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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 22 Aprile, 2009 - 15:06

Appello dell’ANPI per il 25 aprile 2009

A.N.P.I. A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A COMITATO NAZIONALE ____ 00192 Roma – Via degli Scipioni, 271 – Telefoni 06/3211949 – 3212345 –3212807 – Fax 06/3218495 Ente Morale Decreto Luogotenenziale n. 224 del 5 aprile 1945 – c/c p. 36053007 – Cod. Fisc. 00776550584 www.anpi.it - e-mail anpisegreteria@libero.it oppure anpi.naz@libero.it

Appello dell’ANPI per il 25 aprile 2009

Celebriamo quest’anno il 25 aprile in una situazione molto difficile per l’Italia, non solo per la grave crisi economica e sociale che essa attraversa, ma anche per i pesanti attacchi all’ordinamento democratico e costituzionale.
Per questo vogliamo richiamare nell’attualità i grandi valori dell’antifascismo e della democrazia, affermati con il movimento di Liberazione nazionale che ha rinnovato l’Italia.
Ormai più di mezzo secolo ci separa da quella data, ma il percorso di lotte e sacrifici che ad essa ha condotto e i risultati che da essa sono scaturiti, in sostanza la sua eredità, devono essere continuamente rievocati, affinché il presente sia compreso e affrontato, in nome dell’interesse generale, anche e forse soprattutto attraverso la conoscenza del passato. Solo così il 25 aprile, lontano dall’assumere il valore di una ricorrenza meramente formale, può costituire il punto di partenza per una riscossa delle forze sane del Paese.
Se la Liberazione è stata sostanzialmente realizzata dagli alleati – con il contributo essenziale della Resistenza – la trasformazione istituzionale della nostra Patria da monarchia a repubblica nonché l’elaborazione e l’entrata in vigore della Costituzione sono state merito esclusivo del nostro popolo che ha voluto e saputo cambiare l’identità dell’Italia, da paese totalitario a paese democratico nel senso più avanzato e lungimirante, anche alla luce di quello che fu in pari tempo il varo dello Statuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che ha consacrato per la prima volta a livello internazionale la parità dei diritti di tutti gli esseri umani.
Per la pace nel mondo e per un futuro desiderabile dell’Italia è necessaria e urgente una diffusa, appassionata e unitaria assunzione di responsabilità, capace di contrastare validamente e sconfiggere un’insidiosa deriva populista che sta allontanando le istituzioni e la società italiana dalla Costituzione repubblicana per dar luogo ad un sistema autoritario, incontrollato e personalistico. Frutto di questa degenerazione politica è per esempio il tentativo di equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani con una proposta di legge (n. 1360) contro cui l’ANPI è impegnata e che deve essere bloccata con il contributo di tutte le forze istituzionali e democratiche. Dobbiamo difendere la Costituzione, bussola della democrazia, e pretenderne l’attuazione.
Occorrono senso di responsabilità, affermazione del bene comune, spirito fortemente unitario, scelte democratiche e coraggio nel prendere le decisioni politiche idonee a garantire il progresso civile e sociale del nostro Paese.
Questa è la sfida sempre attuale del 25 aprile.

Mercoledì, 22 Aprile, 2009 - 08:35

25 aprile 2009 visto da destra

Il 25 aprile è una faziosa ricorrenza comunista da abolire. Non sarà mai la festa di tutti gli italiani, proprio perché nasce partigiana (cioè di parte), fondandosi sulla retorica resistenziale dei "vincitori", sull’odio e sul sangue della guerra civile. La destra è, da sempre, per una vera pacificazione ed unità nazionale ma, questa, deve fondarsi su una memoria storica condivisa, basata sulla verità dei fatti.

A 63 anni dalla fine della Guerra Civile, che divise gli Italiani, è doveroso rendere Onore a tutti coloro che hanno lealmente servito la Patria, sotto le Bandiere Tricolori del Regio Esercito e della Repubblica Sociale Italiana. Lo Stato, il Presidente del Governo Silvio Berlusconi ed il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, dovrebbero, finalmente, riconoscere gli oltre 600.000 Volontari, soprattutto giovani e giovanissimi, che aderirono alle Forze Armate ed ai Corpi Ausiliari della RSI.

In particolare vogliamo ricordare gli oltre 45.000 Caduti e lo splendido esempio di Eroismo, Fede, Coraggio e Sacrificio dei Combattenti della RSI Decorati al Valor Militare (24 Medaglie d’Oro, 320 d’Argento, 608 di Bronzo e 774 Croci di Guerra), delle 5.000 Ausiliarie del SAF (Servizio Ausiliario Femminile), prime donne soldato in Europa, e dei 962 Sacerdoti Cattolici Cappellani Militari.

La comunità (politica, storica ed umana) della “destra milanese” ricorderà, come ogni anno, i suoi Caduti, domenica 26 aprile alle ore 10.30, al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano, dove si svolgerà una breve Cerimonia Militare ed una Santa Messa Tradizionale in Latino di suffragio.

Ricordiamo che l’ex  Sindaco di Milano, On. Gabriele Albertini, seppur in forma privata, ha sempre reso omaggio anche ai Caduti della RSI del Campo X. Ci aspettiamo analogo gesto di civiltà ed umanità, anche dall’attuale primo cittadino, Letizia Moratti, e, soprattutto, dal Candidato di PDL-Lega alla Presidenza della Provincia di Milano, On. Guido Podestà.

La destra italiana
riconosce e rispetta la democrazia (fin dal 1946), onora gli eroi come il carabiniere Salvo D'Acquisto e stima i partigiani "bianchi" (cattolici, monarchici e liberali) come il conte Edgardo Sogno Rata del Vallino ma, nonostante le personali quanto infami abiure di Fini, non sarà mai antifascista e non celebrerà mai il 25 aprile.
Invece di andare in piazza con i partigiani comunisti, fra bandiere rosso sangue e centri sociali, e, prima di andare a rendere il giusto omaggio ai cimiteri militari dei liberatori (invasori) anglo-americani; i rappresentanti politici del PDL rendano finalmente giustizia alle centinaia di migliaia di loro compatrioti che combatterono dalla parte "sbagliata" che, per noi, rimarrà sempre la parte giusta, quella dell'Onore, della Fedeltà e della Patria.
Roberto Jonghi Lavarini
Presidente del Comitato DESTRA PER MILANO
 

Martedì, 21 Aprile, 2009 - 14:41

ANPI,salta il tram museo.ATM dice no ai partigiani

Il Tram della Resistenza non s'ha da fare. L'idea di noleggaire un tram per invitare la cittadinanza alla manifestazione del 25 aprile era venuta alla sezione ANPI della Barona.
"A bordo volevamo mettere una mostra sui momenti salienti della lotta partigiana a Milano e volevamo fare un girio attorno al Duomo, al Castello, fermandoci infine in piazza Fontana, con una banda musicale, per distribuire volantini, per parlare assieme della Resistenza, dice Ivano Tajetti, presidente della locale sezione.
ATM ha risposto picche adducendo motivazioni di sicurezza e che non noleggiano meszi per iniziative politiche, religiose, sindacali.
Pochi giorni fa i mezzi ATM sono stati usati per trasportare le bandiere nere degli attivisti di Forza Nuova.
In allegato l'articolo apparso oggi su La Repubblica a cura di Zita Dazzi e il comunicato stampa delle opposizioni in Consiglio  di zona 6 sulla vicenda.

Lunedì, 20 Aprile, 2009 - 15:46

Largo Gelsomini - Progetto alternativo

Giovedì 16 aprile u.s. la commissione ha analizzato l'ipotesi alternativa di prevedere i parcheggi "a spina di pesce" sulla parte esterna, aggredendo l'area verde e riqualificando lo sterrato centrale adibendolo a parco. E' stata analizzata anche un ipotesi più "strong" che prevedeva l'unificaizone fuinzionale delle tre aree verdi, scartata per i problemi di viabilità che la stessa avrebbe prodotto.

Il punto di criticità più significativo rilevato è l'abbattimento degli alberi sui lati strada - cosa inevitabile considerando un ingombro di alemeno una decina di metri per l'angolo di manovra per i parcheggi. Inoltre non sono emerse proposte significative per il riutilizzo dello sterrato centrale.

Si è convenuto comunque di inviare ai settori Arredo e Decoro Urbano, Sviluppo del Territorio e al Settore Tecnico dell'ATM le due proposte alternative per avere un parere preventivo primo di operare una scelta definitiva in consiglio di Zona.

 

Cordialmente

 

Massimiliano Bombonati

Presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica - Gruppo PDL

Lunedì, 20 Aprile, 2009 - 15:32

Il cinema LGBT abita a Torino

24° Da Sodoma a Hollywood        
Torino GLBT Film Festival
23/30 Aprile 2009

http://www.tglff.com

Ambrosio Cinecafè
Cinema Ideal Cityplex (serata di apertura e di chiusura)

Inaugura giovedì 23 aprile 2009 la 24a edizione di “Da Sodoma a Hollywood”, Torino International GLBT Film Festival, la 4° con il Museo Nazionale del Cinema per la gestione e l’organizzazione.

Oltre ai tre concorsi internazionali, tra gli eventi nel programma del 2009, segnaliamo la retrospettiva dedicata a Giuseppe Patroni Griffi (scrittore e regista di teatro e di cinema), la Carta Bianca a Ferzan Ozpetek (ci introduce nei film della sua vita) con ospite Franca Valeri, un omaggio a Filippo Timi, figura unica nel panorama italiano impegnato tra cinema, teatro e letteratura; altri omaggi a Adorfo Arrieta, cineasta e pittore che era tra i pionieri del cinema glbt europeo, a Guy Gilles, sperimentatore di un cinema poetico, a Shu-Lea Cheang, interessante cineasta sperimentale taiwanese “radical&sex&punk”, e alla scrittrice australiana Dorothy Porter, e per l’occasione Valeria Solarino legge alcuni brani dal romanzo in versi La maschera di scimmia. Ci sarà una finestra sui programmi televisivi cult Society e Sugar Rush, rispettivamente due serial con focus lesbico dal Sudafrica e dall’Inghilterra. Due eventi per ricordare i vent’anni della caduta del muro di Berlino e i quaranta dagli scontri di Stonewall a New York.

Oltre ai tre concorsi internazionali, tra gli eventi nel programma del 2009, segnaliamo la retrospettiva dedicata a (scrittore e regista di teatro e di cinema), la Carta Bianca a (ci introduce nei film della sua vita) con ospite , un omaggio a , figura unica nel panorama italiano impegnato tra cinema, teatro e letteratura; altri omaggi a , cineasta e pittore che era tra i pionieri del cinema glbt europeo, a , sperimentatore di un cinema poetico, a , interessante cineasta sperimentale taiwanese “radical&sex&punk”, e alla scrittrice australiana , e per l’occasione legge alcuni brani dal romanzo in versi La maschera di scimmia. Ci sarà una finestra sui programmi televisivi cult , rispettivamente due serial con focus lesbico dal Sudafrica e dall’Inghilterra. Due eventi per ricordare i vent’anni della caduta del muro di Berlino e i quaranta dagli scontri di Stonewall a New York.I temi trasversali di molti film e documentari sono ancora una volta la lotta contro l’aids e la discussione attorno alle difficoltà vissute dalle persone glbt nei paesi in cui l’omosessualità è tuttora un tabù. Non mancano tuttavia commedie leggere dagli Usa e dalla Spagna, o riflessioni sulla storia politico-culturale più recente.
GRAN SERATA di APERTURA FESTIVAL
Giovedì 23 aprile – ore 21.30 – Cinema Ideal Cityplex
Con l’intervento di Lucia Ocone e la partecipazione straordinaria di Franca Valeri
L’edizione 2009 si apre con l’anteprima italiana della esilarante sit-comedy in arrivo dalla Spagna Fuori menù – Fuera de carta di Nacho G. Velilla (2008): il film che esce nelle sale italiane il giorno dopo, venerdì 24 aprile, è l’opera prima di un regista cult di sit-com per la tv spagnola. Questa sorpresa dal mondo delle sit-com spagnole racconta una storia di conflitti famigliari, tra il romanticismo e lo spirito moderno: Maxi è proprietario di un ristorante chic nel quartiere Chueca di Madrid, noto per la sua alta percentuale di abitanti gay, e vive una vita tranquilla e soddisfacente, tra gli obiettivi professionali (aggiungere un’altra stella nella famosa guida Michelin) e la vita sentimentale, gay. Le cose cambiano con l’inatteso arrivo dei due figli, nati dal matrimonio (incidente di percorso), e del nuovo vicino di casa (un attraente giocatore di calcio dall’Argentina)…
Saranno presenti: Nacho G. Velilla, Javier Cámara (attore), Andrea Cirla (Bolero Film)
SERATA di CHIUSURA e PREMIAZIONE
Giovedì 30 aprile – ore 21.30 – Cinema Ideal Cineplex
Gran finale con la cerimonia di premiazione presentata da Vladimir Luxuria, con intervalli musicali tratti dal suo ultimo spettacolo Stasera ve le canto (accompagnata al piano da Gabriele Cofrancesco e per la regia di Roberto Piana). Intervengono: Georgeanne Kalweit, Pia Tuccitto
All’insegna della musica la serata di chiusura, Georgeanne Kalweit - nota in Italia come voce dei Delta V - canta Somewhere Over the Rainbow in omaggio a Judy Garland, mentre Pia Tuccitto – cantautrice rock italiana – si esibisce in alcuni brani suoi, che sono stati scelti e interpretati da Vasco Rossi e da Patty Pravo.
Chiude l’edizione numero 24 la proiezione fuori concorso di Mentiras y gordas del duo Alfonso Albacete e David Menkes, ancora dalla Spagna. Già campione di incassi, dopo sole due settimane di programmazione nelle sale, il nuovo film di Albacete e Menkes (già vincitori al Festival nel 2000), narra le vicende di un gruppo di giovani in vacanza che sta preparandosi per scoprire la vita futura, tra segreti, bugie, sesso, confusione, notti e feste folli.
Un’altra esilarante commedia, “giovane e notturna”, in arrivo dalle terre di Almodovar.
LE SEZIONI DEL FESTIVAL
Concorsi Internazionali
Tre sezioni competitive giudicate da tre giurie internazionali: Concorso lungometraggi – Premio Ottavio Mai (5000 euro offerti dal festival), Concorso documentari (2500 euro offerti dal festival), Concorso cortometraggi (1500 euro offerti dal Coordinamento Torino Pride). Per ogni sezione competitiva è previsto anche un premio del pubblico.
Tra i/le componenti della giuria internazionale segnaliamo la presenza di Harry Baer, attore tedesco noto soprattutto per aver fatto parte del gruppo artistico attorno a R.W.Fassbinder sin dal primo film Katzelmacher nel 1969, emancipatosi ben presto a fare da collaboratore indispensabile dietro la cinepresa (soprattutto per Berlin Alexanderplatz, Lili Marlène, e l’ultimo splendido Querelle). E quella di Donatella Maiorca, regista del film Viol@ nel 1999, di serie tv (Un posto al sole, La squadra) e del recente Viola di mare, con Valeria Solarino che interpreta una donna lesbica nella Sicilia ottocentesca.
Premio Nuovi Sguardi
Assegnato dal comitato di selezione del Festival a un film, tra lungometraggi e documentari, che rifletta l'evoluzione del cinema queer; tra la capacità di attraversare i linguaggi più diversi e quella di fondere le questioni legate all'identità con i generi cinematografici.
Fuori Concorso e Panoramiche
Prime visioni di film di registi affermati a livello internazionale o titoli in uscita nelle sale italiane caratterizzano la sezione Fuori Concorso e tre sezioni non competitive (lunghi, corti e doc) offrono un'esaudiente "panoramica" sullo stato della più recente e stimolante produzione glbt in pellicola e video.
Tra i titoli citiamo la prima mondiale di Boy del regista filippino Auraeus Solito dopo essere stato censurato al festival di Singapore; Nés en 68 di Olivier Ducastel e Jacques Martineau, che mette a confronto le due generazioni, quella che ha lottato nel 68 e quella che è nata nel 68; e il sequel di Another Gay Movie, con nuove folli avventure sexy dei quattro protagonisti: Another Gay Sequel: Gays Gone Wild dell’americano Todd Stephens.
La Retrospettiva: Giuseppe Patroni Griffi
Regista teatrale e cinematografico, è scomparso nel 2005. Nel cinema come in teatro i suoi trasgressivi personaggi sono portatori di una visione del mondo sensuale e libertaria che tende a scardinare i tabù sociali legati alla sessualità, in cui l'omosessualità ha in più di un caso un ruolo di primo piano. Tra i film presentati, il debutto del 1962, Il mare, e Metti una sera a cena del 1969, che, dopo la realizzazione teatrale è diventato un film di successo con Florinda Bolkan e Jean-Louis Trintignant, provocando interventi censori.
Voice Over 4
L’arte negli anni ottanta dei General Idea (collettivo artistico attivo nel Canada) e di Keith Haring (il noto graffitista) e il mondo contemporaneo di Wolfgang Tillmans; gli ultimi due film della pioniera Barbara Hammer e il nuovo progetto low-budget dell'innovativo Pascal Robitaille, L’Apesanteur. E tante altre proposte nella sezione in cui il cinema si contamina e dà vita a tanti linguaggi quante sono le sfumature dell'occhio.
Europa Mon Amour
Muscoli in gonnella: i peplum all'italiana
Si prosegue sulla scia della ricerca iniziata con gli Spaghetti Western un paio di anni fa, per addentrarsi stavolta nelle avventure dei cosidetti film Peplum. Siamo negli anni cinquanta e sessanta e il cinema italiano si popola di muscoli gonfi, gonnelline, corte spade, pettorali e addominali, gambe solide e nude: occasioni per mostrare le nudità maschili come facevano negli Usa le riviste di culturismo. Tra i titoli in programma: La vendetta di Ercole di Vittorio Cottafavi (1960), Il colosso di Rodi di Sergio Leone (1961) e Il figlio di Spartaco di Sergio Corbucci (1962).
Music & Movie Icons
UK 1979-2009: Da Ashes to Ashes alla Common People GenerationA colpi di musica, trent'anni di rivoluzione del gusto queer Made in UK
: dalle trasgressioni di David Bowie al trasformismo new-romantic dei Visage, dal successo planetario degli Smiths, a quello radiofonico di canzoni come Smalltown Boy, dalla consacrazione dei Soft Cell a quella dei Pet Shop Boys, fino agli anni novanta, l'era del brit-pop e della "Common People", come cantavano i Pulp: canzone contro gli eccessi del decennio precedente, elogio della normalità come diversità. Strada seguita oggi da band come Franz Ferdinand e The Rakes, nella cui musica gli ultimi tabù, semmai ce ne fossero ancora, si abbattono con l'ironia.
EVENTICarta bianca a Ferzan Ozpetek
Un invito a presentare "i film della sua vita" al regista de Le fate ignoranti (2001), Saturno Contro (2006) e del recente Un giorno perfetto (2008). Tra i titoli scelti grandi classici come Narciso nero di Michael Powell e Emeric Pressburger, del 1947, La signora mia zia di Morton DaCosta, del 1958, e Leoni al sole di Vittorio Caprioli, del 1961.
Tre Premi Speciali: a Ventura Pons, Monika Treut e John Greyson
al regista de Le fate ignoranti (2001), Saturno Contro (2006) e del recente Un giorno perfetto (2008). Tra i titoli scelti grandi classici come Narciso nero di Michael Powell e Emeric Pressburger, del 1947, La signora mia zia di Morton DaCosta, del 1958, e Leoni al sole di Vittorio Caprioli, del 1961.La proiezione del nuovo film Forasters (2008) è l’occasione per consegnare il Premio Speciale al regista catalano Ventura Pons, figura di rilievo spesso presente nel corso degli anni al Festival torinese. Uno dei pionieri del cinema gay, ha all’attivo la realizzazione di 20 lungometraggi, alcuni dei quali anche distribuiti nel nostro paese (ricordiamo Il voltapagina, 2002). Ha suscitato reazioni controverse alla Berlinale 2009 invece Ghosted di Monika Treut, regista tedesca attiva dai primi anni settanta (con Elfi Mikesch alla fotografia) per ridisegnare la mappa dei personaggi femminili, a cui va il secondo Premio Speciale, mentre il terzo è riservato a John Greyson, autore canadese di Fig Trees che ha vinto il Teddy Award per il miglio documentario a Berlino, ma che è noto inoltre per il suo forte impegno contro l’aids:  Fig Trees infatti è un’indagine sulle case farmaceutiche produttrici dei farmaci curativi del terrificante virus.
A Vent'anni dalla caduta del Muro di BerlinoPer ricordare la vita nella città divisa
: Westler di Wieland Speck (1985) e Coming Out (1989) di Heiner Carow. Inoltre c’è il divertente documentario Ein Traum in Erdbeerfolie (Comrade Couture, 2008) di Marco Wilms sul mondo parallelo della moda e di chi negli anni del regime socialista nella ex DDR voleva crearsi una esistenza fantasiosa.
L'evento è in collaborazione con la Biennale della Democrazia che si svolge a Torino, parallelamente al Festival, dal 22 al 26 aprile.
Stonewall: Da Judy Garland a Harvey Milk
Ombre sul palcoscenico (1963) di Ronald Neame è l'ultimo film interpretato dall'icona del mondo gay di allora, Judy Garland, morta il 22 giugno 1969, pochi giorni prima dei violenti scontri a New York tra il movimento glbt e la polizia al bar Stonewall Inn, nel Greenwich Village. Da lì a qualche anno Harvey Milk, giovane attivista gay di San Francisco, con il suo motto "Hope" avrebbe iniziato la sua lotta per i diritti civili… e ne vediamo il tragico epilogo nello straordinario documento che ha girato Rob Epstein l’indomani alla liberazione del suo assassino: The Times of  Harvey Milk del 1985.
GLI OMAGGI
Filippo Timi: “Peggio che diventare famoso”
Figura unica nel panorama italiano tra cinema, teatro e letteratura, l’attore dei recenti film di Gabriele Salvatores (Come dio comanda) e di Marco Bellocchio (Vincere) arriva sugli schermi del festival con alcuni personaggi memorabili: il Conte Masoch in L’eredità di Caino di Luca Acito e Sebastiano Montresor - un viaggio nel labirinto umano della perversione e della purezza, liberamente ispirato alla figura di Leopold von Sacher-Masoch, in cui Timi ha lasciato un segno profondo sulla visione generale del film; Zanna nel secondo film di Saverio Costanzo, In memoria di me  (alla Berlinale 2007), il seminarista ribelle che apre gli occhi al giovane novizio Andrea sullo “strano” mondo della chiesa, e il partigiano in bilico tra lotta e libertà nel pluripremiato Homo Homini Lupus di Mattia Rovere.
Adorfo Arrieta: deliri d'amore
Autore spagnolo vicino alla Nouvelle Vague francese, anche pittore e grande conoscitore dell'opera di Jean Cocteau. I suoi corti realizzati a Madrid negli anni sessanta valgono come pietre miliari del cinema indipendente, mentre il suo Les Intrigues de Sylvia Couski, realizzato a Parigi, nel 1974 è considerato la prima opera militante underground parigina, e il mediometraggio Tam-Tam del 1975 è un vero mosaico di quegli anni, tra vita, arte e desiderio.
Guy Gilles: il tempo fuori tempo
Nato ad Algeri nel 1938, arriva in Francia verso la fine degli anni cinquanta. Nel primo lungometraggio, L'Amour à la mer (1962), appaiono Juliette Greco, Romy Schneider, Jean Pierre Léaud, nonché Patrick Jouané, che diventa da quel momento il suo alter ego sullo schermo e il suo compagno nella vita. Marguerite Duras  ama il secondo lungometraggio di Gilles, Au pan coupé (1968), e Jeanne Moreau lo sostiene per realizzare, nel 1972, Absences répétées, senza dubbio il film più autobiografico di questo cineasta eclettico tra cinema, pittura, scrittura e fotografia.
Cinema in versi: Dorothy Porter  
Un ricordo della poetessa australiana Dorothy Porter, recentemente scomparsa, attraverso i suoi lavori per il cinema: The Eternity Man (2008) di Julian Temple e La maschera di scimmia, noir lesbico, originariamente scritto come romanzo in versi e trasformato in film da Samantha Lang (2000).
Shu-Lea Cheang: Radical&sex&punk
Videoartista originaria del Taiwan, vive e lavora a Parigi. Con le sue opere (videoinstallazioni , opere in rete interattive, ma anche film) vuole richiamare l’attenzione del pubblico sulle connessioni tra media e mondo reale, per gettare le basi a sviluppare nuovi modi di vedere e di guardare la realtà. Al Festival si vedranno i due lungometraggi Fresh Kill (1994) e I.K.U. (2000) oltre ad alcuni corti realizzati tra il 1995 e il 2008, in cui si intersecano varie tecnologie e i temi a lei cari: la complessità nelle relazioni di potere, tra capitalismo e merce, lotte sociali e differenze sessuali, femminismo e diritti per gay e lesbiche.
Serie lesbiche: “Sugar Rush” e “Society” – un confronto tra Gran Bretagna e Sudafrica
Una delle serie tv a tematica glbt più amate di questi ultimi anni, trasmessa dalla rete inglese Channel Four, ha sollevato critiche e polemiche per la vicenda centrata sull'omosessualità della protagonista quindicenne Kim. Mai trasmessa da una tv italiana, Sugar Rush è però diventata di culto nella comunità lesbica del nostro paese che ne rincorre le puntate su internet... La ormai tradizionale attenzione del Festival per il mondo dell'adolescenza si ibrida con quella per i fenomeni legati ai nuovi media. A ciò si associa il confronto con la realtà di giovani donne nere descritta nel serial sudafricano Society, dove si percepisce il vento liberatore dopo l’introduzione delle Civil Union Acts e della non discriminazione su base sessuale nella costituzione applicata da Nelson Mandela.
Immagine del film SHANK di Simon Pearce - sezione Panoramica Lungometraggi

Lunedì, 20 Aprile, 2009 - 15:30

Amnesty: Fujimori condannato, onore alla giustizia

Perù: secondo Amnesty International la condanna dell'ex presidente Fujimori rappresenta una pietra miliare nella lotta per la giustizia

CS051: 07/04/2009

www.amnesty.it

Amnesty International ha dichiarato oggi che la condanna dell'ex presidente peruviano Alberto Fujimori è una pietra miliare di straordinaria importanza nella lotta contro l'impunità e mostra come nessuno sia esente dal rendere conto del proprio operato.

La Sezione criminale speciale della Corte suprema peruviana ha emesso il verdetto di colpevolezza in relazione ai casi di Barrios Altos (15 persone assassinate nel 1991), de La Cantuta (nove studenti e un docente universitario sequestrati e poi uccisi nel 1992 da un gruppo paramilitare legato all'esercito) e dei sotterranei SIE (dove vennero tenute due persone sequestrate). I tre giudici, all'unanimità, hanno concluso, che l'ex presidente Fujimori è responsabile personalmente e penalmente in ciascuno dei tre casi, avendo all'epoca comando militare effettivo su coloro che commisero i crimini in giudizio.

"È stata fatta giustizia in Perú" - ha dichiarato Javier Zuñiga, osservatore di Amnesty International al processo nei confronti di Alberto Fujimori. "Oggi è una giornata storica. Non capita tutti i giorni di vedere un ex capo di stato condannato per violazioni dei diritti umani quali torture, sparizioni e sequestri di persona. Speriamo sia solo il primo di molti processi del genere in America Latina e nel resto del mondo".

"Ora è fondamentale che tutti i responsabili delle violazioni dei diritti umani commesse in Perú, comprese quelle che chiamano in causa i governi che precedettero quello di Fujimori, siano chiamati a rispondere di fronte alla giustizia. Sparizioni, torture, stupri sono crimini che non cadono in prescrizione se commessi su vasta scala, com'è il caso del Perú" - ha aggiunto Zuñiga.

FINE DEL COMUNICATO                                                             Roma, 7 aprile 2009

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361, e-mail press@amnesty.it

Mercoledì, 15 Aprile, 2009 - 16:27

La Movida universitari: pochi spazi, alti i prezzi, molti divieti

Spero che il servizio su Centodieci di Repubblica pubblicato oggi sia stimolo e inizio per discutere su una mancanza intollerabile che rende la città "metropolitana" di Milano un paese di provincia estrema, quasi "meccanica" per dirla con un linguaggio cinematografico alla Paravidino. Parlo del bisogno indissolubile di tante studentesse e di tanti studenti, di giovani e di ragazzi, di trovare spazi e luoghi dove potersi incontrare, parlare, confrontarsi, divertirsi, senza scadere inevitabilmente in un consumerismo fine a sè stesso, del mercato dello svago che tanto imperversa nei quartieri "in" della grande "mela" lombarda. Leggo su un forum studentesco di universitari del Politecnico un messaggio postato da un giovane studente dove si dice espressamente che Milano ha "bisogno di dare spazi ai suoi studenti universitari, che non si sentono chiamati in causa in una città progettata su misura per chi lavora". Io aggiungerei che questa città è ormai progettata solo per chi può pagarsi un alloggio a residenza privata, solo per chi attende di avere qualche appalto per poter edificare incidendo sulla controriforma del regolamento edilizio contestato anche da settori della stessa maggioranza arlecchinesca di governo del Comune, oppure per quelle pensionate e per quei pensionati, grande rispetto nutro per questa categoria, soprattutto per la memoria vivente che possono tramandare cemetnficando i legami di civiltà di una società post moderna portata all'oblio, destinati, però, a vivere nelle segrete mura delle proprie case, magari passando la propria quotidianità davanti a un "talk show" dove si discute di veline o di fatti di cronaca nera.
In questi primi giorni di sole le serate per diverse studentesse e diversi studenti si prospettano essere prime occasioni e opportunità di svago e di incontro, di conoscenza, fuori dallo studio e dalle ore dedicate alla ricerca scientifica, alla preparazione degli esami. I Botellon, le feste organizzate direttamente in forma autogestita dagli stessi ragazzi, ricordiamo quelle che vengono "celebrate" in Piazza Leonardo Da Vinci, oppure quelle presenti nei fine settimana presso le Colonne di San Lorenzo, sono luoghi e scenari urbani che diventano scenografie per "young party" notturni. La conflittualità, in una città diventata sempre più insofferente a tutto ciò che devia dalla routine quotidiana consueta, tar categorie è alimentata da un'amministrazione comunale che, anzichè prevedere e provvedere a dare risposte opportune e adeguate, soprattutto condivise, alle diverse necessità, definisce delibere e circolari all'insegna delle chiusure e dei transennamenti, degli isolamenti e delle proibizioni, divieti, in un'ottica che insterilisce e invecchia Milano.
Paolo, nello stesso articolo, un ventunenne studente di giurisprudenza che viene da Lecco, denuncia espressamente gli alti prezzi dei locali presenti nella Milano notturna e la volontà di evitare di pagare alti costi per poter rivendicare spazi e luoghi dove passare ore liete e in compagnia. Molti ragazzi vivono gli spazi offrendo birra a basso costo e mettendo ad alto volume la musica dalla propria automobile, creando, così, veri e propri intrattenimenti spontanei in piena strada.
Esiste un problema a Milano: la città non riesce a ospitare persone giovani con la voglia di ballare a basso costo. La movida meneghina difetta di un classismo senza ritorno: chi può ha le porte spalancate degli spazi commerciali del mercato del divertimento, mentre chi non può deve arrabbattarsi a ricercare spazi e offerte per trascorrere ore in serena compagnia. L'amministrazione comunale ha fallito anche in questo ambito, ormai da tempo. Sono convinto che tra qualche settimana il problema della movida milanese si riverserà sulle pagine dei maggiori media, senza avere risposte giuste e condivise da parte dei diretti responsabili del governo della città. Le disposizioni saranno come sempre l'aumento dei controlli della vigilanza urbana, giusti ma iniqui se rimangono essere gli unici strumenti di risoluzione di un disagio complesso, i transennamenti e la "privatizzazione" sicuritaria delle piazze, le più belle che la città possa offrire, i divieti di vendita di determinate bevande in determinati orari in determinati contenitori. Una città è europea quando riesce a fare convivere diversità in un contesto municipale partecipato e condiviso: altrimenti diventa luogo di esclusione, di emarginazione, di intolleranza, di paura, di timore, di individualismo egoistico, di sospetto, di autoreferenzialità. Una città europea riesce a dare risposte plurali a interessi diversificati: dare opportunità, occasioni di crescita collettiva e personale, offerte culturali differenti e molteplici, plurali, momenti di espressività libera e autonoma, di creatività progressiva.
Dicevamo qualche anno fa di riempire le piazze di iniziative artistiche, teatrali di strada, di arte libera e accessibile: l'amministrazione comunale cosa ha provveduto di fare e predisporre in merito?

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 7 Aprile, 2009 - 15:17

5 aprile: Festa di Aprile, Festa di Libertà

E' stata anticipata al 5 aprile la famosa, storica e nobile Festa di Aprile, Festa di Libertà, citando Piero Calamandrei. Si è trattato di un anticipo in quanto risposta a un atto che avrebbe infangato, se esclusivo in quella domenica primaverile, la memoria storica della città, Medaglia d'Oro della Resistenza. Una manifestazione di popolo, democratica, antifascista ha espugnato politicamente e culturalmente la metropoli dagli eurofascisti neri, vili e inneggianti alla barbarie omicida e genocida dei regimi dittatoriali più sanguinari della stotia dell'umanità, figli di quel sonno della ragione che genera mostri e aggiungerei mostruosità. Erano molte e molti a dire NO a una presenza che non può, nè deve, nè dovrà mai avere diritto di cittadinanza a Milano, in Italia, in Europa. Eravamo in tante e tanti a denunciare l'atteggiamento connivente dell'amminsitrazione comunale che ha tollerato che un simile sfregio alla memoria storica di migliaia e migliaia di Partigiani, che hanno lottato per la nostra libertà, quella vera, quella costituzionale, quella collettiva, sconfiggendo la nefandezza barbarica per antonomasia, fatto storico terribile, determinata dal regime nazifascista; quella memoria storica che ricorda le vittime civili, innocenti, colpevoli perchè considerate "diverse" dall'arbitrario quanto mai inumano potere totalitario, e che a loro vuole rendere omaggio, rivendicandone il ricordo per un futuro senza ritorni e riedizioni di uguali orrori.
Politicamente il Comune di Milano aveva permesso che un simile raduno di inneggianti al fascismo e negazionisti potesse comunque essere fatto in una struttura privata, l'Hotel Cavalieri, oggi di proprietà di un fuori uscito della Lega, da destra, collaboratore e alleato con la Lista dell'ex assessora alla salute del Comune, De Albertis. Un atto di tolleranza, è quello del Comune di Milano, che fa presumere a una sottile connivenza con estreme bande di neofascisti in stile europeo, dopo aver tentato di concedere il Palazzo delle Stelline a un convegno inadeguato e intollerabile per la nostra cittadinanza repubblicana.
I ministri Vita e Maroni avevano preannunciato presenze di cortei paralleli cappeggiati da facinorosi anarchici, termine che viene sempre di comodo nelle vigilie di grandi mobilitazioni democratiche di piazza. Gran parte dei media hanno liquidato i fatti di domenica, svilendo la portata politica antifascista della mobilitazione di massa, con un semplice ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno saputo gestire una giornata che avrebbe potuto vedere tensioni. Lo stesso Presidente della provincia di Milano, Filippo Penati, aveva minimizzato la preoccupazione nel giorno precedente auspicando che non si ripetessero alcuni scontri preoccupanti da clima anni 70, non condannando, invece, come sarebbe stato opportuno fare, il comportamento dei diretti amministratori comunali responsabili di avere permesso che un simile raduno potesse liberamente esprimersi in città. Le tensioni e il clima di ansia che mediaticamente il governo ha tentato di esprimere non hanno determinato l'effetto deterrente per migliaia di cittadine e cittadini sinceramente democratici e antifascisti a rivendicare il ripudio di qualsiasi forma di apologia, considerata reato da parte del nostro ordinamento costituzionale, che hanno, molte e molti giovani, voluto partecipare a una manifestazione che ha saputo ridare lustro e dignità a una città vilipesa da una presenza inquinante e inquietante. Ancora uan volta la società civile e la cittadinanza antifascista ha preservato la memoria e l'identità antifascista della nostra comunità, confermando la propria adesione ai valori e ideali scritti nella nostra nobile Carta Costituzionale e frutto di una Lotta di Liberazione dalla barbarie nazifascista sanguinaria.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 7 Aprile, 2009 - 14:45

chiusura anticipata Biblioteca Via Oglio 18 in data 1 aprile

Alla c.a. del Settore Biblioteche del Comune di Milano
della Direzione Biblioteca Via Oglio 18 di Milano
della Commissione Educazione e Biblioteche del Consiglio di Zona 4 di Milano

Interrogazione in merito alla chiusura anticipata dei locali della Biblioteca di Via Oglio 18 nella giornata di giornata di mercoledì 1 aprile 2009 avvenuta alle ore 17,30 anzichè alle 19,45 come previsto dall'orario di servizio

Considerato
che nella giornata di mercoledì 1 aprile i locali della Biblioteca di Via Oglio 18 sono stati chiusi con netto anticipo rispetto all'orario di servizio ufficiale, ossia alle ore 17,30 anzichè alle ore 19,45

visto che

la chiusura anticipata ha arrecato vari disagi per l'utenza, che ha dovuto abbandonare i locali della biblioteca anticipatamente e, date le numerose rimostranze pervenute, senza nessuna forma di dovuto e naturale preavviso, nè di comunicazione delle motivazioni della chiusura

preso atto

che un simile disagio si è ripetuto per la seconda volta nel corso dell'ultimo mese, dato che già si è verificata una chiusura prolungata dei locali della stessa biblioteca nella giornata di mercoledì 18 marzo, senza una capillare comunicazione anticipata del disagio all'utenza, dato che diverse e diversi si sono arrecati presso i locali stessi e non hanno potuto usufruire del servizio, probabilmente non informati in tempo della sospensione

constatato

che sarebbe opportuno che qualsiasi chiusura anticipata, se non per motivi inerenti alla programmazione delle iniziative definite dalla Biblioteca, debba essere comunicata con lauto anticipo e con un dovuto preavviso, essendo diritto dell'utente venire a conoscenza dei motivi e delle cause della sospensione temporanea del servizio di pubblica utilità e interesse

e che tale chiusura venisse comunicata anche al presente Consiglio di Zona organo politico responsabile del funzionamento politico amministrativo e della conoscenza dello stato dei servizi pubblici erogati sul territorio circoscrizionale

si chiede
alla Direzione della Biblioteca di Via Oglio 18 il motivo della chiusura anticipata avvenuta in data MRCOLEDI' 1 APRILE, se tale chiusura è prevista nell'ambito del regolamento e se è prevista in futuro un'eventuale e ulteriore chiusura dei locali con il mero carattere di "eccezionalità";
alla stessa Direzione il motivo per cui la chiusura anticipata sia avvenuta senza alcun preavviso dovuto e adeguato all'utenza, arrecando pregiudizio e disagi alla medesima;
alla Direzione Biblioteche del Comune di Milano se per chiusura anticipata o non prevista dall'orario del servizio giornaliero si intenda giustificabile qualora avvenga con carattere di eccezionalità e che cosa si intenda sotto l'accezione di eccezionalità della chiusura anticipata, nonchè se sia prevista una forma di risarcimento anche simbolico per l'utenza qualora tale chiusura avvenisse senza preavviso dovuto all'utenza

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4
Martedì, 7 Aprile, 2009 - 14:44

interrogazioni presentate in consiglio di zona 4 il 7 aprile

All'Assessorato allo Sport del Comune di Milano
al Settore Sport del Comune di Milano
alla direzione della Fin
alla direzione amministrativa della Società Milano Sport spa
domenica i vigili di fuoco hanno decretato la revoca dell'agibilità della piscina sita all'impianto 4 Samuele di Via Mecenate, compleso sportivo di rilevanza internaziobnale, in quanto sede di gare giovanili di diversi livelli territoriali
Si sono riscontrati squarci nella tensostruttura tali da permettere l'ingresso dell'acqua piovana pericolosa per il sistema elettrico a rischio di cortocircuito, tanto che domenica stessa, durante una manifestazione sportiva regionale allenatori, spettatrici e spettatori e giovani atleti sono stati espulsi dalla struttura, posta sotto sequestro per inagibilità
la struttura è l'unica a essere adibita a gare Fin, ha più di mezzo secolo di vita e la tensostruttura è stata costruita circa vent'anni fa, sottoposta, lo scorso giugno, alle intemperie estive e alle copiose grandinate tanto da arrecare danni irreparabili con apertura di buchi nel pallone di copertura tanto da determinare l'ingresso dell'acqua a ogni precipitazione cadente sulla vasca e sugli spalti
da alcuni frequentatori della struttura, tra cui diversi atleti pronti a partecipare ai mondiali di luglio, si denuncia anche una temperatura esistente inferiore ai 22 gradi prevista per ogni piscina pubblica
La struttura di Via Mecenate è anche l'unica struttura pubblica e impianto utile e funzionale a garantire l'agibilità di 700 atleti delle 7 società cittadine
si chiede
- All'assessorato allo Sport del Comune di Milano se sia stata predisposta una misura utile e funzionale a garantire una manutenzione straordinaria e urgente delle strutture pubbliche e degli impianti della piscina sita in Via Mecenate, i tempi previsti e i costi, dato che si stima da parte di alcuni tecnici una spesa di 400 mila euro
- allo stesso Assessorato la responsabilità della manutenzione ordinaria dellì'impianto sportivo e le cause del non avvenuto controllo della struttura, nonchè dell'assenza di un intervento manutentivo funzionale e necessario a ripristinare una situazione di agibilità dello spazio, intervenendo sulla tensostruttura e sul pallone di copertura, dal giugno scorso bucato
- la convenzione esistente tra il Comune di Milano e la società sportiva, la sua natura, gli scopi, gli obbiettivi e le finalità, al fine di preedere responsabilità reciproche nell'elargizione di un servizio pubblico di utilità universale e collettiva

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

Interrogazione in merito al progeto Do Eu Know stato di attuazione e obiettivi

Comune di Milano e Caritas Ambrosiana hanno reso noto che con il convegno tenutosi il 31 marzo a Milano dal titolo “Il ruolo delle istituzioni e dei cittadini per un’Europa più democratica” ha avuto inizio il progetto “Do Eu know?” promosso da una rete di soggetti internazionali guidati da Caritas delle Diocesi della Lombardia in partnership con la Presidenza del Consiglio comunale, nell’ambito del programma comunitario L’Europa per i cittadini
Il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri per l’occasione ha parlato di utile avvicinamento dei cittadini alle istituzioni, coinvolgendo le 9 zone del decentramento nella fase progettuale
L’iniziativa interessa cinque città europee, Atene, Valladolid, Varsavia, Linkoping in Svezia e Veliko Turnovo in Bulgaria, e si prefigge il compito stabilito dal Consiglio comunale di cercare “60 ambasciatori d’Europa capaci di arricchire le istituzioni comunitarie attraverso la voce dei cittadini su temi vicini alla propria comunità territoriale”, come ha sottolineato lo stesso Presidente del Consiglio Comunale
Oltre alla fase di coinvolgimento della cittadinanza si prevede anche il coinvolgimento delle 9 zone del decentramento e la creazione di una comunità virtuale su Facebook con l’intento e l’obiettivo di aumentare la “sensibilità dei milanesi verso la UE”
Si chiede
-         alla Presidenza del Consiglio Comunale sotto quali forme e strumenti si provvederà a rendere esecutivo il progetto e secondo quali canali i consigli circoscrizionali saranno coinvolti nella proposta, nonché quale contributo e sotto quale forma la cittadinanza milanese sarà considerata parte attrice di un programma interessante, ambizioso quanto necessario e importante per la crescita di una coscienza cittadina europea partecipata e condivisa;
-         alla Presidenza del Consiglio Comunale se, oltre ai consigli circoscrizionali, sono previste forme di coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e civiche di diverso genere, nonché gli associazionismi e le realtà che dell’Europa hanno fatto parte principe della propria attività sociale e culturale politica;
-         alla Presidenza del Consiglio di Zona 4 di prevedere la partecipazione dell’istituzione al progetto, visto il suo ampliamento alle realtà circoscrizionali decentrate, anche indicendo un’assemblea aperta al pubblico con la presenza della Presidenza del Consiglio Comunale e degli attori principali della proposta, Caritas Ambrosiana e la Rappresentanza a Milano della Commissione europea

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

ORDINE DEL GIORNO IN MERITO AL RAPPORTO ANNUALE DI AMNESTY INTERNATIONAL INERENTE L'APPLICAZIONE DELLA PENA DI MORTE

"La pena di morte è la punizione estrema. È crudele, inumana e degradante. Nel XXI secolo non dovrebbe esserci più posto per decapitazioni, sedie elettriche, impiccagioni, iniezioni letali, fucilazioni e lapidazioni" - Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.
Il 24 marzo 2009 Amnesty International ha reso note, attraverso il rapporto di Amnesty International "Condanne a morte ed esecuzioni nel 2008", le stime ufficiali e i dati riguardanti la pena di morte nel mondo, considerando e rilevando che nel 2008 in Asia siano state eseguite il maggior numero di condanne rispetto al mondo, essendo la Cina il paese che ha più attuato questa forma odiosa e disumana di condanna.
In Europa rimane solamente la Bielorussia l’unico paese che ricorre ancora alla pena di morte.
In alcuni paesi la pena di morte viene applicata in procedimenti che disconoscono le elementari garanzie processuali, tra cui la regola fondamentale e universale del dual process, ossia del processo equo, come Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Nigeria, Sudan e Yemen; in altri paesi la pena di morte viene emessa maggiormente nei riguardi di imputate e di imputati appartenenti alle fasce povere della società, a minoranze etniche e religiose, come Arabia Saudita, Iran, Stati Uniti d'America e Sudan. In Iran l’omosessualità viene considerata ancora reato punibile con la pena di morte, nonostante ci siano dichiarazioni internazionali emesse dal Consiglio dell’ONU, che abbiano richiesto la derubricazione di una simile misura penale intollerabile e inqualificabile dal punto di vista civile e umano.
Da ultimo alcuni casi testimoniano che sovente le pene capitali siano state emesse nei confronti di persone considerate dalla giustizia posteriormente innocenti.
Molti prigionieri sono sottoposti a forme di detenzione dura e disumana, tanto da incidere negativamente sul proprio aspetto psicologico: in Giappone l’esecuzione viene notificata la mattina stessa dell’impiccagione, mentre ai familiari viene data notizia dopo l’avvenuta esecuzione.
Dai dati ufficiali di Amnesty risulta che tra gennaio e dicembre dello scorso anno sono state messe a morte almeno 2390 persone in 25 paesi e sono state emesse almeno 8864 condanne alla pena capitale in 52 paesi.
In data 6 dicembre 2007 il Consiglio di Zona 4 su mia proposta ha approvato una mozione avente come oggetto “Sostegno del Consiglio di Zona 4 alla campagna per l'adozione, da parte dell'assemblea generale ONU, della risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali e richiesta di attivazione di un banner sul proprio sito per contribuire alla raccolta on line delle firme”
Dai dati diffusi nel rapporto di Amnesty International si evince che, tuttavia la stessa ONU abbia espresso in una direttiva la richiesta di sospendere le esecuzioni della pena capitale previste nei paesi dove tale pena odiosa è ancora concepita normativamente dal proprio ordinamento, 18 dicembre 2007, centinaia e centinaia di condanne a morte continuano a essere emesse in tutto il mondo.
Pqm
In virtù dell’impegno preso dal presente consiglio di zona si chiede alla presidenza di farsi promotore presso il consiglio comunale affinché il comune di Milano inviti il governo italiano e il parlamento italiano a farsi latore, coerentemente alle posizioni finora definite, presso gli organismi internazionali a esprimere decisioni e direttive per la moratoria della pena di morte e l’abolizione di tale previsione penale disumana e incivile

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

Interrogazione in merito alla riunione di commissione consiliare congiunta commercio e urbanistica inerente il progetto "La città del gusto", tenutasi venerdì 3 aprile alle ore 14,30

venerdì 3 aprile alle ore 14,30 si è tenuta presso la sala commissioni di Palazzo Marino la Commissione consiliare consiliare congiunta Urbanistica e Commercio dove si è discusso come unico punto all’ordine del giorno del progetto inerente la costituzione e la realizzazione della Citta del Gusto
ho più volte presentato nelle scorse sedute di consiglio interrogazioni volte a richiedere chiarimenti e delucidazioni sulla natura del progetto, l'entità, i tempi e i modi di realizzazione, nonchè i soggetti societari coinvolti nell'ambito dell'esecuzione del progetto stesso
il presidente della SoGeMi, Predolin, è intervenuto in seduta di commissione sicurezza in merito considerando questo progeto parte integrante di un ampliamento dei servizi offerti attualmente dalla società in ambito di programmazione degli eventi legati all'EXPO 2015
lo stesso presidente ha risposto a una delle mie interrogazioni fatte a riguardo considerando il progetto essere ancora in una fase non definita e dichiarando di non avere notizie e informazioni dettagliate a riguardo
si presume che
in merito al progetto, essendo stata indetta una riunione di commissione congiunta Commercio - Urbanistica si sia rilevato un iniziale progetto a riguardo finalizzato e funzionale a garantire la costituzione della Città del Gusto
si chiede
-         alla Commissione Urbanistica e alla Commissione Commercio del Comune di Milano l'entità, la natura e la definizione del progetto, lo stadio di avanzamento del medesimo, nonchè i tempi e i modi della sua attuazione, i costi relativi e se sussista già una convenzione di appalto dei lavori;
-         all’Assessorato al Territorio e ai Lavori Pubblici del Comune di Milano se l'intervento previsto comporterà variazioni delle volumetrie degli edifici oggi presenti nell'area interessata;
-         allo stesso Assessorato e alle commissioni di cui in oggetto se siano previste forme di intervento dirette a garantire e tutelare il patrimonio storico e urbanistico presente, essendoci strutture edilizie e costruzioni considerate dalla sovraintendenza dei beni culturali come patrimonio architettonico della città, risalenti le stesse al periodo Liberty;
- alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano di predisporre un ordine del giorno di analisi e di trattazione del tema coinvolgendo i progettisti, la società edificatrice, nonchè direttori e funzionari dei settori e degli assessorati interessati

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

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