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												FROM 	users u LEFT JOIN candidati_pagine cp ON u.uid = cp.uid 
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Il Blog di Donatella Elvira Camatta | www.partecipaMi.it
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Mercoledì, 17 Gennaio, 2007 - 11:53

Stato avanz progetto Merula-Chiodi, mozione


Mercoledì, 17 Gennaio, 2007 - 11:52

area ex Link-Belt,via Val Bavona-interrogaz


Mercoledì, 17 Gennaio, 2007 - 11:52

stato di degrado negozi via De Pretis 31-interroga


Mercoledì, 17 Gennaio, 2007 - 11:51

via Bardolino, presenza di buche-interrogazione


Mercoledì, 17 Gennaio, 2007 - 11:47

lavori di sbancamento in via Bardolino31 -interrog


Martedì, 16 Gennaio, 2007 - 23:28

Una ciclofficina per una cultura a due ruote

http://ciclofficina.homelinux.org/

La Ciclofficina Popolare è nata da un'idea di partecipanti allaCritical Mass per moltiplicare uso, coscenza, visibilità, consapevolezza di utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto personale urbano e non solo, ma anche per condividere mezzi e conoscenze sulla manutenzione, riparazione, assemblaggio della bicicletta, per rianimare vecchie bici abbandonate in cantina, per riparare camere d'aria, per avere bici di cortesia da prestare, per raccogliere pezzi di ricambio ma anche per assemblarli o barattarli.

Per chi ama sporcarsi di grasso, per chi vuole la bici sempre in perfette condizioni, per chi non ha soldi per andare dal ciclista, per chi vuole imparar-facendo, per realizzare velocipedi di fantasia, cerchioni da sogno, bici che salgano sui muri, che volino, che nuotino, by-chopper, tandem a 2+, bici a due piani, sistemi sonori ciclotrasportati, rimorchi, spintonatori, sistemi di arte visiva da strada, cyclo-pennello, cyclo-bar, cyclo-orto, cyclo-banner, tricicli, generatori a pedali...

...per incontrare "troglo-cicliste/i" con cui immaginare, ideare e condividere esperienze di esplorazione del territorio extraurbano; per esplorare tracciati, percorsi e stazionamenti nell'agro romano ed oltreeeee...

...per produrre idee, testi, disegni, cyclostilati, volantini, locandine, striscioni, spot, ecc... per raccogliere libri, videocassette, Cd-Rom ecc..., per realizzare spillette, adesivi, magliette, gadget...

...per liberarsi dai meccanismi consumistici compra/butta/ricompra/ributta..., per liberarsi dall'inquinamento acustico e dell'aria, per la liberazione dei velocipedi imprigionati, per liberarsi dagli idrocarburi e dalle guerre, per sciogliere cellulite, rassodare e arrotondare i glutei, per sperimentazioni di cyclokamasutra, per "inserire" un granello di sabbia nei motori a scoppio, per liberarsi di sprechi, alienazione, sfruttamento di persone e risorse, per liberarsi da regole, divieti, multe e patente a punti...

...per volare liberi come farfalle.
La ciclofficina si sostiene con i soli contributi volontari sottoscritti dei frequentatori (sia in Euri che in bici/attrezzi/ricambi, nonché in natura, tempo, ironia, carboidrati, ecc...); Si organizzano inoltre (tempo ed energie permettendo) corsi per insegnare a grandi e piccini ad andare in bici, cene, concerti, spettacoli teatrali, e altre iniziative.

CHE ASPETTI? VIENI A TROVARCI!

Martedì, 16 Gennaio, 2007 - 17:00

Avventura Urbana: un'urbanistica cosciente

www.avventuraurbana.it

Che cos'é?
Avventura Urbana è un gruppo di esperti di diverse discipline: architetti, urbanisti, scienziati politici, comunicatori, facilitatori, web designer e operatori sociali. All'opposto della specializzazione settoriale, l'approccio che usa si fonda sul lavoro di équipe, che si rivela appropriato nella progettazione in contesti complessi e problematici. La squadra di Avventura Urbana lavora insieme da più di dieci anni per promuovere la progettazione partecipata esplorando percorsi nuovi e spesso irti di ostacoli, per trattare in modo innovativo le politiche pubbliche del territorio. Avventura urbana è tra le organizzazioni fondatrici di Retepartecipazione, la rete promossa nel gennaio 2003 fra i soggetti che in Italia si occupano di progettazione partecipata - o più estesamente di "processi decisionali inclusivi" - attraverso la pratica di esperienze nelle politiche pubbliche.
Che cosa fa?
L'obiettivo è di affrontare i problemi con un percorso incrementale e "polifonico". Conoscenza e progetto vanno in parallelo e,chiunque sia il destinatario di una trasformazione, il suo parere viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità e per cercare una buona soluzione. I prodotti possibili sono molti: progetti integrati di rigenerazione urbana, programmi di accompagnamento sociale, negoziazione dei conflitti, comunicazione e sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, percorsi di inclusione sociale nei quartieri, luoghi di vita e di lavoro a misura di una committenza sociale, spazi pubblici per i cittadini.?
L'obiettivo è di affrontare i problemi con un percorso incrementale e "polifonico". Conoscenza e progetto vanno in parallelo, e chiunque sia il destinatario di una trasformazione, il suo parere viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità, per cercare una buona soluzione.
I prodotti possibili sono molti: progetti integrati di rigenerazione urbana, programmi di accompagnamento sociale, gestione dei conflitti, comunicazione e sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, percorsi di inclusione sociale nei quartieri, luoghi di vita e di lavoro a misura di una committenza sociale, spazi pubblici per i cittadini.
Come lavora ?
Ascolto attivo, simulazione progettuale, comunicazione, gestione creativa dei conflitti: gli strumenti sono tanti e vanno usati con cautela. Si lavora con abitanti, tecnici, commercianti, operatori dei servizi, politici, lavoratori, imprenditori, bambini, migranti, giovani, donne, ambientalisti, comitati, associazioni, imprese sociali e altri ancora. Qualunque siano i loro interessi, possono essere coinvolti attraverso spazi di interazione efficaci. Non l'assemblea, in cui le parti tendono a schierarsi l'una contro l'altra. Ma spazi strutturati. In cui l’accesso sia garantito, il linguaggio adeguato e il confronto moderato. Dove tutti siano in grado di capire ed esprimere la propria opinione, anche per i problemi tecnici più complessi, attraverso materiali e supporti facilmente manipolabili. Per arrivare a costruire insieme un risultato condiviso.

Avventura Urbana è un gruppo di esperti di diverse discipline: architetti, urbanisti, scienziati politici, comunicatori, facilitatori, web designer e operatori sociali. All'opposto della specializzazione settoriale, l'approccio che usa si fonda sul lavoro di équipe, che si rivela appropriato nella progettazione in contesti complessi e problematici. La squadra di Avventura Urbana lavora insieme da più di dieci anni per promuovere la progettazione partecipata esplorando percorsi nuovi e spesso irti di ostacoli, per trattare in modo innovativo le politiche pubbliche del territorio. Avventura urbana è tra le organizzazioni fondatrici di Retepartecipazione, la rete promossa nel gennaio 2003 fra i soggetti che in Italia si occupano di progettazione partecipata - o più estesamente di "processi decisionali inclusivi" - attraverso la pratica di esperienze nelle politiche pubbliche. L'obiettivo è di affrontare i problemi con un percorso incrementale e "polifonico". Conoscenza e progetto vanno in parallelo e,chiunque sia il destinatario di una trasformazione, il suo parere viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità e per cercare una buona soluzione. I prodotti possibili sono molti: progetti integrati di rigenerazione urbana, programmi di accompagnamento sociale, negoziazione dei conflitti, comunicazione e sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, percorsi di inclusione sociale nei quartieri, luoghi di vita e di lavoro a misura di una committenza sociale, spazi pubblici per i cittadini.L'obiettivo è di affrontare i problemi con un percorso incrementale e "polifonico". Conoscenza e progetto vanno in parallelo, e chiunque sia il destinatario di una trasformazione, il suo parere viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità, per cercare una buona soluzione. I prodotti possibili sono molti: progetti integrati di rigenerazione urbana, programmi di accompagnamento sociale, gestione dei conflitti, comunicazione e sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, percorsi di inclusione sociale nei quartieri, luoghi di vita e di lavoro a misura di una committenza sociale, spazi pubblici per i cittadini. Ascolto attivo, simulazione progettuale, comunicazione, gestione creativa dei conflitti: gli strumenti sono tanti e vanno usati con cautela. Si lavora con abitanti, tecnici, commercianti, operatori dei servizi, politici, lavoratori, imprenditori, bambini, migranti, giovani, donne, ambientalisti, comitati, associazioni, imprese sociali e altri ancora. Qualunque siano i loro interessi, possono essere coinvolti attraverso spazi di interazione efficaci. Non l'assemblea, in cui le parti tendono a schierarsi l'una contro l'altra. Ma spazi strutturati. In cui l’accesso sia garantito, il linguaggio adeguato e il confronto moderato. Dove tutti siano in grado di capire ed esprimere la propria opinione, anche per i problemi tecnici più complessi, attraverso materiali e supporti facilmente manipolabili. Per arrivare a costruire insieme un risultato condiviso.
Avventura Urbana è un gruppo di esperti di diverse discipline: architetti, urbanisti, scienziati politici, comunicatori, facilitatori, web designer e operatori sociali. All'opposto della specializzazione settoriale, l'approccio che usa si fonda sul lavoro di équipe, che si rivela appropriato nella progettazione in contesti complessi e problematici. La squadra di Avventura Urbana lavora insieme da più di dieci anni per promuovere la progettazione partecipata esplorando percorsi nuovi e spesso irti di ostacoli, per trattare in modo innovativo le politiche pubbliche del territorio. Avventura urbana è tra le organizzazioni fondatrici di Retepartecipazione, la rete promossa nel gennaio 2003 fra i soggetti che in Italia si occupano di progettazione partecipata - o più estesamente di "processi decisionali inclusivi" - attraverso la pratica di esperienze nelle politiche pubbliche. L'obiettivo è di affrontare i problemi con un percorso incrementale e "polifonico". Conoscenza e progetto vanno in parallelo e,chiunque sia il destinatario di una trasformazione, il suo parere viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità e per cercare una buona soluzione. I prodotti possibili sono molti: progetti integrati di rigenerazione urbana, programmi di accompagnamento sociale, negoziazione dei conflitti, comunicazione e sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, percorsi di inclusione sociale nei quartieri, luoghi di vita e di lavoro a misura di una committenza sociale, spazi pubblici per i cittadini.L'obiettivo è di affrontare i problemi con un percorso incrementale e "polifonico". Conoscenza e progetto vanno in parallelo, e chiunque sia il destinatario di una trasformazione, il suo parere viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità, per cercare una buona soluzione. I prodotti possibili sono molti: progetti integrati di rigenerazione urbana, programmi di accompagnamento sociale, gestione dei conflitti, comunicazione e sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, percorsi di inclusione sociale nei quartieri, luoghi di vita e di lavoro a misura di una committenza sociale, spazi pubblici per i cittadini. Ascolto attivo, simulazione progettuale, comunicazione, gestione creativa dei conflitti: gli strumenti sono tanti e vanno usati con cautela. Si lavora con abitanti, tecnici, commercianti, operatori dei servizi, politici, lavoratori, imprenditori, bambini, migranti, giovani, donne, ambientalisti, comitati, associazioni, imprese sociali e altri ancora. Qualunque siano i loro interessi, possono essere coinvolti attraverso spazi di interazione efficaci. Non l'assemblea, in cui le parti tendono a schierarsi l'una contro l'altra. Ma spazi strutturati. In cui l’accesso sia garantito, il linguaggio adeguato e il confronto moderato. Dove tutti siano in grado di capire ed esprimere la propria opinione, anche per i problemi tecnici più complessi, attraverso materiali e supporti facilmente manipolabili. Per arrivare a costruire insieme un risultato condiviso.

Martedì, 16 Gennaio, 2007 - 16:56

una giovane partecipazione

fonte:
http://www.democraziainerba.it/ccr_italia/

I Consigli Comunali dei Ragazzi nascono in Francia nel 1979, anno internazionale dell'Infanzia.
A Schiltinheim un piccolo comune della Francia dell'est, il Sindaco e i rappresentanti locali immaginarono di poter creare una struttura in cui i giovani potessero essere in prima persona portavoce dei propri interessi, secondo le diverse fasce di età.
Da allora sono stati creati in Francia oltre mille CCR, presso comuni che si sono organizzati in una struttura denominata ANACEJ (Association National des Conseilles d'Enfants et de Jeunesse).

In Italia i primi CCR sono nati con atti volontari dei sindaci che hanno raccolto l'invito dell' UNICEF ad attivarsi in tal senso, secondo il principio per cui il Sindaco è il " Difensore Civico dei Bambini ". La proposta si limitava a suggerire anche per i bambini il modello rappresentativo degli adulti.

Nel 1995 nasce Democrazia in Erba (l'associazione nazionale italiana dei CCR, corrispondente all'Anacej, che raccoglie l'adesione di molti comuni e consigli dei ragazzi). Negli ultimi anni nel nostro paese il numero dei CCR è passato da poche decine ad alcune centinaia, ed è in continuo aumento.
Anche altri paesi (come la Svizzera, la Romania e l'Ungheria, ecc...) attuano l'esperienza dei CCR e insieme all'associazione francese ed italiana hanno dato vita all'associazione europea Youth Planet, che promuove forme similari di partecipazione dei giovani.

I CCR sono momenti di educazione alla partecipazione per tutti i cittadini, e diventano occasione di intervento positivo in quanto le condizioni di vita dei bambini costituiscono gli indicatori ambientali primari della vita di tutta la comunità. In altre parole i CCR rendono i bambini e i ragazzi cittadini a tutti gli effetti.
Per raggiungere tale scopo i ragazzi necessitano del sostegno di adulti maturi e responsabili, disposti all'ascolto e all'osservazione, ossia di facilitatori. I primi adulti che si debbono impegnare in tal senso sono il sindaco e gli amministratori comunali. A loro si affianca la scuola, che adatta a tal fine parte della sua didattica, e i cui insegnanti si fanno tramite tra la scuola stessa, la famiglia, il comune e le altre forze sociali.
Altre figure da coinvolgere in questo processo sono gli anziani, portatori di esperienze spesso sottovalutate, i giovani impegnati nel servizio civile, e gli operatori attivi nelle associazioni locali.

Martedì, 16 Gennaio, 2007 - 15:54

Partito Umanista torna in campo....

IL MOVIMENTO ALTERNATIVO TORNA IN CAMPO IN DIFESA DELL’ACQUA
Oggi 13 Gennaio 2007 in tutte le piazze ci saranno i banchetti del movimento italiano dell’acqua.
Inizia così la raccolta delle firme sulla legge d’iniziativa popolare con la quale si intende riportare l’acqua nella proprietà, nella gestione ed erogazione dei servizi idrici, nel governo complessivo degli usi, nella sfera della RES PUBBLICA.
Ma non saranno banchetti del solo movimento dell’acqua, più di 100 associazioni e comitati che vi hanno aderito o promosso come la CGIL nazionale della funzione pubblica, l’ARCI, i Cobas.
Vi ha aderito l’intero movimento di Porto Alegre in tutte le sue componenti e Camere del lavoro come quella di Milano, il WWF nazionale, i partiti della sinistra radicale e Vescovi e parroci che hanno inviato i loro messaggi di sostegno e personalità della cultura e dello spettacolo.
Credo si possa dire che con questa iniziativa il Movimento Alternativo ha ripreso a far politica in senso alto, quello per intenderci che l’aveva insignito del titolo di potenza mondiale.
Anzi, direi che fa “la politica”: l’unica, ineludibile per il nostro tempo.
Quella dei Summit di Stoccolma di Nairobi e della FAO.
Che ci parlano di siccità  di desertificazione di carenza idrica in Europa, negli USA in Cina, di 200 milioni di profughi idrici, di 800 milioni di contadini poveri cacciati dalle loro terre entro il 2050 e di modelli agricoli idroesigenti ormai in crisi.
Quella che sta nelle 500 pagine del Rapporto sullo Sviluppo Umano dell’ONU, dal titolo significativo:
Povertà e Crisi Mondiale dell’Acqua.
Dove si legge che 4900 bambini al giorno muoiono di diarrea per mancanza di acqua potabile e di cessi, le stesse condizioni delle città americane ed europee prima che la “mission” della politica pubblica, dello stato sociale, del diritto per tutti portasse loro i rubinetti e i gabinetti.

Martedì, 16 Gennaio, 2007 - 15:51

Campagna Acqua Pubblica

E' iniziata la Campagna acqua pubblica, ci metto la firma!

Oltre 15'000 firme raccolte nel primo fine settimana, banchetti presi d'assalto dai cittadini!

Cerca nella sezione iniziative il posto più vicino a te per correre a firmare la nostra legge d'iniziativa popolare!!

Campagna Acqua Pubblica
http://www.acquaben ecomune.org/

Vi preghiamo di segnalare tempestivamente tutte le iniziative a
segnalazioni-iniziative@acquabenecomune.org

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