GUARIAMO L’ITALIA DAL PREGIUDIZIO
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Siamo donne e uomini che operano nel mondo della comunicazione, della cultura, dello spettacolo, che vogliono reagire al tentativo di restaurare in Italia un clima di oscurantismo, imponendo una visione di maschile e femminile che non lascia spazio all’affermazione della personalità dei singoli, dei diritti civili e delle libertà.
I nostri amori sono la dimostrazione di una felicità possibile ed autentica, che porta valore aggiunto ad una società che sta crescendo tra mille difficoltà, ma con un maggiore senso di responsabilità, più matura rispetto ad una politica spesso troppo sorda e cieca.
Agedo – Associazione Genitori di Omosessuali
Arci – Associazione nazionale
Arcigay, Associazione Lesbica e Gay Italiana
ArciLesbica – Associazione nazionale
Famiglie Arcobaleno – Associazione genitori omosessuali
Per ADESIONI:
ufficiostampa@arcigay.it
Niccolò Agliardi – Cantautore
Cristiana Alicata – scrittrice
Altera – Gruppo musicale
Mattia Boschetti – Giornalista e conduttore TV
Paolo Colombo – Giornalista
Anna Paola Concia – Deputata
Giovanni Dall’Orto – Giornalista e scrittore
Eleonora Dall'Ovo – Attrice e drammaturga
Costantino Della Gherardesca – Conduttore radiofonico
Lella Costa – Attrice
Giuliano Federico – Giornalista, direttore gay.tv
Sciltian Gastaldi - Scrittore e giornalista - University of Toronto
Franco Grillini – Presidente GayNet
Gustav Hofer e Luca Ragazzi – Registi di "Improvvisamente l'inverno scorso”
Vittorio Lingiardi – Psichiatra e psicanalista “La Sapienza”, Università di Roma
Luciana Litizzetto – Attrice
Vladimir Luxuria – Attrice e showgirl
Giovanni Minerba – Direttore Torino Gay Lesbian Film Festival
Andrea Saraceni - Sceneggiatore fiction TV "Mio Figlio"
Delia Vaccarello – Giornalista e scrittrice
Davide Varì – Giornalista
HUMOR: scene di lavoro
Oggi la CGIL scende in piazza per protestare contro il governo, mentre una crisi senza precedenti strozza le aziende lasciando esanimi centinaia di migliaia di posti di lavoro. Su ogni piano del sistema si contano i morti: dai ricercatori agli operai, dagli ingegneri agli insegnanti, questa crisi non fa prigionieri.
Facciamoci due conti: cosa accade se il posto lo perde qualcuno a contratto a tempo indeterminato? Beh, come minimo scatta una liquidazione, ci sono contributi versati che contribuiscono, appunto, alla realizzazione di una pensione per una terza età che si prospetta sempre più lunga.
A volte, quando proprio si deve trovare un accordo con il lavoratore, si elargisce un anno se non due di stipendio in più pur di trovare un compromesso amichevole. Spesso, lo stesso lavoratore (ne sono stato testimone) viene poi riassorbito dall’azienda ma come precario: questo perché un contratto a progetto toglie parecchie castagne dal fuoco delle responsabilità di un datore di lavoro.
Cosa accade invece se è un precario a perdere il posto? Niente. Basta che scada il contratto e che non ci sia rinnovo (figuriamoci, non è che debba essere obbligatorio) che il nostro precario si ritrova senza lavoro, senza buona uscita, senza ammortizzatori sociali di qualsiasi genere: insomma si ritrova nella merda.
E questo non può continuare perché in un periodo in cui la disoccupazione cresce a ritmi sostenuti, presto o tardi lo stato si ritroverà a dover disinnescare la bomba del malcontento che tende già drammaticamente a perdere i canoni di civiltà. Ne sono un esempio le manganellate rifilate agli operai che occuparono l’autostrada pochi giorni fa.
Capitolo due: meritocrazia.
Qui c’è poco da dire: in Italia, di norma, il lavoro non se lo merita chi merita, ma chi conosce, chi paga, chi unge, chi lecca il culo, chi è politicamente coperto.
A questo proposito, poche sere fa ho avuto il piacere di partecipare a una cena del PD, organizzata dal comitato che durante le elezioni rispondeva alle lettere degli elettori.
Insomma, sto lì seduto a mangiarmi la pizza e mi metto a parlare con una signora sulla sessantina. Lei lavora in provincia.
Mi dice: “Prima ero al comune, ma con Alemanno non sono voluta restare, così ho ottenuto il trasferimento”.
Le ho chiesto: “Scusi, ma le che lavoro fa in provincia?”
E lei: “Mah, mando qualche lettera, ricordo ai consiglieri quello che devono fare. Ma non sempre. Insomma, non c’è molto da fare, ma come sai i consiglieri hanno diritto ad avere delle persone con loro. Così ho un lavoro”.
Immaginate la mia espressione: non ho vomitato solo perché amo troppo mangiare.
Nel contempo molti miei amici perdono il posto, nonostante la laurea, nonostante il master: nonostante tutto. E in giro ci sono questi personaggi (non oso pensare quanti possano essere), che non sanno fare un cazzo, non hanno una specializzazione, ma che, per grazia ricevuta dalla politica occupano una poltrona, una scrivania e soprattutto uno stipendio. Che cazzo di paese. - Arnald
Consiglio di zona 6: cronaca di una decisione già presa su Calchi Taeggi
Consiglio di zona 6: cronaca di una decisione già presa su Calchi Taeggi
Alle 19,30 le prime due chiamate sono andate deserte perché la maggioranza non ha risposto all’appello, essendo presumibilmente in riunione col Presidente.
Finalmente alla 20 il Consiglio si insedia. Mezz’ora va via per le interrogazioni e le mozioni presentate dai consiglieri; alla richiesta avanzata dal consigliere dell’Italia dei Valori di poter far parlare un rappresentante del Comitato Calchi-Taeggi, il Presidente risponde in modo burocratico che non avendo ricevuto la richiesta 24 ore prima del consiglio ( come prevede il regolamento) non avrebbe potuto parlare.
Alle 20,30 si inizia a discutere i punti all’odg.
Alla richiesta dell’opposizione di invertire l’ordine dei lavori per poter affrontare immediatamente le delibere relative a Calchi Taeggi, la maggioranza ha risposto unanimemente in modo negativo. Si è arrivati così alle 20,45 finalmente: si affrontavano i punti che riguardavano i permessi a costruire per le opere di urbanizzazione – asilo nido e scuola materna, centro anziani e CAG, edificio per disabili e il parco pubblico – di Calchi Taeggi.
Dopo una breve introduzione del consigliere Bergamaschi sulla Conferenza di Servizio del 20 u.s. e la relazione di Leanza come presidente della commissione edilizia che ha affrontato la questione, subito il presidente del Cdz Girtanner poneva una serie di pregiudiziali per non affrontare il tema relativo alla bonifica. Così veniva interrotto dal presidente l’intervento del capogruppo delle Lega Nord Goldoni, che presentava un emendamento che chiedeva un parere sfavorevole al permesso di costruire. Mi è stata data la parola e, mentre spiegavo le motivazioni del voto contrario dell’opposizione portando dati reali e affrontando il tema principale della bonifica, il presidente mi toglieva la parola asserendo che quello che dicevo non era corretto e pertinente e chiudeva la seduta essendo arrivate nel frattempo le 21.
Un atteggiamento quello del presidente coerente col suo modo di intendere il Consiglio a sua immagine e somiglianza mentre dovrebbe essere super-partes, un atteggiamento che non ha consentito un libero dibattito e d uno scambio di opinioni franco e leale che avrebbe consentito di esprimere un giudizio pertinente. Probabilmente i “giochi” erano già prestabiliti e si è preferito da parte della maggioranza e del suo presidente non decidere e rimandare il parere sui permessi a costruire con il silenzio assenso. Molti erano i mal di pancia all’interno della maggioranza e probabilmente se si fosse arrivati al voto alcuni avrebbero espresso parere contrario o non avrebbero partecipato al voto. La prevaricazione del presidente è stata evidente e ha creato non poco sconcerto anche tra le file della sua maggioranza.
Un brutto Consiglio ed una conduzione arrogante e prevaricatoria.
L’opposizione è abituata alle “sberle in faccia” del Presidente, ma la sua maggioranza?
Per l’opposizione in Consiglio di Zona 6, Angelo Valdameri
PD,IDV,PRC,VERDI,SOCIALISTI,L
13.2.2009
Parchi,il blitz di Forza Italia:ai Comuni più potere
Parchi,il blitz di Forza Italia:ai Comuni più potere
L'allarme di Lega ed opposizione in Consiglio Regionale.
La maggioranza che governa il Pirellone punta a concedere ai soli comuni ogni potere decisionale sui piani dei parcghi, esautorando i direttori che in futuro saranno nominati d'intesa con la Regione. Servono dei direttori manager e non architetti.
Lega e opposizione non ci stanno e annunciano battaglia in commissione, così come avvenuto per l'emendamento "ammazzaparchi" affossato in aula dalle opposizioni solo qualche mese fa.
In allegato l'articolo di A.Montanari su La Repubblica del 12.2.09
Per il rispetto della volontà di Eluana
Il Presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso ha partecipeto l'8 febbraio 2009 a partire dalle ore 20.00 alla fiaccolata silenziosa promossa dai Radicali in piazza Duomo a Catania, per il rispetto della volontà di Eluana Englaro e per manifestare solidarietà alla sua famiglia e sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Arcigay si unisce al coro di voci indignate che si stanno levando da tutti quei cittadini, associazioni, sindacati che stanno mobilitandosi per denunciare il gravissimo attacco alla laicità dello Stato Italiano mosso dal governo con la complicità dello stato vaticano.
In questo momento di gravissima crisi istituzionale senza precedenti, vogliamo ribadire il nostro sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, garante delle libertà civili, che ha tentato di arginare la violenza integralista ai danni della dignità di Eluana e ha denunciato il non rispetto delle norme costituzionali da parte del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri e del disegno di legge governativo, nelle prossime ore all'esame del Parlamento.
Arcigay in queste ore ha aderito, oltre all’evento di Catania e al presidio di Firenze di domenica 8 febbraio alle 11.30 davanti alla Prefettura, anche ai seguenti eventi di manifestazione pubblica:
- sit-in nazionale promosso dalla Consulta di Bioetica per martedì 10 febbraio
alle 17.30 a Roma in Campo de' Fiori
- sit-in promossi dalla Consulta di Bioetica per martedì 10 febbraio alle 17.30 a:
Torino in Piazza San Carlo,
Milano in Piazza Fontana,
Pisa in Largo Ciro Menotti,
Verona in Piazza Bra,
Bologna in Piazza Nettuno;
- sit-in per la difesa dei diritti civili e della Costituzione ad Ancona, martedì 10 febbraio, ore 18, piazza Roma.
www.arcigay.it
Crossing Kisses
Il Consiglio nazionale Arcigay, come ogni anno, sceglie di dedicare l'appuntamento del 14 febbraio, giorno di San Valentino, al tema delle coppie e dell'amore omosessuale.
In tal senso lancia per la giornata del 14 febbraio 2009 in tutte le città una manifestazione dal titolo CROSSING KISSES - BACI AL SEMAFORO.
La manifestazione ha come obiettivo quello di portare alla visibilità un tema per Arcigay da sempre importante, invitando tutti i nostri soci e tutte le nostre socie a ribadire pubblicamente la loro presenza all'interno della società come cittadini e cittadine di questo paese tramite il gesto simbolico del bacio.
Le iniziative avranno come scenario i punti più visibili della vita di ogni città: gli incroci stradali.
Tali iniziative vogliono essere un modo per ribadire che, nonostante le mutate condizioni politiche, il tema dei diritti delle coppie lesbiche e gay è per noi sempre fondamentale.
Nella foto il Crossing Kisses di Catania del 1° dicembre 2008
Scarica qui sotto la cartolina della manifestazione
***
Ecco l'elenco delle iniziative, città per città, in via di aggiornamento
L'elenco delle città non è ancora definitivo
TORINO
VERBANIA
Banchetto informativo: Piazza Ranzoni, Verbania Intra, dalle ore 14.30
GENOVA
ore 10.30 - proiezione film "Due volte Genitori" - Sala Sivori, Salita Santa Caterina
ore 14.30 discussione sul film - Sala Auditorium Palazzo Rosso, via Garibaldi
ore 15.00 - Crossing Kisses - via XX Settembre
ore 21.00 - proiezione film "Improvvisamente l'inverno scorso" e presentazione da parte degli autori del libro + dvd - Sala Auditorium Palazzo Rosso, via Garibaldi
MILANO
MANTOVA
Dimostrazione e volantinaggio: mattina e pomeriggio, Piazza Erbe
BRESCIA
PADOVA
VERONA
BOLZANO/BOZEN
Love Party: sede Arcigay Centaurus, ore 22
BOLOGNA
Crossing Kisses: incrocio della "T" nel centro storico, primo pomeriggio
FERRARA
FIRENZE
Crossing Kisses: ore 12 - via Martelli, incrocio via De' Cerretani
GROSSETO
Party: Fiesta - Gay Love Space, Piazzale Tirreno, Principina a Mare (GR)
PERUGIA
Presidio: Innamorati senza Diritti, Piazza della Repubblica, ore 17-20
ROMA
Crossing Kisses: via di San Giovanni in Laterano (Gay Street), ore 22.00
NAPOLI
BARI
COSENZA
FESTA DELL’ AMORE: dalle 16:00 alle 20:00, Libreria Ubik, via Galliano 4
RAGUSA
AGRIGENTO
PALERMO
CARBONIA
appello: ROMPIAMO IL SILENZIO
Vi invito a sottoscrivere l'appello lanciato dall'associazione Libertà e Giustizia e qui sotto riportato.
Cari saluti
Antonella Fachin
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Rompiamo il silenzio
Norberto Bobbio
Gustavo Zagrebelsky
Gae Aulenti
Giovanni Bachelet
Sandra Bonsanti
Umberto Eco
Giunio Luzzatto
Claudio Magris
Simona Peverelli
Guido Rossi
Elisabetta Rubini
Salvatore Veca
APPELLO DI MEDICI SENZA FRONTIERE
Divieto di segnalazione
Siamo medici e infermieri, non siamo spie
Il testo dell'appello ai Senatori:
Il suddetto comma 5 attualmente prevede che "l'accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali n.d.r.) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".
Questa disposizione normativa è presente nell'ordinamento italiano già dal 1995, attraverso l'art. 13, proposto da una vasta area della società civile, del decreto legge n. 489/95, più volte reiterato, voluto ed approvato dal centro destra anche con i voti della Lega. La "logica" della norma non è solo quella di "aiutare/curare l'immigrato irregolare", ma anche quella di dare piena attuazione all'art. 32 della Costituzione, in base al quale la salute è tutelata dalle istituzioni in quanto riconosciuta come diritto pieno ed incondizionato della persona in sé, senza limitazioni di alcuna natura, comprese - nello specifico - quelle derivanti dalla cittadinanza o dalla condizione giuridica dello straniero. Il concreto rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerebbe nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una pericolosa "marginalizzazione sanitaria" di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio, anche aumentando i fattori di rischio per la salute collettiva. Il citato obbligo di non segnalazione risulta quindi essere una disposizione fondamentale al fine di garantire la tutela del diritto costituzionale alla salute. Appare pertanto priva di significato l'ipotesi di affidare alla libera scelta del personale sanitario se procedere o meno alla segnalazione dello straniero poiché ciò, in contrasto con il principio della certezza della norma, lascerebbe al mero arbitrio dei singoli l'applicazione di principi normativi di portata fondamentale.
La cancellazione di questo comma vanificherebbe inoltre un'impostazione che nei 13 anni di applicazione ha prodotto importanti successi nella tutela sanitaria degli stranieri testimoniato, ad esempio, dalla riduzione dei tassi di Aids, dalla stabilizzazione di quelli relativi alla Tubercolosi, dalla riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale…). E tutto questo con evidente effetto sul contenimento dei costi, in quanto l'utilizzo tempestivo e appropriato dei servizi (quando non sia impedito da problemi di accessibilità) si dimostra non solo più efficace, ma anche più "efficiente" in termini di economia sanitaria.
Riteniamo pertanto inutile e dannoso il provvedimento perché:
- spingerà verso l'invisibilità una fetta di popolazione straniera, che in tal modo sfuggirà ad ogni tutela sanitaria;
- incentiverà la nascita e la diffusione di percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica (gravidanze non tutelate, rischio di aborti clandestini, minori non assistiti…);
- creerà condizioni di salute particolarmente gravi poiché gli stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza indifferibile;
- avrà ripercussione sulla salute collettiva con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili, a causa dei ritardi negli interventi e della probabile irreperibilità dei destinatari di interventi di prevenzione;
- produrrà un significativo aumento dei costi, in quanto comunque le prestazioni di pronto soccorso dovranno essere garantite e, in ragione dei mancati interventi precedenti di terapia e di profilassi, le condizioni di arrivo presso tali strutture saranno significativamente più gravi e necessiteranno di interventi più complessi e prolungati;
- spingerà molti operatori ad una "obiezione di coscienza" per il primato di scelte etiche e deontologiche.
Per le ragioni sopraesposte rivolgiamo un sentito appello affinché i senatori di qualunque schieramento respingano la citata proposta emendativa all'art. 35 del Dlgs.286/98 e comunque, nell'incertezza di una eventuale riformulazione di emendamenti specifici, chiediamo che l'articolo 35 del Dlgs.286/98 rimanga per intero nella sua attuale formulazione.
LIBRO BIANCO DEI NAVIGLI
Allegio il LIBRO BIANCO DEI NAVIGLI
Interrogazioni presentate nella seduta del 12 febbraio
20139 Milano tel. 02 884.58400
fax 02 884.58418
dell’Ufficio Tecnico Manutenzioni del Comune di Milano;
del Ufficio Tecnico del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Settore Decentramento di Zona 4 di Milano;
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Consiglio di Zona 4 Milano
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dell’Assessorato Ufficio Tecnico Manutenzioni del Comune di Milano;
della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano;
Consiglio di Zona 4 Milano
20139 Milano tel. 02 884.58400
fax 02 884.58418
Consiglio di Zona 4 Milano