Convegno Navigli
Milano 17 settembre 2007
Mercoledi 19 settembre 2007 alle ore 21,00 presso la sede dei Marinai d'Italia in darsena Navigli si
svolgera un convegno sul futuro del porto Turistico in darsena e nell'ambito dei Navigli.
Coordinatore Architetto Malara, relatori Assessore Croci, ex Assesore Goggi il presidente del Consiglio di Zona 6 Massimo Girtanner, un responsabile dei beni Culturali, ed'altri come da comunicato stampa.
Il Presidente della Commissione Navigli di Zona 6Bianchi Gaetano
12-13 settembre 2007: cambio di rotta!
fonte: www.lifegate.it
Sarà la sede FAO di Roma ad ospitare, il 12 e 13 settembre 2007, la Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici, promossa dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, e organizzata da APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi tecnici), insieme alle agenzie locali Arpa e Appa.
Ora si tratta di seguire quella giusta.
REFERENDUM CONTRO GLI OGM
REFERENDUM CONTRO GLI OGM
E LEGGE POPOLARE PER LA SOVRANITA' ALIMENTARE
Intervengono:
Gianni Cavinato, pres. naz. ACU – associazione Consumatori Utenti
Gianni Fabbris – coordinatore naz. Altragricoltura Foro Contadino
Nino Paparella – pres. Naz. ICEA Istituto per la Certificazione Etica
e Ambientale
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Forum di discussione della Rete del Nuovo Municipio
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Crescono le adesioni di organizzazioni, istituzioni e personalità al
comitato promotore delle leggi popolari per la dignità di chi produce
e consuma il cibo, fra le ultime quelle della sezione italiana del
Contratto Mondiale dell’Acqua, di Alex Zanotelli, di Francuccio
Gesualdi, di Medicina Democratica, della Rete del Nuovo Municipio, di
diversi Comuni della Rete dei Comuni Antitransgenici, di Megachip
(l’Associazione di cui è presidente Giulietto Chiesa), di ICEA (il
più importante istituto italiano di certificazione del Biologico),
della CUB ma, soprattutto, cresce l’adesione di numerose realtà
contadine di base, di gruppi d’acquisto, di associazione e gruppi di
cittadini attorno cui si stanno costituendo i comitati territoriali
di raccolta delle firme.
Queste adesioni si aggiungono a quelle di Altragricoltura Foro
Contadino, dell’ACU – associazione consumatori utenti, di Equivita,
di AM Terranova, di Agernova fra i soggetti che il 20 Luglio scorso
hanno depositato in Cassazione i testi di due leggi di iniziativa
popolare per l’obiettivo di raccogliere centinaia di migliaia di firme.
Con la Legge per la Sovranità Alimentare i contadini e i loro alleati
indicano alle istituzioni la strada per uscire dalla pesantissima
crisi che sta investendo le campagne italiane. Nella legge si propone
alle istituzioni di assumere i principi della sovranità alimentare
come una delle chiavi possibili con cui affrontare il rilancio
dell’agricoltura italiana, mettendo al centro gli interessi di chi
lavora la terra e di chi consuma il cibo. La Legge per la Sovranità
Alimentare, oltre che indicare principi, punta a realizzare spazi di
partecipazione democratica con le Consulte per la Sovranità
Alimentare e strumenti operativi nuovi come quelli contro il dumping,
per promuovere il ciclo corto o l’Agenzia per la gestione dei beni
comuni e le risorse naturali in agricoltura.
La Legge che istituisce il Referendum contro gli OGM, realizza il
primo degli obiettivi della partecipazione democratica: quello di
permettere ai cittadini con il voto di decidere sull’introduzione
degli ogm in Italia. La normativa europea prevede la consultazione
popolare prima che gli ogm, sia pure nella forma della coesistenza,
vengano definitivamente liberalizzati nella produzione. E’ arrivato
il momento che il parlamento italiano, in ottemperanza al dettato
normativo del legislatore europeo, convochi, con apposita legge, il
referendum perché su questo tema così delicato i cittadini possano
esprimersi per far valere i loro interessi contro le pressioni delle
lobbies nazionali e internazionali del transgenico.
INFO: 3351336977
progetto di riqualificazione ex area Motta sita in Viale Corsica
Oggetto: Interrogazione su progetto di riqualificazione ex area Motta sita in Viale Corsica
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
indizione consiglio straordinario su decentramento servizi
Oggetto: Richiesta di indizione di un consiglio straordinario sulla proposta di modifica del Regolamento sul decentramento e di una commissione CAM/PMZ sul tema del futuro gestionale dei Centri di Aggregazione Multifunzionale
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
progetto di modifiche al Piano Opere Pubbliche
Oggetto: Interrogazione su progetto di modifiche al Piano Opere Pubbliche
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Venire a Milano in metrò costa di più
Le proposte sono già sul tavolo dei comuni interessati della provincia e sono fortemente antagoniste a questa volontà inaspettata e giustamente avvertita come ingiusta e insensata. Un adeguamento del livello tariffario a costi meno gravosi per una fascia di tempo di utilizzabilità dei mezzi, qualsiasi essi siano, dalla metrò ai bus, dal treno ai pullmann, più elevata di quella oggi vigente, e un'omogeneità del livello tariffario, affinchè non si creino sacche di differenzazione che aggravano i pendolari e l'utenza. Speriamo che qualcosa venga accolto, soprattutto da una Regione che decreta da qualche anno un continuo aumento del tariffario senza garantire un investimento nelle infrastrutture e da un Comune che crea Milano come isola felice e isolata, prendendo decisioni senza concordarle in rete con le altre istituzioni comunali limitrofe, sottoposte alle conseguenze negative derivanti dalle scelte comunali dell'amministrazione Moratti.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Ma a Milano la cultura dove sta andando?
Della cultura non si dice niente. Un incontro promosso alla Festa de L'Unità a fine agosto aveva questa titolazione che, a parere del sottoscritto, era abbastanza esemplificativa della situazione politica culturale della Giunta e dell'amministrazione di centrodestra. Non potevo che considerarmi concorde sul significato del titolo stesso. La cultura è occasione di crescita della città: in senso civile, sociale, politico. E' vero: ma nel passato esistevano, come dice Fontana, strutture istituzionali. Esisteva nel 1921 la Fondazione Scala, come Enete autonomo, nel 1947 viene costituito il Piccolo Teatro. Si faceva sistema: è vero, come testimoniano le grandi linee progettuali della politica culturale o, meglio, della cultura politica, dato che la cultura deve essere essa stessa programma, progetto di una nuova società, rinnovata, riformulata, rivista, riletta, costituita e ricostituita, rigenerantesi civilmente. Oggi abbiamo l'assenza di questa visione complessa che è innata nella dimensione del fare cultura. Le nuove generazioni di artisti e di uomini di cultura, di impegno intellettuale, sono abbandonate da un potere che gestisce la cultura come momenti continui di pura ostentazione dell'effimero, della superficialità finalizzata a sè stessa, a volte al guadagno, a volte a rendere plateale quello che è altamente evanescente, esetmporaneo. Abbiamo la cultura dei grandi slogan, delle grandi boutade, dei "ballon d'essay", delle promesse esternate e, poi, subito, di seguito, ridimensionate, inevase, come insegnano i terribili precedenti del sostegno al Festival Gay Lesbico o della mostra "Vade retro". Abbiamo l'esempio di come spesso la cultura diventi solamente "elargizione" di beni e di contributi fortemente cospicui a realtà amiche, clientelamrnete vicine, che assicurano forte sostegno a un'assenza esautorante di cultura politica o poliica culturale. Dov'è la progettualità? Non esiste nessun tipo di pianificazione che dia a Milano una visione complessiva, generale, più completa di dimensione internazionale di cosa si intenda per cultura oggi, garantendo l'istituzione di laboratori, di confronti tra ispirazioni ed estri differenti, di incontro tra diverse tipologie di tagli interpretativi della realtà, riletta nell'ottica dell'artista che distrugge, crea e ripropone sotto l'ottica dell'innovatore del sentimento civile. Io penso drammaticamente a un fatto: in Europa esistono esperimenti anche azzardati, ma scommesse, quindi evolutive nella loro dimensione e struttura, che consistono nell'affidare a giovani compagnie teatrali la gestione artistica di grandi teatri, oppure a giovani registri la gestione di agenzie per la promozione del cinema, oppure, infine, giovani letterati nella gestione di festival internazionali di letteratura. A Milano abbiamo perpetui alla guida di epicentri della cultura: questo determina, se non ridimensionato, non sotto la prospettiva dello scontro intergenerazionale ma, bensì, sotto l'ottica della fiducia nella capacità dei nuovi, guidate dalle esperienze dei più vecchi, l'esaurimento delle spinte riformatrici e rifondatrici del fare e concepire cultura oggi e della sua funzione nella società attuale.
I giovani, dice Fontana, sono abbandonati a una "beata solitudo". Esiste come una forza oscura che ci protegge dal futuro, dal cambiamento, dalla rifomulazione e dalla messa in discussione in senso sperimentale dei canoni tradizionali e tipici su cui si struttura la conservazione culturale e asfittica, di cui Milano soffre: come disse un dirigente del regime dittatoriale di Salazar a proposito della forza populisitca del proprio duce, come ricorda Filippo Del Corno, musicista di dimensioni rilevanti.Ha ragione Del Corno a ricordare come la cultura conservativa di un Carrubba avesse ingessato la proposta culturale: ma pur sempre di proposta si poteva parlare. Oggi non esiste proposta, come non esiste la dimensione di una cultura come basamento fondativo di una società libera, dell'ascolto, del confronto, della solidarietà, della tolleranza, della giustizia. Dell'uomo al centro dello sviluppo: della sostenibilità del sistema, come lo è un'opera architettonica, come lo è un'opera urbanistica, come lo è un quadro, che fa pensare, che rende lo spettatore conoscitore del proprio io in relazione al resto della realtà. Non si riesce a comprendere a Milano quanto la cultura possa essere fonte di investimento, ossia di opportunità di trasformazione urbana e di arricchimento economico e sociale della città, nell'età del post fordismo, del post industrialismo, delle aree dismesse. Esistono a Milano centri di eccellenza? Strutture atte a ospitare grandi eventi continuativi e costanti, programmatici, di arte e di cultura mondiale: non esistono spazi, ha ragione e convergo con l'assessora alla cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli. Dove sono gli investimenti nelle risorse umane e intellettuali che compongono lo scenario culturale e artistico? Non esistono opportunità e garanzie per chi vuole diventare protagonista del mondo dell'arte, di un grande progetto di trasformazione della città e in un'ottica di valorizzazione del terrtorio, dei territori, delle loro sociologie, di comprensione della sua caratteristica civica e politica. Il bene stare è anche sinonimo di bene vivere: ossia è sinonimo di un percorso che rende la città vivibile, a musira d'uomo, socialmente e umanamente sostenibile.
Esiste un fuga dei talenti, delle risorse intellettuali che potrebbero essere motore di un progetto di cultura come servizio per la cittadinanza, una nuova cittadinanza della consapevolezza e della responsabilizzazione. Non esiste la conoscenza culturale delle risorse che vivono il territorio, ma che sono soffocate, silentite da un ammasso di eventi di grido, di estemporanee kermesse, di meteoritici avvenimenti e iniziative effimere ed estemporanee, spesso cattedrali in un deserto di proposte e di continuità di progettualità culturale: dove sono le idee? Ma, soprattutto, cosa significa, come spesso fatto da Sgarbi, parlare di "economia di scala" nella promozione artistica? L'amministrazione non deve essere espressione di un consiglio di gestione di società di organizzazione di eventi ma, bensì, deve essere stimolatrice di programmi e garante di spazi autonomi e autogestiti di laboratori culturali. L'amministrazione deve creare la rete tra eccellenze, divenendo protagonista di un percorso di investimento nella fase dello start up, nella fase iniziale di costruzione di sostegni e di scommessa verso le nuove energie, sono molte, che affiorano e che attendono di essere considerate. Ha ragione Daniela Benelli quando denuncia a Milano l'assenza di strutture adeguate, quali biblioteche, musei, spazi, show room, laboratori diffusi, atti a dare albergo permanente a momenti artistici costruttivi e arricchenti.
A Torino abbiamo gli ecomusei che rappresentano progetti di interventi di archeologia industriale rivista e rivisitata, mentre a Roma le municipalità aprono luoghi di produzione artistica innovativa e sperimentale e a Firenze artisti e cittadini si mettono insieme per approvare momenti di conoscenze artistiche collegialmente definite e partecipate. A Milano dove sono queste risorse? Vogliamo attendere e investire dove già la pioggia cade sul bagnato? Vogliamo lasciare che le eccellenze intellettuali abbandonino una città che, se non consente il sostegno alla libera espressione dei pensieri e alla loro circolazione, rischia di implodere in una terribile era della decadenza?
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
BACI ALLA ROMANA
www.arcigaymilano.org
laboratorio teatrale ai CTAS
L’associazione Culturale C.T.A.S. di Milano organizza, per il terzo anno consecutivo, un laboratorio teatrale destinato ad aspiranti attori.
Euro 150 per il primo frammento, da pagare entro il 10 ottobreEuro 150 per il secondo frammento, da pagare entro il 10 gennaioEuro 150 per il terzo frammento, da pagare entro il 10 aprile per il secondo frammento, da pagare entro il per il terzo frammento, da pagare entro il per il primo frammento, da pagare entro il per il secondo frammento, da pagare entro il per il terzo frammento, da pagare entro il