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.: Il Blog di Fiorello Cortiana
Venerdì, 27 Gennaio, 2012 - 10:54

Salviamo i Parchi Nazionali

AMBIENTALISTI: APPELLO PER FERMARE UNA RIFORMA INUTILE E DANNOSA
Con il pretesto della riforma della Legge n.394 del 1991 si stravolgono i Parchi Nazionali

Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra, Mountain Wilderness, Lega Italiana Protezione Uccelli e WWF Italia lanciano insieme un appello per fermare la riforma della legge 394 sulle aree protette che rischia di stravolgere i parchi Nazionali.

Gli aspetti più pericolosi della riforma avviata dalla Commissione Ambiente del Senato interessano essenzialmente tre aspetti della gestione delle nostre aree protette che per i loro contenuti rischiano di stravolgere alcuni dei principi fondamentali che hanno motivato la creazione dei Parchi e delle Riserve naturali non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Nei prossimi mesi per fermare questa riforma inutile e dannosa della Legge quadro sulle aree naturali protette le nostre Associazioni lavoreranno insieme, cercando il supporto del mondo scientifico, degli intellettuali, dei rappresentanti della cultura e dell'ampia maggioranza dell'opinione pubblica che ha a cuore la sorte dei nostri Parchi Nazionali e della natura che devono proteggere.
E' solo rispettando le finalità di tutela che i parchi possono rappresentare un forte richiamo per il turismo nazionale e internazionale con ricadute positive sull'occupazione.

La riforma contestata vuole mettere in discussione il delicato equilibrio raggiunto nella gestione dei parchi tra rappresentanti del Ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura, del mondo scientifico, delle Associazioni ambientaliste e dei rappresentanti degli Enti Locali, nel rispetto della Costituzione che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela degli ecosistemi proprio per ribadire l'interesse nazionale della conservazione della natura. Le proposte di modifica intendono spostare questo delicato equilibrio a vantaggio di coloro che rappresentano interessi locali e di settore con una maggioranza dei rappresentanti degli Enti Locali e l'introduzione di un rappresentante delle Associazioni agricole nel Consiglio direttivo degli Enti Parco. Allo stesso tempo verrebbero eliminati i rappresentanti del mondo scientifico e ridotta la presenza delle Associazioni ambientaliste. Queste modifiche, insieme alle nuove procedure previste per la nomina dei direttori dei parchi, non farebbero che aumentare lapoliticizzazione degli Enti Parco.Una maggiore efficienza nella gestione degli Enti Parco, in particolare per la valorizzazione delle identità locali dei territori e lo sviluppo della “green economy”, sarebbe la motivazione principale dei sostenitori della riforma, ma questo può essere perseguito da diversi Enti pubblici nell'ambito delle loro ordinarie funzioni. Le aree naturali protette nascono per la conservazione della natura, se gli Enti Parco si trasformano in grandi Pro loco o agenzie di sviluppo locale finiscono per diventare inutili doppioni di Enti che oggi in molti vorrebbero tra l'altro cancellare.

Come secondo punto critico si aprirebbe la possibilità di cacciare nelle aree protette con la scusa del controllo delle specie aliene, quando soluzioni efficaci sono possibili anche con l'attuale normativa ed organizzazione dei Parchi.

Terzo aspetto è il meccanismo di finanziamento degli Enti Parco con l'introduzione della riscossione di una royalty o di canoni su alcune attività ad elevato impatto ambientale (la coltivazione di idrocarburi, gli impianti idroelettrici, impianti a biomasse, oleodotti ed elettrodotti fuori terra, le attività estrattive, posti barca ecc) che determinerebbero un pesante condizionamento delle decisioni di un Ente Parco che in prospettiva sarebbe a larga maggioranza controllato dai rappresentanti dei Comuni.

Firma:
Giulia Maria Mozzoni Crespi (Presidente onorario FAI)
Alessandra Mottola Molfino (Presidente nazionale Italia Nostra)
Danilo Mainardi (Presidente onorario LIPU – Birdlife Italia)
Fausto De Stefani (Presidente onorario Mountain Wilderness)
Fulco Pratesi (Presidente onorario WWF Italia)

Lunedì, 23 Gennaio, 2012 - 12:00

Cervelli a perdere

L’Istat ha fotografato il fenomeno della fuga di cervellI dall'Italia. Su 18mila dottori di ricerca presi in esame, che hanno conseguito il titolo tra il 2004 e il 2006, quasi 1.300 (il 7%) sono andati all’estero tra il 2009 e il 2010, soprattutto studenti del Nord che hanno conseguito il dottorato in giovane età (meno di 32 anni).
I ricercatori che hanno scelto o hanno potuto scegliere di andare via dall'Italia sono per il 41,2 % del Nord, per il 23,3 % del Centro e per il 24,2% del Sud. Spesso per i giovani ricercatori meridionali lo spostamento è verso il Nord Italia. Possiamo pensare che nell'era della blobalizzazione e dei programmi di scambio come l'Erasmus l'Istat fotografi un movimento naturale, ma altri dati ci dicono che non e così. I dottori di ricerca italiani che hanno un’intenzione non definita di rimanere negli Usa passa dal 48,6% tra il 1990-1993 al 62,2% nel 1998-2001; quelli che hanno fatto piani definitivi salgono dal 36,5% al 49,8%. Metà dei giovani italiani che hanno conseguito il dottorato di ricerca negli Stati Uniti, non ha intenzione di rientrare. Ciò che sorprende è che metà dei giovani ricercatori tornerebbe volentieri.
Va inoltre notato che il saldo tra laureti che emigrano e altri che vengono da noi è negativo. Secondo i dati dell’Eurostat Force Labor Survey, nel 1999 il totale dei laureati italiani che lavorava all'estero rispetto al totale dei laureati in Italia era del 2,3%, mentre quello dei laureati stranieri che lavorava in Italia (sempre rispetto al totale laureati) era lo 0,3%. La percentuale di laureati emigrati è sette volte maggiore di quella di laureati stranieri presenti nel nostro Paese. Nei grandi Paesi dell'Unione Europea (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna), questo squilibrio c’è solo in Spagna, dove però i due valori sono simili: 0,8% di laureati emigrati contro lo 0,5 di laureati stranieri immigrati.
Tutti questi dati ci dicono che la sconfitta del sistema Italia è evidente e che altri godono della preparazione e del lavoro dei nostri professionisti, senza reciprocità e scambio di conoscenze. Le ragioni di questa dissipazione cognitiva sono chiaramente mostrate dal confronto tra le cifre. Nel 2011 l'Italia ha investito l'1,1% del Pil alle spese destinate alla ricerca e allo sviluppo. La Germania il 2,3%,la Danimarca il 2,4%, la Svezia il 3,3%, la Finlandia il 3,1% e Israele il 4,4%. Fuori dall'Europa il Giappone ha investito il 3,3%, la Corea del Sud il 3% e gli Usa il 2,7%. Chi il doppio, chi il triplo, chi il quadruplo di noi! Un Paese ha un futuro di libertà e di dignità solo se investe in ricerca e innovazione.
Il problema non è tanto frenare l'emigrazione di cervelli, quanto creare un ambiente in grado di consentirne e motivarne il ritorno, nonché l'arrivo di laureati e ricercatori da altri Paesi. Si tratta di investire di più, di coordinare gli investimenti pubblici con quelli privati, di offrire servizi e un ambiente adeguati. Dopo i pesanti provvedimenti "Salva Italia" il Governo, nel quale ci sono competenze riconosciute nel mondo, finalmente deve riconoscere la spesa per l'apprendimento, la ricerca e l'innovazione come un investimento necessario e fecondo, non più una spesa quasi inutile. Allora la rete di scambi e di collaborazioni reciproche nella ricerca aiuterà il passaggio a "Cresci Italia".
Martedì, 10 Gennaio, 2012 - 15:21

Difendere il Parco Sud, farlo vivere!

Difendere il Parco Sud, farlo vivere!
MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO
LUNEDI' 16 GENNAIO 2012 - ORE 9.30 - DAVANTI A PALAZZO ISIMBARDI -VIA VIVAIO 1 - MILANO
Il DESR Parco Agricolo Sud Milano, il Tavolo Finanza Etica e MAG2 - GASPESCHIERA - Slow Food Melegnano - aderiscono all'iniziativa promossa dall'Associazione per il Parco Sud Milano, in occasione dell'Assemblea dei Sindaci del Parco Sud convocata per il 16 gennaio 2012. Scopo della manifestazione è sensibilizzare gli Amministratori locali a salvaguardare l'integrità territoriale del Parco e le attività agricole in esso presenti. L'appuntamento è fissato per lunedì 16 gennaio 2012, alle 9,30, davanti a Palazzo Isimbardi (via Vivaio 1 - Milano) dove si terrà l'Assemblea dei Sindaci. Pertanto invitiamo tutti coloro che ne avranno la possibilità a partecipare all’iniziativa per renderla più incisiva presso gli Amministratori che saranno presenti. Chi intende partecipare può raccordarsi con Renata Lovati ( info@isolamaria.com ) per essere informato sull’organizzazione. In allegato il documento prodotto dall’Associazione per il Parco Sud Milano.
Valorizzare o svilire il Parco Sud ?
L’Associazione per il Parco Sud è seriamente preoccupata per l’avvio della procedura di modifica del PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) del Parco Agricolo Sud Milano. Abbiamo letto con attenzione le motivazioni addotte nel documento votato il 30 settembre scorso all’unanimità (con qualche lodevole astensione). 
Ebbene, non ci convincono per niente.
Gli intenti sono evidenziati molto più chiaramente dalle varie dichiarazioni pubbliche del Presidente Guido Podestà: “Il Parco Sud non è un totem. Gli atteggiamenti ideologici impediscono i necessari adeguamenti quali la prosecuzione della tangenziale esterna Est con il completamento dell’anello esterno”. Sono messaggi che sembrano rassicurare i costruttori, non certo i cittadini che vivono il Parco.
Ci si dimentica che il Parco Sud è nato dalla volontà popolare, dai tanti cittadini che hanno firmato la proposta di legge per la sua istituzione. Ci si dimentica altresì che non si tratta di un’area naturalistica qualsiasi, ma è un Parco agricolo e di cintura verde urbana, che circonda in gran parte Milano, dando respiro alla metropoli congestionata: un’idea innovativa e apprezzata da molte nazioni europee, che ne hanno replicato il modello.
Questa Amministrazione sembra avere un concezione di sviluppo che privilegia il consumo di suolo pregiato per favorire insediamenti abitativi, industriali e commerciali, operando quindi in antitesi alle politiche lungimiranti di valorizzazione del territorio.
Si ripetono così gli errori del passato: anche la precedente Giunta provinciale aveva avviato la proposta di modifica del Piano Territoriale, poi abbandonata con l'avvicinarsi della campagna elettorale della primavera 2009. 
La memoria corta dei nostri amministratori dimentica inoltre che sono passati appena 10 anni (e non 17 come citato nella Delibera Provinciale) da quando nel precedente PTC ampie aree non urbanizzate furono escluse dal Parco, per permettere ai Comuni una crescita controllata: queste aree di sviluppo si sono dimostrate sovradimensionate, considerato che molte di queste sono ancora oggi non edificate.
Perché questa Amministrazione non punta invece a dare concretezza al Parco? Infatti, a tutt’oggi non sono ancorai stati predisposti ed attuati i Piani di settore, quali il “sistema dei percorsi del parco”, di “salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico monumentale”, quello fondamentale della “fruizione” e dei “navigli e canali”, tutti espressamente previsti dalla legge istitutiva del Parco.
Per non essere considerati “i soliti del NO”, vogliamo aprire un dialogo franco e costruttivo con questa Amministrazione, esplicitando le nostre linee guida per la concreta attuazione di questo Parco. Una sorta di decalogo semplice e diretto, con i punti elencati qui a lato.
Siamo certi che questi indirizzi sono largamente condivisi dai cittadini. Cerchiamo il colloquio con amministratori lungimiranti e capaci di operare nell’interesse della collettività, senza sacrificare questo patrimonio irriproducibile, per svenderlo in nome di un progresso miope e non sostenibile. 
I 10 punti per far vivere il Parco Sud
1. Non è accettabile una contrazione dell’area del Parco: ogni cancellazione di area, ancorché considerata non strategica, deve prevedere una sua compensazione almeno equivalente.
2. Il consumo di suolo non urbanizzato va limitato ai soli casi di effettiva necessità. Bisogna assolutamente contrastare la crescita per metastasi di costruzioni, quando è sotto gli occhi di tutti la frequente sottoutilizzazione di zone artigianali-industriali, di quartieri uffici e residenziali. 
3. Va messo in pratica il concetto di Parco Sud quale polmone verde della Metropoli. La cronica insalubrità dell’aria milanese può essere efficacemente contrastata anche con “corridoi verdi” che, se adeguatamente realizzati, favorirebbero la ventilazione e il ricambio dell’aria.
4. Deve essere salvaguardato il ruolo strategico dell’agricoltura, inclusa quella di vicinato, di servizio al territorio e attenta ai nuovi indirizzi dei consumatori. Sarebbe un’inaccettabile beffa la contrazione delle attività agricole a ridosso dell’Expo 2015, basato sul concetto di “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. 
5. Va contrastata la tendenza allo sviluppo ipertrofico di nuova viabilità, che non solo distrugge l’unitarietà delle attività agricole, creando gravi difficoltà gestionali, ma soprattutto pone le basi per ulteriori sviluppi urbanistici. Si a riqualificazioni non invasive dell’attuale viabilità.
6. Deve essere rafforzato e ampliato il ruolo delle aree di pregio naturalistico e del reticolo dei corridoi ecologici, anche al fine di preservare ed espandere la biodiversità.
7. Occorre investire sullo sviluppo della fruizione del territorio del Parco, realizzando infrastrutture sostenibili (piste ciclabili, agriturismi, ecc.) e migliorando la comunicazione al cittadino sui vantaggi di un “parco sotto casa”.
8. Si deve porre particolare attenzione alle aree di confine tra urbanizzato e campagna, dove sono maggiormente evidenti i rischi del degrado (tipico è il caso di discariche abusive). Va favorita, quando possibile, la creazione di strutture sportive e di svago, replicando esempi di “successo” come ad esempio Bosco in città.
9. Vanno valorizzate le diffuse testimonianze architettoniche e artistiche: un territorio senza storia è la premessa a ogni snaturamento e deturpazione.
10. Occorre infine valorizzare le bellezze naturali che permeano il Parco, salvaguardando i le oasi naturali ricche di biodiversità.
Martedì, 10 Gennaio, 2012 - 13:52

Per la libertà di stampa in Ungheria

Per la libertà di stampa in Ungheria
L’associazione AnnaViva, che si batte per la democrazia, per i diritti umani e per la libertà di stampa nel mondo ex-sovietico, si schiera contro il bavaglio imposto all’informazione dal governo ungherese e vi invita, mercoledì 11 gennaio alle ore 17, a manifestare davanti al consolato d’Ungheria a Milano.
Il primo gennaio, nel Paese guidato dal premier Viktor Orban, è entrata in vigore la nuova Costituzione che prevede, tra l’altro, la possibilità di imporre pesanti multe ai media e ai giornalisti che pubblicheranno notizie “non equilibrate”. Il primo effetto di questa stretta autoritaria è stato l’arresto di due giornalisti colpevoli, secondo il governo di Budapest, di aver espresso opinioni politiche e personali. A breve, inoltre, chiuderà i battenti una nota radio nazionale da sempre non allineata ai dettami del regime. Ed è solo l’inizio.
In pieno appoggio al sit-in di protesta organizzato l’11 gennaio a Roma dalla FNSI, Federazione nazionale della stampa italiana, AnnaViva intende manifestare a sostegno del popolo ungherese e in difesa del diritto ad avere un’informazione libera e indipendente.
Mercoledì 11 gennaio 2012 ore 17
Piazza Missori, Milano
A pochi metri dal
Consolato Generale dell’Ungheria 
VI ASPETTIAMO!!
Mercoledì, 4 Gennaio, 2012 - 09:56

Caucus Repubblicani e analogie

Romney ha vinto i primi Caucus dei Repubblicani nello Iowa per 8 voti contro lo sfidante, il creazionista Santorum, aggiudicandosi il 25% dei voti e spendendo milioni di dollari. E' uno scontro tra reazionari contrari a ogni politica pubblica per il welfare e contrari all'affermazioni dei diritti civili. Le difficoltà' del mormone Romney risiedono nelle evidenti mutazioni di punti di vista secondo la convenienza del momento. Così e' divenuto uno strenuo antiabortista e un oppositore delle unioni gay, nonché un oppositore al Senato della legge di Obama sull'estensione della copertura sanitaria mentre come Governatore del Massachusetts ne aveva approvata una simile con il voto bipartisan. Romney sara' interessante da seguire per capire se la politica come espressione del marketing di comunicazione e' la cifra del senso comune dell'agire collettivo negli States. In Romney sono evidenti le analogie con B. E il suo "Sono come tu mi vuoi" operaio o imprenditore, familista o puttaniere...Romney ha vinto i primi Caucus dei Repubblicani nello Iowa per 8 voti contro lo sfidante, il creazionista Santorum, aggiudicandosi il 25% dei voti e spendendo milioni di dollari. E' uno scontro tra reazionari contrari a ogni politica pubblica per il welfare e contrari all'affermazioni dei diritti civili. Le difficoltà' del mormone Romney risiedono nelle evidenti mutazioni di punti di vista secondo la convenienza del momento. Così e' divenuto uno strenuo antiabortista e un oppositore delle unioni gay, nonché un oppositore al Senato della legge di Obama sull'estensione della copertura sanitaria mentre come Governatore del Massachusetts ne aveva approvata una simile con il voto bipartisan. Romney sara' interessante da seguire per capire se la politica come espressione del marketing di comunicazione e' la cifra del senso comune dell'agire collettivo negli States. In Romney sono evidenti le analogie con B. E il suo "Sono come tu mi vuoi" operaio o imprenditore, familista o puttaniere...

Giovedì, 29 Dicembre, 2011 - 11:20

Mamme detenute

Incontri in Biblioteca
Da Martedì 10 Gennaio a Mercoledì 1 Febbraio 2012
INAUGURAZIONE 10 GENNAIO ORE 18.00
Presso
Biblioteca Chiesa Rossa
Via San Domenico Savio 3, Milano
Intervengono:
Stefania Conte
Ispettore polizia Penitenziaria
Marianna Grimaldi
Funzionario giuridico-pedagogico
Giovanna Longo
Responsabile Unità Organizzativa del Trattamento
Provveditorato Regionale Amm.ne Penitenziaria di Milano
Referente interistituzionale progetto ICAM
Ministero della Giustizia
Dipartimento dell’AmministrazionPenitenziaria
Provveditorato Regionale per la Lombardia
Illustrazioni delle mamme dell’Icam
Il laboratorio Illustrafiabe è stato progettato e realizzato all’interno delle attività del CTP “Cavalieri” di Milano durante l’anno scolastico 2010-2011, grazie anche al progetto Marsupio destinato alle mamme dell’ICAM finanziato dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia.
Durante le attività del laboratorio Illustrafiabe, condotte da Alice Tassan e Ilaria Curti, le mamme hanno realizzato significative illustrazioni per le filastrocche e le favole scritte negli anni precedenti durante i corsi coordinati da Paola Riso e Vincenzo Samà.
ICAM Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute sorto nel 2006 ospita sino a 16 mamme con i loro bambini da 0 a 6 anni di età.
Pur essendo a tutti gli effetti una struttura distaccata della Casa Circondariale di San Vittore, l’ICAM ripropone la funzionalità di una casa dove i figli delle detenute possano crescere, vivere ed affrontare con serenità il periodo di detenzione delle madri.
Il progetto nasce dal desiderio di evitare ai bambini la traumatica esperienza del carcere e garantire loro tutti i servizi educativi del territorio: consultori pediatrici, scuole materne e nidi.
CENTRO
TERRITORIALE
PERMANENTE
Via Anco Marzio, 9 - tel. e fax: 02.48517129
e-mail: ctpcavalieri@yahoo.it
E’ possibile visitare la mostra negli orari di apertura della biblioteca.
Giovedì, 29 Dicembre, 2011 - 09:30

Nei semi la memoria e l'identità

Un patrimonio di semi, 85,000 accessioni, di inestimabile valore scientifico e economico compone le collezioni di germoplasma custodite dall'Istituto del germoplasma (IG) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) .  Un patrimonio inestimabile per la biodiversità  e per trovare le sementi piu' adatte alle diverse composizioni del terreno e alle diverse condizioni atmosferiche fuori dalla hybrys transgenica. Questo patrimonio ha ancora poco tempo per essere salvato visto il deterioramento che ha subito sa seguito della rottura, nel 2003, dei due impianti del freddo che ne consentivano la conservazione.
Gli  impianti del freddo delle camere di conservazione dove sono custoditi gli 85.000 semi sono stati oggetto di un processo di surriscaldamento letale per la sopravvivenza di un patrimonio genetico raro ed unico al mondo, accumulato in anni di attività di ricerca e che è costato miliardi alla collettività nazionale ed internazionale. L'importanza di questo patrimonio raccolto e conservato negli ultimi 40 anni di attività della banca deriva dal fatto che esso e' in gran parte estinto sia per le specie coltivate e sia nella sponteneita' naturale per le specie selvatiche  affini alle piante coltivate. Specie raccolte in Italia, nell'area Mediterranea, d'Etiopia e del Sud Africa. In una interrogazione parlamentare nel 2004 denunciavo che il Direttore del centro, prof. Luigi Monti, nonostante ricevesse fondi ad hoc dal CNR per la manutenzione degli impianti, non aveva autorizzato le richieste di riparazione avanzate dai responsabili, così nel giugno 2004, con la rottura definitiva degli impianti, il Procuratore ha nominato un consulente tecnico. Nell'interrogazione chiedevo se se i Ministri in indirizzo fossero a conoscenza dei fatti sopra esplicati e se avessero l'intenzione di porre in essere un’azione correttiva di tale stato di cose e di attuare misure preventive di tali fatti.
La  procura all'epoca stabili che vi fu un danno notevole dei campioni analizzati, il 70% dei campioni di frumento e l'80% delle specie scelte per il monitoraggio, orzo e cece, avevano subito un grave danno biologico irreversibile di riduzione della variabilità genetica originaria delle accessioni. Ora ci sono uno o due anni per l'indifferibile necessita' di avviare la rigenerazione di tutte le collezioni di germoplasma custodite a Bari e nei sui centri di sperimentazione. Questa urgenza fu sottolineata dalla procura di Bari nel 2009 come prescrizione che accompagnava il dissequestro. Ora lo chiede anche la campagna per la salvaguardia dell' agro-biodiversità Italiana contattare : Kate at carlisle.k@gmail.com - Nicoletta at nicolettafagiolo@yahoo.co.uk Nella biodiversità c'e' memoria, c'e' identità, c'e' la possibilità di un mondo senza OGM. 
Giovedì, 22 Dicembre, 2011 - 10:06

Grandi opere, grandi furti, grandi devastazioni

Grandi opere e appalti: nelle inchieste sul sistema Anemone-Balducci-Bertolaso verificati 33 appalti nei quali l'onere per lo Stato è passato da 574 a 834 milioni. Una logica diffusa che non riguarda solo il trio in questione e insieme alle casse dello Stato estende il dissesto del territorio. Il nostro Paese chiede manutenzione e ripristino non grandi opere.

Mercoledì, 21 Dicembre, 2011 - 11:44

Il Celeste Formigoni và in scena

 Da non crederci se non lo vedi, non è un sosia del Celeste Formigoni è proprio lui che mette in scena una goffa e impacciata interpretazione del politico al passo con i tempi e con le nuove generazioni. El gà i scarp del tennis...  e compone con giovani sostenitori le scritte FceBook, Flickr, Twitter, usa l’iPad, scarica musica con il telefonino, tira di schema (boh?!) e balla perché “la politica è passione”. Mentre non dice nulla sulla mancata trasparenza nella gestione della cosa pubblica in Lombardia, laddove la rete permetterebbe disintermediazione e partecipazione informata. Così il Celeste dall’ultimo piano del nuovo Pirellone può continuare ad ignorare la distrazione di fondi pubblici da parte di Don Verzè e soci, che rischia di minare una delle eccellenze medico-scientifiche lombarde, e le sponsorizzazioni obbligate a favore del Meeting di CL, nonché L’operato di Nicoli Cristiani e dei dirigenti dell’ARPA che in cambio di tangenti avvelenano l’ambiente e la salute dei cittadini ingrassando la malavita organizzata. Vediamo se questa presa per i fondelli trova boccaloni che abboccano.

 

http://www.doppiozero.com/materiali/web-analysis/social-formigoni

 

  ciao

 

Fiorello

Venerdì, 16 Dicembre, 2011 - 10:15

diamoci da fare

Ci sono due considerazioni/constatazioni necessarie per provare a ripartire in modi nuovi: -1-Wall Street non e' riuscita a piegare e far saltare l'€uro che resta una realtà monetaria nella globalizzazione; -2-il Governo dei Tecnici e' la condizione di passaggio per uscire dal Governo di B., che non e' solo il governo autoreferenziale con Scilipoti e Rizzi, piuttosto e' quello con Dell'Utri, con ibaciamano il lettone e gli affari personali con Gheddafi e Putin. 
Ora dopo la fiducia sulla manovra per la vita occorre muoversi e configgere per una politica del cambiamento, oltre la consociazione e le corporazioni che occupano la politica pubblica italiana da quando c'era Yalta, il fattore "K", e l'impossibilita' dell'alternanza al Governo mantenuta a suon di stragi. Diamoci da fare.

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