Ferruccio Parri
Finchè un americano medio "pesa" sulla biosfera quanto ottanta abitanti medi dell'India, nessun accordo internazionale potra' coniugare ambiente e sviluppo.
Alex Langer

Se dopo cinquant’anni di politica io mi trovo fuori dai partiti, è per un’insoddisfazione al cui fondo c’è l’idea che se uno vuol cambiare questa società deve cambiare mentalità, scoprire nuovi valori culturali e politici.
Lelio Basso

Ogni persona possiede un'inviolabilità fondata sulla giustizia, su cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere.
John Rawls
I principali nemici del libero mercato sono i... liberi mercanti.
George Soros

Poche persone riescono a essere felici senza odiare qualche altra persona, nazione o credo.
Bertrand Russell

Socializzare i mezzi di produzione non basta. La socializzazione è un mezzo. Il fine è la liberazione dell’uomo.
Lelio Basso

Indicatemi un capitalista e vi mostrerò una sanguisuga.
Malcom X

Le ricchezze in mano al sapiente servono, in mano ad uno stolto comandano.
Seneca
Chiunque è un uomo libero non può starsene a dormire.
Aristofane

Non odio Berlusconi, in fondo come me porta tacchi alti e si trucca.
Vladimir Luxuria
Noi dobbiamo avere una legge: quella della libertà, della verità e della giustizia.
Ferruccio Parri

Tutti i pensieri intelligenti sono stati già pensati, occorre solo tentare di ripensarli.
Johann Wolfgang von Goethe

La libertà comincia con l'educazione dell'uomo e si conclude col trionfo di uno Stato di liberi, in parità di diritti e doveri.
Carlo Rosselli

I dubbi te li crea la libertà.
Jim Morrison
In Italia, ancora più grave del fascismo, c'è il mussolinismo.
Piero Gobetti
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
George Orwell

Una voce libera è sempre liberatrice.
Georges Bernanos

L'evoluzione della civiltà consiste in un progressivo addomesticamento dell'animale che sta dentro l'uomo.
Carl Gustav Jung

Ho preso a 18 anni la mia prima tessera socialista, e adesso sono fuori da tutto. Ma le dimissioni le ho date dai partiti, non dalle mie idee, a cui resto attaccato tenacemente.
Lelio Basso
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
Mohandas K. Gandhi

Creare è dare una forma al proprio destino.
Albert Camus
Finché esiste il potere privato nel sistema economico, è una barzelletta parlare di democrazia.
Noam Chomsky

Padre di tutte le cose e di tutte le cose signore è il conflitto: e gli uni fece dèi e gli altri uomini, gli uni servi, gli altri liberi.
Eraclito

Una società democratica dovrebbe essere tale in tutti i suoi centri di potere. E questo non è ancora mai avvenuto in nessuna democrazia.
Norberto Bobbio

E' ragionevole che l'uomo buono non esponga al pericolo la propria vita per la patria, perchè non deve rigettare la propria saggezza per l'utilità degli stolti.
Diogene Laerzio

Noi siamo quel che pensiamo.
Buddha

La calma è la vigliaccheria dell'anima.
Lev Nikolaevič Tolstoj

C'è chi è nato nel dolce piacere, chi nella notte senza fine.
Jim Morrison
Abbiamo a che fare con la generazione meglio educata della storia. Ma hanno un cervello ben vestito che non sa dove andare.
Timothy Leary

Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a qualunque altro uomo.
Ernesto Che Guevara

Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.
Woody Allen

Un elemento pericoloso dei divieti è che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.
Elias Canetti

Il pericolo più grande nella vita è rappresentato da quelle persone che vogliono cambiare tutto...oppure niente.
Astor
Un uomo che non ha pensieri individuali è un uomo che non pensa.
Oscar Wilde

Abbiamo a che fare con la generazione meglio educata della storia. Ma hanno un cervello ben vestito che non sa dove andare.
Timothy Leary

Il governo esiste per proteggere la proprietà di quelli che posseggono più di quanto hanno bisogno.
Living Theatre

Solo se non saremo implacabilmente seguiti dalla registrazione d'ogni traccia che lasciamo, la costruzione della identità di ciascuno potrà essere libera.
Stefano Rodotà
La tragedia dell'uomo contemporaneo è che non osa più avere paura. Questo è pericoloso, perchè ne deriva che grado a grado sarà costretto a smettere anche di pensare.
Dagerman

Il comunismo storico è morto, però i motivi per i quali era nato sono ancora vivi.
Norberto Bobbio

In ogni sistema c'è un punto che non si riesce a spiegare con gli elementi del sistema stesso.
Kurt Gödel
Bisogna conciliare il massimo amore per il mondo con la più severa opposizione all'ingiustizia.
Mohandas K. Gandhi
Fanno un deserto e lo chiamano pace.
Tacito

Libertà e verità! Signori, scrivete queste parole sulle porte di tutte le università.
Carlo Cattaneo

Ci siamo messi alla ricerca di un socialismo autonomo e libertario, intimamente rivoluzionario.
Vittorio Foa

I filosofi hanno interpretato il mondo in modi diversi, ma quel che più conta è cambiarlo.
Karl Marx

Il comunismo è finito ma l’anticomunismo continua a imperversare non come tentativo di ragione ma come insulto, non come ricerca ma come aggressione.
Vittorio Foa

Se qualcuno vi toglie il pane, sopprime nel medesimo tempo la vostra libertà.
Albert Camus

Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
Ernesto Che Guevara
Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione.
Immanuel Kant
Il vero nemico non è oggetto di odio né di disprezzo: è oggetto di lotta.
Ludovico Geymonat
Non è che manca la libertà, è che mancano gli uomini liberi.
Leo Longanesi
Ci sono situazioni in cui occorre il radicalismo, perché bisogna far presto e andare fino in fondo.
Vittorio Foa

Noi dobbiamo partecipare a questa guerra tra il progresso e l'inerzia, tra il pensiero e l'ignoranza, tra la gentilezza e la barbarie, tra l'emancipazione e la servitù.
Carlo Cattaneo

Noi collochiamo con chiarezza l'ampliamento dei diritti e delle libertà nel cuore della politica della sinistra.
José Luis Rodríguez Zapatero

La questione sociale è un problema di libertà, non di eguaglianza.
Piero Gobetti

La coscienza non può mai essere qualche cosa di diverso dall'essere cosciente, e l'essere degli uomini è il processo reale della loro vita.
Karl Marx

Noi ci comprendiamo meglio costruendo la torre di Babele che non il parlamento.
Viktor Šklovskij

Dal rapporto tra uomo e donna si può giudicare ogni grado di civiltà.
Karl Marx

Quando il cittadino è passivo è la democrazia che s'ammala.
Alexis de Tocqueville

L' umanità è fragile, ha bisogno di pane, non sopporta la libertà ma chiede miracoli, mistero, autorità.
Saul Bellow

La conoscenza è l'unica fonte dalla quale nascono sia l'amore che i principi dell'umana libertà.
David Webster

dal sito
http://www.radicalsocialismo.it/

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 17:19

Una lista per fare respirare Milano

Uniti con Dario Fo per Milano è una lista che ha appoggiato il candidato sindaco Bruno Ferrante. Fondata da Dario Fo e da persone attive in associazioni, comitati, nel volontariato, persone che credono nel valore della partecipazione collettiva alla vita della città e vogliono farne strumento di governo di una città di tutti e per tutti.

Una lista che vuole dar voce e visibilità alle esperienze autorganizzate di lotta nei quartieri e nella città contro una politica miope ed egoista che investe nel centro e abbandona le periferie, non offre speranza ai giovani, ai più deboli e agli emarginati, confonde lo sviluppo con la rapina del territorio, cancella il verde, considera la cultura, la salute, la casa merce per pochi, non diritti per tutti.

Una lista che vuole costruire a partire da queste esperienze un progetto di rinascita per la città, aggregando e rimettendo in moto tutte le energie, le risorse, la voglia di cambiare che già ne costituiscono il tessuto vivo, per sconfiggere il grigio, il vuoto, la solitudine di una Milano che non appartiene più ai suoi cittadini.

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 17:12

IO NON SONO UN MODERATO

IO NON SONO UN MODERATO
Se cercate un moderato state attenti a votare per me, perché con me si rischia!

Ma veramente volete un sindaco moderato?
Il moderato è forte con i deboli e debole con i forti.
Il moderato finge di risolvere i problemi senza affrontarli!
Il moderato chiude un occhio sulle speculazioni edilizie.
Il moderato caccia gli inquilini dalle case in centro e poi le rivende ai magnati della speculazione.
Il moderato trasforma in ghetto la periferia.
Il moderato accetta una scuola per ricchi e una per i poveri.
Il moderato lascia intristire la città, e applaude ai grattacieli.
Il moderato teme di dispiacere ai cittadini che contano e non concede la parola a quelli che non hanno voce.
Il moderato non cambierà mai nulla.
Il moderato non risolverà il problema dell’inquinamento di Milano, non salverà i polmoni da settantenni dei bambini di 5 anni.
Il moderato non vi libererà dal traffico, dal milione di automobili spernacchianti che hanno trasformato la città in una camera a gas.

Oggi sembra che non essere moderati sia un difetto o un delitto; oppure che sia un privilegio dei giovani.
Ma ci vogliono tanti anni… per diventare veramente giovani!
Milano, se la mi musica e’ troppo forte, allora vuol dire che stai diventando troppo vecchia.
Nessun moderato ha mai fatto la storia, e nessun moderato ha mai preso un Nobel.
Io non sono un moderato!
Sarò un sindaco che rischia. Perché credo che il rischio del cambiamento sia l’unica risposta corretta per chi investe il suo voto in un progetto per Milano.
Se scegliete di votare per me, rischiate molto… rischiate persino di trovarvi finalmente a vivere in una città migliore!

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 15:02

Oltre questo limite non vogliamo andare!

 
Oltre questo limite non vogliamo andare!
 
Appello per fermare Razzismo e Intolleranza, figli spietati di Paura e Miseria.
 
Non volevamo credere ai nostri occhi, ma l'escalation di intolleranza dell'ultimo periodo, culminata nell'odiosa schedatura avvenuta a Milano di cittadini “nomadi”, un atto basato su discriminanti etniche (Rom e Sinti, non a caso nel passato obiettivo anche delle “pulizie razziali” naziste), ci ha spinto a mettere in chiaro le cose: oltre questo limite, non vogliamo andare!
 
La sprezzante noncuranza con cui alcune forze politiche (purtroppo anche di centrosinistra) e molti media e giornali da tempo battono senza pietà e coscienza sul ferro caldo del senso di sicurezza, ci fanno temere un preciso disegno politico sul fondo di questa vicenda.
 
Che sia il pretesto, o il capro espiatorio, per non affrontare i problemi di un'Italia vicina allo sfascio? Sembra di intravedere lo scenario non nuovo di una guerra tra poveri. La difficoltà di arrivare alla fine del mese, pagare la casa, la luce, la spesa, quando si lavora tutto il santo giorno per mille euro al mese quando va bene, fa il paio con il bisogno di vivere in luoghi accoglienti, con aria respirabile, servizi alla persona e, per dirla tutta, con la possibilità di stare insieme. E se si perde la fiducia che lo stato abbia la forza e il coraggio di cambiare le cose, perché le cose potrebbero cambiare se noi cittadini veramente lo volessimo (citiamo Mario Monti: “E' il nostro modo di chiuderci in tante caste, a dover cambiare, non solo i nostri politici”[1]) il problema sono loro, i più poveri di noi.
 
Non importa se le (benedette...) statistiche affermano che i reati in Italia sono in calo, che le nostre città restano tra le più sicure al mondo. Si preferisce giocare la carta di un vecchio meccanismo piuttosto abusato in Italia, azionando la leva della paura, e soprattutto della spaventosa immaturità, un delirio onnipotente, del cittadino che tutto vuole rifiutandosi di pagarne il prezzo. Vogliamo le metropoli e il benessere, ma non vogliamo affrontare i problemi che queste portano con sé: l'inquinamento, il traffico, la frammentazione del tessuto sociale, l'asfalto dappertutto, la crescita di sacche di emarginazione e povertà (e quindi il rischio criminalità).
 
Chiediamo ai cittadini in che genere di posto vorrebbero vivere, e se credono di risolvere i problemi che assillano il nostro paese e le nostre esistenze schedando e scacciando una “razza” che ha la particolarità di avere più difficoltà ad integrarsi in un sistema sociale che già “noi” troviamo così impoverito, sordo, immutabile e chiuso. Chiediamo come le coscienze (spesso caritatevoli e cristiane, almeno nelle parole) di chi applaude gesti come questo possano tollerare il peso della discriminazione e dell'umiliazione. Una vergogna che oggi si abbatte con particolare durezza su Rom e Sinti, ma che non risparmia gli altri “invisibili”, a prescindere dalla loro provenienza etnica.Un'onda di intolleranza razzista comoda e carogna, che sfrutta il lavoro di questo popolo di senza diritti e che ogni giorno, calpestando legge e umanità, dà una bastonata al benessere e allo sviluppo di tutta la collettività.
 
 
Associazione Arci Varieazioni

[1]    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200802articoli/30401girata.asp – Si legga con attenzione l'opinione di un economista autorevole e “non schierato” come Monti sul tema delle caste e dei privilegi, di cui qui riportiamo un frammento particolarmente significativo: “Uno Stato che sappia imporre a noi cittadini, a tutte le nostre organizzazioni e corporazioni, un disarmo della foresta di protezioni e rendite. Una foresta che si è ampliata a dismisura nei decenni proprio con la complicità di uno Stato debole. Per acquisire consensi, ha introdotto norme che riparano dalla concorrenza e ha eretto le organizzazioni delle categorie in protagonisti ufficiali delle decisioni di politica economica.”
Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 12:17

ULTIM'ORA di Daniele Luttazzi

ULTIM'ORA
DANIELE LUTTAZZI
da Il Manifesto del 25 giugno 2008

Fa così caldo
che ieri Berlusconi ricusava giudici eschimesi
Famiglia Cristiana: «Berlusconi è Frottolo, un demagogo
che antepone
i suoi problemi
a quelli del paese, accidenti a noi
che lo abbiamo
fatto votare
dalle beghine»
Pacchetto sicurezza, gli extracomunitari
ai semafori rimpiazzati da extracomunitari
di plastica
New York, arrestato per frode l'imprenditore Follieri, credeva
di essere in Italia

Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 16:05

I Rom invitano al Bellezza

ARCI BELLEZZA E OPERA NOMADI
invitano a un incontro con la cultura e le tradizioni zingare
Lunedì 30 Giugno
presso ARCI Bellezza via Bellezza N° 16/A, Milano
PROGRAMMA
h 15.00 - LABORATORIO DI CUCITO
Le ragazze del campo di via Monte Bisbino invitano le ragazze milanesi
per cucire e realizzare insieme un arazzo (posti a numero limitato)
per prenotazioni e info (Valentina 3335747726 / Paola 3477702752)
h 18.00 - ESPOSIZIONE
Libri, dvd e prodotti del laboratorio di cucito “IMÈ ROMNÌ”
h 20.00 - CENA ROM...
La cucina tzigana: un ponte tra oriente e occidente
Buffet a cura della cooperativa Romano Drom
Chef: Luciana Parussati Rom Istriana
h 21.00 - ROM CABARET con DIJANA PAVLOVIC
Spettacolo di musica, poesie e racconti rom …tra passato presente e futuro
alla fisarmonica Mario Ruggeri e Naum Jovanovic
INGRESSO SERATA EURO 7.00 TESSERA ARCI OBBLIGATIORIA
per info (3334327131) - (3391647929) - (3334327131)

Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 16:03

MANIFESTO FORUM MILANO 2016: Oltre la città occasionale

MANIFESTO FORUM MILANO 2016: Oltre la città occasionale

 

Siamo donne, uomini, associazioni, forze politiche, movimenti, comitati, centri sociali, impegnati in questi anni nel sociale, nel mondo del lavoro, per la difesa del territorio e una diversa politica urbanistica, per una migliore qualità della vita, per la mobilità sostenibile, per l’inclusione sociale, per la cooperazione e la pace, per la cultura.

Con l’assegnazione dell’EXPO alla città di Milano, nei prossimi sette anni nell’area metropolitana milanese si attueranno scelte e realizzeranno opere in grado di segnare durevolmente il destino del capoluogo, di tutta la nostra area metropolitana e anche oltre.
Secondo noi, scelte, opere e interventi dovranno essere ispirati un’idea di città socialmente, ambientalmente ed economicamente sostenibile, decise e realizzate mettendo in campo un grande concorso di idee, un ampio processo partecipativo, capace di coinvolgere tutte le forze vive dell’area metropolitana, valorizzando sia le competenze culturali e scientifiche, sia l'autorevole rappresentanza delle tante soggettività impegnate nel vivere civile. A queste forze vive l'amministrazione pubblica dovrà riferirsi, accogliendone le proposte e dando loro spazio in termini decisionali e di controllo.
In questi anni si deciderà se avremo una città più bella, meno inquinata, più inclusiva, meno chiusa, più solidale, di quella attuale. Perché ciò diventi realtà sarà necessario abbandonare scelte segnate dall’assenza di programmazione pubblica e dalla subordinazione agli interessi privati, come, purtroppo, dimostrano quelle che sono già state realizzate o in dirittura d’arrivo - Fiera/Citylife, Centro Direzionale/PortaNuova, quartiere Isola, grandi opere autostradali, ecc. -, con procedure che escludono l’apporto partecipativo della collettività ed esposte al rischio di illegittimità amministrativa, contabile e penale, come segnalano le indagini in corso da parte della magistratura. 

Di fronte a questi scenari costituiamo il FORUM MILANO 2016: oltre la città occasionale, un organismo democratico e partecipato, aperto a tutte le soggettività che hanno a cuore i temi posti, un luogo e uno strumento in grado di promuovere iniziative politiche, culturali e d’informazione, campagne di mobilitazione con i cittadini e le tante soggettività con le quali sapremo relazionarci, in ogni ambito territoriale e sociale.

 

L’EXPO va dunque inquadrato in una visione strategica più ampia, capace di perseguire dieci obiettivi fondamentali:

1.      PARTECIPAZIONE E NON POTERI SPECIALI: impedire che la gestione delle scelte sia sottratta a ogni forma di partecipazione e controllo democratico, e soprattutto che l’accelerazione dei tempi sia l’alibi per deroghe e stravolgimenti delle procedure e delle norme in campo urbanistico, ambientale, trasportistico, istituzionale. Attivare da subito forme di coinvolgimento di tutti i cittadini, amministratori, istituzioni che vivono in quest’area vasta, con procedure e strutture partecipative che manifestino alle istituzioni le proposte delle tante rappresentanze sociali e territoriali, e con la costituzione di un Osservatorio composto da personalità riconosciute nell’area metropolitana per la competenza e la qualità culturale, scientifica e morale.
2.      TRASPARENZA E LEGALITÀ: attivare speciali controlli sui giganteschi flussi di denaro che si muoveranno intorno all’evento, in particolar modo negli appalti e nei subappalti, per verificarne la provenienza, l’utilizzo ed impedire l’infiltrazione della finanza criminale. Prevedere forme di controllo adeguate sui flussi di finanziamenti pubblici, per verificarne l’effettivo utilizzo per interventi di interesse generale ed evitarne ogni spreco.
3.      QUALITÀ E SICUREZZA DEL LAVORO: garantire diritti e qualità del lavoro contro ogni precarietà, ogni sfruttamento, attraverso un sistema di controlli che imponga condizioni di sicurezza, regolarità dei contratti e contrasto del lavoro nero. Vanno quindi escluse agenzie, misure o provvedimenti speciali sul mercato del lavoro che legittimino il dumpig sociale nei confronti dei contratti nazionali di categoria. Al termine della manifestazione, promuovere possibili opportunità di ricollocazione dei lavoratori, per impedire che si infoltisca l’esercito degli invisibili.
4.      IL CONSUMO DI SUOLO: contenere ogni ulteriore consumo di suolo e il connesso fenomeno della dispersione abitativa, preservando le aree verdi e agricole ancora esistenti da ogni ulteriore sviluppo urbanistico e infrastrutturale, senza proseguire nella densificazione di una città tra le più edificate d’Europa.
5.      AGRICOLTURA E SOVRANITÀ ALIMENTARE: “Nutrire il pianeta”, lo slogan dell’evento, per noi significa rilanciare l’agricoltura urbana e metropolitana, a partire dalla valorizzazione del Parco agricolo Sud Milano, e difendere la sovranità alimentare e la biodiversità. L’EXPO parli al mondo di agricoltura di qualità, equa, naturale, multifunzionale, e non geneticamente modificata; di produzioni locali, di filiera corta, di mercati locali, di reti solidali.
6.      BENI COMUNI: avviare una nuova politica di tutela e governo pubblico dei beni comuni, come opportunità per garantirne a tutti la fruibilità e come occasione di una diversa economia legata alla valorizzazione del territorio. Garantire proprietà e gestione pubblica partecipata del ciclo integrato dell’acqua. Sperimentare una nuova politica energetica, fondata sul binomio riduzione del consumo/diffusione delle fonti rinnovabili. Investire da subito in interventi per la riduzione dei rifiuti, l’aumento della raccolta differenziata e un migliore sistema di gestione e riciclo.
7.      MOBILITÀ SOSTENIBILE: investire sulla realizzazione di un sistema metropolitano della mobilità sostenibile, soprattutto su ferro, per ridurre le emissioni inquinanti, la congestione del traffico e garantire la salute dei cittadini. Per questo dovrà seriamente essere affrontato il problema dei flussi radiali da e verso il centro dell’area metropolitana e quelli circolari tra comuni, con l’obiettivo di ridurre il traffico privato su gomma, potenziando le aree di interscambio e la rete del trasporto pubblico con mezzi adeguati per frequenza, portata e comfort. Dovranno inoltre essere adottate tutte le strategie necessarie per potenziare la mobilità ciclabile. 
8.      UNA CITTÀ METROPOLITANA DELLA QUALITÀ DEL VIVERE, DELL’ABITARE E DEL LAVORARE: costruire insieme un disegno complessivo e unitario di città che, al centro come in periferia, sia un luogo della qualità di vita delle persone: dai bisogni quotidiani, alla qualità della formazione, al diritto alla cultura e allo svago, rifiutando un’idea di città come pura sommatoria delle spinte al consumo opulento, alla speculazione ed agli affari. Valorizzare la rete delle associazioni e degli spazi pubblici autogestiti presenti nel territorio metropolitano milanese, la loro produzione culturale e di servizi specificamente rivolti alla popolazione giovanile.
9.      UNA CITTÀ METROPOLITANA SOLIDALE, DEI DIRITTI E DELL’ACCOGLIENZA: riqualificare la città, destinando consistenti risorse la costruzione di alloggi popolari, per case in assegnazione e in affitto e per interventi di risanamento urbanistico e sociale delle periferie. Destinare ingenti investimenti per interventi di inclusione sociale e di accoglienza, di contrasto delle vecchie e nuove povertà, per costruire una ricca rete di servizi sociali di qualità, che garantiscano i diritti di tutti alla salute, a una maternità libera e consapevole, all’istruzione, alla formazione, alla cultura.
10.  L’EXPO DOPO L’EXPO: impedire da subito che le aree e le strutture realizzate per la manifestazione vadano ad ingrossare l’elenco degli ecomostri e che si costruiscano nuove inutili e dannose “cattedrali nel deserto”: occorre che le aree destinate ad EXPO, ex Scalo Farini e Centro Direzionale, già ora connesse tra loro da un asse ferroviario, siano progettate come un sistema urbano unitario funzionalmente integrato alla città, a partire dalla ricollocazione delle attività commerciali del quartiere Sarpi.

Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 15:40

NASCE IL FORUM MILANO 2016, OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE

CONFERENZA STAMPA

Giovedì 26 giugno 2008, ore 12.00
Sala degli Affreschi – Palazzo Isimbardi
Via Vivaio, 1 – Milano
EXPO 2015 - NASCE IL FORUM MILANO 2016, OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE
Con l’assegnazione dell’EXPO alla città di Milano, nei prossimi sette anni nell’area metropolitana milanese si attueranno scelte e realizzeranno opere in grado di segnare durevolmente il destino del capoluogo, di tutta la nostra area metropolitana e anche oltre.
Di fronte a questi scenari si costituisce il FORUM MILANO 2016: OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE, un organismo democratico e partecipato, un luogo e uno strumento in grado di promuovere iniziative politiche, culturali e d’informazione, campagne di mobilitazione con i cittadini e le tante soggettività con le quali saprà relazionarsi, in ogni ambito territoriale e sociale.
Per presentare il manifesto di costituzione del Forum e i nominativi dei primi sottoscrittori, tra i quali importanti professionisti, rappresentanti del mondo della cultura, della politica, dell’associazionismo, è indetta una conferenza stampa giovedì 26 giugno, alle ore 12.00 presso la Sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi (Via Vivaio, 1 – Milano).
Milano, 25 giugno 2008
  
Per info: 335.8277755 - 02.77402614
Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 15:01

Milano Teatro di Razzismo

Milano, 20 giugno 2008. La città di Milano è ancora teatro di una
vile, brutale spedizione punitiva nei confronti di un cittadino
romeno di etnia Rom, effettuata questa volta da agenti di polizia in
divisa. Dopo l'aggressione avvenuta la mattina del 17 giugno nei
confronti di Rebecca Covaciu - la bambina che si è aggiudicata il
Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche - e dei suoi familiari,
ieri sera, 19 giugno 2008, un altro pestaggio, ancora più violento e
inquietante, ha colpito il papà di lei, Stelian Covaciu, missionario
della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale. In seguito al primo,
drammatico episodio di matrice razzista il Gruppo EveryOne aveva
lanciato un allarme internazionale, coinvolgendo i media nonché
numerose personalità della cultura e della politica.
Contemporaneamente i deputati radicali - Pd depositavano
un'interrogazione urgente al Ministro degli Interni. Immediatamente
dopo la nuova aggressione, Gina Covaciu, moglie di Stelian, chiamava
ancora Roberto Malini del Gruppo EveryOne che, insieme a una
responsabile dell'associazione milanese Naga, allertava un'ambulanza
e le forze della polizia di stato, che accorrevano sul luogo
dell'agguato e conducevano l'uomo, pieno di contusioni e traumi
interni, sofferente e in stato confusionale, presso l'ospedale San
Paolo, dove veniva sottoposto ad esami e ricoverato. E' tuttora in
prognosi riservata. Dopo aver allertato il Partito Radicale, che
raccoglieva i particolari dell'avvenimento per agire a tutela delle
vittime sul piano politico, il Gruppo EveryOne contattava la questura
centrale per assicurarsi che le autorità formalizzassero la denuncia
di aggressione ed effettuassero indagini scrupolose. "Quando Gina ci
ha chiamato," riferiscono i leader del Gruppo EveryOne Roberto
Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "era talmente agitata e
disperata che faticava ad articolare discorsi comprensibili. Vicino a
lei, Stelian si lamentava, pronunciando parole sconnesse. Quando la
donna si è calmata, ci ha raccontato i particolari dell'agguato. Gli
stessi energumeni che avevano picchiato, insultato e minacciato i
Covaciu si trovavano ancora davanti a loro. Stavolta però erano scesi
da un'auto della polizia, in divisa e armati di manganelli. Dopo la
prima aggressione, la piccola Rebecca, che è una ragazzina molto
intelligente e intuitiva, ci aveva già detto che gli aguzzini della
sua famiglia indossavano guanti simili a quelli che indossano i
poliziotti. Sospettavamo che avesse ragione, anche perché un numero
crescente di Rom ci segnala di questi tempi un comportamento violento
o intimidatorio da parte delle forze dell'ordine, ma speravamo di
sbagliarci. L'ipotesi più grave, invece, è stata confermata dai fatti
e gli agenti razzisti hanno colpito ancora". Questa volta, però, la
violenza degli uomini in divisa si è concentrata su Stelian. La loro
azione brutale si svolgeva in piazza Tirana, nei pressi della
Stazione San Cristoforo, dove la famiglia vive all'interno di un
riparo di emergenza, fatto di teli e cartone. "Gli agenti si sono
avvicinati all'uomo," proseguono i leader EveryOne, "e l'hanno
apostrofato con un tono minaccioso: 'Ci riconosci? Hai fatto un
errore a parlare con i giornalisti, un errore che non devi ripetere'.
Quindi hanno cominciato a picchiarlo con cieca violenza, sia con i
pugni che con i manganelli, riducendolo in condizioni penose. Quindi,
mentre Stelian era a terra, l'hanno insultato e minacciato: 'Non
raccontarlo a nessuno o per te saranno guai ancora maggiori'. Quando
i due picchiatori si sono allontanati, Gina, i figli e alcuni
concittadini di Stelian l'hanno soccorso. Lui si lamentava ed era in
evidente stato di shock". Intanto un'attivista sopraggiungeva sul
posto e raccoglieva numerose testimonianze da parte dei Rom che
vivono nei dintorni della stazione di San Cristoforo, che
confermavano le parole di Gina Covaciu ovvero che due poliziotti in
divisa, scesi da un'auto della polizia, erano gli autori del violento
pestaggio. "E' necessario che si ponga fine a questa persecuzione, "
concludono gli attivisti, "perché il diffondersi dell'odio razziale,
di cui sono latori politici e numerosi media, ha scatenato una
sequenza impressionante di atti di violenza nei confronti dei
cittadini Rom. Sappiamo che le forze dell'ordine sono formate per la
maggior parte da agenti che operano seguendo il codice etico europeo.
Ci appelliamo anche a loro affinché i razzisti e i violenti siano
isolati e perseguiti, mentre le famiglie Rom, che rappresentano la
parte più vulnerabile della società, siano protette. La violenza
contro i Rom e le intimidazioni nei confronti degli attivisti che si
battono per i diritti dei 'nomadi' crescono, in Italia, ogni giorno
che passa. Famiglie intere vengono braccate fin sotto i ponti, nelle
case abbandonate, nei parchi. Forze dell'ordine, sindaci e assessori-
sceriffi, squadristi e giustizieri hanno scatenato una caccia
all'uomo tanto feroce quanto irrazionale. I Rom vengono costretti a
fuggire da un luogo all'altro, privati di qualsiasi forma di
sostentamento - dall'elemosina ai servizi di strada - ridotti a
fuggiaschi disperati, affamati, malati, senza alcun diritto. Nedo
Fiano, Piero Terracina, Goffredo Bezzechi, Tamara Deuel, Mirjam
Pinkhof, tutti sopravissuti all'Olocausto, avvertono con
preoccupazione i cittadini europei affinché non cedano alle seduzioni
del razzismo e paragonano la persecuzione dei Rom agli anni della
Shoah, gli sgomberi e le spedizioni punitive ai pogrom. Rebecca, la
figlia 12enne, di Stelian, è un grande talento, che l'Unicef ha
premiato proprio nel 2008, ma che l'Italia punisce ogni giorno con il
veleno dell'emarginazione, della povertà, dell'odio e della violenza.
Un Paese che si rende colpevole di una simile ingiustizia, un paese
che accetta tanta violenza, tanta crudeltà verso un intero popolo è
un paese imbarbarito, è un Paese che ha perso la strada dei Diritti
Umani ed è vicino a una crisi dei valori tanto grave da essere
paragonata all'Italia delle leggi razziali, dei manganelli, delle
camicie nere e dei treni per Auschwitz".

Siti consigliati:
www.lasvolta. org www.brahmaweb. net
www.partitoumanista.it


MILANO CITTA’ APERTA LIBERA E ACCGLIENTE

Siamo donne e uomini, cittadini italiani e cittadini stranieri che hanno deciso di essere in piazza insieme per offrire alla nostra città una occasione di festa, di riflessione e di conoscenza reciproca.

Con tante voci vogliamo rompere il silenzio pesante che da troppo tempo incombe a Milano su episodi drammatici che per decisioni del Governo ricadono su individui e comunità che nelle nostre città hanno radicato le loro speranze di una vita migliore.

Retate sui mezzi pubblici, ronde notturne, espulsione dagli alloggi, campagne contro le moschee, sgomberi violenti, schedature etniche di rom e sinti: sono solo alcuni esempi di un crescendo impressionante che vede misure legislative e scelte governative che vogliono l’esercito nelle strade, la reclusione nei Cpt fino a 18 mesi e la criminalizzazione degli irregolari.

Eppure nella nostra città la società multietnica è ormai una realtà: italiani o stranieri, cristiani, musulmani o non credenti, viviamo tutti qui, frequentiamo le stesse scuole, lavoriamo fianco a fianco e facciamo tutti la stessa fatica per tirare a fine mese.

Siamo consapevoli che Milano, come molte altre città, è attraversata da manifestazioni sempre più evidenti di disgregazione sociale che colpiscono soprattutto i quartieri periferici, ma proprio perché viviamo in questa città e  ne conosciamo i problemi, siamo convinti che per farvi fronte, legalità e sicurezza non possono essere interpretate solo come controllo e repressione.

La sicurezza va intesa come un sistema di garanzie per difendere i diritti umani: il diritto alla salute, all’educazione, al lavoro, alla casa, alla libertà di espressione.

La sfida è mettere in campo politiche urbane, abitative, sociali, culturali in grado di produrre solidarietà, partecipazione e rispetto dei diritti, attraverso percorsi democratici e condivisi.
Ci sono molti amministratori, forze politiche e mezzi di comunicazione che oggi continuano a seminare ostilità e conflitti, indicando negli stranieri e nei poveri il capro espiatorio per tutti i problemi sociali, economici e urbani che determinano la condizione precaria di ognuno di noi, gettando un’ombra inquietante sul presente e sul futuro della nostra comunità.
Una società che imbocca la strada della xenofobia e del razzismo diventerà sempre più insicura e invivibile, perché la sicurezza non può nascere dall’emarginazione, ma dall’accoglienza e dal riconoscimento dei diritti di tutti sulla base di valori irrinunciabili:
-    i principi di uguaglianza, di rispetto delle diversità e di giustizia sociale, presenti nella Costituzione italiana, devono vivere concretamente nelle politiche e nelle azioni amministrative.
-    Non si possono imporre regole speciali che violino il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi.

È necessario che si levino mille e mille voci per chiedere:
- abolizione della legge Bossi – Fini perché costringe alla clandestinità
- regolarizzazione di tutti coloro che lavorano e vivono in Italia
- tempi certi e rapidi per il rilascio dei documenti senza tassazione e con trasferimento delle competenze agli enti locali
- introduzione di una legge organica per i richiedenti asilo politico e umanitario
- no al pacchetto sicurezza
- no al reato di immigrazione clandestina
- chiusura dei CTP per sostituirli con centri di prima accoglienza.

...
153 154 155 156 157 158 159 160 161
...
RSS feed