user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT bc.*, buc.weight
									FROM blog_categories bc, blog_user_category buc
									WHERE buc.uid = 315milano AND buc.catid = bc.catid
									ORDER BY buc.weight in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT *
									FROM blog_blocks
									WHERE uid = 315milano AND type = 'candidati'
									ORDER BY weight in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT *
									FROM blog_blocks
									WHERE uid = 315milano AND type = 'links'
									ORDER BY weight in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: 	SELECT 	cp.nid AS pagina
												FROM 	users u LEFT JOIN candidati_pagine cp ON u.uid = cp.uid 
												WHERE	u.uid = 315milano in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT nid FROM node WHERE uid = 315milano AND type = 'blog' in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
Il Blog di Angelo Valdameri | www.partecipaMi.it
warning: Cannot modify header information - headers already sent by (output started at /mnt/data/sites/partecipami/includes/common.inc:386) in /mnt/data/sites/partecipami/themes/com06/globals/cookies.php on line 34.

.: Eventi

« Novembre 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  

.: Ultimi 5 commenti


Nessun commento...

.: Il Blog di Angelo Valdameri
Lunedì, 16 Febbraio, 2009 - 13:54

Interrogazioni presentate nella seduta del 12 febbraio

Gruppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18 
20139 Milano tel. 02 884.58400 
fax 02 884.58418 
Milano, 12 febbraio 2009  
c.a del Settore Decentramento del Comune di Milano; 
dell’Ufficio Tecnico Manutenzioni del Comune di Milano; 
del Ufficio Tecnico del Consiglio di Zona 4 di Milano; 
del Settore Decentramento di Zona 4 di Milano;
della Direzione Biblioteca di Via Oglio 18    
 
 
Interrogazione in merito al reiterato non intervento per la riparazione del soffitto dei locali presso la Biblioteca di Via Oglio 18   
 
Considerato che 
da tempo vengono evidenziati pannelli mancanti nel soffitto dei locali della Biblioteca di Via Oglio 18 a causa di una perdurante infiltrazione d'acqua a causa dell'assenza o della crepatura di alcune suolette nella pavimentazione del terrazzo al ripiano superiore ai locali della biblioteca, e che altri pannelli sono destinati a staccarsi dal soffitto a causa della creazione di un ristagno di acqua superiore
visto che
il sottoscritto aveva già sottolineato e denunciato in due interrogazioni precedenti tale inconveniente che arreca nocumento al sistema bibliografico presente, all'impianto di illuminazione, dato che potrebbe essere facilmente soggetto alle infiltrazioni con le varie conseguenze gravose derivanti, per l'utenza e per il personale 
preso atto
della sollecita risposta del Settore Manutenzione del Comune di Milano che indicava difficoltà di tipo economico e giuridico nel disporre tempestivamente un adeguato intervento utile e funzionale a rimuovere tale pericolo e a ripristinare in tempi abbreviati e immediati la situazione strutturale precedente  
si segnalano infine 
le ripetute richieste di intervento da parte dell'Ufficio Tecnico del Consiglio di Zona 4 e la presenza per diversi giorni della settimana di uno sbarramento di alcuni scaffali a causa della continua infiltrazione di acqua piovana, soprattutto nelle giornate di precipitazione atmosferica
si chiede 
  • al Settore Manutenzione del Comune di Milano quale è l'azienda competente e responsabile degli interventi in materia, se esiste un appalto e, qualora tale appalto sia scaduto il motivo della non apertura di un nuovo bando al fine di garantire un tempestivo intervento, nonché la quantità di fondi predisposti e l'onerosità complessiva derivante dall'intervento
  • allo stesso Settore se esiste un capitolo di bilancio del Comune di Milano che preveda per ogni struttura civica un fondo adeguato utile a garantire interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e se tale fondo prevede la differenzazione delle strutture verso cui i vari interventi sono indirizzati con le rispettive coperture, nonché a quanto ammonta tale fondo per la struttura complessiva del Centro Civico di Via Oglio 18
  • allo stesso Settore i tempi correnti tra i vari interventi di manutenzione e da quanto tempo non sono stati predisposti per quanto concerne la struttura della Biblioteca di Via Oglio 18, nonché quale era il termina entro cui avrebbero dovuto, se non fossero stati definiti, essere avviati
 
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Gruppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18 
20139 Milano tel. 02 884.58400 
fax 02 884.58418 
 
 
 
Milano, 12 febbraio 2009  
Alla Cortese Attenzione
dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano;
della Commissione Cultura ed Eventi del Consiglio Comunale di Milano;
del Settore Biblioteche del Comune di Milano;
e p.c.
della Commissione Educazione del Consiglio di Zona 4 di Milano 
 
 
 
Interrogazione in merito al punto all'ordine del giorno della seduta di mercoledì 11 febbraio della Commissione consiliare comunale Cultura, Eventi avente come oggetto il sistema bibliotecario milanese 
visto che 
si è svolta una Commissione consiliare Cultura ed Eventi in Consiglio Comunale di Milano avente come oggetto nell'ordine del giorno “il sistema bibliotecario milanese”, mercoledì 11 febbraio alle ore 13, presieduta dal consigliere Michele Mardegan 
considerato che  
sono state indette diverse com missioni con simile tema all'ordine del giorno, spesso invitando o stesso Dirigente di Settore del Comune e predisponendo una discussione utile a garantire linee progettuali di miglioramento quantitativo, e quindi anche qualitativo, del servizio oggi presente in città 
preso atto che 
ripetutamente ho presentato interrogazioni in merito rivolte sia al Settore competente, sia all'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, sia alla Presidenza della Commissione Consiliare Cultura ed Eventi del Consiglio comunale, per richiedere informazioni e dettagli su quanto stabilito, predisposto in merito e analizzato, nonché sulla necessità di avviare un processo di miglioramento quantitativo e, quindi qualitativo, del servizio attualmente predisposto in città, al fine di valutare un ampliamento dell'offerta e un'adeguata omologazione dei criteri di erogazione del servizio presso le diverse biblioteche rionali presenti, al fine di assorbire la richiesta variegata e in costante aumento da parte dell'utenza variegata e differenziata per tipologie e necessità 
considerato che 
 
il Consiglio di Zona 4 ha approvato all'unanimità due mozioni che andavano verso la direzione di richiedere al Comune un ampilamento e un miglioramento quantitativo e qualitativo del servizio, in base alle nuove esigenze dell'utenza e in virtù delle nuove tipologie di servizi, sempre più complessi e differenziati, richiesti da parte dell'utenza, anche in merito ai servizi tecnologici avanzati e informatici 
si chiede 
  • alla Commissione Cultura ed Eventi del Consiglio Comunale quali siano stati i punti affrontati in seduta e se siano state predisposte misure utili e funzionali a essere analizzate nell'ambito di una proposta complessiva di miglioramento del servizio bibliotecario, anche a fronte delle ripetute volontà espresse dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano di ampliare l'orario di servizio, adottando un criterio omologato per tutti i plessi bibliotecari civici presenti nella città;
  • all'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano se esiste la predisposizione di criteri di ampliamento del servizio, di nuove assunzioni tramite bandi di personale, oggi insufficiente visto il numero elevato di utenti che usufruiscono delle strutture, nonché i criteri e le linee di indirizzo che dovrebbero presiedere a tali disposizioni, considerando come fondamentale il carattere prevalentemente pubblico del servizio bibliotecario civico, assicurante la qualità del personale e il controllo della qualità del servizio predisposto;
  • allo stesso Assessorato alla Cultura del Comune di Milano se esiste la predisposizione di un'azione di monitoraggio e di censimento delle esigenze e dei bisogni avvertiti dall'utenza, un coinvolgimento di quest'ultima nella definizione anche delle linee di indirizzo, al fine di applicare i modelli di partecipazione previsti nella direzione delle biblioteche civiche presenti in diversi comuni della Provincia di Milano, nonché, infine, canali di valutazione del servizio stesso che la stessa utenza può predisporre al fine di visionare i bisogni e le esigenze, nonché perfezionarne la portata qualitativa
 
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra 
Consiglio di Zona 4 Milano

Gruppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18 
20139 Milano tel. 02 884.58400 
fax 02 884.58418 
 
 
 
Milano, 12 febbraio 2009  
Alla Cortese Attenzione
dell'Assessorato alle alle Politiche del Lavoro e dell'Occupazione;
della Commissione Politiche Sociali del Consiglio Comunale di Milano;
della Commissione alle Politiche del Lavoro e dell'Occupazione - Personale - Formazione - Ricerca e Innovazione;
della Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano;
della Commissione Educazione del Consiglio di Zona 4 di Milano 
 
Interrogazione in merito alla mancata nomina dei componenti del nuovo Consiglio di Indirizzo della Fondazione SCM, nonché al futuro gestionale e alle prossime linee di indirizzo delle Scuole Civiche Milanesi, in particolare la Scuola Civica di Cinema a Milano 
considerato che 
Nel testo di presentazione della Fondazione SCM si definiscono come finalità della stessa il perseguimento e la promozione delle iniziative e delle attività "non profit", “adottando modelli di organizzazione e di gestione imprenditoriale per ottenere prestazioni e risultati qualitativamente migliori” 
visto che 
dalla stessa finalità si deduce che i processi che vengono messi in atto con obiettivi concreti vengono progressivamente misurati tramite il confronto “con le altre realtà competitive” al fine di migliorarne la portata, contrassegnata da sempre, come si sottolinea, in “dinamismo, flessibilità, efficienza e costante orientamento all'innovazione” 
constatato che 
la Fondazione SCM riserva nella propria attività sociale una grande importanza riservata alla formazione e alla riqualificazione del personale, anche tramite forme di e-learning e servizio di rete 
visto di fatto che 
il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Civiche Scuole di Milano è decaduto il 15 ottobre 2008 e l’Amministrazione comunale non ancora provveduto alla nomina di un nuovo consiglio, e questo, come rileva in un'interrogazione il consigliere comunale del PD David Gentili, getterebbe in una situazione difficile e poco trasparente la gestione della Fondazione, oggi di area di competenza dell’assessorato Politiche del Lavoro  
visto in diritto per regolamento della Fondazione che 
il Direttore Generale è nominato a tempo indeterminato alla formazione del Consiglio stesso, e questo ha fortunatamente garantito la prosecuzione dei corsi anche per l'anno corrente, nonché l'accesso ai medesimi e le iscrizioni 
considerato che 
La Fondazione di Partecipazione organizza e amministra quattro scuole, in precedenza soggette direttamente al Comune di Milano: l'Accademia Internazionale della Musica, la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori, la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi e la Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media 
e, in particolare, constatato che 
la Scuola Civica di Cinema è presente nella nostra zona e che è competenza della nostra circoscrizione e del nostro settore decentrato prevederne un interessamento amministrativo e politico alla sua attività didattica e ai criteri di accesso fino a oggi garantiti, da 100 anni a questa parte, data a cui risale l'istituzione delle scuole civiche milanesi, anche quelle serali, opportunità per l'universalità della cittadinanza di accedere ai saperi, a prescindere dalle proprie appartenenze di reddito 
preso atto che 
la questione del futuro delle scuole civiche ha visto diverse riunioni di Commissione Politiche Sociali e Lavoro in Consiglio Comunale interessate ad affrontarne gli aspetti e la portata della questione, anche con audizioni varie dei dirigenti della Fondazione SCM, nonché di amministratori del settore, al fine di valutarne le linee direttive sociali 
si chiede 
  • all'Assessorato al Lavoro del Comune di Milano se siano previste disposizioni funzionali a garantire, in un momento di piena difficoltà nella gestione delle scuole stesse, a causa della reiterato non rinnovo dei componenti del Consiglio della Fondazione, la qualità del servizio e la prosecuzione dei contratti oggi esistenti con il personale docente e amministrativo, che ha evidenziato fino a oggi la capacità di esprimere un alto livello formativo ed educativo;
  • alla Direzione della Fondazione SCM di rendere pubbliche le linee direttive gestionali delle Scuole Civiche Milanesi, affinchè si possa avere una maggiore trasparenza nella loro gestione amministrativa e didattica;
  • alla Giunta del Comune di Milano il motivo della reiterata assenza di una nomina dei componenti del Consiglio, nonché se sussiste l'intenzione di ovviarne la portata in tempi brevi, assicurandosi un reintegro necessario a garantire un organo di direzione funzionante ed efficace nei pieni poteri e nelle piene funzioni ad esso attribuiti;
  • alla Commissione Servizi Sociali e alla Commissione Educazione del Consiglio di Zona 4 di provvedere a inserire in una riunione congiunta, data la collimanza tra le funzioni riguardo al tema trattato, la questione del futuro gestionale delle scuole civiche milanesi e dei criteri di accesso ai corsi predisposti, invitando un dirigente della Fondazione, data la presenza fondamentale e rilevante della Scuola Civica del Cinema nella nostra circoscrizione
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra 
Consiglio di Zona 4 Milano

Gruppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18 
20139 Milano tel. 02 884.58400 
fax 02 884.58418 
 
 
c.a della Commissione Politiche Sociali del Comune di Milano; 
dell’Assessorato Ufficio Tecnico Manutenzioni del Comune di Milano; 
della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e delle sue Componenti;
della Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Settore Decentramento di Zona 4 di Milano 
 
Interrogazione in merito alla proposta di delibera consiliare comunale per l'istituzione di un registro per le “convivenze abitative” 
considerata 
La proposta di delibera per richiedere al Comune di Milano l'istituzione di un registro delle coppie di fatto era stata depositata in Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale il 25 luglio 2007 ed è stata posta in discussione in Consiglio Comunale il 14 Febbraio 2008 come punto 25 all' ODG di quella seduta titolato “Convivenze abitative” 
preso atto del 
voto trasversale che ha respinto in Consiglio Comunale la proposta, e che ha trovato, invece, ritorno favorevole in diverse consigliere e diversi consiglieri dell'opposizione e della maggioranza, tanto da considerarne la portata come necessaria disposizione, a fronte di 54 comuni che hanno già deliberato, sotto diverse forme, mentre Bologna e Padova predispongono altre tipologie analoghe nella sostanza, proposte di riconoscimento dei diritti e delle opportunità alle coppie di fatto 
visto che 
da oltre un decennio in Italia ripetutamente viene considerato il tema dell'istituzione dei registri delle unioni civili, indicati solo con Registri, mettendoli in stretto rapporto con "la Legge" anagrafica, in un ambito legislativo complessivo che, nonostante l'importanza dei Registri, trova una lacuna disciplinare e legislativa in merito alla famiglia di fatto, prescindendo da una reale diffusione e crescita del fenomeno sociale e culturale 
visto in diritto che 
il Regolamento attuativo del Registro delle Coppie di fatto riconosce, nella maggioranza dei casie con atto comparativo, direttamente al sindaco il potere di autorizzare il rilascio di certificati o attestazioni che contengano ogni altro dato, desumibile dai registri anagrafici, che usualmente non compaia nei certificati di stato di famiglia e di residenza 
si evince, infine, che 
In quasi tutti i Comuni che hanno deliberato a favore dell'istituzione del Registro sia stato demandato alla Giunta Comunale l'effettiva formazione del medesimo, anche se esistono casi in cui lo stesso consiglio abbia provveduto a redarre non solo la delibera, approvandola, ma anche il Regolamento attuativo 
si statuisce nel Regolamento che 
le coppie di fatto, sia etero che omosessuali, possono tramite il Registro ottenere il riconoscimento anagrafico, come famiglia fondata su vincoli affettivi, dato che lo stesso articolo costituzionale prevede nel termine di “famiglia” una genericità sostanziale delle tipologie di unioni affettive che possono derivare, essendo questa l'interpretazione maggiore in ambito giuridico della ratio dei costituenti 
constatato che 
la richiesta prevista nella delibera avrebbe consentito di accelerare la costruzione di un percorso, seppure solo a livello locale e amministrativo, che avrebbe dovuto a una progressiva estensione formale e amministrativa dei diritti e delle garanzie, ma anche dei doveri "coniugali", per esempio l'assistenza sanitaria 
si chiede 
  • alla Commissione Politiche Sociali se sia intenzione di riprendere in esame la proposta, magari correggendola e implementandola di altri emendamenti integrativi, utile, poi, a rendere formulabile un testo di proposta di delibera su iniziativa consiliare funzionale a garantire la discussione riguardo il recepimento del Registro delle Coppie di fatto con validità in materia anagrafica;
 
  • alla Presidenza del Consiglio Comunale se è previsto il riesame della proposta in tempi brevi, magari all'interno di  un prossimo ordine del giorno, e se sono state predisposte da parte dell'Assessorato competente e della Commissione comumale competente, politiche sociali, una quantificazione dei nuclei interessati, in costante aumento negli ultimi anni, nonché una monitoraggio accurato delle esigenze e delle necessità sociali avvertite
 
  • all'Assessorato Politiche Sociali e alla Commissione comunale Politiche Sociali di avviare un coinvolgimento dei consigli di zona nella definizione di una proposta che possa interessare le varie circoscrizioni anche nella definizione di una rete puntuale e capillarmente distribuita dei servizi anagrafici in applicazione delle disposizioni regolamentari successive alla proposta, una volta accolta e deliberata
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra 
Consiglio di Zona 4 Milano

Gruppo Consiliare La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
via Oglio, 18 
20139 Milano tel. 02 884.58400 
fax 02 884.58418 
 
 
 
Milano, 12 febbraio 2009  
Alla Cortese Attenzione
dell'Assessorato ai giovani, allo sport e al tempo libero del Comune di Milano;
della Commissione Giovani e Tempo Libero del Consiglio Comunale di Milano;
della Commissione Giovani, Sport e Tempo Libero del Consiglio di Zona 4 di Milano; 
 
Interrogazione in merito alla Consulta Provinciale degli Assessori alle Politiche Giovanili e all’istituzione della Carta Giovani Euro<26 da parte dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Milano 
La Carta Giovani Euro<26 istituita dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Milano sono destinate ai ragazzi tra i 15 e i 25 anni, residenti nella Provincia, favorendo l'accesso a un'ampia gamma di sconti, agevolazioni, offerte e opportunità in diversi settori d'interesse giovanile, dalla cultura, al tempo libero, dallo sport, ai viaggi e alle vacanze, favorendo, così, la partecipazione dei giovani alla vita aggregativa del territorio  
La tessera ha validità fino al 31 dicembre 2010 e potranno essere utilizzate non solo nell’ambito della provincia, ma in tutta Italia e in 41 Paesi Europei  
È stata istituita nel 2007 la Consulta Provinciale degli Assessori alle Politiche Giovanili con ben 108 Comuni aderenti, al fine di favorire e sviluppare politiche rivolte alla partecipazione dei giovani sul territorio 
Le tessere potranno essere rilasciate dagli Uffici Informagiovani, dagli URP e da altri uffici comunali preposti al rilascio 
La Carta Giovani sarà accompagnata dalla guida ai servizi per i soci "Carta Giovani" che, oltre alla guida nazionale, conterrà un compendio specifico di tutte le convenzioni stipulate ad hoc sul territorio provinciale e che verrà consegnata a tutti i possessori della Carta Giovani Euro<26 della Provincia di Milano 
Si chiede 
- all’Assessorato ai Giovani e al Tempo Libero del Comune di Milano se siano state previste forme integrative con simili predisposizioni di Tessere utili e funzionali a garantire e favorire la partecipazione giovanile sul territorio a tutte le forme culturali, sociali e artistiche presenti e vive;
- Allo stesso Assessorato e al Settore Comunale se sia stata predisposta una campagna di informazione e di comunicazione della proposta tramite i canali utilizzati dall’istituzione comunale, nonché se siano state predisposte misure e iniziative utili e funzionali a definire un monitoraggio delle necessità e dei bisogni di questa fascia generazionale;
- All’Assessorato ai Giovani e al Tempo Libero quali siano le proposte avanzate nell’ambito della Consulta istituita dalla Provincia tra assessorati omologhi dei diversi comuni, nonché se sia previsto l’avvio del progetto di definizione di una serie di iniziative e attività rivolte all’inclusione e alla partecipazione giovanile alla vita del territorio, dato che qualche mese fa era stata espressa l’intenzione da parte dell’Assessore Terzi di istituire un tavolo di confronto in materia, a cui fare aderire gli associazionismi presenti in Milano e interessati al tema 
 
 
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra 
Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 16 Febbraio, 2009 - 12:48

GUARIAMO L’ITALIA DAL PREGIUDIZIO

Io ho aderito con convinzione

Alessandro Rizzo

http://www.arcigay.it

Siamo donne e uomini che operano nel mondo della comunicazione, della cultura, dello spettacolo, che vogliono reagire al tentativo di restaurare in Italia un clima di oscurantismo, imponendo una visione di maschile e femminile che non lascia spazio all’affermazione della personalità dei singoli, dei diritti civili e delle libertà.

In particolare è in atto una campagna che sostiene che si possa “guarire” l’omosessualità, attraverso fantomatiche e antiscientifiche “terapie riparative”, che vorrebbero riportare i gay, le lesbiche e i/le bisessuali ad una pretesa normalità.
Vogliamo riaffermare con serenità e fiducia che la storia non è passata invano. Difendiamo la laicità dello Stato, la conquista dei diritti delle donne, dei giovani, delle persone con diverse identità sessuali, etniche, religiose, come diritti umani fondamentali, patrimonio da salvaguardare e da promuovere.
Anche in Italia la società sta crescendo, attraverso un modo nuovo di organizzare e gestire le esistenze, le relazioni, le famiglie, i rapporti d’amore. Dignità e rispetto della persona restano i pilastri di questa società civile, l’amore l’elemento fondante delle nostre famiglie.
Aderiamo a questo appello che intende rinnegare i nuovi inquisitori, allargare l’orizzonte dei diritti, riconoscere l’amore al plurale, quell’amore di cui tutte e tutti siamo degni rappresentanti, fatto di responsabilità, di impegno reciproco, di fecondità, quell’amore che guarisce dalle ferite inferte dalla vera malattia sociale: il pregiudizio.

I nostri amori sono la dimostrazione di una felicità possibile ed autentica, che porta valore aggiunto ad una società che sta crescendo tra mille difficoltà, ma con un maggiore senso di responsabilità, più matura rispetto ad una politica spesso troppo sorda e cieca.
Nei nostri specifici ambiti, professioni, sentimenti personali, relazioni amorose, famiglie, intendiamo farci portavoci di una concreta realtà: anche in Italia è possibile una nuova stagione per i diritti civili e di libertà.
Sarà la miglior risposta alla volontà di far tornare il nostro paese ai secoli bui della censura, del pensiero unico, della violenza e discriminazione rispetto all’autodeterminazione delle persone.

Agedo – Associazione Genitori di Omosessuali
Arci – Associazione nazionale
Arcigay, Associazione Lesbica e Gay Italiana
ArciLesbica – Associazione nazionale
Famiglie Arcobaleno – Associazione genitori omosessuali

Per ADESIONI:

ufficiostampa@arcigay.it

Hanno aderito sino ad oggi:

Niccolò Agliardi – Cantautore
Cristiana Alicata – scrittrice
Altera – Gruppo musicale
Mattia Boschetti – Giornalista e conduttore TV
Paolo Colombo – Giornalista
Anna Paola Concia – Deputata
Giovanni Dall’Orto – Giornalista e scrittore
Eleonora Dall'Ovo – Attrice e drammaturga
Costantino Della Gherardesca – Conduttore radiofonico
Lella Costa – Attrice
Giuliano Federico – Giornalista, direttore gay.tv
Sciltian Gastaldi - Scrittore e giornalista - University of Toronto
Franco Grillini – Presidente GayNet
Gustav Hofer e Luca Ragazzi – Registi di "Improvvisamente l'inverno scorso”
Vittorio Lingiardi – Psichiatra e psicanalista “La Sapienza”, Università di Roma
Luciana Litizzetto – Attrice
Vladimir Luxuria – Attrice e showgirl
Giovanni Minerba – Direttore Torino Gay Lesbian Film Festival
Andrea Saraceni - Sceneggiatore fiction TV "Mio Figlio"
Delia Vaccarello – Giornalista e scrittrice
Davide Varì – Giornalista

Domenica, 15 Febbraio, 2009 - 12:14

HUMOR: scene di lavoro

licenziamenti.png
“L’attribuzione, finalmente, di un significato concreto e incisivo al valore della meritocrazia, della quale è di moda oggi riempirsi la bocca, senza però che finora nel nostro Paese si sia fatto nulla di apprezzabile per promuoverla effettivamente.”
“Il superamento della divisione fra protetti e precari che contraddistingue oggi il nostro tessuto produttivo e che condanna gran parte delle nuove generazioni a una drammatica esclusione da standard elevati di sicurezza e qualità del lavoro.”
Queste due frasi sono tratte da una delle lettere che Pietro Ichino ha inviato al Ministero del Lavoro. Ne trovate una panoramica e link diretti su JobTalk.
Oggi la CGIL scende in piazza per protestare contro il governo, mentre una crisi senza precedenti strozza le aziende lasciando esanimi centinaia di migliaia di posti di lavoro. Su ogni piano del sistema si contano i morti: dai ricercatori agli operai, dagli ingegneri agli insegnanti, questa crisi non fa prigionieri.
Facciamoci due conti: cosa accade se il posto lo perde qualcuno a contratto a tempo indeterminato? Beh, come minimo scatta una liquidazione, ci sono contributi versati che contribuiscono, appunto, alla realizzazione di una pensione per una terza età che si prospetta sempre più lunga.
A volte, quando proprio si deve trovare un accordo con il lavoratore, si elargisce un anno se non due di stipendio in più pur di trovare un compromesso amichevole. Spesso, lo stesso lavoratore (ne sono stato testimone) viene poi riassorbito dall’azienda ma come precario: questo perché un contratto a progetto toglie parecchie castagne dal fuoco delle responsabilità di un datore di lavoro.
Cosa accade invece se è un precario a perdere il posto? Niente. Basta che scada il contratto e che non ci sia rinnovo (figuriamoci, non è che debba essere obbligatorio) che il nostro precario si ritrova senza lavoro, senza buona uscita, senza ammortizzatori sociali di qualsiasi genere: insomma si ritrova nella merda.
E questo non può continuare perché in un periodo in cui la disoccupazione cresce a ritmi sostenuti, presto o tardi lo stato si ritroverà a dover disinnescare la bomba del malcontento che tende già drammaticamente a perdere i canoni di civiltà. Ne sono un esempio le manganellate rifilate agli operai che occuparono l’autostrada pochi giorni fa.
Capitolo due: meritocrazia.
Qui c’è poco da dire: in Italia, di norma, il lavoro non se lo merita chi merita, ma chi conosce, chi paga, chi unge, chi lecca il culo, chi è politicamente coperto.
A questo proposito, poche sere fa ho avuto il piacere di partecipare a una cena del PD, organizzata dal comitato che durante le elezioni rispondeva alle lettere degli elettori.
Ero partito in tromba pronto a fare un comizio antipolitico contro questo partito alla sfascio, contro la Binetti, Rutelli & Co.Mi ritrovo una serena comitiva di persone di ogni età sorridente e spensierata. C’era anche un parlamentare di cui non ricordo il nome, ma era giovane. In quel momento ho capito quanto fosse stato fortunato a essere eletto nel PD ma con un governo Berlusconi: avrà al 100% la pensione che si deve ai parlamentari. Se avesse vinto il centro-sinistra, il governo sarebbe durato meno di cento giorni e addio pensione.
Insomma, sto lì seduto a mangiarmi la pizza e mi metto a parlare con una signora sulla sessantina. Lei lavora in provincia.
Mi dice: “Prima ero al comune, ma con Alemanno non sono voluta restare, così ho ottenuto il trasferimento”.
Le ho chiesto: “Scusi, ma le che lavoro fa in provincia?”
E lei: “Mah, mando qualche lettera, ricordo ai consiglieri quello che devono fare. Ma non sempre. Insomma, non c’è molto da fare, ma come sai i consiglieri hanno diritto ad avere delle persone con loro. Così ho un lavoro”.
Immaginate la mia espressione: non ho vomitato solo perché amo troppo mangiare.
Nel contempo molti miei amici perdono il posto, nonostante la laurea, nonostante il master: nonostante tutto. E in giro ci sono questi personaggi (non oso pensare quanti possano essere), che non sanno fare un cazzo, non hanno una specializzazione, ma che, per grazia ricevuta dalla politica occupano una poltrona, una scrivania e soprattutto uno stipendio. Che cazzo di paese. - Arnald

Venerdì, 13 Febbraio, 2009 - 12:06

Consiglio di zona 6: cronaca di una decisione già presa su Calchi Taeggi

Consiglio di zona 6: cronaca di una decisione già presa su Calchi Taeggi

Ieri sera in Consiglio di Zona 6 si è svolta una “rappresentazione” che non fa onore al consiglio stesso ed ai suoi consiglieri di maggioranza.
Alle 19,30 le prime due chiamate sono andate deserte perché la maggioranza non ha risposto all’appello, essendo presumibilmente in riunione col Presidente.
Finalmente alla 20 il Consiglio si insedia. Mezz’ora va via per le interrogazioni e le mozioni presentate dai consiglieri; alla richiesta avanzata dal consigliere dell’Italia dei Valori di poter far parlare un rappresentante del Comitato Calchi-Taeggi, il Presidente risponde in modo burocratico che non avendo ricevuto la richiesta 24 ore prima del consiglio ( come prevede il regolamento) non avrebbe potuto parlare.
Alle 20,30 si inizia a discutere i punti all’odg.
Alla richiesta dell’opposizione di invertire l’ordine dei lavori per poter affrontare immediatamente le delibere relative a Calchi Taeggi, la maggioranza ha risposto unanimemente in modo negativo. Si è arrivati così alle 20,45 finalmente: si affrontavano i punti che riguardavano i permessi a costruire per le opere di urbanizzazione – asilo nido e scuola materna, centro anziani e CAG, edificio per disabili e il parco pubblico – di Calchi Taeggi.
Dopo una breve introduzione del consigliere Bergamaschi sulla Conferenza di Servizio del 20 u.s. e la relazione di Leanza come presidente della commissione edilizia che ha affrontato la questione, subito il presidente del Cdz Girtanner poneva una serie di pregiudiziali per non affrontare il tema relativo alla bonifica. Così veniva interrotto dal presidente l’intervento del capogruppo delle Lega Nord Goldoni, che presentava un emendamento che chiedeva un parere sfavorevole al permesso di costruire. Mi è stata data la parola  e, mentre spiegavo le motivazioni del voto contrario dell’opposizione portando dati reali e affrontando il tema principale della bonifica, il presidente mi toglieva la parola asserendo che quello che dicevo non era corretto e pertinente e chiudeva la seduta essendo arrivate nel frattempo le 21.
Un atteggiamento quello del presidente coerente col suo modo di intendere il Consiglio a sua immagine e somiglianza mentre dovrebbe essere super-partes, un atteggiamento che non ha consentito un libero dibattito e d uno scambio di opinioni franco e leale che avrebbe consentito di esprimere un giudizio pertinente. Probabilmente i “giochi” erano già prestabiliti e si è preferito da parte della maggioranza e del suo presidente non decidere e rimandare il parere sui permessi a costruire con il silenzio assenso. Molti erano i mal di pancia all’interno della maggioranza e probabilmente se si fosse arrivati al voto alcuni avrebbero espresso parere contrario o non avrebbero partecipato al voto. La prevaricazione del presidente è stata evidente e ha creato non poco sconcerto anche tra le file della sua maggioranza.
Un brutto Consiglio ed una conduzione arrogante e prevaricatoria.
L’opposizione è abituata alle “sberle in faccia” del Presidente, ma la sua maggioranza?
Per l’opposizione in Consiglio di Zona 6, Angelo Valdameri

PD,IDV,PRC,VERDI,SOCIALISTI,LISTA FO,LISTA FERRANTE
13.2.2009

Giovedì, 12 Febbraio, 2009 - 15:58

Parchi,il blitz di Forza Italia:ai Comuni più potere

Parchi,il blitz di Forza Italia:ai Comuni più potere
L'allarme di Lega ed opposizione in Consiglio Regionale.
La maggioranza che governa il Pirellone punta a concedere ai soli comuni ogni potere decisionale sui piani dei parcghi, esautorando i direttori che in futuro saranno nominati d'intesa con la Regione. Servono dei direttori manager e non architetti.
Lega e opposizione non ci stanno e annunciano battaglia in commissione, così come avvenuto per l'emendamento "ammazzaparchi" affossato in aula dalle opposizioni solo qualche mese fa.  
In allegato l'articolo di A.Montanari su La Repubblica del 12.2.09

Martedì, 10 Febbraio, 2009 - 16:53

Per il rispetto della volontà di Eluana

Il Presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso ha partecipeto l'8 febbraio 2009 a partire dalle ore 20.00 alla fiaccolata silenziosa promossa dai Radicali in piazza Duomo a Catania, per il rispetto della volontà di Eluana Englaro e per manifestare solidarietà alla sua famiglia e sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Arcigay si unisce al coro di voci indignate che si stanno levando da tutti quei cittadini, associazioni, sindacati che stanno mobilitandosi per denunciare il gravissimo attacco alla laicità dello Stato Italiano mosso dal governo con la complicità dello stato vaticano.

In questo momento di gravissima crisi istituzionale senza precedenti, vogliamo ribadire il nostro sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, garante delle libertà civili, che ha tentato di arginare la violenza integralista ai danni della dignità di Eluana e ha denunciato il non rispetto delle norme costituzionali da parte del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri e del disegno di legge governativo, nelle prossime ore all'esame del Parlamento.

Arcigay in queste ore ha aderito, oltre all’evento di Catania e al presidio di Firenze di domenica 8 febbraio alle 11.30 davanti alla Prefettura, anche ai seguenti eventi di manifestazione pubblica:

- sit-in nazionale promosso dalla Consulta di Bioetica per martedì 10 febbraio
alle 17.30 a Roma in Campo de' Fiori

- sit-in promossi dalla Consulta di Bioetica per martedì 10 febbraio alle 17.30 a:
Torino in Piazza San Carlo,
Milano in Piazza Fontana,
Pisa in Largo Ciro Menotti,
Verona in Piazza Bra,
Bologna in Piazza Nettuno
;

- sit-in per la difesa dei diritti civili e della Costituzione ad Ancona, martedì 10 febbraio, ore 18, piazza Roma.

www.arcigay.it

 

Martedì, 10 Febbraio, 2009 - 16:52

Crossing Kisses

Il Consiglio nazionale Arcigay, come ogni anno, sceglie di dedicare l'appuntamento del 14 febbraio, giorno di San Valentino, al tema delle coppie e dell'amore omosessuale.

In tal senso lancia per la giornata del 14 febbraio 2009 in tutte le città una manifestazione dal titolo CROSSING KISSES - BACI AL SEMAFORO.

La manifestazione ha come obiettivo quello di portare alla visibilità un tema per Arcigay da sempre importante, invitando tutti i nostri soci e tutte le nostre socie a ribadire pubblicamente la loro presenza all'interno della società come cittadini e cittadine di questo paese tramite il gesto simbolico del bacio.

Le iniziative avranno come scenario i punti più visibili della vita di ogni città: gli incroci stradali.

Tali iniziative vogliono essere un modo per ribadire che, nonostante le mutate condizioni politiche, il tema dei diritti delle coppie lesbiche e gay è per noi sempre fondamentale.

Nella foto il Crossing Kisses di Catania del 1° dicembre 2008


Scarica qui sotto la cartolina della manifestazione

***

Ecco l'elenco delle iniziative, città per città, in via di aggiornamento
L'elenco delle città non è ancora definitivo

TORINO

VERBANIA
Banchetto informativo: Piazza Ranzoni, Verbania Intra, dalle ore 14.30

GENOVA
ore 10.30 - proiezione film "Due volte Genitori" - Sala Sivori, Salita Santa Caterina
ore 14.30 discussione sul film - Sala Auditorium Palazzo Rosso, via Garibaldi
ore 15.00 - Crossing Kisses - via XX Settembre
ore 21.00 - proiezione film "Improvvisamente l'inverno scorso" e presentazione da parte degli autori del libro + dvd - Sala Auditorium Palazzo Rosso, via Garibaldi

MILANO

MANTOVA
Dimostrazione e volantinaggio: mattina e pomeriggio, Piazza Erbe

BRESCIA

PADOVA

VERONA

BOLZANO/BOZEN
Love Party: sede Arcigay Centaurus, ore 22

BOLOGNA
Crossing Kisses: incrocio della "T" nel centro storico, primo pomeriggio

FERRARA

FIRENZE
Crossing Kisses: ore 12 - via Martelli, incrocio via De' Cerretani

GROSSETO
Party: Fiesta - Gay Love Space, Piazzale Tirreno, Principina a Mare (GR)

PERUGIA
Presidio: Innamorati senza Diritti, Piazza della Repubblica, ore 17-20

ROMA
Crossing Kisses: via di San Giovanni in Laterano (Gay Street), ore 22.00

NAPOLI

BARI

COSENZA
FESTA DELL’ AMORE: dalle 16:00 alle 20:00, Libreria Ubik, via Galliano 4

RAGUSA

AGRIGENTO

PALERMO

CARBONIA

 

 

www.arcigay.it

 

Martedì, 10 Febbraio, 2009 - 13:01

appello: ROMPIAMO IL SILENZIO

Vi invito a sottoscrivere l'appello lanciato dall'associazione Libertà e Giustizia e qui sotto riportato.
Cari saluti
Antonella Fachin
-------------------------

Rompiamo il silenzio

"Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell'umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme".
Norberto Bobbio
Rompiamo il silenzio Mai come ora è giustificato l'allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell'uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l'arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l'accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all'opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l'attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall'alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell'interesse dei partiti che dei cittadini, l'assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L'investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell'elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L'esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall'alto al basso. Così, l'autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all'italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L'intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l'una con l'altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d'interesse, dell'etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell'agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall'alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d'inizio, invece che un punto d'arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
* * *
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l'attrazione della giurisdizione nella sfera d'influenza dell'esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l'obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d'interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani "ciascuno nel proprio ordine", non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all'ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all'attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
Sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici se la voce collettiva di Libertà e Giustizia potrà pesare e farsi ascoltare. Per questo chiediamo la tua adesione.
Primi firmatari:
Gustavo Zagrebelsky
Gae Aulenti
Giovanni Bachelet
Sandra Bonsanti
Umberto Eco
Giunio Luzzatto

Claudio Magris
Simona Peverelli
Guido Rossi
Elisabetta Rubini
Salvatore Veca
Domenica, 8 Febbraio, 2009 - 10:11

APPELLO DI MEDICI SENZA FRONTIERE

Divieto di segnalazione

Siamo medici e infermieri, non siamo spie

Il testo dell'appello ai Senatori:

Le organizzazioni firmatarie esprimono preoccupazione ed allarme per le conseguenze della possibile approvazione dell'emendamento 39.306 presentato in sede di esame del DDL 733 all'Assemblea del Senato, volto a sopprimere il comma 5 dell'articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull'immigrazione) che sancisce il principio di "non segnalazione alle autorità".
Il suddetto comma 5 attualmente prevede che "l'accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali n.d.r.) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".
Questa disposizione normativa è presente nell'ordinamento italiano già dal 1995, attraverso l'art. 13, proposto da una vasta area della società civile, del decreto legge n. 489/95, più volte reiterato, voluto ed approvato dal centro destra anche con i voti della Lega. La "logica" della norma non è solo quella di "aiutare/curare l'immigrato irregolare", ma anche quella di dare piena attuazione all'art. 32 della Costituzione, in base al quale la salute è tutelata dalle istituzioni in quanto riconosciuta come diritto pieno ed incondizionato della persona in sé, senza limitazioni di alcuna natura, comprese - nello specifico - quelle derivanti dalla cittadinanza o dalla condizione giuridica dello straniero. Il concreto rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerebbe nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una pericolosa "marginalizzazione sanitaria" di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio, anche aumentando i fattori di rischio per la salute collettiva. Il citato obbligo di non segnalazione risulta quindi essere una disposizione fondamentale al fine di garantire la tutela del diritto costituzionale alla salute. Appare pertanto priva di significato l'ipotesi di affidare alla libera scelta del personale sanitario se procedere o meno alla segnalazione dello straniero poiché ciò, in contrasto con il principio della certezza della norma, lascerebbe al mero arbitrio dei singoli l'applicazione di principi normativi di portata fondamentale.
La cancellazione di questo comma vanificherebbe inoltre un'impostazione che nei 13 anni di applicazione ha prodotto importanti successi nella tutela sanitaria degli stranieri testimoniato, ad esempio, dalla riduzione dei tassi di Aids, dalla stabilizzazione di quelli relativi alla Tubercolosi, dalla riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale…). E tutto questo con evidente effetto sul contenimento dei costi, in quanto l'utilizzo tempestivo e appropriato dei servizi (quando non sia impedito da problemi di accessibilità) si dimostra non solo più efficace, ma anche più "efficiente" in termini di economia sanitaria.
Riteniamo pertanto inutile e dannoso il provvedimento perché:
  • spingerà verso l'invisibilità una fetta di popolazione straniera, che in tal modo sfuggirà ad ogni tutela sanitaria;
  • incentiverà la nascita e la diffusione di percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica (gravidanze non tutelate, rischio di aborti clandestini, minori non assistiti…);
  • creerà condizioni di salute particolarmente gravi poiché gli stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza indifferibile;
  • avrà ripercussione sulla salute collettiva con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili, a causa dei ritardi negli interventi e della probabile irreperibilità dei destinatari di interventi di prevenzione;
  • produrrà un significativo aumento dei costi, in quanto comunque le prestazioni di pronto soccorso dovranno essere garantite e, in ragione dei mancati interventi precedenti di terapia e di profilassi, le condizioni di arrivo presso tali strutture saranno significativamente più gravi e necessiteranno di interventi più complessi e prolungati;
  • spingerà molti operatori ad una "obiezione di coscienza" per il primato di scelte etiche e deontologiche.
Hanno espresso posizioni analoghe gli Ordini ed i Collegi che rappresentano, su base nazionale, le principali categorie di operatori impegnati nell'assistenza socio-sanitaria alle persone immigrate: Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri (FnOMCEO), Federazione Nazionale Collegi Infermieri (IPASVI), Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO), Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS).
Per le ragioni sopraesposte rivolgiamo un sentito appello affinché i senatori di qualunque schieramento respingano la citata proposta emendativa all'art. 35 del Dlgs.286/98 e comunque, nell'incertezza di una eventuale riformulazione di emendamenti specifici, chiediamo che l'articolo 35 del Dlgs.286/98 rimanga per intero nella sua attuale formulazione.
Venerdì, 6 Febbraio, 2009 - 17:10

LIBRO BIANCO DEI NAVIGLI

Allegio il LIBRO BIANCO DEI NAVIGLI

...
114 115 116 117 118 119 120 121 122
...
RSS feed